giovedì 7 gennaio 2010

Carta canta

Gauss


Dopo aver ricevuto le rampogne di Solimano per aver svilito a commento quel che poteva aspirare al rango di post, ora sono costretto (finchè non si trova il modo di mettere le immagini nei commenti) ad ammantare da post un semplice commento.

Non disponendo del Vocabolario della Crusca, mi devo accontentare del Vocabolario della Lingua Italiana curato dall'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, che riconosce il termine brustolini in uso nelle valli prealpine (forse per questo qualificato come regionale), pur consentendo di accreditare di una qualche ascendenza etimologica (arcaico-latina) il brustulini dei cispadani.

La voce bruscolini è citata come espressione romanesca per brustolini, con lo stesso significato di semi di zucca abbrustoliti e salati.

E per non parlar solo di semi di zucca, ho ampliato la copia fotostatica ad includere le voci brussellese all'inizio e brut in coda in onor dei cavolini e delle bollicine, che anche a tavola andrebbero bene insieme.



Gauss

5 commenti:

Solimano ha detto...

Gauss la delicata quistione, per quanto riguarda il blog del cinema, è definitivamente risolta: Abbracci e pop corn, senza discussioni, in ottica panem et circenses. Il mercato vuole così, il mercato ha ragione, ad onta dei nostri più secreti pensieri. Ma faccio outing del mio pensiero secretissimo: a me, della seconda parte della locuzione non importa un piffero, mi interessavano gli abbracci. E non quelli che comparivano sul lenzuolo bianco denominato schermo, ma quelli che si svolgevano in platea, ancor meglio in galleria. Con la maschera maschio cinquantenne che ci diceva, con autorità gentile: " Composti, per favore" e fu una gara dura recuperare l'orecchino caduto. Ma alfine lo ritrovammo e la nostra compostezza obbligata ci costrinse a guardare gli abbracci sul lenzuolo bianco. Il resto segue, con facili operazioni.
Era un mondo così: non avevamo macchina né patente, tampoco equivoche garçonniere: che fare, per baciarsi? Il cinema andava bene, persino quello parrocchiale, pronubo a felici nozze con sposa in abito bianco. Prima ancora di noi, la vivace fantasia ne inventava di ogni colore: i genitori di una mia amica andavano in stazione, come nel film Amici miei, non per prendere a schiaffi gli spettatori, ma per baciarsi da una pensilina all'altra, fingendo che uno dei due dovesse partire.
Questo nelle città, nelle plaghe agresti esistevano più ampie e libere possibilità, foriere di matrimoni frettolosi. E dopo sette mesi nascevano settimini di quattro chilogrammi, quorum ego.

grazie Gauss e saluti
Solimano

Gauss ha detto...

Eh, certo. Gli abbracci... mica importava come li chiamavi!
Quanto ai parti precoci, si sa che è un'evenienza ginecologica in cui incorrono particolarmente le primipare. Difficile che un secondogenito riesca settimino.

Gauss

Roby ha detto...

Il fatto che brusColini sia voce romanesca mi calza a pennello, avendo avuto entrambe le nonne native della Città Eterna.

Per i cavolini di Bruxelles (detti spesso qui in riva all'Arno di Brisselle) nutro poi una vera passione: ne ho una confezione in frigo anche adesso, e potrei benissimo cucinarli per cena...

Lo spumante invece lo preferisco dolce.

Ciao, Gauss, e BUON APPETITO!!!!!

Roby

Silvia ha detto...

Io che li ho sempre definiti semi di zucca, sono praticamente fuori dal mondo vero?
Ok, mi ritiro in silenzio.

Solimano ha detto...

Roby, ma di quanti posti sei? Roma, Bologna, Firenze... anche la Sardegna, mi pare. Però il nickname migliore, in my opinion, sarebbe: Romantic Woman Florentina Jones. Un po' lungo, invero...

Silvia: semi di zucca hanno da essere e saranno, a Reggio Rmilia vige il pochi bali.

saluti
Solimano