mercoledì 19 novembre 2008

Razzismo

Giuliano

Al colore della pelle ci si abitua subito. Bastano pochi giorni e non ci si fa più caso.
Il razzismo nasconde un’altra cosa, più sottile e pericolosa, che ho trovato ben spiegata molti anni fa da una studiosa americana di cui purtroppo non ricordo il nome (sono davvero passati troppi anni) ed è questa: la paura di essere poveri. Consola, e rassicura profondamente, il pensare che chi è povero e disgraziato sia diverso da noi, che abbia un segno di riconoscimento. Se chi è povero e disgraziato è nero di pelle, basta che io mi guardi allo specchio per tirare un sospiro di sollievo. Se è chi è di un’altra razza è meno intelligente, basta una controllatina per essere rassicurati: no, io non sono un cretino, io sono bianco, cattolico, settentrionale. Se fossi nero o di colore, sarebbe un bel problema; ma non lo sono, e quindi bando alle malinconie.
Lì per lì sembrerebbe una battuta di spirito, ma più passa il tempo più mi convinco che sia questa la spiegazione giusta. In fin dei conti, è un meccanismo molto elementare, una reazione primordiale, animale: gli animali reagiscono così, la loro vita è più molto semplice.
E’ una cosa che rassicura profondamente, a tutti noi piacerebbe che tutto il mondo fosse come a Paperopoli, dove i ladri sono i Bassotti, ben riconoscibili e di una razza diversa dagli altri. Uno va per strada, incontra i Bassotti, li riconosce subito e si mette in allarme: mascherina nera sugli occhi, numero da carcerato sul petto, divisa da ladro (maglia rossa, pantaloni a salopette), andamento furtivo. Pensate che bello che sarebbe il mondo. Un mondo dove ladri malfattori delinquenti e portatori di brutte malattie fossero tutti dipinti di verde, pardon: di nero. Una bella mano di colore, e via. O magari dove tutti i malintenzionati fossero zingari dai capelli sporchi e con gli abiti unti, e i poveri avessero abiti laceri e camminassero scalzi.
Ma un mondo così può esistere solo nei fumetti, a Paperopoli e a Topolinia. Nella realtà, sono i bianchi ben vestiti e laureati, giacca cravatta elicottero yacht golfclub, opinionisti ascoltatissimi, buongiorno dottore, onorevole si accomodi, sono questi quelli che rubano più di tutti. Uno zingaro, o un negro, potrebbe entrarvi in casa e rubarvi magari mille o duemila euro, fare danni per cinquemila; un rispettabilissimo Dottore o Industriale o Onorevole può portarvi via centomila euro dal vostro conto in banca in un colpo solo e senza nemmeno finire in galera. E dopo, avrete un bel dire che la vostra pelle è bianca, bianchissima: ma, si sa, se la realtà è questa, meglio rifugiarsi a Paperopoli e tenere d’occhio la Banda Bassotti, quei delinquenti che ne tramano sempre una.


4 commenti:

annarita ha detto...

Quando ti trasferisci a Paperopoli ( o a Topolinia), fammelo sapere, che ci faccio un pensierino anche io. E se andassimo tutti sull'Isola Che Non C'è? ;-)
Ciao, Annarita

Roby ha detto...

A Paperopoli verrei volentieri anch'io (Paperino mi è più simpatico di Topolino): tenetemi informata sulle date di pertenza dei prossimi voli (o navi, o treni, o mongolfiere).

Però, Giuliano, ti pongo una domanda: televisivamente parlando, come ti spieghi il numero ed il successo di serial che hanno per protagoniste famiglie esclusivamente NERE? Famiglie oltretutto presentate come benestanti, di successo, simpatiche, persino colte? Forse è una forma di razzismo anche quella. Non ricordo i titoli delle serie (mia figlia è più ferrata in materia), ma nel corso degli anni se ne sono succedute parecchie, dai "Robinson" in poi.
Un modo per esorcizzare il problema?

Roby

Giuliano ha detto...

A dire il vero, a me piacerebbe Okeefeenokee, ma mi hanno detto che Pogo e Alberto non abitano più lì. (che tristezza).
Ecco, caso mai Slumberland, anche se ogni tanto Little Nemo faceva sogni angosciosi: ma non penso che dal 1905 ad oggi sia poi cambiata molto.

I telefilm con le famiglie nere sono quasi tutti americani, penso che siano nate per reazione, e per mostrare che anche i neri sono ricchi e benestanti (il che è vero).
Come parere personale, a me piace solo Bill Cosby, che vedevo già quando ero bambino e lui era giovanissimo. Penso che un debole per Bill Cosby ce lo abbiamo avuto tutti, che peccato che oggi non lo si veda più (e poi c'erano sempre delle donne bellissime, belle toste, vicino a lui) (tostissime anche le bimbette di cinque anni!).

Solimano ha detto...

Una volta fecero un'indagine sui matrimoni misti, chiedendo se le avrebbero accettati volentieri in famiglia. Sai quale fu la risposta più diffusa: "Beh, se mi figlio sposasse una negretta ci può anche stare". Tutti parlarono del figlio, nessuno della figlia. Ancora oggi, i film con coppia lui nero lei bianca sono molto rari, tranne i film a tesi, ma è nella normalità che si capiscono le faccende come veramente stanno...

grazie e saludos
Solimano