domenica 1 febbraio 2009

Allarme ingiustificato

Roby

L'antico edificio dove mi trovo a lavorare è stato, circa quattro anni or sono, dotato di un sofisticato apparato anti-intrusione tramite sensori applicati a porte e finestre, nonchè segnalatori di movimento che seguono -con il loro inquietante occhio rosso- tutte le nostre mosse, pronti a lanciare laceranti grida di allarme ad ogni più piccola irregolarità.
La questione mi tocca da vicino ogniqualvolta mi capita di dover chiudere per ultima baracca e burattini, digitando sull'apposito display alfanumerico il codice previsto, che andrà ad inserire automaticamente il sistema di allarme a prova di Arsenio Lupin del Valdarno.
Il fatto è che (I suppose) il malefico apparecchio deve avercela con me, ritenendomi non abbastanza qualificata per maneggiarlo. Quando infatti, controllata accuratamente la chiusura ermetica di vetri e portoni vari, mi accingo a premere il primo tasto, sul piccolo schermo verdastro appaiono formule inquietanti, tipo: Impossibile inserire - Area BN3 aperta, oppure Controllare AZ4 - Irregolare, e così via, che hanno l'indubbio potere di farmi sudare freddo da capo a piedi. Anche perchè tali delicate operazioni vengono generalmente svolte in assoluta solitudine, dopo che l'ultima delle colleghe ti ha salutato giuliva; "Ciao, a domani! Stasera CHIUDI TU, vero?", mentre la strada appare ormai deserta nel raggio di trecento metri all'intorno. Con la lingua appiccicata al palato e le mani mollicce, riprovo tutta la serie numerica imparata diligentemente a memoria, pregando che qualcosa non faccia scattare la sirena, sottoponendomi all'umiliazione dell'arrivo dei vigili giurati collegati via telefono. "E allora, signora, che c'è? Cos'è successo? Quali tasti ha pigiato?": il tutto pronunciato col tono di sufficienza di chi ritiene le donne -specie se non più giovanissime- assolutamente inadatte ad avere a che fare con la tecnologia più avanzata. E forse, tutto sommato, non ha neppure torto.
Ma li avrei voluti vedere, io, gli antichi guardiani delle porte delle città medievali, star lì a digitare cifre e controllare lucette rosse accese o spente prima di chiudere gli enormi battenti di legno rafforzati in bronzo. Fosse esistito all'epoca l'aggeggio con cui deve combattere la soprascritta, eserciti nemici, assalitori e malviventi vari avrebbero avuto tutto il tempo di sgattaiolare dentro, mentre i custodi perplessi leggevano sul display in vetro e pergamena l'oscuro avviso: Noli claudere nisi tertium vestibulum ex quarta sectione inspectum est...

1 commento:

Solimano ha detto...

Roby, non mi vergogno a dire che a me succede con l'automobile. Ho cambiato macchina un anno fa, non avevo la chiave elettronica, e non mi sono ancora del tutto abituato: una volta ogni dieci giorni faccio partire l'allarme e vengono alle finestre per vedere un ladro in azione (il ladro sarei io). Ma qui in zona Parco sono diffusissimi gli allarmi casalinghi, in cascata l'uno con l'altro, in modo che se schiodi il primo ti trovi di fronte il secondo. Il bel risultato è che nei giorni di vento qui diventa una suoneria di allarmi (quelli collegati alle porte-finestre delle terrazze).

saludos y besos
Solimano