giovedì 4 dicembre 2008

LA TRIS

Barbara

Per un libraio sono come Soldatino, King e D'Artagnan: quando li senti nominare pensi ad una scommessa persa.
Solo che in questo caso, invece di tre brocchi che vincono, si tratta di tre purosangue che perdono.
Sto parlando di: I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo e Le Ultime lettere di Jacopo Ortis.
Questi titoli sono il diletto, l'amore, il cult delle insegnanti di italiano dei licei civitanovesi (e suppongo del resto d'Italia) che puntualmente, prima di Natale, affibbiano ai loro ragazzi la lettura di uno dei tre tomi.
E allora gli studenti corrono in libreria e quando sfogliano il libro in questione io vedo nei loro occhi quella luce.
La luce dice: "appena finisco la scuola io co 'sta roba (n.d.r. i libri) non voglio averci più niente a che fare".
E tu lo sai che quello è un lettore perduto per sempre o, se ti va bene, per almeno altri dieci anni.
E ti viene voglia di gridare:
" No! Aspetta! Ci sono anche libri che possono raccontarti qualcosa di te stesso. Esistono libri che possono interessarti, commuoverti e pungolarti. Si può leggere anche per divertimento, te lo giuro! Dagli un'altra possibilità! Aspetta! Non te ne andare! ASPETTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!"

p.s. Voi che libro fareste leggere a un ragazzo di età compresa tra i 14 e i 18?

8 commenti:

Solimano ha detto...

Grazie Barbara. Gran bell'argomento, e saltare alle conclusioni sarebbe sbagliato, cerco solo di dire poche cose di cui sono relativamente certo.
1. Quegli insegnanti sbagliano, di sostanza e di modo.
2. Nella sostanza, quei tre libri non vanno bene per ragioni diverse: i due di Verga sono due capolavori, che rileggo sempre con piacere e profitto, ma non come prime letture, non sono attraenti per un ragazzo, ancor meno per una ragazza. Quello del Foscolo, Oddio!!! ma che lo lascino stare, facendo leggere piuttosto un libretto piccante sugli amoroni, amorazzi, amoretti del Foscolo, formicolone con gentildonne ed ancelle, altro che Iacopo Ortis!
3. Nel modo, ma come si permettono di far leggere, 'sti insegnanti?
E' prepotenza sciocca. Se dicessero:
"Sentite mo' brutti mocciosi 'gnorantissimi nonché dediti a pratiche di autoerotismo del tutto disdicevoli (e pure le moccisose, eh sì!). In punizione della vostra 'gnoranza, e de' vostri vizi bruttissimi, anche se naturalissimi ahimè, dovrete leggere tre libri, tre di numero.
Siccome io so' 'na insegnante dddemocratica con tre d forse quattro, li lascio scegliere a voi, andate nella libreria di Civitanova tale, non fatevi spaventare da quel cattivaccio di Franti e ognuno di voi, 'gnorantissimi et scellerati, scelga tre libri tre, li legga che poi interrogo facendovi due domande per ogni libro: cosa t'ha rotto di più e cosa t'ha divertito di più. Eh?"
Per il momento mi fermo qui.

saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

Io ho avuto una grande fortuna: sono stato contemporaneo di Buzzati e di Calvino, che allora non erano ancora obbligatori nei programmi scolastici.
E' così che me li sono letti per conto mio, con grande divertimento.
Ma oggi sono anche loro obbligatori, soprattutto Calvino: che sciagura!!!

Concordo col giudizio sul Foscolo, che è sì da conoscere ma insomma. Io ho scoperto dopo i vent'anni Lorenzo Da Ponte, che è molto ma molto meglio. (Don Giovanni, Così fan tutte, Nozze di Figaro: tutti in tandem con Mozart).

Anonimo ha detto...

Spesso ho visto anch'io quegli occhi in libreria e anch'io ho avuto la tentazione di fare la stessa cosa che veniva da fare a te. Questo è il vizio degli insegnanti. Cosa consigliari a priori non lo so. Bisogna che, come insegnanti, si ascoltino i ragazzi e pian piano li si guidi nella lettura, allora può capitare che leggano anche cose inaspettate.
Il problema successivo alla scelta del libro e cosa gli fai fare dopo... hai visto i libri scolastici? Il testo occupa 100 pagine, le domande sul testo almeno 50... Questo è davvero seppellire la letteratura per sempre.
Ciao Barbara, Giulia

Giuliano ha detto...

Una cosa che mi sconvolge sempre è la Divina Commedia nelle edizioni scolastiche.
per dire: io ho l'edizione tascabile Hoepli, inferno-purgatorio-paradiso più i commenti e le spiegazioni, tutto in un volume solo che si legge bene anche da presbiti, grande come un pacchetto di sigarette.
Invece ai tredicenni rifilano costosissimi tomi con commenti a livello più che universitario, il tutto per leggere sì e no Paolo e Francesca.

L'unica cosa che mi consola è che Barbara e Franti ci guadagnano qualcosa...

Barbara Cerquetti ha detto...

Solimano: mi vedi super d'accordissimo! W la libbbertà (con tante b)...

Giuliano: per scoprire qualche autore dopo i vent'anni bisogna arrivare a vent'anni con ancora un pochina di voglia di leggere. E' quella la sfida!

Giulia: un giorno racconterò qualche aneddoto sulle "cose inaspettate" che leggono i ragazzi lasciati liberi. Da rimanere a bocca aperta per la sorpresa, alla faccia di tanti luoghi comuni sulla gioventù ignorante...

Giuliano: io e Franti quest'anno abbiamo chiuso con le edizioni scolastiche. Non le tratteremo più. Il libraio non ci guadagna niente (17 % meno le spese di trasporto), quasi non c'è possibilità di reso, le famiglie sono sempre scontente perchè non puoi fare lo sconto (dal loro punto di vista, come dargli torto?). Senza parlare degli aggiornamenti che vengono fuori ogni anno (perfino sui testi di greco antico...ma cosa vuoi aggiornare??!!!) così che non si può riutilizzare il testo del fratello maggiore o del cugino (o vendere l'invenduto dell'anno precedente)!
Noi non ne vogliamo più sapere, e tifiamo per la digitalizzazione del testo scolastico!

Roby ha detto...

In seconda media la professoressa di lettere della mi' figliola diede da leggere per le vacanze natalizie l'allegro romanzo di un autore contemporaneo inglese (non ricordo nè nome nè titolo), che trattava lo spassoso tema del suicidio. Nel senso che alla fine, dopo una vita breve e travagliata, il protagonista si ammazzava buttandosi sotto un treno. I ragazzi si divisero tra schifati ed entusiasti. In entrambi i casi, noi genitori eravamo fortemente -molto fortemente!- perplessi....

...baciottoni da

ROBY

Habanera ha detto...

L'argomento è serio perchè l'amore per la lettura va trasmesso molto prima che i ragazzi arrivino al liceo.
A quel punto ormai è troppo tardi.
Se, fin da piccolissimi, gli si fa capire che poter leggere è dono e premio, non costrizione o punizione, diventeranno dei lettori consapevoli e liberi.
Con la mia nipotina di nove anni, che trascorre con me gran parte delle vacanze estive, ho escogitato un sistema.
I libri li sceglie lei in libreria e le lascio tutto il tempo che vuole. Poi, dopo averli pagati, li tengo io. Se li vuole devi meritarseli. Facendo tutti i compiti delle vacanze previsti per la giornata, mangiando gli spinaci a cena, rinunciando a vedere la TV dopo una certa ora.
Insomma, se vuole avere l'immenso privilegio di poter leggere a letto, prima di dormire, se lo deve sudare. Altrimenti si spegne la luce e niente libri. Non avete idea di come la cosa funzioni!
Nonna crudele? A giudicare dal bene che mi vuole non direi: nonna amorevole e attenta a formare la donna che sarà domani.
H.

Anonimo ha detto...

Concordo con Solimano. Con tutto il patrimonio, stimolante che c'è a disposizione, questi tre,non mi sembrano la scelta giusta.
Da leggere piuttosto in altri periodi della vita. Anche se il Foscolo è molto affascinante per i ragazzi.