domenica 15 giugno 2008

La casta Susanna: Artemisia Gentileschi 1610

Artemisia Gentileschi 1610 170x121cm (part)
Schloss Weissenstein Pommersfelden

Il giardino è sparito: c'è solo una balaustra marmorea con fregi, che separa (fino a quando?) Susanna dai vecchioni. Susanna è davanti alla balaustra, con un piede sta forse sentendo la temperatura dell'acqua in cui dovrebbe bagnarsi, l'acqua ci dovrebbe essere ma non si vede. Però è un gesto automatico il suo: si è accorta che i due vecchioni la spiano e disgustata torce il capo e con le braccia e le mani cerca di allontanare il pericolo, anzi di rimuovere il pensiero del pericolo. Non ci sono ancelle, gioielli, profumi, panni, pettini, anfore, perle: solo un piccolo telo bianco che le copre a malapena metà della coscia. Per il resto, è completamente nuda, di una nudità non acerba, ma di donna fatta, non bella ma vigorosa, più mora che castana, i capelli più disordinati che intrecciati. Di là dalla balaustra, i due uomini - non sono poi vecchi. Uno, un po' pelato e grigio, si sporge verso Susanna facendole segno col dito di tacere, l'altro, con i capelli folti e neri come la pece, appoggia un braccio sulla spalla dell'amicone e gli suggerisce nell'orecchio il modo di procedere. Sopra di loro, il cielo, azzurro con qualche nuvola, ma la giornata è calda, anche se due manti, uno rosso e l'altro bruno, infagottano i due compari. Artemisia Gentileschi ha diciassette anni ed è quasi analfabeta, ha cominciato a dipingere l'anno prima e ha fatto progressi rapidissimi, anche se il padre Orazio un po' l'aiuta. L'anno dopo, subirà la volenza carnale di Agostino Tassi, trentenne pittore amico del padre e ci sarà il famoso processo di Roma, con torture ad Artemisia perché dica la verità e qualche mese di prigione come condanna finale per il Tassi. Qualcuno suppone che il quadro sia posteriore allo stupro e che i due uomini amici siano il padre Orazio, quello grigio, e Agostino quello più giovane, il moro. Susanna sarebbe Artemisia stessa, nuda e in preda a disgusto e vergogna. Anni dopo, istruita, scriverà di sé: Arte mi sia gentil esca.

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