martedì 20 gennaio 2009

Il linguaggio delle mani

Habanera

Nicolas De Largilliere: Studio sulle mani, 1715
Musée du Louvre, Paris


C'è chi non ci fa molto caso e chi, come me, attribuisce alle mani un significato importante per capire la persona che ha davanti.
Non dico che le mani siano lo specchio dell'anima -lasciamo agli occhi questo privilegio- ma direi che poco ci manca.
Una mano molle e grassoccia, ad esempio, mi respinge immediatamente.
Se, per di più, è anche sudaticcia la sgradevolezza è totale e il senso di repulsione raggiunge livelli preoccupanti.
Anche la stretta di mano troppo energica, però, non è un segnale positivo. A chi piace sentirsi stritolare le dita in una tagliola di ferro, prepotente e aggressiva?
Inoltre, quelli della stretta di mano troppo energica, hanno anche la pessima abitudine di prolungare la cerimonia all'infinito. Ti agguantano e non ti mollano più.
Avresti voglia di gridare per il dolore, cerchi in qualche modo di divincolarti ma non hai scampo. La tagliola ti terrà prigioniera e dolorante per un tempo che ti sembrerà interminabile e, ironia della sorte, nel frattempo dovrai anche sorridere amabilmente, come educazione vuole.

Le persone che ti piaceranno subito, quelle con cui potrai stabilire un rapporto non dico di amicizia -parola grossa ed impegnativa- ma almeno di piacevole conoscenza, prenderanno la tua mano con cordiale semplicità.
Non la molleranno immediatamente come se fosse una cosa immonda, non la stritoleranno con troppa forza, nè per troppo tempo. Ne avranno cura e rispetto e magari, cosa ormai sempre più rara, la porteranno alle labbra per baciarla.
Il galateo vuole però che le labbra non sfiorino mai realmente la mano della dama ed il cavaliere perfetto bacerà il suo stesso pollice che stringe dolcemente la tua mano.

Leonardo da Vinci: Mani (studio) c.1474
Royal Library, Windsor Castle, London

14 commenti:

Roby ha detto...

Cara Habanera, dopo aver letto il tuo elegantissimo post mi sono accuratamente osservata le mani, preoccupatissima di quel che
potrebbe avvenire se -incontrandoci un dì di persona- dovessimo scambiarci una stretta di saluto. Uhm uhm... dunque: grassocce no, mollicce nemmeno, forse un po' sudate quando sono in difficoltà davanti al mio capo, o alle prese con utenti esosi e autoritari... per quanto riguarda la forza della stretta, vo a fare delle prove con la mi' figliola. Poi ti dirò!!!

[;-P]

Roby

Solimano ha detto...

Ho fatto in tempo a subire la stretta di mano che nell'Ottocento si riserbava agli inferiori: porgere due dita, non tutta la mano. Lo faceva la madre di una mia compagna di scuola al ginnasio.
La stretta energica io la faccio se provocato: se uno mi porge la mano non guardandomi negli occhi e la mano non la stringe ma la porge a mo' di pesce lesso morto, invece di restare per dieci minuti di cattivo umore, perché è veramente sgradevole, meglio passare ad immediate vie di fatto con una strizzata di mano molto energica e con un sorriso di sfottò a quarantotto denti. Sicuramente mi guarda negli occhi, punto primo (qualcuno dice anche "Ahi!"), e punto secondo è una vendetta ben meritata, perché fanno così non per ignoranza ma perché gli va di dare abitualmente un messaggio di tipo sfigato, coinvolgendo anche te nella loro sfiga cogliona e cronica. Lo sfigato bisogna renderlo consapevole, così la smette, almeno con te, con i suoi tristanzuoli giochi nevrotici.
Riguardo il baciamano, Habanera, no, mi dispiace, ma io non mi bacio il pollice (per quanto gli voglia molto bene, perché è un pollice opponibile), preferisco, con levità, appoggiare i labbrizzi predisposti a cul di gallina sul dorso della mano della signora, salvo con certe signore campagnole e ruspanti, che è bello un bello schiocco, smack!!! e loro si ringalliniscono e rispondono: "Ohilà!". La sera lo raccontano al marito geloso.

saludos y besos
Solimano

Anonimo ha detto...

Allora, ricapitoliamo, non grassoccia, non sudaticcia, non stritolante né inerte.
In generale sono d'accordo ma quando cerco di incarnare queste qualità manuali o manesche che dir si voglia, mi trovo davanti a diversi ostacoli, non tutti superabili. Le mie mani sono grassottelle, così come i miei piedi (mentre il resto fondamentalmente, non lo è). Il sudaticcio fa schifo anche a me (per mantenermi sul tono elegante del tuo post) ma quando sono tesa non lo posso evitare e mi asciugo continuamente la mano destra in vista di una stretta che di solito è energica ma prudente da quando ho sperimentato quella di un tizio che mi ha quasi spezzato il metacarpo (e ho avuto anche l'istinto, bloccato all'ultimo momento, di schiaffeggiarlo per benino).
Il baciamano, siamo sincere, ci piace quando l'uomo che ce lo fa ci piace. Se no, t'immagini quella sensazione di umido che ti resta nel dorso della mano, bleah!

Capisco quello che dici nel senso che anche per me ci sono delle sensazioni che mi fanno subito accettare o respingere una persona, per ad esempio è la voce. Una voce, stridula, neniosa, cantilenante, un difetto nella pronuncia, e per me è finita.
Passo oltre.

un bacetto!!!

Giuliano ha detto...

La battuta del "sembra che ti diano in mano un pesce lesso morto" è anche di mia mamma, e la trovo molto appropriata: infatti ne ho appena ricevuto uno. Però è una brava persona, non mi sento di infierire.
Spenderei piuttosto una parola in difesa dei muratori, dei meccanici, degli idraulici: se stringono non lo fanno apposta, per loro è una stretta normale.

mazapegul ha detto...

Il bacialtruimano che diventa un autobaciapollice non lo conoscevo (non ho fatto molti baciamano nella mia vita, a dire il vero).
Mia mamma e mia zia, da ragazze, giudicavano i ragazzi dalla stretta di mano. Perlopiu' male. La mano-pescemorto era la peggiore.

Bel post, anche se induce a penose autoanalisi.
Bellissime illustrazioni, che pure portano a impietosi confronti.

Maz

Anonimo ha detto...

Anch'io ho dato sempre molta importanza alle mani. Trovo che davvero dicano molto della persona, non solo quando stringono le tue, ma anche quando si muovono.
Giulia

Roby ha detto...

Ho appena stretto la mano all'idraulico -bonario, anzianotto e moooolto bravo- venuto a farmi una riparazione in bagno. Non ho ancora capito se portava un guanto da lavoro nero in pelle o se ciò che ricopriva le sue cinque vigorose dita era uno strato di inenarrabile, incredibile, inaudito sudiciume "tecnico"... Simpatico, comunque. E soprattutto, arriva di corsa quando lo si chiama!

Roby

Habanera ha detto...

Roby, non credo proprio che quando ci conosceremo ci verrà in mente di stringerci la mano.
Sarà molto più naturale abbracciarsi, dopo tanti mesi di assidua ed affettuosa frequentazione in rete.
In ogni caso, mentre scrivevo, non pensavo alla stretta di mano delle donne ma a quella dei maschietti che in certe occasioni sanno dare veramente il peggio di sè.
H.


Dunque, Solimano, tu baci la mano alle signore?
Quando ci rivedremo (capiterà, prima o poi) esigo un baciamano perfetto, senza schiocco e senza labbruzzi a culo di gallina.
Che tenerezza però questa espressione... la usava mio padre parlando, ad esempio, della bocca di Salvo Randone, grandissimo, e da noi amatissimo, attore.
Ma non divaghiamo, torniamo al tuo baciamano.
Allora, prenderai galantemente la mia mano e sfiorerai con le labbra il tuo pollice.
Io sorriderò con aria condiscendente, inclinando graziosamente il capo, e per l'occasione potrei anche decidere di indossare una gonna con la crinolina.
Mo' ci penso. Tu intanto comincia ad esercitarti con il baciamano del perfetto cavaliere.
H.

Habanera ha detto...

Ah, la voce, Sabrina!
Certo che la voce è importante, specie al primo impatto, ed io mi rendo conto di essere molto svantaggiata in questo senso.
Ho una voce bassa, quasi maschile, a volte anche arrochita da troppe sigarette; niente di leggiadro e femminile come invece vorrei.
Me ne sono resa conto ai tempi dei primi registratori ed in seguito anche con i messaggi sulle segreterie telefoniche.
Faccio fatica a riconoscermi e quello che sento con questi aggeggi non mi piace per niente.
Smettere di fumare? Naaa, non credo che servirebbe a molto, il timbro è quello che è, non cambierebbe in nessun caso. (Ottimo alibi per continuare tranquillamente a fumare)
H.

Giuliano, mica mi riferivo a muratori, meccanici, idraulici, quando parlavo di tagliole stritolanti.
Queste persone sono più che giustificate e soprattutto dall'idraulico, più prezioso di un Presidente del Consiglio, mi farei anche staccare la mano purchè accorra sollecitamente quando ne ho bisogno.

Vedo che anche Roby (cfr. il suo ultimo commento) la pensa esattamente come me. ;-)
H.

Habanera ha detto...

Caro Màz, al giorno d'oggi ormai nessuna donna si aspetta più il baciamano, non fartene un problema.
Quando ci incontreremo sarà molto più facile abbracciarci, come ho già detto a Roby, e sarà come conoscersi da sempre.
Le mani? Quali mani?
Ecchissenefrega delle mani!
H.


Giulia, anche il movimento delle mani racconta molto di una persona e su quest'argomento ci sono addirittura dei trattati, molto più esaurienti di quanto potrei essere io.
I napoletani, ad esempio, gesticolano molto e spesso riescono a farsi capire anche da chi non parla la loro lingua.
Ma il gesticolare è una cosa voluta, diversa dalla posizione involontaria delle mani che invece parla a chi è in grado di decifrarla.
Io non so cosa fanno le mie mani, come si muovono quando non le osservo, cosa rivelano di me...
H.

Anonimo ha detto...

Antonella (my soulmate) io adoro le voci basse e roche, sono quelle alte e stridule che mi irritano!

Ermione ha detto...

Molti ridono quando dico che, in un uomo, per prima cosa guardo le mani: è una discriminante, unghie rosicate, dita tozze e grassocce chiudono subito il discorso prima che sia cominciato. Ma vedo che non sono ci sono varie donne che la pensano come me, almeno le amiche di questo blog. Sulla voce ho meno fisime; anche se mi è capitato di "innamorarmi" di una voce maschile al telefono, bella e profonda, per poi scoprire che, ahimè, apparteneva ad un ometto basso e pingue.

Anonimo ha detto...

Interessante e spiritoso.
Le mie mani non sono male è il resto che fa schifo, però sono discretamente galante, come si conviene a un giovin signore abituato alle arie d'altri tempi.
Ciao!

Habanera ha detto...

Sabrina, mi sei di grandissimo conforto.
Piuttosto che avere la voce della Jervolino (hai presente il sindaco di Napoli?) mi tengo volentieri la mia, più simile, se vogliamo, a quella di Claudia Cardinale.
Hai detto niente!
H.


"unghie rosicate, dita tozze e grassocce..." dice Arfasatto.
Fotografia perfetta di quello che deve essere assolutamente evitato.
Sulla voce maschile ho avuto anch'io qualche delusione, in effetti.
Mai fidarsi delle voci!
H.

Amfortas, tornerò sul tuo blog per osservare meglio la tua foto.
Il dettaglio delle mani mi è sfuggito ma niente di tutto quello che ho visto mi è sembrato facesse schifo.
Siamo sicuri che stiamo parlando della stessa persona?
In confronto a me, con i tuoi 53 (e passa) anni, sei davvero un giovin signore... ;-)
H.