domenica 10 maggio 2009

L'amour est un oiseau rebelle (8)

Solimano

Emmanuelle Seigner e Peter Coyote
in "Bitter Moon" (1992) di Roman Polanski

Poco tempo dopo aver cominciato con Abbracci e pop corn, mi accorsi che non mi convinceva l'approccio usuale dei cinefili, quello di categorizzare i film per generi: western, thriller, horror, comedy, musical etc etc. A parte che non mi ritengo un cinefilo, ma uno spettatore, e tale intendo rimanere, proprio faticavo a scrivere. Mi sembrava di star seduto in un banco per fare un compitino sgradevole, un banco un po' stretto. Io scrivo perché mi piace scrivere, non perché debbo scrivere (non me l'ha ordinato nessun dottore). Fu per questo motivo che adottai l'approccio per viste logiche: le coppie, la musica, la pittura, i caratteri, i luoghi etc etc. Attualmente ce ne sono più di venti, quasi tutte vive e vitali e mi diverte, vedere nella stessa vista logica (le coppie) La ballata di Cable Hogue e Una giornata particolare, Zardoz e Paper Moon.

Sophia Loren e Marcello Mastroianni
in "Matrimonio all'italiana" (1964) di Vittorio De Sica

Però Abbracci e pop corn è un brigantino (non una fregata!) e in rete ci sono le corazzate, a partire da IMDb, la Bibbia dei cinefili. Ma in Francia, in Germania, in Inghilerra e naturalmente negli Stati Uniti, esistono siti assai tosti che fanno un lavoro utile e profittevole (in Italia molto meno) e da tempo hanno imparato a categorizzare persino le singole immagini con link di ogni tipo.
Qualche giorno fa ho scoperto che un sito francese ha una categoria che si chiama "après l'amour". Mi ci sono fiondato a pesce, ed ho trovato decine di immagini, che da sole giustificherebbero un blog specialistico. Ma non è il numero che mi ha impressionato, è la differenza fra l'una e l'altra. Guardate le tre immagini che inserisco qui: tre amori (?) completamente diversi. A letto c'è il prima, il durante, il dopo. Il dopo, non è l'ultimo vagone del treno, il dopo fa capire benissimo se la locomotiva c'è o non c'è, e che tipo di locomotiva è.

Annie Girardot e Alain Delon
in "Traitement de choc" (1973) di Alain Jossua

10 commenti:

Ermione ha detto...

Après l'amour, che bel titolo. Anche a me piace molto lo stile di Abbracci e popcorn, così vario e personale: non un blog di critica, ce ne sono già tanti, ma un blog di gente con passione, interesse, amore per quello che vede. E spesso rivede e ri-rivede (ci sono film che ho visto dieci volte e rivedrei subito). Certo mi lasci con la curiosità di sapere quel è questo bel sito francese; non sarà lì che hai trovato le foto bellissime di JLT?

Anonimo ha detto...

Che bella scoperta hai fatto Solimano. Hai incuriosito molto anche me.
Davvero più ci sono dentro più Abbracci e popcorn mi piace e mi diverto, ma credo che tu l'abbia capito.

Barbara Cerquetti ha detto...

La mia foto preferita è la terza. Almeno nell'amore dovrebbe esserci un po' di rilassatezza.

Silvia ha detto...

Bel sito davvero! Concordo con Barbara. E' bello vedere una coppia che ride, soprattutto dopo un atto d'amore.

Solimano ha detto...

Ho fatto più di due giorni di riflessione, però senza dirlo, non mi andava di fare la parte della bella gnocca che riflette. E mo' che ho riflettuto, dirò come, riprendo volentieri a commentare ed a postare.
Fra le tre immagini che ho messo, non c'è match. E' la terza, la situazione invidiabile, e non perché ci sono di mezzo Annie Girardot ed Alain Delon. Di per sé, perché esprime lieta intimità, che forse è il massimo della vita (anche senza forse).
Nella prima, quella da uno dei più disturbanti ed acuti film di Polanski, ci trovo il livore di due persone legate alla stessa catena (magari fosse solo burocratica!) che non sanno fare a meno l'una dell'altra pur non amandosi più.
Nella seconda, quella con Loren e Mastroianni, ci trovo la ripetitività di un rapporto forte magari, ma statico, sempre quello.
Mentre nella terza ci leggo la complicità maliziosa, la malizia complice di due che si dicono a vicenda, ridendo insieme: "T'amo per davvero!" (Parole di Fosco Maraini).
E in tutte e tre, come in altre di quella specie di vista logica après l'amour, ci trovo la potenza unica dell'arte filmica che può esprimere con una immagine sola l'essenza di un rapporto (o di un non-rapporto).

grazie e saludos
Solimano

annarita ha detto...

Solimano, hai espresso perfettamente ciò che ho pensato guardando le tre immagini. E quoto Arfasatto per quanto riguarda Abbracci e pop corn, dove il cinema vive di vita propria e finalmente si libera delle recensioni costruite a tavolino.
Salutissimi, Annarita

Anonimo ha detto...

(anch'io quoto la terza immagine, perchè saper ridere in due, e non solo après l'amour, vuol dire tante cose: confidenza, gioco, capirsi al volo...)

ciao

zena

Ermione ha detto...

Non so, l'immagine che mi piace di più è proprio la prima, presa da quel bruttissimo film di Polanski, ottimo regista, che è Luna di fiele. La prendo avulsa dal film, così come un'istantanea: la durezza, la lontananza tra le persone, la sofferenza. Questa è la verità.

Habanera ha detto...

Se la prima immagine fosse sempre la verità la vita sarebbe una ben triste cosa. Io ho avuto la fortuna di conoscere l'intimità complice e allegra della terza immagine e so cosa significa. L'amore non è solo sofferenza, può essere anche gioco, felicità, armonia, senza che questo tolga nulla alla passione.
H.

Solimano ha detto...

Il punto, l'ha chiarito definitivamente Denis de Rougemont, in quel grande libro "L'amore e l'Occidente", che solo in piccola parte è datato.
Parte dall'eresia càtara e dai trovatori per arrivare sino al Tristano e Isotta di Richard Wagner.
Un amore che in realtà è rivolto alla sofferenza, all'autodistruzione, all'annichilimento, e in cui l'altra persona è solo un complice per ottenere il vero scopo.
Riguardo "Luna di fiele" di Polanski, trovo appropriate le famose parole di Focillon: "Arte non è la rappresentazione di una bella cosa, ma la bella rappresentazione di una cosa".
E la cosa (l'amore cattivo) in "Luna di fiele" c'è, eccome.

saludos
Solimano