martedì 6 gennaio 2009

Mazapegul dappertutto

Solimano

La traduzione automatica ha anche i suoi pro, oltre che i contro, perché trovarsi un blog con circa 1500 post che con un solo click diventa tutto in inglese (o in francese) non è una stupidata, anche se lo fosse, è una stupidata di tipo grandioso.
Però Hugs and pop corn ha un sapore strano, sembra Toro Seduto che va al cinema.
Così mi sono divertito a guardare cosa succede ad altri link. Faccio qualche esempio in ordine alfabetico.
I Bei Momenti su Arengario diventano The goods times, un Dickens allegro, oppure Le bons moments, che sa di gastronomia di tipo pienotto.
Currenti calamo non sarà contento. Già Current calamo sa di improprietà lessicale ma Calamo actuelle è del tutto improponibile.
Mentre va decorosamente al Compagno Segreto: The secret companion sa di spionaggio, Le compagnon secret di libertinaggio.
Annarita non ha problemi: The angle of Annarita o L'angle d'Annarita vanno benissimo (mi raccomando l'accento sulla a finale, così l'angolo si allarga).
I Lavoretti di Barbara diventano una cosa alla guai chi ride: Jobs oppure Emplois, agenzie di collocamento.
Mazapegul è il più furbo di tutti, chi si azzarda a tradurre un nome del genere? Mazapegul dappertutto.
Il Nonblog resta tale ma succede qualcosa di bello al sottotitolo: i Momenti di piacevole lettura diventano Des moments de lecture agréable o Moments of pleasant reading. Fossi in Habanera li aggiungerei entrambi come sottotitoli.
Un bel caso è quello di Silvia, che può giocarsela bene oltreconfine. I Passaggi Casuali diventano Random steps o Random mesures. Ci trovo un'aria di casualità, però attenta. L'ho sempre detto, mai fidarsi delle reggiane!
Giulia è internazionale ma trovo delle differenze fra Pensare in un'altra luce e Think in another light, ancor di più con Pensez à une autre lumière, che ha un suono di felicità messianica.
I Pesci di nebbia di Zena cambiano fiume, dal Po al Tamigi: Fish fog, mentre l'altro nome è più intrigante: Fish brouillard. Secondo me a Zena piacerà di più.
Gli Squilibri di Stefania mantengono quell'aria un po' dandy e un po' deco: Imbalances e Déséquilibres. Le due e con l'accento acuto le trovo formidabili, come quei camminatori sul filo altissimo e con l'asta lunga che fingono di perdere l'equilibrio e noi siamo lì impressionati a bocca aperta. Ma non cadono, perché sanno che sotto la rete non c'è.
E Stanze all'aria? Rooms in air oppure Chambres à air. Non hanno capito niente, decisamente meglio Stanze all'aria.

P.S. Mi ha scritto il misterioso Signor Franti. Dice che a Civitanova è nato un bambino di nome Ettore, che è buono buono e che assomiglia a Barbara (meno male!). Succedono anche delle belle cose. Un abbraccio a Barbara, Sofia Luna, Ettore e Claudio (parente strettissimo del Signor Franti, per chi non ci fosse arrivato).

15 commenti:

Roby ha detto...

Solimano, ma... "BISCHERATE"??? Come tradurle? It's impossible... C'est impossible...

[:-P]

Roby

Roby ha detto...

AUGURI, BARBARA E FRANTI!!!!!!!!!!

BENVENUTO ETTORE!!!!!!!!!!!!!!

E tanti tanti tanti bacini a SOFIA LUNA!!!!!!!!!!!!!

R.

Anonimo ha detto...

O signur :)
In inglese mi par d'essere una specie di panino caldo :)

Intanto auguri al nuovo arrivato
zena

Habanera ha detto...

Benvenuto, Ettore!

Solimano, tu che sei in contatto epistolare con la felice famigliola fai da parte mia gli auguri più affettuosi a Barbara, Claudio e Sofia Luna.
H.

Anonimo ha detto...

Sto ridendo... perché ho avuto modo molte volte di godere degli improponibili automatismi del traduttore online. C'è qualcosa di fascinoso, in alcune voci... devono essere i limiti dell'interpretazione.

Buon rientro a tutti. :D

Anonimo ha detto...

Benvenuto ad Ettore anche da me...

bel lavoro Solimano, così adesso possiamo anche fare blog per l'estero... Tanto c'è la traduzione simultanea e gli stranieri forse non si stupirebbero di quello che viene fuori visto come sta andando in Italia. Ciao, Giulia

Giuliano ha detto...

Secondo me, "I bei momenti" andrebbe tradotto "magic moments", così avremmo pronto anche un bel jingle di sottofondo. (magari cantato da Carosone).

In attesa di sapere come è Ettore (Sofia Luna lo sappiamo già, è bellissima), saluti carissimi anche da Giuliano.

Dario ha detto...

Auguri e bacini a Ettore :-)

Ermione ha detto...

E' uno dei post più carini e divertenti che abbia letto; mannaggia Solimano, mi rubi sempre le idee, ed hai un cervello certo menopigro del mio.
Ettore, che bel nome: benvenuto!

Anonimo ha detto...

scusa solimano ma devo dissentire 'hugs and pop corn' è semplicemente perfetto, it sounds good, believe me!

Solimano ha detto...

Bentornata, Sabrina. Tutto a posto in Sardegna? E a Parigi?
Riguardo ad Abbracci e pop corn, inglesizzato in Hugs and pop corn, fo una premessa. Il nome originale che a me piaceva era Abbracci e brustulini, solo che per una serie di motivi ho ripiegato sul pop corn. Per chi non lo sapesse, i brustulini sono semi di zucca salati e gustosissimi che ci sbafavamo nei cinema durante il film.
Il nome Hugs mi ha fatto venire in mente l'Augh! di Toro Seduto, Aquila Grigia e Cavallo Pazzo che ho ascoltato diverse volte con le mie orecchie nei miei giovani anni, durante la Conquista del West a cui ho partecipato correndo rischi inenarrabili. Allora, avevo più capelli di Custer, e 'sti capi indiani miravano al mio scalpo, che Manitù li stramaledica.

saludos
Solimano

Ermione ha detto...

Brustulini? Io li ho sempre chiamati bruscolini...
Una goduria andare al cinema di pomeriggio in diversi ragazzini, coi bruscolini appunto, belli salati; si aprivano coi denti e si sputavano le buccine oltre i sedili davanti.

annarita ha detto...

La lieta notizia fa passare in secondo piano il divertissement di Solimano. Auguroni alla famigliola felice. Voui vedere che Giuliano sapeva già tutto e proponeva un premio per Ettore a ragion veduta?
;-))

Anonimo ha detto...

Intanto un bacione di benvenuto a Ettore:)
E poi illusionista di un Solimano, perchè mai non ci si deve fidare delle reggiane?
Mi piacciono i random oltre confine, magari li aggiungo, che dici?
Grazie:)

Solimano ha detto...

Eh, le reggiane, Silvia! Io mi ci trovavo bene, malgrado i loro maltrattamenti. Ero un po' masochista. In giro per lavoro, mi fermavo spesso a mangiare in due posti che forse ci sono ancora: il Moro a Sant'Ilario d'Enza e Arnaldo a Rubiera. Cavriago era il posto di Orietta Berti, Ligonchio di Iva Zanicchi e Sant'Ilario di Marcella, però immigrata. A Reggio città, pranzavo spesso al ristorante dell'Albergo Astoria, a trecento metri dal Teatro Municipale.
Però ogni paese aveva il suo posto dove mangiare: Bagnolo, Novellara, Gualtieri, Guastalla, Luzzara...

saludos
Solimano