lunedì 26 gennaio 2009

La terzana d'avere mi sembra: ovvero piccola disquisizione semantica sull'uso improprio di un aggettivo che mi sta antipatico.

Amfortas


Non so perché ma scrivendo pagine successive, recentemente, sono stato colto da malinconia.
Forse è l’età che mi fa delirare, ma l’aggettivo successivo mi ha dato sempre la sensazione di futuro, di avvenimenti proiettati in avanti.
Invece no, ha una doppia valenza, ‘sto aggettivo.
Recita il vocabolario (non so il vostro, il mio è esibizionista e quindi recita):

successìvo: successìvo

agg., che in un determinato ordine viene dopo un altro, seguente; com., con riferimento a fenomeno, fatto, avvenimento nominato in precedenza.
Ecco quindi le prossime (successive?) gaffe di Berlusconi, uno che non perde un’occasione per dire una stronzata neanche se sottoscrivi personalmente 500 abbonamenti a Mediaset Premium (non so che sia, ma l’ho trovato in Rete).

In una città qualsiasi una banda di ragazzini uccide un anziano a calci:
“Dopotutto l’uomo aveva la sua età, e comunque sembra che i ragazzini, perché questo sono, non si può sovraccaricarli di responsabilità, indossassero l’ultimo paio di Nike”
Una banda di delinquenti assalta una banca e uccide un pensionato.
“Beh, l’uomo aveva la minima, forse è stata una liberazione e poi io sono per il popolo, non posso prendere certo la difesa di una banca”

Un disgraziato uccide per danaro la madre inferma.
“Non mi pare così grave, è inutile che voi giornalisti ogni giorno scriviate che i ragazzi non ce la fanno ad uscire di casa e poi stigmatizziate come violenta ed inaccettabile l’iniziativa individuale”
Un prete pedofilo violenta un ragazzino dell’oratorio.
“Dobbiamo imparare a mandare i nostri figli dalle suore, loro possono agire da nave-scuola per una sessualità corretta e consapevole”

Voglio dire, perché solo per certe cose l’aggettivo successivo, che più lo leggo e scrivo mi sta sulle palle, indica il passato?
Non potremmo sperare che in un successivo futuro (che a questo punto cos’è, un ossimoro?) le stronzate siano in archivio, e dopo un po’ ce ne dimentichiamo? (consecutio discutibile, peraltro, ma questo mi viene)

6 commenti:

Giuliano ha detto...

Più che altro, alla fine della scena in cui Leporello accenna alla "terzana", si schiudono le porte dell'inferno e scompare il "mostro fellon nido d'inganni".
Che bello che sarebbe! Purtroppo, queste cose accadono solo nell'opera lirica.
Nella realtà, Cavalieri e Commendatori combattono insieme (contro di noi, di solito).

PS: è il finale del "Don Giovanni" di Mozart, il servitore di Don Giovanni, vedendo apparire diavoli e fantasmi, pensa di avere la terzana, cioè la febbre altissima (malaria?).

Solimano ha detto...

Amfortas, il successivo futuro per me più che un ossimoro è un superlativo alla cinese. Mi è stato detto che i cinesi, per fare il superlativo di bello, non dicono bellissimo, ma bello bello.
Per quello che riguarda le dichiarazioni del premier, c'è poco da scherzare: se facesse delle dichiarazioni come quelle che hai scritto, noi ci rideremmo su o ci indigneremmo, ma credo che ci sia una maggioranze non tanto silenziosa che lo apprezza proprio perché dice castronerie del genere.
Adesso si sentono liberi di dire anche loro tutte le castronerie che pensano, mentre prima si vergognavano a dirle (non a pensarle). Difatti il loro giornale di riferimento si chiama proprio Libero.
Una volta c'erano le putacchiere dappertutto, ho fatto in tempo a vederle, adesso ci vorrebbero le sputacchiere per le parole ad ogni angolo di strada ed in tutti i bar della Repubblica.
Non sto scherzando: la pulsione interiore del coglione non è quello di diventare intelligente (attività faticosissima!). Ma essere un coglione onorato, un coglione col pedigree, un coglione DOC. Con l'attuale premier stanno vivendo anni magici, il pedigree coglionesco cresce ancor più dell'entropia, pensa te. Il premier, per queste cose, non ha bisogno di staff e controstaff, come alcuni credono, ci è proprio portato naturalmente, è come un torero espontaneo che salta nell'arena a tutte le ore, non solo a los cincos de la tarde.

grazie e saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Giuliano, il tuo commento mi ha fatto ridere.
È vero, c'è questa inquietante abitudine dei potentati a riunire le forse contro di noi piccini.
Mi dimentico sempre di citare le fonti, accidenti!
Sì, è proprio la malaria.
Ci starebbe bene pure un Pentiti scellerato rivolto a Berlusconi, sempre dal Don Giovanni.
Peraltro, una mia amica romana sostiene che nella triolgia Da Ponte ci sia la risposta a qualsiasi domanda che un disgraziato/a si possa porre nella vita, e mi sa che ha ragione.

Anonimo ha detto...

Solimano, purtroppo hai ragione, probabilmente ci rideremmo su.
Però c'è anche da dire che questa mattina, mente stavo facendo la spesa da brava massaia, nel supermercato si sentiva il radiogiornale.
Alla notizia dell'ennesima castroneria, quasi all'unisono e a cappella, le donne presenti hanno manifestato evidenti segni di un attacco di coprolalia.
Contrariamente a me, che non sapevo nulla del superlativo alla cinese prima di leggerne qui, loro si sono espresse così: Coglione, coglione, coglione.
Penso sia un rafforzativo del superlativo cinese, ma posso sbagliarmi.
Ciao :-)

Anonimo ha detto...

Posso commentare con il superlativo cinese delle signore al supermercato?
Non ho altro da dire, quando è troppo. è troppo. Giulia

Roby ha detto...

In tutt'altre faccende affaccendata, mi ero persa l'ultima perla del premier.. pardon, del DERNIER* nostrano.
Sono grata ad Amfortas e al suo vocabolario esibizionista per avermi spinto ad informarmi sull'episodio.
Adesso, però, mi è venuto un nervoso, ma un nervoso che forse avrei preferito rimanere all'oscuro!!!!

Baciotti stufi

Roby

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*ULTIMO, per chi non sa il francese, opposto al PRIMO (premier)