domenica 26 ottobre 2008

Addio, Milano bella

Habanera
Non sono in partenza, é Milano che mi sta lasciando.
Un pezzetto alla volta.
L'ultima delusione è la zona Brera-Largo La Foppa che da sempre ho amato di più, dopo quella del Naviglio Grande in cui abito.
Lì c'è la mia libreria preferita, la mitica Utopia.
Lì c'è l'altrettanto mitico Spazio Anteo, cinema della Milano colta e discreta che abborrisce i film di cassetta.
Lì c'è il negozio di DVD dove mi rifornisco abitualmente e che mi procurò, a tempo di record, molti film di Rohmer che a quei tempi erano quasi introvabili.
Lì c'è il Radetzky Café, di cui Paolo Marchi (Identità Golose) scrive:
Caffè schiumato da Radetsky, leggendo i giornali con un sottofondo di musica classica e sul banco di marmo la tentazione di superbe brioches e acquolinose torte. L’ultima volta mi ha emozionato la cheesecake, con la base ben cotta, quasi tendente al bruciato, vigorosa, nulla a che fare con quelle torte pallide e insapori di certa grande distribuzione. E l’omelette formaggio, prosciutto e senape? Semplicemente perfetta.

Nei pochi metri di Via Garibaldi che vanno da Largo la Foppa a Piazza 25 Aprile tutto era sempre stato così tranquillo e perfetto da farti sentire quasi fuori dal tempo.
Prima che gli spacciatori di cocaina, scacciati da Corso Como insieme alla turbolenta fauna canterina-calcio-velinara, arrivassero in quest'ormai perduta oasi di silenzio e di pace.



10 commenti:

Solimano ha detto...

Habanera, e il miticissimo Obraz? Piccolo, scomodissimo, eppure era il ritrovo dei veri cinefili di tutta Milano. Fu lì, all'Obraz, che scopersi che il vero cinefilo ha la pelle verdolina, perché non vede mai il sole. Tutti i film in edizioni rigorosamente originali, non doppiati, una volta furono buoni: il film cecoslovacco aveva i sottotitoli in tedesco. Secondo me, danneggiavano apposta le pellicole, un sentiero per l'ascesi filmica. Ti davano dei fogli stampati col ciclostile con critiche asperrime, in cui il verdolinesco passava a vie di fatto con Renoir e col primo Bunuel. Eppure, l'Obraz durò almeno dieci anni, adesso c'è un garage...

saludos y besos
Solimano

Giuliano ha detto...

Io ascolto sempre perplesso quelli che dicono che Milano è meravigliosa e tutta da vivere. Visto che di solito è gente giovane, penso che si riferiscano ai locali e alla possibilità di fare incontri: questo sì, è innegabile.
Quanto al resto... Non so, ogni volta che ci passo Milano mi sembra sempre più irrespirabile.

Anonimo ha detto...

L'ultima visita a Milano risale a così tanti anni fa che non me la ricordo nemmeno. A parte il solito itinerario in centro. Bella descrizione. Baciotti.

Roby ha detto...

Sono stata l'ultima (e unica) volta a Milano nel 1978, all'epoca del sequestro Moro (ricordo le locandine alle edicole che parlavano delle ricerche del covo BR), quindi -forse- batto Annarita. Però ho in programma di tornarci a breve con mia figlia, forse un paio di giorni.
Consigli?
Intanto, metto da parte il post di Habanera (smack!)

Roby

mazapegul ha detto...

Cara Haba, mi pare un secolo che non vengo a Milano, terra patria. Le poche volte che ci passo, passo il weekend nella periferia SudEst, quella colonizzata dalla mia famiglia.
Mi spiace che Brera sia finita in mano agli spacciatori di cocaina. C'è però una tenue luce di speranza: quel fiume di cocaina che i milanesi consumano, tanta da esser rilevabile analizzando gli scarichi fognari, potrebbe mezzo seccarsi in seguito alla crisi finanziaria. O forse no. A seconda del prezzo al grammo e della concentrazione dell'alcaloide nel Lambro, potremo seguire come la ricchezza si sposta durante le recessioni.

Habanera ha detto...

Solimano, il miticissimo Obraz temo di essermelo perso. E menomale! La pelle verdolina dei cinefili, con l'aggiunta dei fogli stampati a ciclostile, sarebbe stato più di quanto potessi sopportare.

Giuliano, pur con i suoi innumerevoli difetti Milano è la città che amo fin da quando ero bambina. Ed è proprio perchè la amo tanto che soffro nel vederla cambiare in peggio. E' una città che a viverci ti entra nel sangue, non è la stessa cosa, credimi, che venirci ogni tanto di passaggio.

Besos
H.

Habanera ha detto...

Annarita e Roby, posso anche capirvi. Milano non è sicuramente la prima città a cui si pensa quando si programma un viaggio all'interno del nostro Bel Paese. C'è tanto da vedere in giro, abbiamo così tante meraviglie che forse non ci basta una vita intera per conoscerle tutte.
Eppure Milano ha una sua magia; ma forse, come dicevo a Giuliano, bisogna davvero viverci per coglierla.

Un abbraccio
H.

Anonimo ha detto...

Una cosa ho imparato da tempo: come amano i Milanesi la loro città, nessuno. Non ho capito il perchè finchè non rimasi ospite da una mia amica per alcuni giorni. Nelle ore di luce sono tutti frenetici i milanesi ma di una frenesia che se per loro è consueta, per un foresto è da neuro. I milanesi riescono a fare ottomila cose concentrate anche nella sola ora della pausa pranzo. E, incredibile non predono il sorriso. Col calar delle tenebre poi Milano, come i milanesi, mette l'abito da sera e diventa una signora raffinata e mondana. E trovi tutto. Tutto il mondo, tutta la cultura, l'arte, la moda, lo svago, le novità, l'impossibile. Per una provincialotta come me, fu una folgorazione e da allora guardo con molto rispetto questa signora austera e sempre in grigio che sa diventare un parco di divertimento per ogni palato.

Habanera ha detto...

Caro Màz, purtroppo quelle persone lì, canterini calciatori e velinari, cascano sempre in piedi e la crisi non l'avvertono di sicuro.
Ci pensa amorosamente il governo a proteggere quella balorda vipperia da eventuali scossoni finanziari.

Un bacione
H.

Habanera ha detto...

Silvia, come sempre hai colto perfettamente nel segno.
I milanesi sono innamorati pazzi della loro città, anche se ogni occasione è buona per allontanarsene per qualche ora. Il venerdì è tutto un rotolare di trolley verso il metrò che porta in Stazione centrale o alle Nord da cui parte il Malpensa Express. Si parte con la nonchalance di chi va a prendere le sigarette dal tabaccaio e si ritorna con il sorriso sulle labbra perchè se partire è bello per i milanesi è ancora più bello ritornare a casa.

Ciao, carissima
H.