martedì 17 febbraio 2009

Quelli che... Facebook ha un po' rotto

Annarita



Così titola un sapido articolo sul Venerdì di Repubblica di questa settimana.
Spiega Emilio Marrese che prima di agosto gli italiani su Fb erano mezzo milione, ora siamo già intorno ai 6,5 milioni (dato citato dal garante sulla privacy). Tre italiani su dieci, azzarda addirittura un recente sondaggio Eurispes su un campione di over 18... dÈ la prima rete sociale ove devi essere te stesso, con nome e cognome. E all'improvviso, ciò ha fatto cadere (incautamente) il tabù della privacy. E si, perché, ci rammenta il giornalista, pare che Fb abbia fatto cadere tutte le fisime, o più o meno immaginarie, che tutti abbiamo nel rapporto con Internet circa il rischio di consegnare a qualcuno, non meglio identificato, i nostri dati.
Noi facebookiani abbiamo compilato il nostro profilo, nella maggior parte dei casi, inserendo lo stato civile, le scuole frequentate, il posto di lavoro, persino l'orientamento politico o religioso.
Preoccupante, se pensiamo che Francesco Pizzetti, il Garante per la privacy, ha citato una ricerca secondo la quale il 77 per cento di chi recluta personale lo fa sul web. Ma il 35 per cento lo scarta anche per le informazioni trovate.
Senza contare che mettiamo a cuor leggero anche foto personali e di bambini.
Io sono avviata sulla buona strada per diventare una facebookiana pentita, il social network richiede troppo tempo e oramai lo frequento di rado.
Eppure cos'ha di tanto speciale Facebook per aver avuto questo successo repentino e spropositato? Come è riuscito a contagiare anche la fascia di utenti over 60, meno tecnologizzata? Ora anche zie e nonne chattano come teenager.
Giustamente Marrese rileva che oramai è una moda, tanto che chi non si trova in FB viene guardato un po' con sospetto, come fosse un troglodita. E poi attrae ancora molto la possibilità di rintracciare vecchi amici o compagni di scuola o ex fidanzati, salvo poi domandarsi chi ce l'abbia fatto fare.
Certo, puoi rifiutare le richieste di amicizia che ti arrivano, ma è considerato sgarbato e contrario alla filosofia: che ci vieni a fare se te ne stai in un angolo col muso?
Dicevo che la vita in FB porta via troppo, tempo infatti molte aziende hanno ristretto o inibito la possibiltà di accesso a FB da parte dei dipendenti. Su questo sono assolutamente d'accordo. Vedere una persona alla scrivania persa dentro FB mi irrita profondamente, che si tratti di un collega del mio ufficio o di un impiegato di un ufficio in cui mi reco io.
Solo una cosa mi diverte profondamente: partecipare ai gruppi o perlomeno vedere di quanta stranezza e goliardia siamo capaci. Del resto non ho fondato io stessa un gruppo per invitare a gettare via le bustine vuote dello zucchero al bar? Per vostro diletto, informo che sono arrivata alla mirabolante cifra di 7 adesioni.
Per finire, se sul vostro profilo avete scritto "me piace solo de magnà e beve" resterà scolpito sul web nei secoli dei secoli, amen conclude in modo poco rassicurante Marrese.
Abbiamo voluto la bicicletta? Adesso pedaliamo. Soprattutto dopo la lettura di questo articolo.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Quanto hai ragione! Mi hanno scovato persone che non sentivo da oltre vent'anni. Mi chiedo quanto sia salutare tutto questo. Forse sarebbe stato meglio che rimenessero nel baule dei ricordi. Certe cose sono funzionali proprio perchè lontane e fanno parte di un'altra vita. Io tutta questa furia di ritrovare il mio passato non ce l'ho.
Però c'è il mondo intero. Purtroppo pare esistere solo se si è lì sopra. Ho dovuto rimanere mio malgrado. Sono molto interessanti certi intrecci, anche se devo ammettere che la cosa è assai inquietante.
Che ci siano delle soceità sotto che raccoglieranno quanti più dati saranno possibile mi pare evidente, altrimenti che scopo avrebbe tutto questo? Grande fratello? Altrochè! Quando mi parlano di privacy mi scappa da ridere. Tutta una farsa.

Barbara Cerquetti ha detto...

Io ho iniziato ad usarlo quando mia sorella è andata a vivere in Spagna. La velocità e la praticità con cui comunichiamo sono comodissime.
Ammetto di averci messo le foto dei bimbi, così con un colpo solo lo ho fatte vedere anche alla mia amica Silvia, che ha fatto fuggire il suo cervellone in Australia (ma in Italia ci sono rimasta solo io?)
Poi ho inserito un altro account con la libreria, e anche qui la velocità dell'utilizzo si fuma tutti gli altri servizi che abbiamo usato finora (e mail, sms,segnali di fumo).
Ma farci vita sociale vera e propria...boh!

Anonimo ha detto...

E' davvero un luogo alienante dove tutto si fa meno che socializzare davvero. Mi sono affaccita perchè sono curiosa e so che purtroppo lo vogliamo o no, quando certi strumenti prendono piede si affermano. Mi sono affaccita e sono arrivati tanti ex alunni che mi hanno cercata e trovata. Li per lì mi sono detta: "che bello::" poi sono stata sommersa da posta a cui dovevo rispondere, da messaggi per aderire ad ogni causa possibile. Può essere utile per questo? E' un luogo dove tutto passa e nulla rimane. Ora non passo più a chi mi scriveva ho dato la mia mail e tutti sono scomparsi o quasi. E' rimasto solo chi valeva la pena. Vorrei cancellarmi del tutto, ma non so bene come si fa... Però almeno lì potremo "farci amiche?"... Meglio di gran lunga meglio qui.
Un abbraccio,
Giulia

mazapegul ha detto...

Io ho imparato come funziona FB domenica scorsa, da una barista. A chi ha dei piccoli business commerciali, FB viene molto utile. Credo che anche i politici, soprattutto quelli locali, farebbero bene a usarlo.
A me fa un po' impressione l'aspetto "privacy" e il fatto che, come ben dice Annarita, ogni estemporanea boiata che vi si scrive (come tutto sulla rete, del resto) vi rimanga scolpita negli anni.
Non si tratta di non avere il coraggio delle proprie azioni, ma del fatto ragionevole che -così come noi rimuoviamo selettivamente le nostre memorie, anche il resto del mondo dovrebbe farlo.
Altrimenti succedera' a tutti cio' che a me accadeva con un amico che mi prendeva, negli anni liceali, particolarmente sul serio.
"Ho meditato su quello che mi hai detto, e sono daccordo," diceva all'improvviso.
"E cioe'?"
E lui mi esprimeva un concetto.
"Ma io non sono per niente daccordo con questa idea!" dicevo io scandalizzato.
"Ma come, e' quello che mi dicesti in Grecia, su quella spiaggia di Creta, l'estate scorsa."

Anonimo ha detto...

Ebbene si, anche io ci sono. Mio cugino mi ha obbligato ad iscrivermi quest'estqte per vedere le sue fotografie. Ho cugini sparsi un po'dappertutto e mi fa piacere vederli ma vado su facebook di media una volta lla settimana. Ho l'impressione che passare delle ore a chattare, partecipare a eventi, compilare profili di amici ideali, fare dei test cretini, mi mangi il cercello. Ecco. Questo per quanto mi riguarda, poi ognuno trova la sua soddisfazione in luoghi diversi!

Solimano ha detto...

Credo che sia una possibilità in più, io sono selettivo, non elitario, anche se il titolo bellissimo (non l'ho trovato io, quindi lo posso dire) del primo articolo che pubblicai su Golem fu Perle nel pagliaio.
Il punto vero è la dispersione, ma se a molti piace la dispersione, perché no?
Personalmente non ho tempo, anche se sono curioso, ma proprio non ho tempo: scrivo su tre blog per motivi diversi soddisfacenti, faccio fatica a commentare in casa di persone che stimo ed a rispondere alla email, non ho per il momento tempo per la Biblioteca. Tutta roba che ha priorità su Facebook. Ha priorità perché è più gradevole, tutto qui.
A me piace conoscere e conversare, conversare e conoscere ed usare dei mezzi coerenti con questi due piacimenti.
Se posso fare una battuta, è quella di un mio amico: "Gente chiama gente", coma al Parco di Monza la domenica, che per duecento metri c'è un pigia pigia che si fa fatica a camminare, poi prendi il sentiero che ti pare e tutto il Parco è tuo.
Tuto dipende da quello che le persone vogliono veramente (cosa che in genere non dicono neppure a se stesse).
Prevedo una conseguenza: la maggioranza dei blog si stuferanno del loro blog e si butteranno a pesce in Facebook, e faranno benissimo, visto come sono la maggioranza dei blog. Ma quelli che vogliono conversare, conoscersi, raccontare le proprie esperienze, faranno dei posti che somiglieranno a Stanze all'aria, mantenendo il loro blog solo se è specialistico, mirato, come ad esempio i blog di Annarita ed Amfortas, ma di nomi ne potrei fare altri.
E' come nelle mega-balere dellla bassa reggiana: in cinquecento a far tutti gli stessi movimenti, contenti di farli, ma subito dopo c'è il cheek to cheeek, eh sì!

grazie Annarita e saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Io proprio in questi giorni sono impegnato in una diatriba sull'utilità di FB quale veicolo pubblicitario e il mio "no" è in clamorosa minoranza.
Io, che sono di stampo antico, tenderei a privilegiare i contenuti e non la visibilità, che a lungo andare viene se c'è sosatanza.
Per l'uso quotidiano, molto banalmente, non conta il medium ma l'uso che se ne fa, quindi se come detto da Barbara ti facilita la vita, ben venga.

Ermione ha detto...

In genere non amo i posti con molta gente, ed anche io, nel Parco di Monza, prenderei subito sentieri solitari per sentirmi a mio agio. Quindi detesto facebook, myspace e similari. Mi sono iscritta a FB dietro sollecitazioni insistentissime di amici, ma, appena ho visto che vi trovavo tutti i miei colleghi di lavoro, preside compresa, ho fatto immediata marcia indietro e mi sono cancellata.
Solimano, il mio blog non mi ha stufato anche se non è specialistico; è un diario personale e come tale interessa solo me, credo. Ma voglio che sia così. Mi piace calcare anche, e forse di più addirittura, le scene di Stanze all'aria; mi piacete voi ed io mi piaccio di più, qui. Ma su FB non ho alcun rimpianto-

Habanera ha detto...

Facebook è una specie di supermercato della rete. Ci si trova praticamente di tutto e il difficile, una volta fatta l'iscrizione, è il non farsi trovare. Un posto decisamente poco adatto per chi preferisce luoghi poco affollati, conversazioni autentiche, rapporti selettivi. La parola privacy è totalmente bandita da Facebook, tutti possono farsi i fatti di tutti e se accetti l'invito di qualcuno (ne arrivano a dozzine) o anche semplicemente gli rispondi no, grazie! da quel momento quel qualcuno ha libero accesso alla tua bacheca e legge tutto quello che ti scrivi con gli amici, i figli, i parenti.
Una trappola infernale e sensa senso che però ha sempre più successo. Vai a capire perchè...
H.

Anonimo ha detto...

sono una over 60 e devo dire ,sinceramente che FB mi diverte anche perchè il mio impatto con internet è piuttosto recente.Non ho timori ad incontrare persone della mia vita passata,anche lontana perchè quardo al mio passato senza rancore alcuno per nessuno e spero che anche gli altri mi pensino così(me illusa)