domenica 17 maggio 2009

Si va e si torna

sabrinamanca

Una settimana altrove (nemmeno, cinque giorni).
Tenerife, una delle isole Canarie, spagnole, al largo del Marocco.


Il mare è l'Atlantico. Le spiagge sono (quasi) tutte nere, di sabbia vulcanica.


Il Teide è il re dei vulcani, si erge per quasi quattromila metri quasi al centro dell'isola come il capezzolo turgido di un'adolescente, spesso coperto solo a metà da una cortina spessa di nuvole grigie.




Il nord è tropicale, umido, verde. Il sud desertico, invaso dal cemento dei casermoni di note località come Los Gigantes o Las America.





I luoghi ma non solo. La gente. Spagnoli, ma non troppo, con nostalgie d'America Latina e un briciolo di voglia d'indipendenza. Sono cordiali, disponibili, non sono in pochi a volere i turisti nell'isola, anzi, sono la maggior parte, al punto che quando domando loro se il cemento che ha letteralmente coperto il sud e l'est dell'isola non dia fastidio mi guardano sorridenti ma non capiscono. Perché loro all'ambiente ci tengono, basta vedere come si prendono cura del loro Parco Nazionale del Teide e delle città coloniali come la San Cristobal de la Laguna, dichiarata dall'Unesco patrimonio mondiale, e La Orotava.







Ci sono queste e altre contraddizioni, altrimenti non sarebbe un luogo in cui vivono degli uomini.
Qualche giorno in cui perdo mia figlia e ritrovo il mio compagno di viaggio e di avventure.
Una settimana, meglio, cinque giorni, e uno di troppo, mi ha fatto capire che si va, e almeno per questa volta, si torna.

7 commenti:

Solimano ha detto...

Alle Canarie non sono mai andato, perché degli amici mi avevano sconsigliato proprio per i motivi che dici tu, Sabrina, e per qualcun altro. Non sono andato neppure nelle Baleari, e questo mi dispiace, perché quando viaggiavo molto non c'era il turismo che ormai c'è da decenni.
Mentre due esperienze belle le ho avute in posti diversi, che nessuno raccorderebbe: le Bermude e certe isole della ex Jugoslavia, specie Meleda, ma non solo.

Per capirsi sulle isole jugoslave, giustamente l'Odissea televisiva di Franco Rossi le scelse come location ideale: Polifemo, Circe, Calipso, Nausicàa, tutti lì: un Omero credibilissimo,
Adesso non so, come sia la situazione.
Quello che ho sempre cercato sono stati i posti in cui al mattino andare al mare, al pomeriggio esplorare all'interno. L'ho fatto specialmente nelle Marche e nelle Puglie, oltre naturalmente che nella Romagna. E' così che sono stato a Castel del Monte, ad Ascoli, a Troia, a Montefiore, a Fabriano, Frasassi, Castellana. Ce li trovavo, altri turisti che facevano in questo modo, ma quasi sempre tedeschi, pochi italiani.
Quello che sognavo, però non sono riuscito a farlo: prendere un pulmino in quattro famiglie e girare per l'Rmilia-Romagna metà per arte metà per gastronomia. Non più di cinquanta chilometri al giorno. Ci avevo pensato bene, ma è difficile combinare i lavori di mogli e mariti, le scuole dei figli, tante robe. Siamo riusciti a farlo due volte con la Provenza, questo sì, ma ognuno con la sua macchina, ed è un'altra cosa.
Però, per quattro anni filati, quattro giorni a Venezia attorno all'8 dicembre.

Bentornata Sabrina e grazie
Solimano

annarita ha detto...

Bentornata e grazie per i profumi, i suoni e i colori che ci hai dedicato!
Aspetto anche io con una certa trepidazione i cinque giorni di romantica fuga a New York che il consorte mi regalerà a fine maggio.
Salutissimi, Annarita.

Anonimo ha detto...

Certo che quella fotografia che hai fatto con tutti quei casermoni di cemento mica mi piace tanto. Più belle decisamente le altre.
Bentornata Sabrina

Silvia ha detto...

Bentornata Sabrina:) Felice del tuo bel viaggio pieno di colori e profumi.
Non sono mai stata alle Canarie ma ne parlano tutti un gran bene. Non sono mai stata nemmeno in Sicilia però e al momento mi acchiapperebbe di più ad essere sincera.

E buon viaggio Annina:) Sono certa che la grande mela ti affascinerà.
Ma la porterai la macchina fotografica?:-P

Habanera ha detto...

Sabry, a parte le bellezze (e le bruttezze) dell'isola mi sembra di leggere altro tra le righe.
Cinque giorni di cui uno di troppo? Si va e almeno per questa volta si torna?
Credo che sia la prima volta che ti allontani da tua figlia, non è che ti sei rovinata la vacanza con inutili (e sbagliatissimi) sensi di colpa?

Un abbraccio
H.

sabrinamanca ha detto...

Primo: in effetti siamo andati a Tenerife perché Laurent ha scritto un libro in cui un ex poliziotto, divenuto investigatore privato risolve più o meno dei casi improbabili. Lo scopo era quello di reperire più luoghi e conoscere meglio l'isola di cui parlava e parlerà nel prossimo volume. Ci interessava molto tentare di capire in minima parte come e dove vivono gli abitanti, i luoghi suggestivi e quelli brutti.
Io poi, mi sono rassegnata a trovare un mare più bello di quello che ho potuto vedere in Sardegna quindi di andare alla spiaggia nemmeno a parlarne.
Anche io sono una non-turista nel senso che i monumenti e i luoghi must mi interessano molto meno della gente.
Un abbraccio
Annarita: New York è ancora un sogno non realizzato per me. Poi ci racconterai.
Giulia: il sud dell'isola è molto peggio di quella foto, per chi non si è informato prima è un vero shock!!!
Silvia: vai in Sicilia, allora, oppure se vuoi vedere qualcosa d'interessante non contare sulle spiagge e le località turistiche delle Canarie, sono degli enormi dormitori con centro commerciale annesso!
Haba:eh si un po' di senso di colpa ma soprattutto la nostalgia. Non ho visto la mia cuccioletta per una settimana ma sono anche contenta e convinta di rifarlo perché alla coppia questo viaggio ha giovato tantissimo...

Solimano ha detto...

Ho capito finalmente, Sabrina, il motivo vero per cui siete andati alle Canarie: ragioni di lavoro di Laurent, che scrive un poliziesco a cui necessita autenticità di ambientazione: "Le ho viste, le Canarie!", proprio come Lucia disse: "Ho visto i miei monti!".
E il lavoro è lavoro.
Ero preoccupato , perché due sposati che conosco continuano a rimpallarsi da vent'anni la sciagurata idea di quel viaggio alle Canarie con la sabbia nera e i condomini stile Cinisello Balsamo. "Potevamo andare a Igea Marina...", dicono sospirosi.
Riguardo la lubrificazione (ehm...) del rapporto di coppia, abitando a Parigi, basta mezza giornata al Parc Monceau, o ai Jardins du Luxembourg, ma funziona bene anche l'Ile de Saint-Louis.
Vai nei posti che sceglie Eric Rohmer e stai sul sicuro (ha scelto persino la Défense). Anche le chiese: Saint-Eustache e Saint-Sulpice hanno degli angoli ombrosi senza turisti fra i piedi.
Tutto però ad una condizione: che la coppia sia litigiosa ma non sbadigliante. Con gli sbadigli, non c'è lubrificazione che tenga.

saludos
Solimano