sabato 21 marzo 2009

Fusa ed artigli

Roby

Quando vedo un gatto, mi viene istintivo avvicinarmi e cercare il contatto. Sorrido, faccio schioccare le labbra e allungo la mano sussurrando miciomiciomicio....
Il felino in oggetto può, di volta in volta, far orecchi da mercante, allontanandosi con incedere regale senza degnarmi di uno sguardo; oppure fermarsi a fissarmi, immobile, attento ad ogni mia più piccola mossa, pronto a schizzar via al minimo segnale di pericolo; o ancora -nei casi più fortunati- concedermi un po' del suo tempo e della sua attenzione, magari facendo le fusa e pensando fra sè: "Ma guarda tu questa umana cretina che razza di versi idioti fa per attirarmi!"
Tuttavia i suoi artigli sono sempre pronti, nascosti dalla morbida protezione dei cuscinetti, sotto il pelo soffice delle zampe. Basta un attimo, un gesto sbagliato, un eccesso di confidenza per beccarsi un graffio deciso e inappellabile...

...e forse il bello, nel rapporto essere umano-animale, sta proprio in questo fragile, sottile, prezioso equilibrio.


(Sì, quella qui sopra sono proprio io, immortalata dalla mi' figliola a Comminges, durante le ultime vacanze in Francia, mentre fraternizzo con un micio del posto: per fortuna LUI è molto più fotogenico di ME!)


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Perdirindellina!

Ma io ti immaginavo proprio così ma coi capelli lunghi e mossi! Bella eh!
Robbbbbbbbbbbyyyyyyyyyyyyy
accidenti e adesso come faccio? Devo resettare tutto l'immaginario:)
Simpatico questo turno di presentazioni devo dire, anche se dovrò in parte allontanare la "mia" immagine che ho di voi.

Un micio bianco, bellissimo, un giorno stava accovacciato sulla soglia della casa in campagna. Io mi avvicinai come fanno le bambine di nome Silvia, di nove anni, davanti ad un micio bianco accovacciato sulla soglia di casa. Il gatto ed io non ci eravamo mai visti prima, ma di questo non me ne preoccupai. Mi avvicinai al micione e con la manina partendo dalla testa accarezzai il gatto fino alla coda. Non sapevo che al gatto non piaceva essere toccato vicino alla coda e ancora con gli occhi apparentemente chiusi, con balzo felinissimo graffiò profondamente la mia guancia ad un centimetro dall'occhio. Ne porto ancora il segno. Sì c'è un equilibrio da rispettare tra bestia e uomo e natura e uomo. Però quel gatto lì, lasciamelo dire, era un po' st...
stordito:)

Un abbraccio.

Barbara Cerquetti ha detto...

A casa mia Sherry spadroneggiava come la regina di Saba.
Poi è arrivata Sofia Luna e la gatta ha avuto qualche problema di autostima, visto che non se la calcolava più nessuno.
Adesso è arrivato Ciccio e la gatta ha capito che, se vuole un po' di coccole da qualcuno, l'unica alleata possibile è proprio Sofia Luna stessa! A costo di qualche vibrisse.
Miao!

Anonimo ha detto...

Io ho avuto in casa sempre cani, ma i miei genitori avevano una gatta bianca bellissima e molto simpatica. Ti sedeva in braccio, si preparava il suo lettuccio sulla tua pancia con le sue unghiette e poi si appallottolava per dormire. Da quel momento sapevi che dovevi stare assolutamente immobile perchè altrimenti si svegliava e con gesto appunto "felino" ti graffiava la faccia...

Sai Roby, stranamente io che non riesco mai ad immaginare una persona così come è veramente, immaginavo te proprio così.

Bacioni
Giulia

Solimano ha detto...

Certe foto spontanee sono le più belle. Me la sono guardata a lungo, Roby, e ci sono degli indizi su di te che Nat Pinkerton trasformerà in prove provate. I doppi occhialetti, ad esempio: un paio scuro sopra i capelli, un paio chiaro sotto il collo. Chissà che rimestìo, spostarsi dall'uno all'altro paio (e magari Roby non ha nessun bisogno di occhiali). Poi la borsa a tracolla, sempiaperta, con dentro sicuramente il notes per tradurre momento per momento le emozioni in parole scritte. E il gesto giusto della carezza sulla testa del gatto (i gatti si carezzano col dorso della mano e partono immediatamente le fusa, se la mano fa la carezza giusta). E il sorriso ironico rivolto alla bestia felina, come per dire: "Sta in campana, veh!".
Hai fatto bene a scegliere quella foto, giocando anche sullo sguardo a profilo perduto che può essere lo sguardo più espressivo. E brava la tu' figliola!

saludos y besos, gemellina
Solimano

Ermione ha detto...

Quando si parla di gatti, fusa ed artigli io sono nel mio centro, Roby. I gatti sono degli esseri specialissimi, non sai mai cosa pensano, cosa sognano, che intenzioni hanno. Ed è questa la loro forza ed il loro fascino insuperabile.
Sulla tua foto niente da dire...ti immaginavo proprio così, anche io, però, pensavo a capelli lunghetti. Sarà peché non amo i capelli, non me li posso permettere...forse è invidia, tanto per cambiare.

Anonimo ha detto...

Cara Roby, tu hai la faccia di qualcuno che si prenderebbe anche i nostri gatti, nevvero?
Noi ne abbiamo tre che appartengono al mio compagno e io non li sopporto. Ma non piacciono proprio per nulla, non mi interessano proprio. So che è colpa del mio compagno che se ne occupa poco e costringe me a vivere con in mano l'aspirapolvere quasi fosse un polmone artificiale ma non hoscelta, o detesto i gatti o detesto lui!!!

Anche io ti immaginavo coi capelli lunghi, ma non fa nulla, basta tagliarli, e poi sei bella bella!