mercoledì 17 dicembre 2008

Sentirsi cattivi a Natale

Solimano

Il 21 dicembre 2002 scrissi questo post nel blog di Claudio Sabelli Fioretti, e sul mio post si discusse: Filippo Facci scrisse un "Buona Pasqua" e Cesare Bardaro un "Sentirsi cattivi a Natale 2". Lo ripropongo un po' in anticipo perché non vorrei che qualcuno si sentisse disturbato sotto le feste. Io continuo a pensare quello che scrissi allora.

Erano i primi giorni di settembre di diversi anni fa.
Nella pensione in val Gardena eravamo rimasti in due coppie: i temporali di fine agosto avevano fatto scappare tutti gli altri. Con l'altra coppia non ci conoscevamo, ma inevitabilmente cominciammo a parlare, anche perchè stavamo non bene, ma benissimo, coccolati dall'ostessa ladina che ci trattava come i cugini del Sud.
Lui faceva l'allevatore di maiali nel reggiano, lei seguiva l'amministrazione. Bella coppia: si capiva che si volevano bene e che tutte le sere non si addormentavano subito appena a letto. Dagli occhi, si capiva.
Lui si mise a parlare del suo lavoro. Quando uno ama veramente il suo lavoro, è interessantissimo sentirlo parlare. A un certo punto disse: "Perchè vede, quando un maiale si ammala...", ed io: "Ma come fa ad accorgersi che un maiale è ammalato fra le altre centinaia?" "Semplice, gli altri gli saltano addosso".
Sì, probabilmente c'erano, migliaia di anni fa, branchi di maiali che non facevano così: solo che si sono tutti estinti. E magari, chissà, l'uomo di Neanderthal porgeva l'altra guancia; ma anche lui non c'è più.
Nel nostro cervello c'è la nostra storia evolutiva. Non possiamo amputare le parti arcaiche, il cervello del rettile, il comesichiama. Peggio, non possiamo far finta che non ci sia. Io cerco di guardarlo, il nazista che in me (non uso le virgolette, se parlassi di voi le userei...). Se ne sta lì, accucciato; a volte mi è pure utile, se debbo farmi rispettare. Ma in genere è un faniguttun, proprio perchè lo guardo, lo "vedo".
Buon Natale.

La frase importante è l'ultima: ... proprio perchè lo guardo, lo "vedo". Se lo si vede lo si può gestire, altrimenti è lui che gestisce noi, che magari ci sentiamo buoni.

Francesco di Giorgio Martini: Antifonario con Natività c.1460
Chiusi, Museo del Duomo

7 commenti:

Roby ha detto...

No, dài, Solimano il Grande e Magnifico, non puoi postare un pezzo così proprio sotto le feste!!!! Sei davvero mefistofelico!!!!

[;-P]

E poi, sai, ho l'impressione di avere qualcosa in comune con quel povero maialino malato divorato dagli altri...

[:-<<<]

Bisognerà che impari ad affinare la parte del rettile che sicuramente è ANCHE in me!!!!

[%-@]

Roby

Giuliano ha detto...

Il significato del Natale penso che ormai lo conoscano in pochi, anche tra quelli che si dicono cristiani.
Del resto, basterebbe leggere i Vangeli: ma chi lo fa più? è più di moda il vangelo secondo borghezio, essere cristiani è diventato sinonimo di scatenare il nazista che è in te...

Anonimo ha detto...

Per Natale, o la vigilia, vi prometto un mio racconto molto politicamente scorretto.
Comuqnue, essere cattivi paga, si rimorchia un casino.

Giuliano ha detto...

...rimorchiare branchi di carfagne, suppongo. Il che poi non è così male, specie se sono carfagne fresche.

Anonimo ha detto...

Sapere e consocere la parte cattiva che è in noi, è l'unico modo per tenerla sotto controllo o lameno provarci. Detto questo tempo fa leggevo che discendiamo o dallo scimpanzè o dal Bonomo che è un animale per niente aggressivo... Comunque meglio essere prudenti e tenere a bada la nostra parte cattiva o magari usarla quando ce n'è bisogno, perchè no.
Ciao Giulia

Giuliano ha detto...

Cara Giulia, "discendere dal Bonomo" è davvero un bel lapsus calami. Ti dispiace se lo metto nella mia collezione? (ne ho di miei favolosi).
(lo scimpanzé nano si chiama bonobo)
Magari fosse vero che discendiamo tutti dal Bonomo! Che invece è morto sulla croce, poveretto.

annarita ha detto...

Quoto Roby! Anche la mia sorellina mi spinge sempre a sviluppare la parte del rettile che dovrebbe essere in me, ma io temo che non ci sia. Non ho più molte speranze alla mia età... continuo a sentirmi molto Benjamin Malaussene in tutte le circostanze e tiro avanti alla meno peggio.
Però nel periodo natalizio inacidisco un po'. L'impernate buonismo mi irrita profondamente e faccio tanto di cappello ai post un po' vilaine ;-)