lunedì 23 marzo 2009

L'amour est un oiseau rebelle (5)

Solimano

Da molti anni leggo volentieri Natalia Aspesi.
Scrive bene, è ricca di fantasia e ha una cultura non saccente ma variegata. Inoltre scrive spesso riguardo ad un nobile sentimento: l'amore. Risponde alle domande di donne afflitte che vorrebbero fargliela pagare, a quel mascalzone che le sta facendo soffrire. Natalia dà consigli sdrammatizzanti, cerca di farle ragionare, le afflitte dicono bene bene, ma secondo me restano col voglino inappagato. E' giusto che i mascalzoni paghino il fio delle loro male azioni.
Quindi leggo Natalia un po' ammirato un po' ironico, e così ho fatto oggi per un suo articolo titolato: "I giovani gelosi ai tempi di Internet". Ma ironica è anche Natalia, con certi argomenti che non le piacciono. Ad esempio, perché scrive: "... la studentessa Laura Chiatti di cui balugina ogni tanto il suo esemplare sedere nudo"? E che ci sarà di male in questo baluginìo di sedere nudo? Un bel sedere è un bel vedere, in pittura come al cinema, ambosessi, anche se il sedere di George Clooney (sicuramente bellissimo) non è in cima ai miei pensieri.
Il tema dell'articolo è un sondaggio fatto ad un campione di giovani sul tema della gelosia. Risulta che la gelosia è molto diffusa specie fra i maschi, addirittura " si gloriano di questo sentimento adulto e noiosissimo sia per l'ingelosito che per l'ingelosente". Il sondaggio ha una sua strumentalità, è stato fatto in occasione dell'uscita del film "Il caso dell'infedele Klara" di Roberto Faenza. Ma il tema della gelosia è tutt'altro che strumentale.
Natalia si mette al di sopra delle parti, come se la gelosia fosse una malattia esantematica, che poi passa. E i lucchetti attacati ai monumenti sarebbero termometri per misurare la febbre? Non la penso così, penso che i giovani che hanno risposto siano forse ingenui ma più schietti degli adulti che negano di essere gelosi. "Né farsa, né tragedia, né studio sulla fragilità maschile, né psicanalisi dell'eterna paranoia amorosa..." Ma quale paranoia, Natalia? Ricordo un caso di qualche anno fa, non faccio i nomi, ma qualcuno se lo ricorda, uscì sui giornali.
La prima ballerina della Scala viveva con un noto psicoanalista. Uscì una intervista in cui tutti e due dicevano che bello che bello stare insieme, perché con la psicanalisi e con una visione moderna era possibile un rapporto amoroso a più alto livello, senza gli scazzi consueti a chi non sa le cose. Qualche mese dopo la ballerina si mise insieme con un noto fotografo ed i due uomini si menarono fra di loro, come se fossero due vili meccanici. Non sto facendo dell'ironia sul fatto che si siano menati, cosa vera e concreta, ma sull'intervista precedente, quella del che bello che bello. La natura precede la cultura, la natura c'è comunque. Un cultura che nega il dato naturale è una cultura zoppa. Gli esseri umani -uomini e donne, donne e uomini- nascono naturalmente poligami, non monogami, non siamo come i piccioni.
E le donne degli altri può capitare che tu spontaneamente le desideri. Non vale il vecchio comandamento "Non desiderare la donna d'altri", mentre sarebbe accettabile (forse che sì forse che no, dipende) un comandamento che dicesse "Non fare all'amore con la donna d'altri". Per cui, non ci si può chiamare fuori dalla natura il che non significa essere poligami, si può benissimo amare una sola donna, con cui stai talmente bene che le altre te le scordi. Ma i rapporti sono sempre -felicemente- a rischio, se no sai la noia. Però, se è accettabile che una persona soffra perché non è amata, non è accettabile che quella persona se la prenda con l'altra perché non l'ama. L'altra persona è libera, ama o non ama spontaneamente. Come non è accettabile quello che succede spesso: che una persona goda nel sapersi amata anche se lei non ama e tiene sulla corda quel poveretto -o poveretta- che le sta dietro. D'accordo, piacere piace, ma in quei casi un bel NO nei denti sarebbe meglio.
Conclusione: ci siamo tutti dentro, a queste delicate questioni, e la natura non si cancella solo perché si sono letti dei libri o si sono visti dei film. La si conosce e se ci si riesce la si gestisce. I giovani che mettono i lucchetti per significare il loro reciproco incatenamento (non incantamento) sono più schietti di chi si chiama fuori. I giovani cresceranno, questi hanno smesso di crescere... e di giocare.
Non sostengo il cinismo, ma l'igiene mentale. Se neghiamo le contraddizioni rompiamo il giocattolo. Ma come si fa senza amore, Natalia?

P.S. Le immagini sono del film "Il caso dell'infedele Klara" (2009) di Roberto Faenza.


14 commenti:

annarita ha detto...

Concordo pienamente con te. Non diamo per scontato che la nostra relazione sia eterna e indistruttibile, l'incognita di un altro incontro è sempre in agguato. Però devo essere sincera, io credo che l'innamoramento reciproco, quello che ti fa fa fare pazzie per l'altro (o per l'altra) a cinquant'anni come se ne avessi ancora venti, è bellissimo. Sono sempre stata convinta che non ci si accorge delle altre persone se chi ci sta accanto ci appaga. Ognuno di noi ha i propri difetti, ma se non sono insormontabili rendono più frizzante la convivenza. E la gelosia è solo un segno di fragilità. Un rapporto si può incrinare per vari motivi, ma metterlo a rischio con la gelosia per me è quanto di più stupido si possa fare nella vita. Salutissimi, Annarita

Barbara Cerquetti ha detto...

Mettere a rischio il rapporto no, anche perchè sono troppo pigra per star lì a controllare gli sms altrui senza farmi accorgere e poi a chiedere continui resoconti tipo doveseistato?conchiseiuscito?ecc mi rompo le scatole prima io di lui.
Ciò non toglie che se lo becco a letto con un'altra gli crocchio tutti gli ossicini.
Sarò banale ma che volete farci? Io ci sono cresciuta, in mezzo ai vili meccanici.

Anonimo ha detto...

@Solimano: Non si fa infatti. Concordo in toto e anche io leggo Natalia appena mi capita perchè è una bella penna. A me diverte molto anche la matta con le trecce alla russa di cui ora non mi viene il nome, che parla a velocità luce e si capisce solo lei.
Io sono molto possessiva lo ammetto per cui il mio uomo deve essere solo mio. Punto. Poi non guarderò mai il suo cellulare, nè leggerò mai la sua posta e con fatica guarderò dentro le tasche dei calzoni, gli chiederò sempre le cose e mi accontenterò delle sue risposte perchè lo amo ed è il mio uomo non mio figlio. Non indagherò mai oltre perchè siamo "uguali" io e lui e io non gli direi mai una bugia. Mi aspetto altrettanto. Mi piace pensare che sta con me perchè lo vuole e non perchè deve. Poi comprendo che guardi un bel culo o due belle tette, anzi a dire il vero non mi dispiace la cosa, ma senza mancarmi di rispetto, altrimenti lo sego in due. Come posso comprendere la simpatia e l'amicizia con altre donne. Ma QUELLO sguardo dev'essere solo per ME. Quando non è così cominciano i guai. E quando mi sento tradita purtroppo, o peggio mi viene negata l'evidenza, perchè una donna lo capisce, una parte di me, so, che non riesce più a perdonare, per cui è l'inizio della fine. Parlo così perchè non ho figli e ho potuto scegliere con meno vincoli ovviamente.

@Barbara io non so francamente cosa farei di fronte ad una scena del genere. Credo che rimarrei impietrita mortalmente ferita e allibita. Poi credo che sarebbe bene che filassero via alla svelta, senza dire una parola, perchè credo che potrei diventare violenta.

Habanera ha detto...

Le donne hanno un sesto senso per certe cose, come se avessero delle antenne speciali. Sanno se il loro uomo le tradisce, anche quando il fedifrago è tanto abile da non lasciare tracce. In questi casi io non vedo altre alternative che fargli fare le valigie per un viaggio senza ritorno:
Fuori dalla mia vita, str...o!

Gelosa io? Ma quando mai.
H.

Anonimo ha detto...

Come la vedo sul tradimento lo sai già, Primo. La gelosia non mi piace per nulla. Per quanto faccia non riesco mai a non vederci qualcosa di storto e mal la coniugo con l'amore. So che deriva tutta dall'insicurezza e dal senso del possesso e quando la provo non posso che confermare tutto quanto teorizzato. Sapere non impedisce di provarla (e senza la gelosia si vive molto ma molto meglio)ma aiuta a dirci - si', soffro come un cane, ma è perché non mi amo e non perché sto vivendo un grande amore- e con un po' di impegno sapere ci aiuta a distogliere l'attenzione dall'altro e metterla su di noi stessi per curare quella ferita.

Anonimo ha detto...

Gelosi lo si è e non si può impedire di esserlo. La gelosia non è un pensiero razionale. Il problema è che uso ne fai, riuscire a tenerla sotto controllo. Se non lo fai rischi di rovinare i rapporti, perchè quando è troppa è devastante per tutti.
Non mi mi è caputato o non me ne sono accorta (anche se ho le antenne molto sviluppate) di essere stata tradita. Non so se l'avrei sopportato o perdonato. Credo di no...

Anonimo ha detto...

Concordo con Giulia, la gelosia è un sentimento irrazionale e non ha senso, quindi, cercare di combatterlo con la razionalità.
È tempo perso.
Io non sono geloso, sono possessivo, il che è molto diverso.

Ermione ha detto...

Se vogliamo parlare di Natalia Aspesi non posso che tesserne le lodi. E' una delle poche cose che riesco a leggere, non solo sul venerdì, ma sui giornali in genere, insieme a Michele Serra e Curzio Maltese. Di lei amo soprattutto l'inonia, a volte il sarcasmo, ma senza mai usare cattiveria e senza sparare giudizi. Meno, molto meno, anzi per niente a dire il vero, mi piace quella mattoide di Barbara Alberti -sì, è lei quella con le treccine alla rusa di cui parla Silvia.
Gelosia...ma come si fa a non essere gelosi? Io, quando uno mi dice di non esserlo, non ci credo mai: la gelosia , o il senso del possesso, sono cose naturali, non si DECIDE di averli o di smettere di provarli. Fanno parte della passione.
E comunque, per inciso, io sono possessiva assai e gelosa anche assai.

Anonimo ha detto...

Barbara Alberti grazie:) Pazza, però le treccine mi piacciono molto e anche il gramelot in cui è insuperabile. Dario Fo ha imparato da lei.

Solimano ha detto...

Annarita, io credo che si possa parlare di amore (parola pericolosa) solo quando si è in due, cioè si è amati e al tempo stesso riamati. Sembra una affermazione o banale o arrogante, ma quello che dice Dante: amor, che a nullo amato amar perdona ha una sua strepitosa e fattuale verità. Darà fastidio, ma è così. Intender non lo può chi non lo prova.
Senza sublimisti, senza misticismi, non mettendosi in punta di piedi. Ma le regole (che non ha fatto nessuno) sono quelle.
Barbara, anch'io sono cresciuto tra vili meccanici, ma anche se l'ha deto il Manzoni, direi che l'epiteto è da cambiare: non vili meccanici, ma meccanici coraggiosi, altro che storie. E credo che sarai d'accordo. Per il resto... Franti avvisato, mezzo salvato!
Silvia, sulle bugie, non condivido del tutto. Non è bello mentire, ma non è bello, utile, amoroso, dire sempre tutta la verità. Perché lo diceva persino Caterina Caselli: "La verità ti fa male lo so". Vabbè che la Caselli è di Sassuolo, in provincia di Modena, quindi non fa testo né per te reggiana né per me parmigiano, ma evidentemente a Sassuolo non fanno solo piastrelle.
Habanera, non ci credo, proprio non ci credo che una vera signora come te possa usare parolacce, quindi decodifico i tuoi puntini così:
"Fuori dalla mia vita straordinario!" O strepitoso o altre varianti.
Sabrina, c'è un sistema infallibile per non provare gelosia per quella persona: basta non esserne innamorati. Eppure il mondo è così strano che ho conosciuto persone evidentemente non più innamorate eppure gelosissime. Lì è solo possessività di tipo bieco, ma il contratto matrimoniale (non dimentichiamolo mai, che è un contratto)consente questo ed altro.
Giulia, tenere sotto controllo le pulsioni naturali mi sembra una gara dura, perché sono loro ad avere il coltello (il nostro cervello) dalla parte del manico. Io mi contenterei di un onorevole agreement con l'interposizione dei caschi blu dell'ONU. La ragione è un po' come la ricreazione a scuola: dieci minuti liberi in cortile poi la maestra (pulsionale) comincia il dettato e guai a chi non scrive. L'unica è corteggiarla, la maestra.
Amfortas, per me la gelosia è una possessività di second'ordine, una possessività di tipo sfigato, che fa tappezzeria salvo scatenarsi in goffe movenze per attirare l'attenzione. A volte penso che il vero obiettivo del geloso sia quello di essere tradito veramente. La punta di gelosia va provata, se no è chiaro il segno che non siamo innamorati, ma solo la punta, poi si gestisce, proprio come l'invidia, che i fortunati traslano naturalmente in ammirazione. E allora si può dire di essere anche invidiosi, mentre normalmente si dice: "Io invidioso? Quando mai!" Che sarebbe meglio che dicessero: "Invidioso io? E de che? Sò er mejo fico der bigoncio!"

grazie e saludos
Solimano

Solimano ha detto...

Elena, dire che si è molto possessivi e molto gelosi non va bene, perché la fierezza è meglio spenderla in altre caratteristiche, e perché possessività e gelosia possono degenerare in comportamenti fastidiosi o addirittura violenti. L'aspetto comportamentale deve prevalere sui nostri interiori pensamenti. Ma c'è di peggio, a me è capitato di conoscerli: quelli che negano di essere possessivi o gelosi perché dicono di essere al di sopra di queste bassezze (lo fa un po' Natalia in quell'articolo). Sono peggiori perché si vendicano a freddo, che sono le vendette peggiori, perché maligne non più umorali. I cuori aridi e maligni esistono, ahimé, in amore e sul lavoro. C'è persno il lampo di gioia negli occhi quando si accorgono che sei messo male. In quei casi io metacomunico brutalmente: "Vedo che sei contento che mi è andata buca". Funziona. Come minimo scantonano quando ti vedono, è un ottimo risultato: hanno capito che li hai sgamati ed hanno paura di te.

grazie Elena e saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Solimano: pensaci, non è vero che non essere gelosi e non essere innamorati fanno il paio e il contrario!
Si è gelosi di chi non sta più con noi, di chi è stato con noi e del quale non ci frega più nulla.
Niente a che vedere con l'amore. L'amore non ha nulla a che fare con la gelosia, almeno quello ideale. Quello reale è macchiato di gelosia perché il sentimento di possedere un altro, che ci appartiene, non ha nulla a che fare con l'amore. Non mi sogno di dire che non l'ho provata anche se non è in generale un sentimento che coltivo particolarmente. Io sono più del genere, se mi tradisce per un'altra meglio se sparisce ma non mi torturo, non mi stritolo le budella. Penso, meglio così, almeno la situazione è chiara, non ci sono malintesi.
Sono convinta che la gelosia riguarda noi stessi molto più che l'altro, noi stessi e quello che l'altro andando via (tradendoci per esempio) porterebbe con sé. E' come se l'altro fosse un tassello fondamentale nella nostra costruzione di persone e senza di lui tutto cadesse. Io questo non lo accetto.
Se dovessi iscrivermi a un movimento sarebbe quello contro "la coppia simbiotica" che trovo un mostro spaventoso!

Anonimo ha detto...

Ci sono le bugie bianche mi pare...
Però ritengo che mentire o omettere non sia cosa che si possono permettere tutti, anzi, perchè bisogna essere "integerrimi" nel mentire e non sbagliare mai, ma proprio mai se si decide di farlo.
Perchè poi se si viene scoperti sono dolori, molto più grossi di quelli che farebbero una brutta verità. Odio l'approccio superficiale del dire e del non dire. Per cui prima di tutto è importante riflettere sulle cose che si dicono e si fanno. Poi ci sono situazioni diverse ogni volta da affrontare. Di norma la verità ho visto che ha fatto meno danni di bugie mal gestite.
Ci sono cose che verranno con me nella tomba e va bene così. Ma non tollero il negare la verità quando ogni comportamento e l'evidenza dicono il contrario. Questa è ipocrisia e incapacità di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Cose che io non tollero.
A presto

zena ha detto...

A me pare di voler bene senza sospetto.
Mi pare, eh...

:)