domenica 11 aprile 2010

Inhobbok Malta! - 2 - La luce

Roby


La Valletta - monumento ai caduti

Sono famosa, nel mio entourage, per essere l'unica persona al mondo -o quasi- a cui non sia piaciuta Parigi, in occasione della sua prima sortita oltralpe. In seconda e terza battuta la capitale francese ha riacquistato, ai miei occhi, un buon numero di punti: ma così d'emblée la sensazione che mi diedero boulevards, Senna, Louvre e tutta la grandeur di contorno non fu esattamente esaltante. Probabilmente avevo tanto sognato e progettato quel viaggio che la mia aspettativa si era allungata e allargata come la plastica di un palloncino colorato: prevedibile quindi che alla fine scoppiasse, lasciandomi delusa e scontenta.



La Valletta - il porto

Da Malta, invece, non mi attendevo un granchè. In quattro giorni di soggiorno pre-pasquale rubati al quotidiano tran-tran lavorativo cercavo soltanto un po' di distrazione, un po' di calore, magari un po' di luce...
... e càspita, se ne ho avuta!!! Stento a credere che -come affermano le guide- anche a Malta talvolta il cielo sia scuro e il tempo piovoso: la luminosità dell'orizzonte, il tono dorato delle case e delle rocce, la trasparenza di cobalto del mare mi resteranno per sempre nel cuore. Ovunque l'incontro tra sole e ombra, ocra ed azzurro, polvere e limpido crea un'armonia di contrasti che colpisce, conquista, non può lasciare indifferenti. La luce delinea le forme, disegna i colori, riempie gli spazi...


La Valletta - ingresso della città con i classici "karruzzini"


"Ok, d'accordo", mi sembra di sentirvi, "Ma che c'è di eccezionale in tutto ciò? Succede lo stesso in piazza Pitti a mezzogiorno, davanti a Castel dell'Ovo all'una, nella Valle dei Templi alle due del pomeriggio. E allora?"
Allora, non so. Sarà che mentalmente ero ben predisposta, sarà che da questo viaggio non avevo nulla da perdere, sarà che arrivavo da una Firenze umida e ventosa, da un ufficio grigio, dalle solite beghe di lavoro. Il fatto è che a Malta ho trovato, quasi per caso, quello di cui avevo bisogno adesso: come una sorpresa preziosa -non il solito portachiavi argentato!- dentro un uovo di Pasqua in confezione non firmata.


La Valletta - terrazzini (e giocattoli)

Chi mi stava spiando da dietro i terrazzini arabeggianti, chiusi e dipinti a tinte vivaci, che traboccano sulle facciate di ogni palazzo, alla chiassosa Valletta come nella suggestiva Mdina? E quella luce, la stessa che inondava le strade, quali riflessi avrà creato all'interno delle case, tra il fruscìo delle tendine e il ronzìo delle mosche?
Ho avuto la netta impressione che il tempo, intorno a me, diventasse qualcosa di relativo. Avrei potuto restare seduta per mezza giornata al caffè Kantina, a fianco della Co-cattedrale di S.Giovanni che custodisce i tesori del Caravaggio, senza pensare affatto di sprecare così le mie ore. Una sensazione non nuova, ma riscoperta dopo anni. Forse, decenni.


Mdina - luci e ombre


Se in tutto questo c'è un segreto, è quasi certo che resterà tale. A meno di non interrogare il geco che, imperturbabile, resta incollato al muretto a secco sulla strada per i templi megalitici di Hagar Qim, in paziente attesa che la sua merenda arrivi in volo, ronzando. Lui probabilmente conosce la formula magica, l'apriti sesamo della serenità, se non addirittura della felicità. E magari, chissà, potrebbe rivelarmela... magari lo sta già facendo, mentre mi avvicino per scattargli una foto, zoomando con la digitale...

Davvero un peccato non avere del tempo -appena un po'!- per imparare qualcosa di più dalla sua rapida lingua sottile.


Il geco filosofo di Hagar Qim


NB: non sono brava come Primo: non riesco a ingrandire più di così le immagini... ma se ci cliccate sopra (vi prego, fatelo!) vedrete meglio la LUCE anche voi!!!


4 commenti:

ottavio ha detto...

Fatto! nel senso di cliccato sopra le foto (a proposito, complimenti alla fotografa, anche per le foto del precedente post).
Roby, ti si è rivelata una delle perle del Mediterraneo, la luce! Te lo dice uno che ha vissuto trent'anni in una città di mare. Non so a Firenze, ma nel mezzo della pianura padana per avere una luce così bisogna aspettare una giornata di ventaccio (alquanto rara).
Quanto mi manca, la luce (e il vento)!

Ottavio

Silvia ha detto...

Leggendo questo tuo reportage quasi quasi mi verrebbe voglia di tornare a Malta!
Ma prima preferirei andare dove non sono mai stata, poi, magari, se ne rimarrà il tempo, forse in un'altra vita, ci tornerei:)
Non mi dilungherò sul mio tragico soggiorno in quel di Malta. Sappi che accadde di tutto, era agosto di oltre 20 anni fa, c'era un caldo torrido, e a parte i casi di salmonella, bagagli volati in Canada e arrivati a fine ferie, luoghi da visitare chiusi, cibi avariati, condizionatore rotto, mare impraticabile e una sporcizia intollerabile, stetti abbastanza bene...:)
Andai convinta da mia madre che approdò alla Valletta da un giro in crociera e ne rimase incantata, ma lei rimase mezza giornata e soprattutto andò in giugno. Poi l'amico che prenotò assicurò: è meglio della Sardegna. Dopo 2 gg. di disperazione gli chiesi: ma tu sei mai stato in Sardegna? E mi rispose di no. Se non mi avesse fermato mio marito, l'avrei strozzato. Io vissi una storia molto diversa che durò interminabili due settimane. Contavo i giorni con le aste come i carcerati, non si trovava un volo a pagarlo oro.
A proposito di oro però, devo ammettere che quando il sole cominciava ad essere clemente, verso le 7/8 di sera, tutto si tingeva di gialli di ocra e oro. Una dimensione cromatica molto suggestiva, da deserto. Se non fossi stata così imbufalita, me la sarei goduta molto di più.

Sono contenta per te però Roby, anche dalle immagini pare che siano cambiate molte cose e anche l'ingresso della città mi pare oggi, molto più ordinato e igienico.
Comunque, bentornata sana e salva:)

Silvia ha detto...

se ne rimanesse il tempo...
leggo e correggo sempre dopo:)

Roby ha detto...

Ottavio: la fotografa-mia-figlia ringrazia (tutta suo padre, genio dell'obiettivo!). A Firenze -qualche volta- la luce è bellissima. Di vento ne abbiamo da vendere... ne vuoi un po'?

Silvia: confessione per confessione, ho passato una "vacanza" simile proprio in... Sardegna, l'unica volta che ci andai da ragazza con parentame vario al seguito. Zona nord, vicino Sassari. Vento implacabile. Spiaggia libera a un chilometro da casa, senza ombrellone nè un cespuglio nè niente per ripararsi. Genitori nervosi. Zii isterici. Tremendo. Bello solo al tramonto, e poi una volta che andammo a fare un giro "turistico". Ricordo Alghero con nostalgia, sul resto una pietra sopra. Alla prossima!

Roby