domenica 15 giugno 2008

La casta Susanna: Rubens (1636-40)

Pieter Pauwel Rubens: 1636-40 Alte Pinakothek, Monaco

Rubens utilizzò anche la bellezza della giovane seconda moglie Helène Fourment per aggirarsi attorno al tema della casta Susanna, che evidentemente sentiva congeniale. Qui ce n'è una singolare versione(Rubens apparentemente si ripete, ma c'è sempre qualcosa di nuovo nelle sue opere), in cui la grandiosità barocca e quasi epica si tinge di grottesco ironico. Partiamo, una volta tanto, dai due vecchioni, in questo caso veramente uno più brutto dell'altro. Sono loro ad essere stati sorpresi dalla bellezza nuda di Susanna e corrono verso di lei, uno, quello pelato, ad occhi sbarrati e tenendosi ad una pianta con entrambe le mani per non cadere a terra dall'emozione, l'altro ad occhi semichiusi per focalizzarli meglio e nella consueta posa da ostacolista - la solita balaustra è l'ostacolo da scavalcare. Sono malconciati, quello non pelato (ma forse lo è anche lui) ha in testa un berrettuccio che somiglia ad un moderno parrucchino. Il cane, tozzo ma vivace, s'è accorto dell'arrivo dei due, ed è diviso fra abbaiargli contro o fargli festa, li avrà già incrociati in qualche aia.

Susanna, è un quadro nel quadro. Non ha ancora notato i due vecchioni e se na seduta raccolta per farsi desiderare meglio e guardava allora il pittore che la dipingeva, oggi guarda noi con un'aria come per dire: "Lo so che ti piacerebbe, ma con me niente da fare". Però si vede nei suoi occhi e nel suo viso anche il compiacimento di essere ammirata. In fondo le dispiacerebbe se distogliessimo il nostro sguardo, è bigotta ma civettona. Disordinata, anche: la boccetta dei profumi è rovesciata, qualche oggetto è disposto a caso, l'elegante anforetta in vetro è a rischio di cadere, se appena muove i piedi. Sulla sinistra, in alto sta un'anfora di metallo che versa acqua, in basso un'altra anfora molto lavorata e col coperchio sopra. Il giardino è ampio ma non ben tenuto, forse un po' lasciato andare per mancanza di tempo, questa Susanna il suo daffare ce l'ha, non da spazio a meditazioni malinconiche, per carità. Ai due vecchioni si negherà, certo, ma perché sono vecchi, fossero giovani è da discutere, anche perché, a guardarla bene, questa Susanna, ha i suoi anni, e il mondo lo conosce. Più bionda che castana, ha una capigliatura meravigliosa in cui il disordine è solo apparente, le trecce che si incrociano sul capo lo testimoniano, e i due riccioli tirabaci che le scendono sulla guancia sono un vezzo tutt'altro che casuale.


Nessun commento: