Pasquale, desidero, voglio, ESIGO il tuo commento di spiega, come hai fatto per le altre fotografie. Fra l'altro, sono andato a vedere il tuo diario personal-fotografico qui, all'interno de Il diario in rete e sta venendo proprio una bella cosa. La tua foto di oggi mi attizza, solo vorrei sapere il perché. Il popolo deve sapere, non teniamolo all'oscuro.
Sono contento che le mie foto ti convincano e ti commuovano, e contento al quadrato che tu colga il loro doppio livello - sono infatti immediate e mediate. Ritraggo scene che mi colpiscono impulsivamente, e al volo, epperò mentre colpisco io scelgo meditatamente, e a freddo, l'inquadratura, il punto di vista... e mille altre possibilità costruttive. Diciamo, per usare il nome di un maestro, cerco di fare (nei miei limiti) come Caravaggio, un pittore molto immediato e molto mediato.
Hai ragione. Il nostro (nostro: è fatto da un gruppo di coautori) sito-rivista, negli ultimi giorni ha avuto difficoltà a correre - responsabilità del server, mi assicura il web manager.
Ma stiamo risolvendo, forse abbiamo già risolto.
(Mi concedi una battuta autoironica? Ammettiamo pure che le mie foto siano belle -ebbene, potremmo in questo caso dire che "La bellezza salverà il mondo, ma rallenta i siti.")
Esigente e simpatico amico mio ecco il 'commento di spiega' (stavolta ho pensato di farlo seguire ai primi commenti, sono sperimentale per natura). Grazie degli apprezzamenti e andiamo a incominciare.
Questa foto l'ho fatta a Campo de' Fiori. Cerco di avere uno sguardo totale quando cammino - uno sguardo da pittore medioevale, da eterno bambino.
Osservo sempre, nei mercati aperti (a Campo de' Fiori ce n'è uno ricco - in tutti i sensi), la frutta, la verdura, i fiori, le carni, i pesci. L'essenziale com'è. Questa volta ho voluto far capoccetta dietro un banco del venditore di fiori e sono rimasto tramortito da questa matassa di rafia composta distrattamente su un tavolo completo di cocci come una matassa di capelli composta distrattamente su un ovale completo di occhi, mi è tornato in mente il più bel verso della canzone napoletana ...ma tu distrattamente pensi a me... Sono scattato, ho scattato.
Io ci legavo i tralci della vigna che avevamo - nell'"età del pane" (Pasolini) - nelle campagne di Siderno, in provincia di Reggio Calabria, con mio fratello maggiore Luigi, accanto a mio padre Lucrezio - l'altro fratello, minore, Giuseppe, era ancora troppo piccolo, e l'ultimo, Edoardo, stava in braccio a mia madre, Tota, che cucinava.
12 commenti:
Le tue foto in apparenza sono semplici e immediate, ma a ben guardarle fanno pensare a tutto un mondo che cìè dietro. Complimenti!
Pasquale, le foto sono belle ma il tuo sito è molto lento da caricare.
Ci hai messo troppe cose, o c'è un problema di compatibilità?
Pasquale, desidero, voglio, ESIGO il tuo commento di spiega, come hai fatto per le altre fotografie.
Fra l'altro, sono andato a vedere il tuo diario personal-fotografico qui, all'interno de Il diario in rete e sta venendo proprio una bella cosa.
La tua foto di oggi mi attizza, solo vorrei sapere il perché.
Il popolo deve sapere, non teniamolo all'oscuro.
grazie Pasquale e saludos
Solimano
@ annarita
Sono contento che le mie foto ti convincano e ti commuovano, e contento al quadrato che tu colga il loro doppio livello - sono infatti immediate e mediate. Ritraggo scene che mi colpiscono impulsivamente, e al volo, epperò mentre colpisco io scelgo meditatamente, e a freddo, l'inquadratura, il punto di vista... e mille altre possibilità costruttive. Diciamo, per usare il nome di un maestro, cerco di fare (nei miei limiti) come Caravaggio, un pittore molto immediato e molto mediato.
Grazie stragrazie.
@ Giuliano
Hai ragione. Il nostro (nostro: è fatto da un gruppo di coautori) sito-rivista, negli ultimi giorni ha avuto difficoltà a correre - responsabilità del server, mi assicura il web manager.
Ma stiamo risolvendo, forse abbiamo già risolto.
(Mi concedi una battuta autoironica? Ammettiamo pure che le mie foto siano belle -ebbene, potremmo in questo caso dire che "La bellezza salverà il mondo, ma rallenta i siti.")
@ Solimano
Esigente e simpatico amico mio ecco il 'commento di spiega' (stavolta ho pensato di farlo seguire ai primi commenti, sono sperimentale per natura). Grazie degli apprezzamenti e andiamo a incominciare.
Questa foto l'ho fatta a Campo de' Fiori. Cerco di avere uno sguardo totale quando cammino - uno sguardo da pittore medioevale, da eterno bambino.
Osservo sempre, nei mercati aperti (a Campo de' Fiori ce n'è uno ricco - in tutti i sensi), la frutta, la verdura, i fiori, le carni, i pesci. L'essenziale com'è. Questa volta ho voluto far capoccetta dietro un banco del venditore di fiori e sono rimasto tramortito da questa matassa di rafia composta distrattamente su un tavolo completo di cocci come una matassa di capelli composta distrattamente su un ovale completo di occhi, mi è tornato in mente il più bel verso della canzone napoletana ...ma tu distrattamente pensi a me... Sono scattato, ho scattato.
La cosa più strana è trovare ancora la rafia. Ormai fanno tutto con la plastica.
Mo nun ce amammo cchiù,
ma ê vvote tu,
distrattamente,
pienze a me!...
Bello! Quasi quanto la tua foto e la tua spiega.
H.
P.S.
Naturalmente questo è un incoraggiamento, non un complimento. ;-)
@ Giuliano
Io ci legavo i tralci della vigna che avevamo - nell'"età del pane" (Pasolini) - nelle campagne di Siderno, in provincia di Reggio Calabria, con mio fratello maggiore Luigi, accanto a mio padre Lucrezio - l'altro fratello, minore, Giuseppe, era ancora troppo piccolo, e l'ultimo, Edoardo, stava in braccio a mia madre, Tota, che cucinava.
@ Habanera
Non lesinare né incoraggiamenti né complimenti. Mi servono come il pane. In cambio io faccio foto che piacciono a te.
Grazie stragrazie.
Fulmini (e saette no?), so di essere banale, ma a me ricorda Einstein. In ogni caso, uno scatto da incorniciare!
Roby
PS: a quando la prossima?
@ Roby
Grazie stragrazie.
La prossima foto? Sabato - il sabato ed io siamo fatti l'uno per l'altro.
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