venerdì 24 luglio 2009

L'amour est un oiseau rebelle (11)

Solimano

« If music be the food of love, play on
Give me excess of it, that, surfeiting,
The appetite may sicken, and so die.
»

«Se la musica è l'alimento dell'amore, seguitate a suonare,
datemene senza risparmio, così che, ormai sazio,
il mio appetito se ne ammali, e muoia. »

Così il duca Orsino all'inizio della Dodicesima Notte (1599-1600) di William Shakespeare.
Ma se la musica è il nutrimento, cosa è il cinema? Una manifestazione dell'amore, quasi una epifania.

L'immagine in cima al post va spiegata, poi goduta. Perché, forse involontarialmente, il regista Joshua Logan in Picnic (1955) trova una immagine che la dice più lunga di libri ponderosi.

In una cittadina del Kansas c'è il picnic collettivo per la Festa del Lavoro. Si svolgono i giochi campestri, di cui fa parte il Girl-carrying Contest.
Hal Carter (William Holden) vince alla grande. Ma non vince solo lui, vincono in due. Dove la troviamo una come Millie Owens (Susan Strasberg), così minuta, spiritosa, abile nel disporsi, amorosamente intelligente? Hal porta Millie, ma Millie sta sopra ad Hal.

Hal è arrivato quella mattina, viaggiando a sbafo in un treno merci. Non ha un soldo in tasca, nella vita ha sbagliato tutto o quasi. Eppure. In quel giorno, cambia la vita di cinque donne. Helen Potts (Vera Felton) ha quasi settant'anni, ma quel vagabondo le piace, la convince senza dire niente: gli fa mettere a posto il giardino e gli stira la camicia. Hal ha di fronte il bidone in cui vanno i rifiuti e gli scarti, eppure sembra un antico re pastore.

Le due sorelle Owens, Millie la studiosa e Madge la bella (Kim Novak), in quel giorno cambiano il loro comportamento, solitamente controllato per ambizioni di borsa di studio e di matrimonio. Guardate le loro facce, durante il picnic.
La loro madre Flo (Betty Field) capisce subito che c'è da preoccuparsi, potrebbe saltare il matrimonio di Madge con Alan Benson (Cliff Robertson), il ricco del paese. E Rosemarie Sydney (Rosalind Russel) perde la testa: insulta e denigra Hal, ma in realtà ne è attratta anche lei, perché Hal esprime un mondo che lei ha rimosso, inseguendo una ripettabilità di facciata.

Alla sera, durante il ballo, prevalgono Hal e Madge, come è naturale che sia. Ma sarà Millie, la sorella minore, a fare da deus ex machina. Dirà a Madge (che non sa se seguire Hal): "Fai per una volta una cosa intelligente". E Madge prenderà la corriera. E' giusto che la natura vinca, ma oggi, anno 2009, che farebbe Madge?

P.S. Lo so. Le grandi prestazioni recitative del film sono quelle della sedicenne Susan Strasberg e della quarantottenne Rosalind Russell, ma non ci si azzardi a dire solo una mezza parola contro la ventiduenne Kim Novak. Sia in abito rosa che in abito azzurro. Non dite che non vi ho avvertito.

5 commenti:

annarita ha detto...

E qui torniamo al discorso dell'erotismo non sbandierato e proprio per questo più conturbante. Come la famosa scena del ballo. Con questo bel post Abbracci e popcorn dilaga nelle Stanze. Mi sembra giusto, quando si guarda un film, tutti i casa lo seguono anche se sono in tutt'altre faccende affaccendati...
Salutissimi, Annarita

Solimano ha detto...

Annarita, non ho dato il rilievo che sarebbe stato giusto a William Holden, e al fascino erotico che esercita solo con l'esserci.
E' difficile arrivare a conclusioni (ed è bello che sia difficile), ma ho l'impressione che le donne siano apparentemente molto diverse dagli uomini riguardo l'erotismo. Talmente diverse che si fatica ad accorgersi che i due sessi, su questo argomento, sono simillimi, proprio come prime intenzioni, che sono quelle che contano di più.
Non credo sia una banalità: dico che erotismo è semplicità a cui si arriva attraverso una complesità di nodi da sciogliere. Il pugno, di per sé non esiste, esiste la mano, chiusa o aperta. Tornare alla natura attraverso la naturalezza.

grazie Annarita e saludos
Solimano

Silvia ha detto...

E' vero. Ci sono film che vivono di vita propria e anche se li hai visti già alcune volte ti fermi di nuovo a guardarli, fotogramma per fotogramma. Mi piace questo sguardo particolare sulle scene e sul loro significato. Che so già, ma m'incanto a sentirlo raccontare come una favola. E' il fascino indiscusso di Abbracci e pop corn: i film diventano tutte bellissime favole raccontate da bravi narratori.

Solimano ha detto...

Silvia, ma tu, che sei una brava narratrice (non puoi negarlo, esistono qui dentro prove indiscutibili), quand'è che torni a scrivere qualche film come lo vedi tu? Eh? Assicuro fornitura di immagini a gogò, mi sono fatto la scorta. Basta che non sia scollacciato, che il blogghiere pudibondo... se lo va subito a vedere, se non l'ha visto.
Il bello che certe immagini dei film sono così belle perché involontarie, il regista pensava ad altro e zac, scatta l'immagine che ti ricordi fin che campi.

grazie e saludos
Solimano

Silvia ha detto...

Io sono come i bambini Solimano, preferisco ascoltarle le favole:)
Scherzo. Avrei voluto raccontarvi qualcosa su Valzer con Bashir, film d'animazione sul massacro di Sabra e Cathila, ma ci vuole lo spirito giusto per queste cose. Come per Il Bambino dal pigiama a righe. Bello, ma da nodo in gola e io voglio una cosa allegra, spiritosa, ma non stupida. Tipo un bel: Indovina chi viene a cena... Allora aspetto. Prima o poi arriverò:)