domenica 15 giugno 2008

La casta Susanna: il Guercino

Guercino: 1617 175x207 cm Prado, Madrid

Il Guercino è un talento nativo cresciuto a Cento, un paese fra Bologna e Ferrara. Dopo i vent'anni si trasferisce a Bologna, ma della campagna si ricorda bene, nella sua Susanna del 1617. Più che in un giardino, sembra di essere in un bosco frondoso, oscuro e luminoso, a seconda degli alberi e del tempo. E' una giornata temporalesca, ma di quei temporali in cui le nuvole lasciano scoperto parte del cielo, difatti Susanna sta prendendo il sole, anche se non è molto caldo, ma ci si sta bene.
La ragazza è tranquilla, ha i capelli neri bene ordinati e raccolti a crocchia; tutta nuda, fa un gesto di autocontemplazione languida e soddisfatta, sembra che l'architetto abbia progettato i sedili di pietra proprio per lei, c'è una specie di poggiapiedi che le torna comodo. Susanna è molto giovane e ben fatta, appena un po' grassottella, si vede che in casa la trattano bene. Forse era la più bella di Cento, che il Guercino decise di onorare a suo modo, dopo averla spiata vicino ad un fiume. Fece così per certe lavandaie che oltre ai panni lavavano se stesse ed è rimasto il quadro, esposto qualche anno fa a Milano. Susanna non sa ancora che i due vecchioni la stanno spiando; uno la guarda intento, corruga la fronte sbarrando gli occhi, l'altro non la guarda in questo momento, guarda noi tutto allegro - il viso è in ombra, ma si capisce che è contento - come per dirci "Guardate un po' che meraviglia!". Non tutto il suo viso è in ombra, il sole picchia sulla sommità del capo e sull'orecchio sinistro. Chissà se verrà realmente il temporale, minacciato dalle nuvole nere in alto, ma anche se verrà durerà poco, sono nuvole di passaggio. Non so come poi è finita la storia, per il momento non c'è nessuna aggressione, potrebbe essere che i due si siano accontentati di ammirare per farsi belli in piazza raccontandolo a quelli del giro. Oppure no, saranno stati capaci di tenerlo per sé, facendo la posta qualche altro giorno, visioni del genere non erano poi così rare là, tra Bologna e Ferrara, ed il Guercino, giovane di successo, ci teneva a far sapere ai bolognesi, suoi eventuali committenti, che era cresciuto in campagna, d'accordo, ma per imparate a dipingere non aveva guardato solo il quadro di Ludovico Carracci che sta ancor oggi a Cento, ma aveva guardato anche le persone, specie certe ragazze più o meno della sua età. Questo quadro, che dà una impressione di felicità, non di aggressione, è uno dei primi suoi, un suo biglietto da visita per piacere da subito ai bolognesi. Dopo, infatti, continuerà a dipingere cinquant'anni per Bologna guadagnando molto, peccato che i clienti fossero quasi tutti preti e parrocchie, salvo un bel viaggio a Roma - sempre da giovane - in cui si fece conoscere da tanti, ma era troppo affezionato ai suoi posti, in cui potevano capitare degli incontri così.

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