mercoledì 14 gennaio 2009

Ritratti di signori: Jean- Louis Trintignant

Ermione




Un homme et une femme di Claude Lelouch (1966) Sceneggiatura di Claude Lelouch, Pierre Uytterhoeven Con Anouk Aimée, Jean-Louis Trintignant, Pierre Barouh, Valérie Lagrange, Antoine Sire, Souad Amidou, Henri Chemin, Yane Barry, Paul Le Person, Simone Paris, Gérard Sire Musica: Francis Lai su testi di Pierre Barouh Fotografia: Claude Lelouch (102 minuti) Rating IMDb: 7.7

Siamo a Deauville, inverno; una leggera nebbia, mare grigio e mosso dal vento. Lelouch dipinge con buon mestiere il paesaggio e delinea i personaggi.: una lei elegante e sottile, Anne Gauthier (Anouk Aimée), un lui gentile ed ironico, Jean-Louis Duroc (Jean Louis Trintignant).


La scena iniziale ci mostra Jean-Louis mentre, con occhiali scuri ed il Time aperto, impartisce istruzioni allo chauffeur, che dopo poco si scopre essere il figlio che, per gioco, è alla guida della sua auto. Un uomo gentile ed ironico, appunto. Lieve come solo i francesi sanno essere.


Jean-Louis e Anne si conoscono per caso, si rivedono, chiacchierano, ridono, mentre vanno da Deauville a Parigi, da Parigi a Deauville. I primi piani in bianco e nero mostrano gli sguardi, i sorrisi, le esitazioni nei visi dei due. E in effetti, in un film tutto basato sulla finezza delle espressioni e la delicatezza dei sentimenti, Trintignant era l'interprete ideale, ed il personaggio di Jean-Louis Duroc sembra ritagliato su di lui., che tra l'altro anche nella vita era un appassionato pilota, come il protagonista del film.


Attore di carattere schivo e non istrione, riesce ad esprimere i sentimenti e gli stati d'animo con uno sguardo, un movimento della testa, un sorriso disarmante.












Durante una gita in barca con i figli, col vento impetuoso che scompiglia i capelli e la musica che incalza, il sentimento che avvicina i due cresce, si fa più forte. Le mani si avvicinano, sembra che vogliano stringersi, ma si ritraggono.


"Ti ho visto in TV. Ti amo" è il semplice telegramma che Anne spedisce a Jean-Louis mentre questi si trova a Montecarlo, alla fine di un rally. Lui sale in macchina, corre nella notte invernale attraverso i 500 km che lo separano da Deauville, per raggiungerla; anche qui la macchina da presa coglie primi piani intensi di Trintignant ad indagare espressioni e stati d'animo. Impazienza, gioia, timori.




Quando fanno l'amore sembra che una lastra di acciaio gelido si sia insinuata tra di loro: è il ricordo del marito morto che non lascia Anne anche mentre è tra le braccia di Jean-Louis.

Poi , l'addio alla stazione, la corsa in macchina fino a Parigi dove i due si reincontreranno abbracciandosi, ed il finale aperto: cosa accadrà?
Il film ebbe un successo clamoroso presso il pubblico, lasciando invece la critica freddina -lo è sempre stata, con Lelouch. In verità si regge tutto sull'interpretazione di Trintignant, che diventò immediatamente celebre ed amatissimo, un vero simbolo del cinema francese.
Per finire, una carrellata di foto di Jean-Louis, per il quale ho un'ammirazione sconfinata: buona visione.











8 commenti:

Ermione ha detto...

Ci sono stata ore, giorni, settimane per cercare di posizionare al meglio le foto, ma la "carrellata" è quella che è...
devo ancora imparare i trucchi. Ma le foto, anche se un po' malmesse, somo sempre piacevolissime, no?

Giuliano ha detto...

E invece capiti proprio al momento giusto, si vede che siamo telepatici. Vuol dire che su Abbracciepocorn faremo una settimana tutta di Trintignant.
(Non verrai a dirmi che non lo sapevi, che ho già messo due puntate nelle bozze???) (elegantissimo, anni '30, col cappello e il bavero alzato: indovina un po').

Anonimo ha detto...

Adoro il cinema francese: raffinato,introspettivo, ironico, leggero, intelligente. Adoro i suoi attori e Trintignant tra questi.
Questo film è intenso e recitato divinamente da entrambi i protagonisti.
Anche la Aimée è magnifica.
La sequenza delle immagini mi pare perfetta.

Ermione ha detto...

Giuliano, hai ragione, Time e non Times...correzione effettuata, grazie!

Anonimo ha detto...

E' uno dei film che più ho amato... mi ha stregata, tutti e due bravissimi, ma lui l'ho trovato tanto tenero.
Picevoli le immagini davvero, Giulia

Solimano ha detto...

Il film piacque molto all'OCIC (organizzazione di cattolici per il cinema). Gli dettero il loro premio. Piacque il fatto che quei due fossero entrambi vedovi con figli, non separati senza figli. Così al povero Pierre Barouh e alla povera Valerie Légrange toccò di morire nel film, lui in un incidente perché faceva il cascatore cinematografico, lei per suicidio sconvolta dall'incidente in macchina di Jean-Louis. Fra l'altro, Pierre Barouh, oltre che l'autore di alcune canzoni del film, nella vita reale era il compagno di Anouk.
Il film è di un furbo che più furbo non si può: cascatori, piloti di rally, segretarie filmiche che parlano come Prévert, quasi come Racine. Bianco e nero alternato al colore. Bambini carini carini carini. Passeggiate in riva al mare su spiagge amplissime. Innamoramento fra il vento su una barca, e nel ristorante modesto ma di fondo snobbissimo. La gente piangeva nel cinema, e alla fine (perché c'è il lieto fine, eccome se c'è) scattava l'applauso non solo delle donne, anche noimaschietti. E che Jean-Louis, pilota espertissimo, traversi tutta la Francia da Monaco a Parigi per arrivare alla stazione di Parigi prima che lei scenda dal treno, dette il colpo di grazia ai viaggiatori in treno, che si vergognavano, di viaggiare su un mezzo così obsoleto ad anti amoroso. Mentre i grandi amori nascono più in treno che in macchina. Prima o poi scriverò un Ritratto di signora di Anouk, perché vabbè Jean-Louis, ma Anouk l'ho vista di persona in un negozio di macelleria a Parma in via Garibaldi. Comprava le bistecche come me, e stava girando un film di Bertolucci di cui non parla nessuno: La tragedia di un uomo ridicolo, con Tognazzi industriale che nel film di nome si chiama come Solimano. Anouk fa la parte della moglie di Tognazzi, che però, formicolone, si diletta di una giovanissima Laura Morante. Bellissimo il cinema, avanti c'è posto.

grazie Elena e saludos
Solimano
P.S. La Signora Anouk Aimée, è ancor più bella nella vita reale che nei film, ahimè.

Ermione ha detto...

Il post era su Trintignant, non sul fil. Di Trintignant ho un'opinione ottima, mi sembra un eccellente attore, misurato, naturale, perfetto per certe parti, come quelle di Jean.Louis in Un uomo e una donna. Poi ha questa bellezza particolare, insieme dolce e torbida, che lo rende unico, più affascinante ancora del pur bellissimo Alain Delon.
Aspetto con curiosità il post di Giuliano e di festeggiare la "settimana del Trinti".
Delle tue considerazioni, Solimano, condivido ogni passaggio; ma, ripeto, non le ho espresse perché si parlava del signor Trintignant, e non del film, né di Lelouch. Se tu hai conosciuto Anouk, io ho conosciuto Jean-Louis, e ti assicuro che è come il personaggio di Duroc, gentile, dolce, cortese, un poi' timido...perfetto, quindi.
Saluti a tutti

Habanera ha detto...

Condivido l'amore appassionato per Jean-Louis.
Mai una volta che mi abbia deluso, sempre perfettamente a suo agio in ogni parte.
Anzi, il più delle volte è proprio la sua presenza a fare di un film qualcosa che ci resta nel cuore.
Come Un uomo e una donna che non ho più rivisto da quando è uscito nelle sale ma che ricordo ancora con piacere.

Brava, Elena! Bella carrellata di immagini e bellissimi ricordi.
H.