Ermione
Oggi girellavo per Firenze, sotto una pioggia battente che risvegliava malinconici ricordi del passato. Ormai cammino in una città che non conosco più. Non dico il "centro", ma anche il mio Oltrarno non è più quello di una volta. Scompaiono mescite, pizzicherie, torrefazioni, mercerie... fino a ieri qui vicino c'era la torrefazione "Fiorenza", con la sua bella insegna di vetro in marrone e oro, ora ho scoperto con rassegnata amarezza che al suo posto si è installato, in un giorno o due, un orrido negozio di magliette con la Gioconda o il pisello del David.
Mah, certo sono discorsi nostalgici... forse invecchio.
Così mi è venuta la voglia di andare in cerca dei negozi di un tempo che ancora sopravvivono, e di fotografare le insegne e le vetrine; e magari di fare una mostra in queste stanze.
L'antica farmacia H. Robert's & C., in via Tornabuoni. Oggi c'è un negozio di scarpe.
martedì 4 novembre 2008
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7 commenti:
Ogni volta che trovo un muro di mattoni(o di sassi), un po' d'ombra, qualche erba che ci cresce, vengo colto da un sentimento di dolcezza e di nostalgia. Non si deve rimpiangere il passato, ma la civiltà si rimpiange.
Giuliano, sei proprio un romantico: muri, erbe, siti ombrosi...
Non rimpiango il passato, a parte che ero più giovane e bella, ma certo le città di quando eravamo piccini erano meglio. O no?
L'idea sembra buona, se fossi un fotografo io ne svilupperei anche un'altra, che usava spesso Cuore, il mitico Cuore, che trovava delle insegne autentiche e dei negozi incredibili. Se non sbaglio la serie la intitolarono "Niente resterà impunito".
Qui in Brianza si potrebbe fare una serie sulle tavernette, tutte col camino, le pietre in vista il tavolo fratino (scomodo) le sedie savonarole (scomodissime): un kitsch talmente kitsch (con ingenuità e pienezza) da diventare bello. E Biancaneve e i nanetti ne giardino non sono una favola metropolitana: a Monza sono ancora à la page, vicino al piccolo santuario-grotta di Lourdes, altra hit parade della operosa Brianza.
grazie Arfasatto e saludos
Solimano
fallo, fallo, cosi' potremo tutti godere del ricordo. In giro per l'europa pare di passeggiare sempre nella stessa città, gli stessi franchising, gli stessi McDo, non viene più voglia di viaggiare!
Già, cosa mi ricordi, Solimano! Il Male e quella rubrica che sembra anche a me si chiamasse "Niente resterà impunito".Erano i tempi dei primi, timidi "Focacceria"", "Scarpe e scarpe", "Scarpe e non solo"...poi l'orrore è dilagato. Nessuno può fermare più le insegne idiote ed i negozi insulsi, per cui ora sono dei veri impuniti, come dicono a Roma.
Mi piacerebbe fotografare le vecchie insegne, cara Sabrina; appena sono più libera lo farò.
Arfasatto, Cuore, non Il male. Cuore mi piaceva, Il male no.
La forza di Cuore, che è durato a lungo (ma poteva durare di più) era soprattutto il primo Michele Serra, tanto acuminato quanto spiritoso, umorale con sentimento, mai sentimentale. E colto, non pedante ma colto!
Una che avrebbe delle potenzialità ben superiori a quello che fa adesso è Luciana Littizzetto, una maestra di piano che suona il pianoforte con due dita, la possino. Le chiesero la sua definizione di volgarità e rispose, pressapoco: "L'essenza della volgarità è il plastico della casa di Cogne a Porta a Porta". Perfetto.
saludos
Solimano
Ahi, Solimano, come ho fatto...è un lapsus imperdonabile! non sarà mica che invecchio?
Sulla Littizzetto ho parecchie riserve, mentre Michele Serra era ed è superlativo.
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