domenica 15 giugno 2008

La casta Susanna: Jean-Baptiste Santerre


Cambia completamente l'aria con Jean-Baptiste Santerre, d'altra parte passa qualche decennio, e la sua Susanna del 1704 è ben lontana da tutte quelle secentesche, perché il pittore punta tutto sulla delicata finezza. Basta col turgore, le frenesie, gli spaventi, questa Susanna, sebbene nuda è compostissima. Riesce, con poca stoffa a disposizione, ad occultare quello che non vuole si veda, aiutata dalla posa naturale del braccio sinistro. Ma guardiamole i piedi, per comprendere vieppiù l'aria del Settecento che arriva. Sono piedi non grandi ma neppure piccini, una medietas graziosa con la linea che si incurva appena nel passare dalla gamba al piede. Sono assenti le ciabatte, ma non preoccupiamoci, non si graffierà contro i sassi, c'è sicuramente il trucco, il pittore le avrà nascoste sotto il manto rosso o dall'altra parte del corpo. Come decorazione, cè solo un bel vaso di pietra di colore grigio screziato, non un grigio triste, ma quasi metallico. Susanna è dotata di due teli, ugualmente grandi ma non mischiati. E' seduta e in parte avvolta nel telo bianco, dall'altro lato del corpo c'è un grande telo rosso ( o che sia il vestito appena smesso? Starebbe bene, questa pudica, con un bel vestito rosso). Un manufatto di marmo anticheggiante compare in basso a destra, accanto ha della vegetazione verde-scuro e delle zolle rossastre. E' una Susanna magra ma non ossuta, esile ma non patita. Non si serve delle parrucchiere delle altre Susanne, questa bella mora: i capello sono scompartiti e sopra c'è un bel fiocco nerissimo. Il ricordo inestinguibile della fronte correggesca ( la Danae della Borghese) e della mano che richiama il Parmigianino di tante opera agisce chiaramente, anche se manca l'eleganza nevrotica dell'uno e la sensualità dell'altro. Una ciocca lunghissima le scende dal colo fin sul petto e si nasconde poi nel telo bianco. Ma i vecchioni? Non ne ho parlato perchè quasi non si vedono; a guardar bene, sulla destra del quadro affiora nell'ombra un vecchio signore che sembra o indaffarato o mezzo spaventato. Dell'altro vecchione non ho notizie, e quindi il titolo del quadro potrebbe essere: "Susanna siede sola, nuda, un po' malinconica ma non triste, vcino alla vasca dove prima o poi si deciderà a fare il bagno", ma sarebbe un titolo troppo lungo, continuiamo a chiamare il quadro "Susanna e i vecchioni", come ci siamo abituati a fare, forse troppo a lungo, perchè di Susanne se ne facevano meno di una volta, non certo per fatica, ma perché forse non c'era richiesta da parte dei clienti, che nei primi anni del Settecento cominciavano ad avere le soddisfazioni che il Seicento gli aveva negato.

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