lunedì 3 novembre 2008

Sacro e profano: una formula vincente?

Giulia

Ci sono tanti modi per sfidare la fortuna, per sperare quindi che qualcosa accada che risolva i nostri problemi così come per magia.
E’ risaputo che se si “gratta” si può vincere… e ce n’è per tutti i gusti e per tutti i prezzi.
Si va dal giornalaio o dal tabaccaio e si sceglie che cosa si vuole “grattare” e che cosa si spera di vincere.
Il più delle volte te ne vai via a mani vuote e con il borsellino alleggerito, dopo però aver provato più volte e aver fatto, naturalmente, la “fortuna di qualcun altro”. Del resto come si può dire di essere “sfortunati” se non ci si mette alla prova!
Se poi si è fortunati e si vince, scatta la molla e si gioca fino a perdere e perdere ancora: la fortuna ti ha baciato una volta e speri davvero che ti baci ancora. In questo caso si corre il rischio di svuotarlo davvero il portafoglio.
Oggi ero davanti al tabaccaio della stazione (per comprare delle caramelle…) e la mia attenzione è stata attratta da un particolare insolito. In mezzo ai vari “gratta e vinci” c’era una medaglietta della madonna con una preghiera che prometteva a chi la comprava “grazie di vario genere”e il costo era davvero basso: 1 euro soltanto…
Forse, ho pensato, qualcuno prima di comprare il “gratta e vinci”, acquista quella medaglietta. Sacro e profano, insieme potrebbero davvero funzionare molto di più…

3 commenti:

Roby ha detto...

Schérzaci, Giulia! Certo la medaglietta è messa lì a bella posta, e a comprarla saranno in parecchi. Da piccola, la nonna mi appuntava sulla camiciolina (a contatto della pelle) una medaglietta simile a quella, fermata da una spilla da balia senza chiusura di sicurezza...e il "miracolo" è che la spilla non si è mai aperta ed io non mi sono mai punta!!!

Roby

annarita ha detto...

In una chiesa che ho visitato ci si poteva "iscrivere" a una specie di indulgenza per pochi euro. Lì per lì avrei sottoscritto in favore di mia madre, poi mi è sembrato molto vile, (a livello di vile moneta, intendo) mercificare così la possibilità di guadagnarsi o no la salvezza eterna. Mi direte: niente di nuovo. Io credevo che non si usasse più. Mi ha rattristata. Salutoni cari a tutti.

Solimano ha detto...

Mai li capirò questi, e il meno sono le medagliette, credenze magari superstiziose ma comprensibili come la fotografia di Padre Pio nel portafogli.
Ma quelli del gratta e vinci, quelli del lotto, quelli della roulette! E' una rinuncia a ragionare elevata a sistema di vita, ho provato a spiegare a qualcuno che la storia dei ritardi nel lotto è assurda, perché l'estrazione non ha memoria delle estrazioni precedenti: ti guardano, per un momento sono vicini a capire, poi ripiombano nel: "Ma non esce da 77 settimane, bisogna giocarlo". Mentre trovo divertenti quelli che giocano al lotto sulla base dei sogni, con i numeri della Smorfia.
Invece conservo una grande ammirazione per un gioco d'azzardo meraviglioso: il poker, che smisi di giocare una mattina a ventiquattro anni dopo aver giocato tuta la notte. Un gioco pericoloso, una ritualizzazione in cui tutto entra in gioco: intelligenza, psicologia, fantasia, controllo dei nervi. Giocato in cinque, è quello il numero giusto. Ma il poker è così solo se si gioca a soldi sentendo il rischio sulla pelle. Per questo smisi, ma li capisco.

grazie Giulia e saludos
Solimano