domenica 9 maggio 2010

Una domenica con Spitzweg

Roby

Il pittore in giardino



Sono sempre più convinta che internet, la rete e Google siano governati da una qualche misteriosa entità, capace di spingere le nostre dita a muoversi sulla tastiera in modo da raggiungere -inconsapevolmente?- proprio quello che volevamo, proprio nel momento in cui ne avevamo bisogno e proprio quando non lo stavamo affatto cercando. In fondo, se il web è una ragnatela, deve pur esserci, da qualche parte, un aracnide virtuale che ne tenga le fila!

Come spiegare altrimenti il mio fortuito incontro con Carl Spitzweg (1808-1885), pittore tedesco autodidatta, fino a stamattina per me illustre sconosciuto ed ora mio carissimo amico? Da Wikipedia ho appreso che suo padre, farmacista, lo aveva avviato alla stessa professione, e che il giovane Carl si era inizialmente sottomesso a tale volere, prima di cedere alla passione per l'arte: tracce degli studi di chimica restano comunque evidenti in un tipo di blu molto chiaro -una tonalità di colore da lui stesso inventata- spesso presente nei suoi piccoli, deliziosi, talvolta umoristici quadri di genere.



La passeggiata domenicale


Tipo simpatico, il nostro, compagno ideale nel cauto tepore di questa domenica tranquilla, la prima che inviti davvero ad uscire, annusando l'aria, per una passeggiata in campagna con tutta la famiglia. Magari un po' più sciolti, meno formali del gruppetto piccoloborghese che avanza impettito tra il grano, al riparo di cilindro, ombrellini e cappelli di paglia. Eppure, a ben guardare, il corpulento pater familias è meno rigido di quel che a prima vista potrebbe sembrare: nella sua manona stringe (vedete?) la manina della figlia più piccola, che indoviniamo paffuta e rosea come la sua graziosa cuffietta, appena più alta delle spighe dorate.



Il geologo

E perchè invece non movimentare il pomeriggio seguendo un aspirante geologo in avventurose spedizioni tra anfratti e crepacci, alla ricerca di minerali tanto impronunciabili nel nome quanto stupefacenti per riflessi e venature? Basterà non farsi prendere dall'entusiasmo, riempiendo la borsa di sassi fino a sfondarla, per poi seminare lungo la via del ritorno i frammenti del tesoro raccolto.



Il cacciatore di farfalle

Altri, forse, preferiscono alla contemplazione della natura morta l'osservazione di creature vive, leggere, eleganti ed eteree: proprio come una coppia di farfalle azzurre, colte nel pieno di un volo nuziale, davanti al quale non si può che rimanere a bocca aperta, dimenticando persino di avere in mano un retino e di essere partiti da casa con l'idea di catturarli, i rari lepidotteri!


L'amico dei cactus

Intanto, lentamente, le ombre si allungano... la giornata volge al termine... indossata una comoda vestaglia si può ancora trascorrere un'oretta in giardino, occupandosi delle piante grasse, fedeli amiche spinose. Il fiore vermiglio appena sbocciato sul cactus merita senza dubbio un'attenta osservazione, vista l'eccezionalità dell'evento: ma ditemi, signori miei, non vale forse la pena di guardare un po' più da vicino -tralasciando la lettura del giornale della sera- anche la giovane giardiniera bruna, morbida e aggraziata nel suo affaccendarsi tra il verde?


Vi ho appena presentato il mio amico Carl Spitzweg. Se già lo conoscevate, avrete avuto l'occasione per tornare a salutarlo. In caso contrario, spero sia stata una piacevole sorpresa: che si ripeterà presto -ve lo preannuncio- con una nuova carrellata delle sue istantanee pennellate sulla tela. Forse, chissà, già domenica prossima...

...quindi, siamo intesi: non prendete impegni, e -se volete- portate pure il retino da farfalle.


Il lettore di giornale in giardino





3 commenti:

Gauss ha detto...

Sconosciuto anche a me, Roby, ma non a Brigitte mia moglie, che me lo cita come uno dei più grandi esponenti della pittura romantica tedesca, un po' come Hayez in Italia.
La sua opera più famosa sembra che sia Il poeta povero (Der arme poet), che mi dispiace di non saper allegare a questo commento, una scena ironicamente struggente di un vecchio che verseggia sotto le coperte in una miserabile mansarda.

Gauss

La mia domenica pomeriggio l'ho passata anch'io in compagnia di un pittore, Roy Lichtenstein alla Triennale di Milano. Ne parlerò in un post.

Roby ha detto...

I miei complimenti alla tua gentile consorte, caro Gauss!!!! Confesserò quindi che ho qui "in archivio" l'immagine del Poeta povero (e del Topo di biblioteca, e dello Scrittore e dell'Ipocondriaco, ecc. ecc. ...): ne farò SICURAMENTE un altro post domenicale!!!!!

Baciotti (in attesa di Roy Lichtenstein)

R.

mazapegul ha detto...

Apprendo dell'esistenza di Spitzweg da questo post (m'associo ai complimenti per la colta moglie di Gauss) e subito mi piace. (Mi sembra meno serio -fortuna sua!- di Hayez, o forse sei tu, Roby, a non essere seria abbastanza?).
Lo sguardo a collo storto del lettore di giornale, nonché fumatore di lunghissima pipa, è den divertente! Peccato per lui che ci sia di mezzo una reticella metallica, oltre alla differenza d'età e censo.
Ciao e grazie,
Maz
PS SOno stato assente un pò perchè qui in Francia mi fanno lavorare come un somaro. Ci ho messo due settimane a prendere il ritmo. (Non è che mi facciano lavorare tanto, in verità: è che è tutto lavoro che s'aggiunge a quello che mi sono portato da casa). Sarò più presente nelle settimane a venire.