Barbara
Ho bisogno di un asilo nido per Ettorello, in questi giorni come non mai.
La mia libreria (grazie Signore!) è coinvolta in diverse iniziative estive e siamo sommersi di impegni fino alla fine di settembre.
Siamo in lista d'attesa per l'asilo nido pubblico, ma da quel fronte c'è un silenzio che una catacomba in confronto sembra lo Studio 54.
Eccomi allora a girare come una trottola in cerca di una struttura privata e, notiziona!, l'ho trovata.
L'asilo nido in questione è bellissimo, brilla come la bomboniera della prima comunione della principessa Sissi. Dentro aleggia un profumo di ciambellone e una musichetta soffusa trasmette le canzoni dello Zecchino d'oro.
Appena arriviamo una signorina a metà tra la Rottermaier e Legolas ci chiede di toglierci le scarpe, per motivi di igiene. Io obbedisco titubante, perchè non mi ricordo se stamattina mi sono messa il calzino col buco che devo rammendare da marzo scorso. Niente buco, che culo.
Sofia Luna si denuda i piedi in mezzo secondo, felice di poter imitare Heidi, il suo idolo da sempre. Mi accorgo che ha i piedi neri, perchè la birbona ha poco prima camminato scalza per il negozio. Faccio vigliaccamente finta di niente ed entro in questa specie di mini hotel a sette stelle, con un regolamento lungo così e con le signorine che da contratto devono ricordarsi a memoria tutte le norme della 626, della certificazione Imq, giuramento di Ippocrate e l'Arte della Guerra di Sun Tsu.
L'asilo dove andavamo prima era quasi una piccola comunità hippie in confronto a questo. Molto peace&love e poco fresh&clean.
Ma loro hanno chiuso e questi sono aperti, e in più stanno aperti anche nel periodo natalizio e quindi non c'è storia.
-Quando posso lasciarvi Ettore?
-Prima dobbiamo fare l'inserimento.
- Ah sì. Basteranno un paio di giorni?
-Ma signora! Cosa dice? Ci vuole almeno una settimana, se non due!
Al pensiero mi tremano le ginocchia, poi guardo Ettorello seduto per terra mentre fissa con cupidigia la piscina di palline e (sua passione da sempre) le tette della signorina seduta accanto a lui. E così mi torna un filo di speranza.
martedì 25 agosto 2009
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9 commenti:
Barbara, scusa la pessima battuta, ma mi pare, a leggere la chiusura del tuo post, che l'infante sarebbe meglio chiamarlo Er-Torello :-)
Speriamo si ambienti presto eh?
Confido molto nello spirito bucolico e alla buona del mio Torello.
Speriamo Am, speriamo.
Cercare un asilo nido può rivelarsi un'impresa di questi tempi. Ricordo la medesima ansia in mia nipote. Non si prevede che i genitori possano lavorare in periodo estivo.
Speriamo che Ettore (che si chiama proprio come il mio pro-nipotino) trovi un posto adatto a lui.
Bacioni, Barbara
Mi piacciono un sacco le scenette coi tuoi bambini, Barbara, sono divertentissime.
Sto leggendo un libro sulla scuola di Giovanni Floris e ho visto che, negli Stati Uniti, dove vige una spietata selezione degli studenti, la gente mette in lista d'attesa i figli subito dopo la nascita, per accaparrarsi il nido "migliore". Il bambino deve passare una sorta di esame, prima di essere ammesso all'asilo.I genitori. pensano che, se il figlio non frequenta il nido giusto, l'asilo giusto e così via, non potrà riuscire ad entrare ad Harward o a Yale. Pensa un po' come sarebbe messo Ettorello, sempre sotto esame fin dal nido!
Mi fai sempre ridere di gusto:) Tuo figlio ha l'aria di essere una tempesta a secco e mi auguro che in questo ambiente così luminoso ed igienico, riesca a trovare il suo spazio. Che il mare di palline e le tette della signora già ci sono:)
Ma vorrei capire una cosa: è igienico camminare scalzi e non con le scarpe? Mi sfugge qualcosa o non ho capito bene?
Non saranno un po' esagerati in questa bomboniera della prima comunione della principessa Sissi? Comunque se è quello che ti serve... e poi mi sa che ci penserà presto Ettorello a portare un po' di vivacità in quell'ambiente asettico.
P.S.:vorrei vedere la signorina a metà tra la Rottenmeier e Legolas... le tette in questione sono le sue? :-))
Salutissimi, Annarita
Però, Barbara, non capisco. L'inserimento dovrebbe essere più problematico a tre anni, che all'età di et-Torello. Perché intervengono degli elementi di socializzazione fra i bambini, e può essere complicato, ogni bimbo è già fatto a modo suo. Mentre et-Torello non ha molte pretese, basta che ci sia la sua passione da sempre e lui è a posto. Per me queste Missionarie della Salvezza e dell'Igiene se la tirano: vi fanno fare i catecumeni per due settimane, e quando vi lasciano entrare siete sul Grazziee!!! spinto. Però, tornando alla passione da sempre, non credere che et-Torello abbia l'esclusiva e comunque, in un ambiente così, penso che si tratti di una passione un po' magretta. Tipo la Signorina Felicita di Guido Gozzano.
grazie Barbara e saludos
Solimano
Giulia : il posto adatto ad Ettore sarebbe una bella palude di fango dentro cui sguazzare. Capiamoci, io adoro il mio bambino, ma per quanto sia er core de mamma sua, non posso negare che in lui ci sia molto del porcellino e poco del cherubino. Staremo a vedere...
Elena : penso che Ettorello si farebbe una grassa risata e poi si tufferebbe nella sua occupazione preferita: spalancare le fauci in richiesta di cibo urlando "pappa pappa!"
Silvia : la storia dei piedi nudi non l'ho capita bene neanche io. Credo chh sia così: il pavimento lì è così pulito che ci puoi mangiare sopra. Se quando arrivi ti togli le scarpe non lo sporchi con la polvere delle suole. Il problema è che danno per scontato che tu abbia i piedi puliti, non contemplano la possibilità che tu (o la tua bambina) abbiate camminato scalzi in giro.
Annarita : a me piaceva di più la vecchia comunità hippie stile Woodstock, non so se tutta questa brillantina e glitter siano quello che ci serve a livello esistenziale, ma a livello pratico non se po' fa a meno...
Solimano : è quel che dico anch'io, pfui! Se dipendeva da etTorello potevo lasciarlo tra le burrose zinne della signorina (non era la Rottermaier) anche subito.
L'asilo di Juliette è comunale, uff che sollievo (molto meno caro), all'ingresso ci sono le babbucce per chi ritiene di avere i "piedi neri" ma non ti obbligano, i bambini mangiano biologico e i genitori possono portare e riprendere i bambini all'ora che ritengono. Sono stata fortunata!
Prima dell'asilo avevamo trovato una sorta di "baby parking" dove Juju restava due ore per tre volte a settimana e dove le maestre non parlavano che delle loro vacanze e una in particolare aveva invariabilmente una tale faccia di cacca che te andavi sempre con il prurito alle mani per la voglia di mollarle uno sganassone. In questo paradiso tri-settimanale l'inserimento è durato tre settimane ( alla quarta ce li ho tutti mandati a farsi benedire) mentre all'asilo in una settimana, e considerata la socievolezza della mia infanta, tutto si è svolto al meglio. Non so che orari fai tu ma io comincio solo ora un quasi tempo pieno e, al contrario di mia figlia, soffro da matti di non poterla vedere per tutto il pomeriggio...
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