mercoledì 12 novembre 2008

L'onorata guerra

sabrinamanca

Ieri in Francia si è festeggiato l'armistizio del 1918 con la Germania .
Il presidente della repubblica Nicolas Sarkozy ha fatto un bel discorso sbagliandosi però di guerra. Ha parlato di lotta per la libertà quando invece la prima guerra mondiale è nata per il desiderio dei partecipanti di disfarsi di questo o quell'altro e accaparrarsi questo e quell'altro.
E del resto, esiste davvero una guerra giusta, sacrosanta, legittima?
Non è forse la guerra una dichiarazione di fallimento totale sul fronte della comunicazione, della ragionevolezza e cioè di tutto ciò che in teoria ci renderebbe differenti dagli animali?
Che ci sia un sopruso unilaterale o una voglia di regolare i conti da parte dei contendenti, la guerra resta l'unica maniera sbagliata di risolvere un conflitto.
Riflettevo ieri sulle commemorazioni e rappresentazioni fatte un po' dappertutto, nelle piazze e per le strade, sugli sguardi dei bambini rapiti dalla messinscena di battaglie, morti, gloria e disfatte. Mi dicevo che sarebbe ora di insegnare loro che, seppure vada rispettato e anche onorato chi decide in buona fede di andare in guerra e sacrificare la propria vita per degli ideali, la guerra non è mai stata e non sarà mai utile al perseguimento di quegli ideali, e anzi andrà sempre nella direzione opposta.

4 commenti:

Roby ha detto...

Ques'estate, in vacanza in Francia, mi pare di aver visto alcune strade intitolate all'11 novembre, senza capire bene di cosa si trattasse. Sono così totalmente d'accordo con Sabrina che probabilmente questo commento non ha neppure senso... Gustosissima l'osservazione su Sarkozy che si sbaglia di guerra!!!

Baciotti

Roby

Solimano ha detto...

Sabrina, a parte i due celebri capolavori, "La grande illusione" di Renoir e "Orizzonti di gloria" di Kubrick, c'è un altro film meno noto sulla prima guerra mondiale: "La vie et rien d'autre" di Tavernier, che mi sento di consigliarti assolutamente. Oltre che sulla guerra, è un grande film sull'amore, con Sabine Azéma e Philippe Noiret al loro massimo.
Dissento in una cosa su quello che hai scritto: l'essere differenti dagli animali. Perché gli animali ritualizzano, all'interno del gruppo, l'aggressività, come hanno ben chiarito Lorenz e Laborit, mentre l'uomo non lo fa, e allora l'inevitabile scontro fra pulsioni di dominanza fatica a diventare incontro; in tal caso l'aggressività etologica e probabilmente biologica, diventerebbe fattività a vantaggio di tutti. Il buon selvaggio di Rousseau non è mai esistito, e credere al buon selvaggio o al paradiso terrestre è stato causa di tragedie, perché, l'aggressività non va negata (c'è comunque), ma vista e gestita. La prima guerra mondiale, oltre tutto, è stata una sciocchezza inaudita. Cosa che sarebbe bene dire negli anniversari, invece di rispolverare patriottismi biechi, anche e soprattutto in Italia, in cui la maggioranza del paese e del Parlamento non voleva proprio l'entrare in guerra.

grazie Sabrina e saludos
Solimano

mazapegul ha detto...

La lista di destra, da noi, ha messo fuori un megamanifesto per il 4 novembre: ONORE AI CONCITTADINI CADUTI. A me pare un po' fascista, e molto irriflessivo. Avrei messo su qualcosa di meno cimbalesco: onore e dolore per i caduti? Non sapevano, i vostri generali, quello che stavano facendo?
Non so se Sarko abbia ricordato che Petain era un eroe della Prima Guerra Mondiale. La Francia entrò in guerra (anche per) difendere la parola data nella sua (purtroppo intricata, come quella delle altre potenze) politica delle alleanze. L'estate scorsa, nonostante la Georgia sperasse di trascinare il mondo in una guerra per l'Ossetia; UE, NATO e USA, memori del passato, hanno preferito rimanere al balcone. Per fortuna.

Anonimo ha detto...

Primo: ma io la penso come te, non siamo poi tanto differenti, piuttosto millantiamo!