mercoledì 11 giugno 2008

13. La study room del British

A Londra d'estate, mia moglie e io.
Ogni giorno pioveva una mezz'ora o poco più e i prati erano verdissimi. Così ci spostavamo da un posto all’altro sempre camminando nei parchi, si allungava un po’, ma il tempo c’era.
Mia moglie insisteva per il British Museum, a causa della ricca collezione di disegni del Parmigianino, pittore su cui stava facendo una ricerca negli archivi di Parma: aveva o no il pittore operato nel palazzetto Eucherio Sanvitale, sito nel Parco Ducale? Ancora oggi non si sa, trovarono qualche anno dopo l’affresco di una Madonna che forse è del Parmigianino, forse. Ci avviammo quindi per il British, ma lì giunti apprendemmo che in quella estate i disegni del Parmigianino non erano esposti -le collezioni del British sono sterminate. Io ero già disposto a vedere altro, visto che eravamo lì, ma mia moglie non mollò: voleva studiare i disegni, si fece spiegare dove erano gli uffici e i depositi ed io la seguii, proviamo anche questa, pensavo, rimpiangendo i parchi. Porta chiusa, suoniamo il campanello, una sporge la testa. Mia moglie inglese zero, io ancora scarso. Mostra il tesserino dell'Università di Parma, e quella, invece di richiudere la porta, ci fa entrare.
Cinque minuti dopo eravamo in una ampia stanza, tutta a séparé piuttosto bassi, in modo che chi sedeva non vedesse gli altri, ma i custodi, in piedi, potessero vederci tutti. A noi due, seduti comodamente, un custode portò due grandi raccoglitori: c'erano tutti i disegni del Parmigianino in possesso del British Museum. Lasciammo borsa e borsetta, ci dettero matite e fogli bianchi per gli appunti. Aprimmo il primo raccoglitore: ogni disegno era inserito in un suo castello di buon cartone grosso, tagliato a misura del disegno, che era ulteriormente protetto da un foglio di carta spugnosa piuttosto sottile.
Si sentiva un odore lieve, confermato ad ogni girar di foglio e di cartone, un odore simile a quello di un bosco al mattino, nella bella stagione. Credo che quasi ogni séparé avesse un suo particolare odore, e i custodi girellavano fra l’uno e l’altro. Per noi durò due ore, la delizia degli occhi, a cui il naso e il tatto aggiungevano del loro. Gli appunti furono pochi, rapiti come eravamo dalle meraviglie dei disegni, quasi tutti sanguigne, e il Parmigianino è fra i massimi. Silenzio nella study room, solo il suono di qualche volume aperto o richiuso, tipo il nostro vicino di séparé, magro, con scriminatura ai capelli e coi baffi, inglesissimo, che si guardava libri dell’Ottocento sui cavalli vincitori del derby di Epson. Infine uscimmo, e un filetto nella carvery vicina rifocillò il naturale appetito: in una giornata così anche il gusto meritava rispetto.
Sulla destra, un disegno del Parmigianino in possesso del British Museum: Madonna col bambino e i santi Gerolamo e Giovanni Battista (1526-27)

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