lunedì 25 maggio 2009

Simposi filosofici

Barbara

Il nostro cortile in un momento "magnereccio"

Sabato scorso c'è stato il primo appuntamento dei "simposi filosofici" per cui vi avevo chiesto un aiuto poetico qualche tempo fa.
Vi dirò subito che per la sottoscritta è stato un massacro.
Si era deciso infatti di farli nel cortile interno della nostra libreria, cortile che di per se sarebbe anche molto carino, ma che non veniva pulito da circa un anno. Così, in questa settimana che sembrava agosto, ci (mi) siamo (sono) messi (messa) d'impegno e di olio di gomito a pulire, rassettare, ramazzare, perchè tutto fosse splendido splendente.
Al momento dell'evento io ero uno straccio ma il cortile brillava come un gioiellino.
In tutto questo si è parlato per due ore dell'anima usando parole come "trascendenza trascendentale" o "essere per la nascita" o "sostanza sostanziante". Sarà stato lo spossamento da pulizie di primavera, ma non c'ho capito niente. Le persone però sembravano contente. Quando alla fine hanno detto:- ci sono domande? - mi è venuta voglia di alzare la mano e chiedere: -Ma insomma, questa benedetta anima esiste sì o no?
Non l'ho fatto, ho anticipato il tema del prossimo simposio: il silenzio.

12 commenti:

Silvia ha detto...

Grazie Barbara perchè mi sono fatta una risata sana, anzi sanissima. Mi piace molto la tua ironia.
Bè, intanto la TUA anima è finita tra gli interstizi del pulitssimo cortile.
Sai che come ho aperto il post ho dovuto coprirmi gli occhi per il lucore? Scherzo, dai , però è vero pare tutto molto pulito.
Io non so se esiste l'anima e anche senza tutte quelle pulizie sulle spalle di trascendenza trascendentale forse non avrei capito molto. Anche di sostanza sostanziale non avrei capito molto, che mi pare tutto molto relativo. Però hai detto che è piaciuto un fracco e che è andata benone. Sono contenta per te:) Questo alla fine, forse è nella sostanza è sostalzialemnte ciò che conta di più:)

Anonimo ha detto...

Hai dipinto benissimo certi discorsi degli illustri filosofi. Mi ricordo quando all'università, in un seminario sui filosofi contemporanei, il luminare aveva fatto una domanda su Sartre. Tutti hanno cominciato a rispondere con un linguaggio incomprensibile proprio come lo descrivi benissimo tu. A me la risposta sembrava assolutamente semplice, tanto semplice che mi sono detta "sarà una cretinata". Alla fine ho avuto il coraggio di dirla e il professore ha affermato solenne "proprio così". Ne ho dedotto che gli studenti avevano imparato molto bene il limguaggio, ma lo usavano a vanvera...
Chissà quante parole per spiegare il silenzio.
Un abbraccio.

Ermione ha detto...

Grande, Barbara, anche a me il tuo post ha fatto sorridere. Mi immagino i sapientoni incomprensibili scatenati davanti al buffet, la parte più attesa di ogni vernissage e di ogni simposio. Ma a te che importa? La tua piccola (?) libreria è davvero una cosa preziosa, diversa certamente dai megastore tipo Messaggerie con scale mobili, neon, musica e bar. Amo le ormai scomparse piccole librerie, la tua dev'essere proprio carina e attrattiva.
Mi piacerebbe sapere quali sono state, poi, le poesie lette; e da ci.
Saluti

Barbara Cerquetti ha detto...

Silvia: visto che bagliore eh? La Aiax mi sta per prendere come testimonial...

Giulia: la cosa che un po' mi lascia perplessa è che quando ho studiato Storia della Filosofia Antica abbiamo passato un anno sopra al Filebo, scndagliando con il calibro l'esatto significato di tutte le parole e tutti i ragionamenti usati da Platone. Per dare il colloquio sull'Etica Nicomachea c'è voluto un rigore ed una concentrazione come non ce l'ho avuta più nella vita. Usare parole come "fine" o "mezzo" non era una passeggiata, figuriamoci "trascendentale"!
E adesso sentire sciorinate in mezz'ora di discorso tutti quei termini e quelle parolone come se fossero acqua fresca mi lascia quanto meno frastornata, soprattutto in un evento che, teoricamente, dovrebbe essere divulgativo. Vabbè, davanti al rinfresco eravamo tutti d'accordo ;-)

Barbara Cerquetti ha detto...

Erminone (che bello questo nuovo nick): la mia libreria è piccola, ma fa parte di un franchising, quindi l'arredamento risulta ahimè un po' omologato. Però noi ce la mettiamo tutta per dare alla gestione il meglio di entrambe le realtà. Insomma, per farla semplice, l'organizzazione di una catena e il contatto umano di una libreria vecchio stile. Non ci si riesce sempre.
A volte c'è la disorganizzazione di una catena ( sarebbe da scriverci un libro) e il contatto umano di un Franti scazzato, ma per fortuna capita raramente ;-)

Barbara Cerquetti ha detto...

Ermione 2: da un mese a questa parte quando scrivo sul computer ho sempre Luna in braccio, da qui il mare di refusi dei miei commenti e (spero di no) post. Abbiate pazienza, anche se scrivo Erminone invece che Ermione e se lascio qualche vocale in giro.
Riguardo le poesie: paradosso dei paradossi, non lo so! Erano un paio di ragazzi che hanno scelto qualcosa del materiale che gli ho indicato (trad. che mi avete suggerito voi) ma proprio nel momento clou sono dovuta andare in cassa a seguire un cliente e me li sono persi. Ma vi pare possibile?

Solimano ha detto...

Però.
Io credevo -anzi, io mi credeva, fa più aulico- che gli appassionati dell'anima (che ci sia o non ci sia è solo un dettaglio)fossero dei puri spiriti che si nutricassero solo d'aria.
E invece no.
Nell'immagine, che una volta cliccata mi ha invaso tutto lo studio, si vede fra l'altro una ragazzina che guata le pasterelle con un appetito che chiamare trascendentale è dire poco.
I giovani filosafi e le filosafesse, hanno magnato prima o dopo le loro spieghe?
Perché le filosafie cambiano, a seconda di stomaci vuoti o pieni.
Io la vedo così: la trascendenza è sicuramente trascendentale, niun lo nega, ma va fermamente ribadito che anche la trascendentalità è trascendente.
E così via... sto cercando di trattenermi... non posso soffrire l'ignontantaggine ma la culturaggine non è da meno.
Dopo di ché, certi piccoli problemi come il Mutuo (maiuscolo!), il conto in banca, l'asilo per le due piccole belve, che vuoi che siano?
Pinzellacchere!
Se la sostanza è sostanziante (quindi, deduco, sostanziosa) prima o poi i soldi arrivano, come l'estate dopo la primavera. Basta saper aspettare, vendendo qualche quintale di libri nel frattempo, così, per ingannare l'attesa.

grazie Barbara e saludos
Solimano
P.S. Il cortile non so, ma il buffet è proprio bello. A saperlo prima mi mettevo in macchina per Civitanova: come faccio l'heidegheriano io non lo fa nessuno.

Barbara Cerquetti ha detto...

Solimano: speriamo. Fortunatamente per me la sostanza sostanziante la passava l'associazione culinaria...ehm...culturale...

sabrinamanca ha detto...

In filosofia sono una pietra. Lo ero, lo sono, lo saro' sempre. A volte pero' mi sembra non sappiano nemmeno loro (quelli che sanno) quello che dicono. Oppure sono una pietra, e pure invidiosa!
La filosofia mi pare materia d'uomini, e ancora non so se è un complimento...

Lo so, lo so, sono una pietra, invidiosa e maligna. Questa è la sostanza sostanziante, sostanziata e sostanziosa.

Un abbraccio ( compatisco il tuo lavoro da "giardiniere dell'ultimo momento", quello si che lo capisco)

Solimano ha detto...

Sabrina, non ti preoccupare del tuo pietrismo filosofico.
Come un tempo la filosofia doveva essere ancella della teologia, adesso i filosofi vorrebbero che la scienza fosse ancella della filosofia. Ma filosofia de che? Si può continuare con certi discorsi dopo Darwin, Einstein, Lorenz, Monod, Laborit?
E invece continuano, appendendosi al proprio codino come il Barone di Munchausen.
Per cui. Leggo alcuni grandi scrittori, come Platone e Schopenauer, questo sì. Ma che senso ha oggi leggere i tardissimi idealisti ed esistenzialisti che continuano ad impestare con balle tardissimamente romantiche?
Se devo leggere delle belle balle, preferisco la grande mitologia greca o i moderni stregoni Freud, Jung, Laing.
Sabrina, capisci la matematica? Penso proprio di sì! E allora se ti senti una pietra di fronte a certe menate di una scienza spuria (perché tale è oggi la filosofia), il problema è loro, non tuo!

saluti trascendenti nonché trascendentali
Solimano

Barbara Cerquetti ha detto...

A me non piace il positivismo imperante nella nostra epoca, e per questo credo che la filosofia possa essere un utile contrappeso.
Se si vuole guardare all'essere umano come a qualcosa di più che ad una macchina a cosa ci dobbiamo rivolgere? Alla religione oppure alla filosofia. La psicologia ha fallito (secondo me) nel momento in cui ha provato ad ammantarsi di scientificità.
La religione lasciamole stare, è ancor peggio perchè si vende come verità assoluta senza neanche il dovere del ragionamento.
Ma quando penso alla filosofia mi vengono in mente Platone, Aristotele,Epicuro,Kant, e da ultimo Nietzche (che piaccia o no aveva qualcosa da dire). Anche tanti altri mi verrebbero da dire, ma è tutta gente che nel novecento non c'ha messo il naso. Molti non hanno messo il naso neanche nell'anno mille. E alle riflessioni sull'essere umano e soprattutto sull'etica, che è una materia bellissima, fatte con rigore e logica (che è una disciplina filosofica, non scientifica)ma anche con l'umiltà del dubbio. Non si approda a verità definitive? Sì, è vero, ma si impara un metodo, si prendono in considerazione delle ipotesi e si studia qualcosa che rappresenta la condizione umana al meglio. La rappresenta perchè l'uomo tende all'assoluto, ma non può raggiungerlo in nessun modo, con nessuna certezza. Non può neanche essere certo che esista quest'assoluto. La filosofia se ne è resa conto di questa incertezza, la religione e la scienza no, non prendono in considerazione il dubbio, mai.
L'ermeneutica (che è la corrente a cui appartiene tutta questa gente del mio post) non la considero una disciplina. Per loro concordo con l'opinione di Solimano.

Solimano ha detto...

Barbara, naturalmente dissento. Aggiungo due nomi alla lista che ho fatto: Galileo e Popper. Perché è proprio la scienza che si mette continuamente in discussione, col provando e riprovendo e con l'accettazione di affermazioni solo se falsificabili.
Le scoperte della biologia del Novecento costringono a rivedere completamente i concetti di libertà, uguaglianza, fraternità ed è un gran bene che sia così, visti i guai combinati a forza di libertà, uguaglianza, fraternità.
A meno che noi vogliamo restare aggrappati a certe vecchie sicurezze, sì, ma a quale codino ci aggrappiamo? Credo al mito, come risposta necessaria ma temporanea. Ma quando un mito è scaduto occorre dismetterlo magari inventando un altro mito, perché un mito scaduto è un'abitudine difficile da scrostare. Non è passato giorno che dall'evoluzionismo di Darwin i Vaticani abbiano cercato di smontarlo. La stessa cosa fanno i Marxiani, gli Idealisti e gli Esistenzialisti. Ma riprenderemo il discorso in altra sede. Che esista un riduzionismo sciocco ed un tecnologismo bieco sono d'accordo, ma non confondiamo gli ambiti, e ribadisco: a quale codino si attacca oggi una filosofia che si comporta con la scienza come a suo tempo la teologia si comportava con la filosofia?

grazie Barbara e saludos
Solimano
P.S. Prova a riflettere sul grande tema dell'amore, anzi dell'Amore. Quante balle di propalano ancor oggi magari con le lacrime agli occhi! Fanno comodo, le balle, ai propalatori ed ai propalati, tutto qui.