lunedì 9 giugno 2008

Mademoiselle Violette, Garrick, Hogarth

William Hogarth: David Garrick e Eva Marie Veigel
127,5 x 99,5 1757 Collezioni Reali, Windsor

Esiste anche l'amore felice? Sì, ogni tanto.
Sentite questa storia, che ho imparato solo in questi giorni. Aggirandomi attorno a William Hogarth, ho approfondito la conoscenza di un quadro che il pittore eseguì nel 1757; il ritratto del grande attore David Garrick e di sua moglie, Eva Marie Veigel. Lui è seduto allo scrittoio, intento a scrivere il prologo di una commedia (Taste di S.Foote). Alle sue spalle, la moglie Eva Marie sta per prendergli la penna in mano. Ed è lei che mi ha colpito: ha un atteggiamento che ho trovato incantevole. Niente di lezioso, Eva Marie -di cui non sapevo nulla- col viso e ancor più con le braccia e le mani, esprime un amore profondo, che la lieve ironia rende ancora più vero. Ho indagato, è andata proprio così.
Eva Marie Veigel era una ballerina viennese nata nel 1724 a cui l'Imperatrice Maria Teresa aveva dato il soprannome di Mademoiselle Violette. Ma nel 1746 Eva Marie emigrò a Londra. Qualcuno ha ipotizzato che fosse stata proprio l'Imperatrice a spedirla lì, perché vedeva che suo marito ne era un po' troppo entusiasta.
Eva Marie conosceva poco l'inglese, ma lo imparò rapidamente, perché una sera andò ad uno spettacolo di David Garrick, l'attore che fece in modo che la recitazione passasse da uno stile declamatorio ad uno realistico. Eva Marie si innamorò di David vedendolo recitare, e la stessa cosa successe a David appena la conobbe di persona. Ebbero qualche problema a sposarsi, una aristocratica inglese cercò di dissuadere Garrick (sposare una ballerina, per di più tedesca!), ma nel 1749 si sposarono con due cerimonie perché lei era cattolica e lui protestante. Non ebbero figli, ma passarono insieme trent'anni felici: David Garrick morì nel 1779. Nel 1757, quando Hogarth li ritrae, Eva Marie ha 33 anni e David ne ha 40. Lei dopo il matrimonio aveva smesso di danzare, ma la sensibilità le era rimasta. Guardate bene le sue mani, stanno danzando.


Eppure dietro a questo quadro c'è una storia quasi drammatica.
Garrick e Hogarth erano molto amici, ma proprio all'ultima posa per questo ritratto i due litigarono, non se ne conosce il motivo, e Hogarth tirò un frego col pennello sugli occhi dell'attore, che furono ridipinti in seguito. L'opera, non consegnata e non saldata alla morte di Hogarth, venne subito inviata in regalo a Garrick dalla vedova del pittore.
E nel 1771 fu Garrick a scrivere con Johnson il magnifico epitaffio per il monumento sepolcrale di Hogarth:

Farewell, great Painter of Mankind
Who reach'd the noblest point of Art
Whose pictur'd Morals charm the Mind
And trough the Eye correct the Hearth.
If Genius fire thee, Reader, stay:
If Nature touch thee, drop a Tear:
if neither more thee, turn away.
For HOGARTH's honour'd dust lies here.

E Mademoiselle Violette? Sopravvisse al marito per 43 anni e morì a Londra nel 1822, a quasi 99 anni. L'amore le aveva fatto bene anche alla salute, evidentemente.
23 giugno 2009

Gainsborough: Ritratto di David Garrick 1770
National Portrait Gallery, Londra

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