...Frequentare gli ospedali non è mai piacevole.
Quando ci si va da malati, ancora meno, non è che io scopra l’acqua calda.
Però se vediamo una struttura sanitaria come un servizio al quale abbiamo diritto (per ora…) e che paghiamo da prima della nascita e pure dopo che non ci siamo più, noi siamo i consumatori finali no?
E allora ecco che se la segreteria del reparto ha un computer buono, se l’infermiera non deve girare e chiedere ovunque per un cerotto, se i medici non sono presi da furori carrieristici, ecco che anche noi, da clienti si spera transitori e non fissi, ci troviamo più a nostro agio.
E così, anche i visitatori, i parenti, gli amici.
Sembra banale vero?
Eppure non è così.
Bene, fatte le necessarie premesse, segnalo che questo posto funziona bene, e mi andava di condividere con voi la notizia.
Ciao a tutti e scusate per l’assenza, che si protrarrà ancora per qualche giorno.
Quando ci si va da malati, ancora meno, non è che io scopra l’acqua calda.
Però se vediamo una struttura sanitaria come un servizio al quale abbiamo diritto (per ora…) e che paghiamo da prima della nascita e pure dopo che non ci siamo più, noi siamo i consumatori finali no?
E allora ecco che se la segreteria del reparto ha un computer buono, se l’infermiera non deve girare e chiedere ovunque per un cerotto, se i medici non sono presi da furori carrieristici, ecco che anche noi, da clienti si spera transitori e non fissi, ci troviamo più a nostro agio.
E così, anche i visitatori, i parenti, gli amici.
Sembra banale vero?
Eppure non è così.
Bene, fatte le necessarie premesse, segnalo che questo posto funziona bene, e mi andava di condividere con voi la notizia.
Ciao a tutti e scusate per l’assenza, che si protrarrà ancora per qualche giorno.
7 commenti:
Sì, è vero, Amfortas, ne sono del tutto consapevole. Per ragioni personali e familiari ho esperienza, e qui a Monza (e non solo) l'impressione è stata molto positiva, sia dal punto di vista clinico che dal punto di vista empatico, che è tutt'altro che trascurabile.
Faremmo bene a dirlo più spesso e meglio, visto che le notizie positive nei giornali non escono mai.
Amfortas, in culo alla balena (culo è parola dantesca, ma anche se non lo fosse, la userei lo stesso).
saludos
Solimano
P.S. Paolo mi ha scritto qualche giorno fa, anticipandomi che doveva assentarsi per qualche giorno e di dirlo eventualmente agli altri guest. Ho scelto di non dirlo, ma ho sbagliato perché non ho risposto alla sua email, come non ho risposto ad altre. Il motivo è che sono sommerso (in genere faticosamente e felicemente) nella vita reale e nella vita virtuale, ma non è una scusa sufficiente. Ma ho apprezzato lo stile e la delicatezza di Paolo, le style c'est l'homme.
Chapeau.
Hai fatto bene Am a segnalarlo perchè è giusto dire il bello e il brutto.
A presto:)
p.s. Am è una persona squisita.
Sì, ci sono posti che bisogna proprio menzionare perchè lavorano con serietà e umanità... Bisogna dircelo altrimenti non crederemo più in niente e nenache che sia possibile.
Ciao,
Giulia
La malasanità esiste ma è molto meno diffusa di quanto si possa immaginare. Ho anch'io esperienze molto positive, sopratutto in città come Padova e Milano dove il pubblico funziona spesso meglio del privato.
Ciao, Paolo.
Ti aspettiamo
H.
Innanzitutto in bocca al lupo e torna presto, Amfortas. Poi dico che fai bene a segnalare qualcosa che funziona. Mica vogliamo solo notizie di malasanità, diamine!
Nella mia città (sassari) entrare in ospedale ha sempre il sapore di una scommessa dura da vincere, almeno questa è la mia esperienza. E' una preoccupazione che si aggiunge a quella che ti ha portato fin li'.
Ti faccio tanti auguri e sono contenta di sapere che il luogo dove ti trovi (non so bene se sei tu a trovartici o un tuo caro) ti rassicura. In bocca al lupo!
Anche io ho avuto a che fare varie volte con gli ospedali, ahimè, nella mia vita; sempre dico sempre ho trovato persone davvero splendide. Più che altro credo che sia il "punto di vista empatico", come lo chiama Solimano, che ci solleva e ci consola in momenti magari duri e difficili.
Quanto a te, Paolo:
bisogna soffrire
qualcosa, si sa...
Torna presto.
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