mercoledì 11 giugno 2008

3. Zanzare e flamenco

La Milano da bere ogni tanto offriva qualcosa di buono, come lo spettacolo estivo all’Arena con la famosa compagnia di flamenco. Avevo visto il film Carmen Story di Carlos Saura con la bellezza di Laura Del Sol -ancor più la bravura di Cristina Hoyos- e mi sentivo un don Josè padano, felice di esserlo -la tragedia finale era lontana.
All’Arena non eravamo i soli a voler rivivere i ricordi del film: migliaia di persone si accalcavano, ma l’Arena era grande, e ben visibile il palco alzato per l’occasione, rischiarato a giorno mentre si faceva scuro.
C’era un però, e l’avevamo previsto, come esperti di serate in mezzo al verde: il più bel cinema all’aperto di tutta la Lombardia, l’Arena di Villa Ghirlanda, ci aveva ospiti abituali. Il però erano le zanzare, a Villa Ghirlanda ce n’erano molte, quella sera all’Arena ce n’era un visibilio.
Il pubblico, meno sbracato del solito, arrivava, si sedeva e cominciava a smaniare. Donne con spalle e gambe scoperte, ahi loro. Noi, con l’aria di chi sa le cose, appena seduti estraemmo il flacone spray di Autan. Non è piacevole quell’odore, piuttosto pungente, anche persistente, dopo che ci si è spalmati con cura nei posti attaccabili, tutti o quasi. Ma se sei assalito da zanzare che arrivano da ogni parte, è il miglior odore del mondo, si annusa un liquore paradisiaco.
“Posso?” mi chiese la sconosciuta vicina di sedia, e le prestai volentieri il flacone. E c’era il vicino dall’altra parte, le persone dietro, davanti, tutte ingolosite da quell’odore, da quella boa di salvataggio. Tornò infine in mie mani il flacone, ormai svuotato e cominciò lo spettacolo.
Rappresentavamo una isola lieta fra l’agitazione smanacciante e il prurito universale. Milioni di zanzare completavano l’opera, generazioni e generazioni di culex pipiens trovavano lì lo sbocco alla vita. Sul palco, così illuminato, si avventavano a sciami, ghiotte di sangue andaluso; il flamenco è già drammatico di suo, ma nei colpi di tacco e nel batter di mani c’era un di più che qualche cronista notò, nelle gazzette del giorno dopo.
Bella serata, per il nostro piccolo gruppo. Alla fine la sconosciuta al mio fianco si alzò, alta, mora, aria da madre dei Gracchi. “Debbo a lei una magnifica serata”, mi disse. Schivai il “Si figuri!” manzoniano e chinai lievemente il capo. Provavo quel che vuol dire appartenere ai felici pochi.

Cristina Hoyos e Laura Del Sol
in "Carmen story" di Carlos Saura (1983)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima:) Mi sono fermata come potrai ben capire, per la passione flamerchera che mi coinvolge in questo periodo. Le leggerò tutte.

Solimano ha detto...

Grazie Silvia, immaginavo che questa ti piacesse. Il flamenco piace molto anche a me, a parte le zanzare e l'Autan.
Credevo di scriverne sei o sette, di Novellette, è finita che ne ho scritto 54, si vede proprio che gli Odori (profumi e puzze) sono tanti, molti di più di quello che crediamo. E ne avevo ancora altri che mi venivano in mente, o meglio, nel naso. L'idea mi piacque perché gli odori è difficile truccarli, gli odori si sentono (a parte quando si ha il raffreddore).

saludos
Solimano