domenica 15 febbraio 2009

Le macchine hanno un'anima?

Roby

Da appena dieci giorni sono proprietaria di una nuova, fiammante lavabiancheria elettronica ultimissimo modello, con varie lucine verdi e rosse che si accendono e si spengono come il desktop dell'astronave Enterprise, ed una velocità tale di centrifuga che -a fine lavaggio- pare quasi di vederla decollare.

La mia vecchia lavatrice (vissuta quasi vent'anni senza troppi acciacchi) aveva l'aria rassicurante e tranquilla di un'amica di famiglia chiamata a dare una mano in casa, di cui ci si poteva fidare sempre, o quasi. Certo, dopo gli ultimi due semi-allagamenti di bagno e corridoio abbiamo cominciato a pensare che fosse il caso di cambiarla: ma fino ad allora non ci aveva dato mai -e dico MAI- problemi di sorta.

Anche la sua "voce" era pacata, cordiale: un ronzio regolare, solo leggermente più elevato qua e là, come dire: "Guarda che sto lavorando per te! Potresti anche non riempirmi fino a farmi scoppiare, un'altra volta!".

La nuova arrivata, invece, si mantiene algida, distante, asettica. Esige detersivi accuratamente selezionati, preferibilmente di gran marca. Quando, ieri l'altro, ho osato versare nella vaschetta il detergente liquido a marchio del supermercato si è sentita male, vomitando schiuma da tutti i pori... neanche l'avessi riempita con il liquido per le bolle di sapone!!!

Non so se potremo mai fare amicizia, io e lei. Si limita a richiamare la mia attenzione con sibili sinistri e fruscii imperiosi, altezzosa come una principessa. Sono IO che mi sento al suo servizio, e non viceversa!

Se le macchine -come spesso credo- hanno un'anima, il caratterino di questa è decisamente tosto.
Quindi mi scuserete se ora devo lasciarvi: ma il fatto è che, se non la libero subito del carico a fine lavaggio, potrebbe anche decidere di entrare in sciopero, chiamando in causa i sindacati, la 626 e il garante della privacy. Perciò, vado: ci risentiamo -spero- durante il prossimo risciacquo.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Non lo so (rispondo al titolo). Di fatto non le offendo mai, che non si sa mai che siano permalose. Io esigo che facciano il loro lavoro e di solito sono molto brave, tutte. La mia auto, volendo, va anche senza benzina, per poco, ma si sforza. L'olio non sa nemmeno cos'è, ma non mi lascia mai a piedi. La lavatrice lava. Sempre, tutto. Ogni tanto brontola, ma è sufficiente che le chieda scusa e lei riparte indefessa, giorno e notte, e per fortuna che vivo sola!
Il frigorifero è l'unico che sta per i fatti suoi (forse perchè è un maschio) e non interagisce, come il ferro da stiro, anche se sono caratteri diametralmente opposti: uno è un po' freddino, l'altro se ti avvicini troppo rischi le ustioni. Ho un rapporto distante a volte fastidioso, il primo si ingozza di ogni ben di dio per poi star male, l'altro quando s'arrabbia sbuffa come un mantice.
Preferisco le femmine che sono più gestibili e carine e sono delle "sgobbone". La lavastoviglie ha avuto un problemino di raffreddore i giorni scorsi e mi sono trovata tre dita d'acqua in cucina (è una grande emozione sentirsi a Venezia stando a RE)ho chiamato l'idraulico e ora sta benone.
Anzi vado a vedere se ha finito, che lei è molto educata e non fischia come un treno per far sapere al mondo che esiste.
Per fortuna lo so io:)

Habanera ha detto...

Eh...eh... Roby, io ho la sorellina gemella della tua lavatrice elettronica. Pessimo carattere!
E' entrata in casa mia già da diversi mesi ma la tratto ancora con circospezione.
Chissà se riusciremo mai a diventare amiche...

Silvia, sono sempre più ammirata dai tuoi commenti. Sono un valore aggiunto ad ogni post e un modo delizioso per conoscerti ed apprezzarti sempre di più.

Un bacione affettuoso a tutte e due
H.

Dario ha detto...

Se continuate a produrre questi post e questi commenti mi rimarrà veramente poco tempo :-)

Tra Francia, Sardegna e Italia non so più dove fermarmi :-)

mazapegul ha detto...

Ricevo e passo a tutti voi.

"Non so se le lavatrici abbiano un anima, ma noi rasa-capelli elettrici abbiamo certamente sense of humor. Il nostro divertimento massimo consiste nel fare un piccolo salto prima di certe ciocche di capelli, in modo da lasciare -in mezzo a un cranio uniformemente tagliato a 2 mm- cespuglietti, siepi e rampicanti. Ovviamente, in posizione non raggiungibile dall'attento occhio che osserva allo specchio il lavoro fatto.
I piu' spiritosi cercano anche degli effetti visivi particolari: chierica da frate, ciuffo moicano. Un collega, un primo d'aprile, lascio' una macchia di capelli a forma di pesce. Dicono che uno sia riuscito a scrivere 'scemo chi legge' dietro il cranio di un severo maresciallo dei carabinieri.
"Segno sicuro di successo e' sentire l'urlo della madre o della coniuge: 'cos'hai combinato ai tuoi capelli!?' O vedere, il giorno successivo, lo stesso uomo che procede al restauro di quanto fatto il giorno prima."

Anonimo ha detto...

Grazie Haba, sei sempre tanto dolce:) Il fatto è che i post sono così belli e colorati e pieni di vita e pensieri e cultura che mi nasce naturale tuffarmici dentro a modo mio.
Buona serata a tutti:)

Anonimo ha detto...

Maza a proposito dei rasacapelli (CHE MI PIACCINO DA IMPAZZIRE) avrei da raccontare una cosa deliziosa. Un giorno lo farò. Sono molto brava a decespugliare e mi sono dilettata molte volte sfoggiando grande creatività bulbifera. Il difficile è stato trovare il primo volontario, dopo è stato tutto in discesa...in tutti i sensi.
Ottimo aggeggio, da manovrare con estrema cautela:)
Ci sarebbe anche l'Epilady, ma qui si parla già di un'altra guerra:)

annarita ha detto...

Hai ragione da vendere! Il tuo divertente post mi ha ricordato acqua per il tè di jeromiana memoria...

Mettemmo l'acqua per il tè a bollire sulla prua e ce ne andammo a poppa con la decisione di non occuparci più del bricco e pensare alle altre cose necessarie. Questo è l'unico sistema perché un bollitore serva al suo scopo sul fiume. Se si accorge che state aspettando con impazienza l'acqua bollente, non comincerà mai più a cantare. Il meglio da fare è di andarsene e cominciare a mangiare come se non voleste prendere il tè. Meglio non voltarsi nemmeno a guardarlo; vedrete che allora comincia subito a schizzar acqua bollente, matta per la voglia di diventare tè. Quando poi vi capita di avere molta fretta potete fare anche meglio: vi mettete a parlare ad alta voce l'uno con l'altro dicendo che non volete il tè, che non lo prenderete. Vi avvicinate al bricco, in modo che possa sentire, e gridate: - Io il tè non lo prendo; e tu, George? - al che George urla: - No, il tè non mi piace, berremo invece una limonata... il tè è indigeribile. - State sicuri che il bricco mette a buttar fuori tanta acqua bollente che spegne il fornello.

Salutissimi, Annarita

Solimano ha detto...

Però c'è una macchina che l'anima se la sta costruendo. Dopo aver fatto la doverosa premessa che non credo all'esistenza dell'anima, ma a quella del cervello sì che ci credo, vi dico chi si sta costruendo l'anima: il PC, quella roba lì che usiamo tutti i giorni, hardware, software e firmware (che non so bene cosa sia ma serve pure lui). Dicevano che era un cretino ad altissima velocità, poi sono diventati migliaia di scemi ancor più veloci, adesso sono diventati milioni o miliardi di idioti velocissimi e soprattutto, che lavorano in modo coordinato fra di loro, una enorme comunità di idioti che però si vogliono molto bene l'uno con l'altro. E non racconto dei sistemi operativi, perché sarebbe un discorso ancora più intrigante.
Andavano avanti con quella storia del cretino veloce, dicendo che certe robe non era in grado di farle, e adesso i milioni di idioti le suonano alla grande al campione mondiale del gioco degli scacchi (difatti i giornali non parlano più dei campioni di scacchi, mentre ne parlavano molto fino a pochi anni fa). E quindi dovrei dargli un nome, a questo agglomerato di miliardi di idioti, ma mi ha preceduto: è lui che dà il nome a me, lui, 'sto cacchio di PC che è sempre più potente e costa sempre di meno. Io vi ho avvertito, vedrete... si salvi chi può! Speriamo solo che la sua non sia un'animaccia sozza come quella di certi umani.

saludos
Solimano

mazapegul ha detto...

Silvia, dell'epilady non ho ancora avuto modo di fare uso. Mi offro volontario per la prossima decespugliazione, in ogni caso.

Anonimo ha detto...

Va meglio?

Anonimo ha detto...

io e la mia lavatrice nuova non ci parliamo: non so perdonarle di essere la seconda, per altro verticale e altezzosa.

Mio marito sta facendo da volonteroso mediatore culturale, con l'anima del domatore addomesticatore: insomma, per ora la fa funzionare lui, finché non mi passa la soggezione:(

zena, salutante

Anonimo ha detto...

Maza,mi hai reso una donna felice.