venerdì 23 gennaio 2009

Alla ricerca dell'arte perduta (11)

Solimano

Il barone Hans Henrik Ágost Gábor Tasso Freiherr Thyssen-Bornemisza de Kászon et Impérfalva nasce il 2 aprile 1921.
Hans, di che paese è? E' presto detto: olandese come nascita, svizzero come cittadinanza, austro-ungarico dal punto di vista araldico, Principato di Monaco per le tasse, inglese come seconda residenza, americana la madre, tedesco il padre, Hans diviene spagnolo nei suoi ultimi anni.
Non si dedica all'acciaio ed ai cannoni, come altri suoi familiari, ma ha tre passioni completamente diverse: i cavalli, i matrimoni ed i quadri.
Sull'argomento dei cavalli le mie informazioni sono carenti (per il momento).
Sono invece documentato sui matrimoni, ecco una spiega in cui tralascio le date dei divorzi, che ovviamente precedono le date dei matrimoni successivi:

1 agosto 1946 sposa Theresia Amalia Franziska Elisabeth Maria Principessa Lippe-Weissenfeld.

23 giugno 1954 sposa l'anglo-indiana modella di moda nonché ereditiera Nina Sheila Dyer.

17 settembre 1956 sposa la neozelandese modella di moda Fiona Frances Elaine Campbell-Walter.

13 dicembre 1967 sposa Liane Denise Shorto, figlia di un banchiere brasiliano.

16 agosto 1985 sposa la spagnola María del Carmen Rosario Soledad Cervera y Fernández de la Guerra popolarmente nota come Carmen "Tita" Cervera, che era stata Miss Spagna nel 1961.

L'ultimo matrimonio è felice per Hans, che scompare il 26 aprile 2002 a Sant Feliu de Guixols in Catalogna. Ma con me è stato dispettoso, non me lo sarei mai aspettato, da un aristocratico cosmopolita come lui.
Hans possedeva una grandiosa collezione d'arte ( solo la collezione della Regina di Inghilterra era paragonabile).
Questa galleria stava praticamente a due passi da casa mia, in un posto bellissimo, la Villa Favorita di Lugano-Castagnola, dalla fotografia in alto ve ne fate una idea. Le opere d'arte in totale erano circa 1500, Hans non riusciva ad esporle tutte. Un bel progetto con illustri architetti e col governo svizzero et les jeux sont faits.
Solo che gli svizzeri si comportarono da svizzeri e litigarono con Hans. Sua moglie Carmen "Tita" Cervera trovò una soluzione semplicissima: trasferire tutto in Spagna dicendo che le opere partivano per una mostra provvisoria. Fu un bel trasloco. Anche sotto questo aspetto, gli svizzeri si comportarono da svizzeri, non fecero una piega.
Adesso Villa Favorita è chiusa, il governo spagnolo ha messo a disposizione uno splendido palazzo di Madrid e un palazzo più piccolo a Barcellona (così i catalani non protestano), e Carmen "Tita" Cervera, ricoperta di onoreficenze, è una eroina nazionale, altro che la Invincible Armada di Filippo II.
Era così bello, andare tre o quattro volte all'anno a Villa Favorita! Non c'era neppure folla (tranne in occasione di piccole mostre temporanee). E la passeggiata di quasi un chilometro lungo il lago, senza macchine fra i piedi... E i capolavori inaspettati ed incredibili che non vedrò più... Perché farmi questo, Hans? Non potevi andare avanti con altri due o tre matrimoni sbagliati, invece di incontrare Carmen "Tita" Cervera?

P.S. Tutto ciò che ho scritto (ed altro ancora), si basa su diversi articoli ben documentati che sono in Wikipedia. Nella Web Gallery o Art ci sono oltre duecento immagini delle opere che stavano a Lugano ed adesso stanno a Madrid.

Albrecht Dürer: Cristo fra i dottori c. 1506

Cosmè Tura: San Giovanni a Patmos c. 1470

Lucas Cranach: Ninfa dormiente c. 1530

12 commenti:

Habanera ha detto...

Ma che bella cosa!
Sarò giusto a Madrid tra pochi giorni ed il museo Thyssen-Bornemisza era già in programma, insieme al Museo Reina Sofia e, ovviamente, al Prado.
Dopo queste tue gustose informazioni visiterò il Thyssen con maggiore interesse e curiosità.

Olè!
H.

Solimano ha detto...

Habanera, a parte il Dürer, che è famoso e che mi faceva gioco per le mani (su tua ispirazione), ho scelto di inserire le opere del Tura e del Cranach , che forse non sono così note. Quella del Tura è incredibile per uno strano motivo: trasmette un grande senso di potenza (come sempre il Tura) benche sia di dimensioni molto piccole: 27 x 32 cm. Ci starebbe nella tua borsetta, ma non farti venire la tentazione, perché Carmen "Tita" Cervera credo che sia una che se la prende. Adesso è tutta roba sua, ha ereditato, ma gli Spagnoli non sono come gli Svizzeri, ci sarà sicuramente un giusto divieto di esportazione.
Roba da matti, anche a prescindere dall'enorme valore venale.
Il succo del mio discorso è che opere del genere debbono essere patrimonio dell'umanità, non soggette a traversìe come minimo strane. Ma vedrai con i tuoi occhi...

saludos y besos
Solimano
P.S. Villa Favorita a Lugano-Castagnola era veramente un posto splendido, specie in primavera e d'autunno. Speriamo che gli svizzeri si sveglino, si parlava di un museo di arte moderna ma credo che per il momento sia solo bla bla.

mazapegul ha detto...

Ecco dove si trova il S. Giovanni del Tura!
Grazie per la dritta, SOlimano. Pensa che a Lugano a vedere i quadri non ci sono mai stato. Ma a Barcellona ci vado di tanto in tanto per lavoro, e chissà, magari anche da Madrid mi capiterà di passare.
Grazie,
Màz
PS Sei veramente una miniera d'informazioni! E anche gustose!

Anonimo ha detto...

Grazie Solimano, non sapevo nulla di quest'uomo:) E tutti questi nomi mi affascinano, li ho letti di fila alcune volte.
Se viaggiassi, ti chiederei di accompagnarmi. Sei una miniera inesauribile...

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te Solimano, simili collezioni dovrebbero essere "fruibili" per tutti ma in questo caso per fortuna lo è ancora. Ce ne sono di fanatici che hanno splendide collezioni che mostrano solo a qualche nemico per mostrargli i muscoli oppure a un'mantuccia per vantarsi. Questo è un vero scandalo!

Anonimo ha detto...

Non smetto di imparare, sei una fonte inesauribile... Davvero dovrsti accompagnarci come dice Silvia un po' ingiro a farci godere di queste meraviglie.

Giulia

Roby ha detto...

E allora, quando lo facciamo questo Soliman-tour? Magari affittiamo un bel pullman scoperto, tipo quelli che girano per Roma o Firenze, e così il nostro, microfono alla mano, ci illustra passo passo il percorso, fino alla scoperta del capolavoro perduto (o ritrovato?). Resta da intendersi sul compenso: Solimano, sei così venale da pretendere una retribuzione in euro, o ti contenti della soddisfazione di congedarci più felici e più colti?

Rispettosi ossequi

Roby

PS: e per la data prevista? Marzo? aprile? maggio?

Ermione ha detto...

Mi sono deliziata di quella sfilza di cognomi altisonanti, bellissimo l'ultimo degno di un'aristocratica gatta. Sono andata su internet a vedere un po' di foto di questo signore, non c'è che dire, davvero interessante. Ed intelligente anche, visto che usava il suo patrimonio per acquistare opere d'arte -e che opere! A madrid ci sono stata per un solo giorno, l'ho dedicato al Prado e al Reina Sofia (da non mancare!!. La villa sembra qualcosa di unico...ma gli svizzeri proprio hanno la testa come un melone.

Anonimo ha detto...

Trovo l'idea di Roby deliziosa.
Io ci sarei anche con una gamba rotta:)

Giuliano ha detto...

Chissà cosa collezionano, oggi, gli Abramovich e i Murdoch e i Berlusca. Magari hanno in casa dei capolavori, ma li hanno presi solo perché glieli ha consigliati un ragioniere...

Solimano ha detto...

Un bel giro si può fare, perché no. Solo che ci deve essere anche un cicerone gastronomo, perché arte e gastronomia, gastronomia e arte sono come Castore e Polluce (non la gastronomia tipo nouvelle cuisine, giochiamo a capirci). Come quando andavamo in giro in quattro coppie di morosi, che c'era la regina delle chiacchiere e la regina delle pentole, ruoli diversi e complementari. Ma quest'idea del pulmann la riprenderò, perché l'avevo già avuta a suo tempo e ci scriverò un post.
Sui gusti attuali dei nostri magnati, cattive notizie, ho visto un servizio sui quadri che ha Berlusconi; al-lu-ci-nan-te. Gli unici che avevano un vero gusto e si facevano consigliare bene erano Pietro Barilla e Umberto Severi, entrambi emiliani. Mentre gli americani... gli americani... Avevano fatto i soldi chissà come, ma per i cataloghi dei loro musei chiamavano Federico Zeri, mica brustulini. E ci sono dei siti splendidi sia come testi che come immagini. Anche gli Agnelli... mbah... Alla fine io sono convinto che vinca la competenza, anche nei mecenati, perché le fregature girano, tutte le balle spacciate sui fondo oro del Trecento e su reperti etruschi... Girano tanti soldi e l'expertise, cioè la recensione critica che attesta l'autore, si paga, eccome... magari ci farò un post, cercando di non beccare querele, ma certe cose ormai si sanno. Solo che nessuno ne parla, e sì che ci sono state delle condanne. Detto fra noi, qualche fregatura se l'è presa anche Hans, gli stavano attorno come le mosche al miele.

grazie e saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Io sono ignorante come nessuno su questi argomenti, e leggo affascinato e curioso.
C'è da dire, peraltro, che nella mia ignoranza riesco sempre comunque a cogliere la circostanza che i ricchi ci fregano.