domenica 15 giugno 2008

La casta Susanna: Rembrandt (1647)

Rembrandt: 1647 77x93 cm Staatliche Museen, Berlino

Rembrandt, dopo quella del 1634, fece almeno un'altra Susanna nel 1647. Qui inserisco il particolare di Susanna e dei due vecchioni che, a differenza del quadro precedente, qui ci sono. Susanna, con cautela, ha immerso un piede nell'acqua, l'altro piede, piuttosto grande e privo di grazia, è in procinto di staccarsi dal gradino per immergersi. Susanna, analogamente all'altro quadro, sta guardando noi in modo sofferto, come per chiederci aiuto: protende una mano come in atto di preghiera, ma l'altra mano non si vede, sta probabilmente trattenendo il lenzuolo bianco che copre assai poco la ragazza. Perché sempre di ragazza si tratta, con qualche aspetto di goffaggine priva di grazia, tranne l'espressività del viso.
Ci sono ancora i braccialetti, un bel diadema sulla testa, anche gli orecchini. Un magnifico e spesso manto rosso è sulla destra, e Susanna lo indosserebbe se la situazione fosse la solita, ma tale non è, malgrado l'ordine delle ciabatte affiancate, rosse come il manto. Dei due vecchioni, veramente vecchi e tristissimi, il primo è vicinissimo alle spalle di Susanna e procede, avvolto in vestimenti sfarzosi e cupi, al compimento di quello che sente come un suo malvagio dovere: denudare completamente Susanna. Difatti ha afferrato con mano ferma un lembo del lenzuolo e lo sta tirando a sé. L'altro vecchione segue il primo a due metri di distanza e guarda Susanna con voglia fiacca ma cattiva. E' il male triste in azione nello squallore di questi ricchi trufoloni che non hanno altri argomenti che i denari e la sorpresa notturna. Non si può non ascoltare il grido muto di Susanna che si è appena accorta della fastidiosa insidia, il giudizio morale di Rembrandt è chiarissimo, chissà com'era invece quello del committente, che forse assomigliava ad uno dei due vecchi.

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