domenica 25 gennaio 2009

La verità sull’inquinamento

Giuliano

L’altro giorno ho fatto un paio di chilometri dietro a un bus della Regione Lombardia, in un paese qui vicino (trenta Km a nord di Milano). La strada era in pieno centro abitato, e tra rotonde e semafori e fermate per far scendere i passeggeri l’ho visto ripartire almeno quattro volte: ogni volta, uno sbuffo di fumo nero che saliva verso il cielo per poi ridiscendere.
Che dire: che nemmeno la mia cara e vecchia Dyane, nel 1971, ha mai prodotto così tanto fumo nero. Al primo accenno di questo misterioso fenomeno sovrannaturale, mio padre l’avrebbe portata dal meccanico.
Invece no, nell’alacre Lombardia del Governatore Ligresti (pardon: Formigoni), dopo 15 anni di governo incontrastato, circolano ancora autobus come questo: e ne circolano tanti, basta andare un po’ in giro e guardare, magari senza respirare. Nel frattempo, la giunta Moratti a Milano emana l’Ecopass (per entrare bisogna pagare il biglietto, a meno che tu non abbia appena comperato un’auto nuova di pacca), e il Governatore Formigoni (facente funzioni) appare in tv ogni venti minuti a declamare quanto sia migliorata l’aria in Lombardia dopo i suoi provvedimenti.
Veramente, le statistiche sul PM10 nell’aria dicono altro. Veramente, ogni giorno nelle ore di punta entrare e uscire da Milano è uno strazio, con le automobili ferme (ferme) sulle superstrade a tre o quattro corsie per ogni senso di marcia... Veramente, ogni giorno a Milano e in Lombardia treni e mezzi pubblici arrivano in ritardo (mettendo a rischio il posto di lavoro di chi li usa), eccetera.
Insomma, non è che tutto funzioni così magnificamente come ci è stato presentato, soprattutto tenendo conto che sono 15 anni che le stesse persone ci governano.
La verità è che il problema dell’inquinamento dell’aria non si risolve a colpi di bacchetta magica, e nemmeno con qualche legge approvata ad hoc: i meteorologi potranno spiegare meglio di me che il ricambio dell’aria sulla pianura padana è sempre stato difficile, e che per cambiare veramente c’è bisogno di una politica di ampio respiro, anzi di una Politica seria e attenta. In alcune città, come Parma e Brescia, per esempio, è già attivo il teleriscaldamento: perché c’è anche il problema delle caldaie per il riscaldamento (come sono quelle di scuole e degli uffici pubblici? a casa mia abbiamo il metano dal 1972).
Alla fine dei conti, però, ho scoperto il vero colpevole dell’inquinamento dell’aria: sono io. Io, l’inquinatore, che ho una Clio vecchia di otto anni, una eurodue. Io, l’abominevole, che non ho cambiato macchina quando il Buon Governatore mi spiegava, in tv, che c’era perfino il bonus: mille euro! (grazie, ma gli altri novemila, chi me la dà?). Io, inquinatore assassino, pensavo che tenere la macchina spenta in garage fosse già sufficiente. Pensavo che far durare un pieno quattro mesi (me lo posso permettere) fosse già un’iniziativa sufficiente, e che se una volta ogni due o tre anni mi capita di andare a Milano, a questo punto potrei farlo anche senza pagare la Tassa sull’Ingresso (pardon: Ecopass), dalla quale sono esentati i SUV, le Ferrari e le BMW che un pieno gli dura mezza giornata. Così non è, e si vede che sbaglio. Però di una cosa sono sicuro: che se nel 1971 fosse stata disponibile un’automobile che non consuma e non inquina, mio padre ne avrebbe comperata una. E lo avrei fatto, anch’io, nel 1999 o nel 2005: invece le grandi fabbriche cominciano a muoversi solo oggi....

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho il teleriscaldamento da otto anni. E' indubbio che le ammnistrazioni locali in questa area d'Italia hanno sempre lavorato bene riguardo le fonti alternative, però non vedi un pannello solare a pagarlo a peso d'oro che pare sia l'unica fonte pulita alternativa oltre all'eolica. Perchè anche il teleriscaldamento chiede pegno anche se dicono non pericoloso per la salute pubblica. Gl impianti a metano e a gpl sono sempre stati frequenti fosse solo per il risparmio di denaro e soprattutto perchè qui il metano c'è però non è in tutto il territorio nazionale per cui non estendibile se non con costi folli. Il parco dei mezzi pubblici è stato piano piano sostituito con mezzi a metano o elettrici. Tuttavia il problema è gravissimo anche e soprattutto per un problema di educazione della gente. Qui al bar ci vanno in auto anche se ce l'hanno sotto casa. Scendono, accendono l'auto, gasano un po'e poi entrano in bar. L'auto è tante cose e rappresenta tante cose, così tante che non se ne può fare a meno mai, ecco perchè lo stato ammorba di tasse i proprietari di auto, perchè si sa che uno non rinuncerebbe mai al suo destriero meccanico o destrieri, perchè tanti italiani ne posseggono più di uno. Però se non si cerca di risolvere l'inquinamento dei grandi centri industriali, quello delle abitazioni e non si cercano fonti alternative da applicare sistematicamente, non credo che i pedaggi e le targhe alterne possano fare chissà che. Anche perchè c'è il problema dello smaltimento degli olii esausti, delle batterie, e delle auto euro 1 e 2 demolite per esportazione e fatte circolare oltre confine. E l'aria gira. Il problema è grave e al momento non vedo purtroppo, nessuna intenzione seria di risolverlo davvero. Le case automobilistiche di lusso non solo non mettono sul mercato soluzioni alternative ma alzano il tiro con cilindrate proibitive. Per quanto ne so ci sono prototipi di alimentazione alternativa fermi nei cassetti da oltre vent'anni. Non chiedetemi perchè sono ancora lì a giacere. Ci saranno in vigore ancora patti economici per cui dobbiamo esaurire tutti i giacimenti asiatici esistenti o siamo interdetti da qualche occulto accordo commerciale sui brevetti alternativi?

Solimano ha detto...

Poi c'è l'altro aspetto, quello dei trasporti pubblici, in particolare il metrò e il tram (si sono pentiti di aver tolto addirittura le rotaie, ma ormai era tardi...). Il metrò, che non arriva a Monza, la terza città della Lombardia distante dieci chilometri dal centro di Milano.
Non è successo per caso, che non ci sia il metrò a Monza, è che a Monza chi comanda non voleva il metrò, per apparenti ragioni di orgoglio brianzolo ma per ragioni sostanziali: i timori dei commercianti, che i brianzoli andassero a fare spesa a Milano anziché fermarsi a Monza. Il risultato è che Hannover ha il metrò più grande di quello di Milano, e come corollario naturalmente Hannover ha piste ciclabili in tutte le strade. Il paradosso è che il metrò Milano-Monza sarebbe stato un vantaggio economico formidabile: quanti milanesi verrebbero al Parco di Monza! Il più grande parco urbano d'Europa, per chi non lo sapesse.
La furberia è comoda giorno per giorno, ma l'intelligenza ha un pregio: quello di essere più intelligente della furberia.

grazie Giuliano e saludos
Solimano

Unknown ha detto...

Non posso aggiungere nulla di tutto quello che avete detto.
Devo dire che Giuliano avere ancora una macchina così inquinante??? Ma come è possibile, non vedi che tutti ormai siamo in regola e sei solo tu che stai ammorbando l'aria...
Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere. E tu però l'unorismo ce lo meti sempre. E' quello che un po' ci salva.
Salutoni,
Giulia

Giuliano ha detto...

Il teleriscaldamento non risolve tutti i problemi, ma quantomeno fa capire che l'amministrazione regionale ci sta pensando seriamente e prova a fare qualcosa di solido e di serio. Qui a Como erano stati fra i primi a partire, poi è finito tutto in una storia di mazzette (altro che Napoli!), però ormai chi se lo ricorda più.
Hanno continuato col gasolio...

Riguardo alle cose che si potevano fare in quindici anni, mi piange il cuore. Qui si sono inventati gli ecopass e hanno subito tappato la bocca a tutti: Lo fanno anche a Londra!!!
E da Londra ci spiegano che lì le cose vanno un po' diversamente, ma nessun giornale o tv riprende la notizia come si deve, a parte la solita Gabanelli.
Cosa si poteva fare in 15 anni? Per esempio, senza fare voli di fantasia, realizzare grandi parcheggi in punti strategici, all'imbocco di Milano, fare servizi efficienti di bus-navetta, e poi chiudere la città: a tutti.
L'automobile in città la dovrebbero usare solo gli handicappati, definitivi o provvisori che siano. (e questo vale anche per le altre città).

Fatto così è una presa in giro (eufemismo) ma si vede che ai lombardi (e agli italiani) essere presi in giro (eufemismo) piace moltissimo.

Anonimo ha detto...

Devo essere sincero, ho una coscienza ecologica da poco tempo: voglio dire, 30 anni fa non avrei comprato un'auto che inquina poco e nemmeno mio padre.
Oggi sì.
Ho imparato anche a muovermi in treno, da poco tempo.
Insomma, ci provo, ecco.