venerdì 24 ottobre 2008

Il cinesino

Giuliano
Arrivo in piazza Cordusio, vista Duomo, e noto alla mia sinistra un bambino, un cinesino sui tre anni, che sgambetta da solo: mi preoccupo un po’, ma i genitori sono lì vicini e controllano. Alla mia destra, due signori, marito e moglie, contemplano un qualcosa che è stato transennato, una pavimentazione che forse è stata rifatta da poco, o forse è pubblicità, chissà.
E dunque: alla mia destra, le transenne e la pavimentazione; alla mia sinistra, il piccolino che sgambetta. Intanto che vengo avanti, penso: vuoi vedere che so dove andrà a finire il piccolino?
Come scommessa, nessuno mi darebbe un centesimo: troppo facile. E infatti, la mia profezia diventa subito vera.
Le transenne sono alte circa un metro, al bambino basta abbassare la testa, et voilà: eccolo felice che corre sul pavimento proibito. Il papà (un papà giovanissimo) è già lì, lo chiama, e il cinesino gli corre felice incontro, ormai appagato. Abbassa un’altra volta la testolina, passa di nuovo sotto le transenne, e sono mano nella mano.
Che bella cosa, avere tre anni. E che invidia: l’avrei fatto volentieri anch’io, ma come si fa?

3 commenti:

Solimano ha detto...

Eh, Giuliano, conoscendoti mi sa che tu, già a tre anni, sotto le transenne non ci saresti passato, anche se abbassavi la testa.
Al tempo del libretto rosso di Mao vidi un documentario in un asilo in Cina. La maestra giardiniera (chissà come le chiamavano), infervorato col libretto rosso, spiegava che già dall'asilo stavano creando l'uomo nuovo, senza rivalità e contrapposizioni. Dietro di lei si vedevano dei bambini piccolissimi. Uno aveva un giocattolo, il bambino vicino cercava di prenderglielo, finché cominciarono a picchiarsi piangendo tutti e due. Chissà se sono diventati uomini nuovi.

grazie e saludos
Solimano

Roby ha detto...

Bambino trasgressivo, forte dei suoi meravigliosi tre anni: ma anche ubbidiente, perchè subito dopo torna da papà, il quale del resto non sembra averlo sgridato troppo. Eh sì, bella età. Ma mi sa che tornarci sarebbe un problema. A meno di non volerlo fare a 83, magari col cervello ringiovanito dalla demenza senile...

Baciotti

Roby

mazapegul ha detto...

Bella cartolina sull'universalità dei tre anni, non scontata di questi tempi.