martedì 27 gennaio 2009

Memoria

Roby

L'unica persona di religione ebraica che io abbia mai conosciuto è stata -alla fine dei mitici anni '60- una bambina mia coetanea, incontrata alla festa di compleanno di una vicina di casa.
Era una di quelle occasioni in cui i genitori della festeggiata invitavano non solo i compagni di scuola, ma anche i cuginetti, i figli di amici e di coinquilini, e così via. Con quella ragazzina, tra una fetta di torta e una caccia al tesoro, l'intesa fu subito perfetta. Tempo mezz'ora e ci eravamo già confidate i più intimi segreti sulla scuola, la famiglia, i divi preferiti. Finimmo a ridere nel bagno, tutte sudate e accaldate: fu allora che lei si aprì il primo bottone della camicetta, e da lì intravidi una catenina con uno strano ciondolo, una specie di stella a sei punte. "E questa cos'è?" le chiesi, scherzosa, prendendola fra le dita. La mia nuova amica si rabbuiò, mi strappò di mano il pendente e mi guardò, dura, negli occhi. "QUESTA vuol dire che sono EBREA" rispose, orgogliosa "Perchè, hai qualcosa in contrario?".

Non ricordo più cosa replicai, considerato che per me -all'epoca- gli ebrei erano un popolo presumibilmente estinto, citato spesso nel Vangelo e un paio di volte anche sul libro di storia.

Ma quella stella d'oro e quello sguardo diretto, adulto, in cui per un istante si era riflesso il dramma di un'intera stirpe... quelli no, non potrò dimenticarli mai più.


(da Stile libero, 27 gennaio 2006)


3 commenti:

Solimano ha detto...

Ce ne sarebbe da dire, Roby, sto sulla mia esperienza diretta, e uso la parola etnia, non la parola razza né la parola stirpe, che hanno degli aspetti fuorvianti.
Ho conosciuto bene due colleghi di lavoro ebrei con cui mi sono trovato d'incanto: spiritosi, capaci e disponibili sul lavoro e fuori. Ho conosciuto bene, per un lavoro comune in rete un ebreo anche lui ingegnere. Una esperienza negativa: nascondeva ciò che sapeva tecnicamente lui e ciò che sapevo culturalmente io trovava sempre modo di dire che non era importante. Alla fine ci ho litigato di brutto e ho troncato ogni rapporto. Una persona a cui non ho mai visto fare qualcosa senza che ci fosse un suo tornaconto.
Oggi, di fronte ad ebrei, cristiani, islamici, vado giù piatto, per le antiche balle sesquipedali che ancora propalano (popolo eletto, colpa originale, trasmissione della colpa ai discendenti, sacrificio di Abramo etc etc). Non sto a sentire gli equilibrismi di ogni tipo: allegorie, figure etc: tutte brutte figure, o ci si crede oppure no. Se mi trovo di fronte ad un muro (sia pure sofficizzato da allegorie, figure etc) propongo di fare una bella chiacchierata sui francobolli, sui peperoni o sul metrò perché non amo la rinuncia a ragionare, mi prudono le mani quando vedo svicolamenti che vorrebbero essere furbetti e che mi sanno tanto di presa per il cubo. Ho notato una cosa fastidiosa: che gli ebrei fra loro sono assai litigiosi, ma quando si viene al dunque, meglio un ebreo con cui hanno litigato che un gentile con cui vanno d'accordo. Non vedo perché non dirlo, visto che Proust e Richler lo scrivono in quasi ogni pagina. E vedo oggi una cosa terribile: che la reazione agli attacchi di Hamas è assolutamente sproporzionata, come se un bambino palestinese non valesse quanto un bambino ebreo, cioè moltissimo entrambi. Ma i tre monoteismi sono ostaggio di preti, rabbini, ayatollah che difendono il loro plurisecolare avviamento commerciale e non mollano la presa, disposti a tutto pur di non mollarla. Dei terribili monoateismi, parenti stretti dei monoteismi parliamo un'altra volta. Che fanno tutti questi, in definitiva: proiettano su un dio fittizio (personale o ideologico) il loro vero obiettivo, coerentemente, ostinatamente perseguito: stare sopra a chi non appartiene a quel monoteismo o monoateismo. Insomma, un dio a loro immagine e somiglianza, altro che storie. Basta basta basta, abbiamo già dato.

grazie Roby e saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

Consiglio a tutti gli spettacoli di Moni Ovadia (ci dovrebbero essere anche cassette, dvd, youtubes...), davvero impagabili.
Oltretutto, sono in italiano: oltre ad essere divertente (e profondo) Ovadia è milanese.
Gli rubo una battuta: che tutti dicono che gli ebrei sono intelligentissimi, ma in realtà sono come tutti gli altri... (esistono anche degli ebrei cretini, e non sono mica pochi).

E, per chi avesse voglia di leggere una storia d'amore meravigliosa, "Lo schiavo " di Isaac B. Singer: è la storia d'amore di un ebreo e di una cristiana, in tempi pericolosi, quando le unioni miste erano viste malissimo da entrambe le parti. Singer (premio Nobel nel 1978 o nel 1976) ne approfitta per ragionare sulle religioni, e non è molto distante da quello che dice qui Solimano.

Con il quale concordo anch'io: sarebbe ora di finirla con il crederci superiori gli uni agli altri... (magari anche solo perchè sei nato in un posto invece che in un altro)

Roby ha detto...

Solimano, ho in programma un post sui bambini di Gaza arrostiti dal fosforo, le cui foto sono state inviate via e-mail a mio marito da un medico suo amico che lavora lì. Non le pubblicherò -perchè non ho avuto il coraggio di guardarle- ma ne parlerò "descrivendole" come ha fatto con me il mio consorte... anche se sono tutte assolutamente "indescrivibili"...

Giuliano, concordo: superiorità per nascita, razza eletta, popolo scelto, ecc. sono -io credo- tutti sinonimi di un unico termine... IMBECILLITA' assoluta!!!!

Baciotti a tutti, a qualunque latitudine siate nati!!!

Roby