domenica 8 marzo 2009

Io e il maschio

Roby

Che quello femminile non fosse l'unico sesso esistente al mondo -a parte la categoria "quellicomeilbabbo", assolutamente a sè stante- mi fu chiaro verso i 4 anni, dopo la nascita del mio unico (su ben otto unità) cugino maschio. Il giovanotto aveva pochi mesi quando la zia gli fece far pipì nel lavandino del bagno, in mia presenza: fu quindi facile per me osservare la differenza, traendo da ciò motivo di successive, elaborate elucubrazioni.
A metà delle elementari, vedendo il figlio della vicina che espletava la stessa funzione fisiologica di cui sopra contro l'albero del giardino, commentai serissima: "Certo, voi maschi siete fortunati: potete dirigere il getto!", invidiosa del fatto che, spinta dallo stesso bisogno, ero costretta a complicati equilibrismi tra gonnelle, mutandine e ricerca del giusto baricentro, onde evitare clamorose sederate per terra.
Ero più o meno in prima media quando, litigando furiosamente con un compagno di giochi fermamente convinto (ancora in calzoni corti!!!) della superiorità dell'uomo sulla donna, riuscii alfine a zittirlo esclamando: "Beh, noi donne (sic!) siamo più forti di voi: noi possiamo fare i bambini e voi no!!"
Nessuno dei due, all'epoca, aveva evidentemente chiaro il meccanismo della riproduzione umana (essendo la clonazione una parola ancora sconosciuta, persino ai più ardui cruciverba della Settimana Enigmistica).
Finalmente, al liceo....
....no, questo non ve lo racconto, lasciando alla vostra immaginazione le più ardite supposizioni.
Sappiate soltanto che -per fortuna- le mie conoscenze di anatomia e fisiologia umana si sono via via perfezionate, secondo le modalità più naturali.
Ed oggi il risultato ultimo di ciò -mia figlia- si farà certo delle grasse risate leggendo (lei così sicura, informata,consapevole fin dall'asilo) quanto accadeva alla sprovveduta, ingenua bambina che un tempo fu la sua mamma.

5 commenti:

Solimano ha detto...

Roby, ho trovato l'altro giorno una immagine di Easy rider in cui si vedono (di schiena, eh) Dennis Hopper, Peter Fonda e Jack Nicholson (giovanissimo!) che espletano la stessa funzione a bordo strada, appena scesi da quelle famose Harley Davidson.
Per deformazione professionale mi è venuta voglia di aprire una nuova Vista logica: La pipì nel cinema. Ma sarebbe una roba di soli maschietti e non mi divertirei un granché.
Ho fatto in tempo a vedere l'universale diffusione dei vespasiani in tutte le città ed i paesi, ci ho anche scritto una Novelletta degli Odori, e mi chiedevo, scrivendola: ma come facevano le donne, che non avevano a disposizione un simile benefit?
Ed ho concluso che le donne stavano in casa: "A donna alla finestra non far festa", così nei Malavoglia, non mi ricordo dove, forse in un dialogo fra la Zuppidda e la Mangiacarrube.
I tempi cambiano, in questo sono cambiati in meglio.

saludos y besos
Solimano

Habanera ha detto...

Solimano, adesso che le donne non stanno più a casa siamo equiparati anche nella ricerca di una toilette agibile quando siamo in giro nelle nostre città.
Quanti caffè e quanti bicchieri di minerale ordinati solo per avere accesso all'agognato luogo...

Roby, ma cosa è successo ai tempi del liceo? Io sono un'anima candida, mica ho capito bene a cosa ti riferisci.

Besos
H.

Anonimo ha detto...

Il dramma della minzione è risaputo. Le lunghe code in auto, salopette micidiali durante le giornate sciistiche, in giro per città sconosciute e non, costrette a bere 8 caffè più del normale, sperando in un bar in cui ci sia la toilette. E poi che sia pulita. E' un'ingiustizia.
Tutte le volte che vedo un "signore" in inequivocabile postura da espulsione mi arrabbio un pochino e mi verrebbe voglia di andargli dietro e fare: BUU', così ne da anche lui a usci e finestre.
Tiè!

Anonimo ha detto...

Mi sono divertito molto a leggere questo post, accidenti!
Ci si potrebbe ricavare una conferenza: Fenomenologia comparata della minzione: la percezione dello stimolo urinario come fattore di crescita personale. Obsolescenza pianificata del vespasiano.
Mannaggia ci andrei subito :-)

mazapegul ha detto...

C'e' una pipi' femminile nei Racconti di Canterbury di Pasolini. Ne ricordo anche una in un tardo film di Antonioni. Entrambe le scene sono associate a dei dialoghi: boccaccesco il primo, intensamente famigliare il secondo.
Non ne cito piu', se no mi date del maniaco :).