venerdì 8 gennaio 2010

Ri-Moratoria

ac

Solimano,
sì, Solimano il grande, il potente, il Magnifico,
mi chiede di ripubblicare in queste stanze
un post già comparso nel nobile,
sebbene un po' poco frequentato blog di Novaluna:
Blog di Novaluna

cosa può fare un poveretto,
colpito brutalmente nella propria vanità?
lo sventurato .... ripubblica:

Moratoria

Vorrei proporre una moratoria, quella degli eventi.
mi piacerebbe che le nazioni unite
decidessero per un quinquennio di stop alle nuove iniziative
in favore di una sana, ordinaria, manutenzione dell'esistente.

mi piacerebbe che il comune di Milano
invece che all'expo del 2015
provasse a pensare al Seveso, all'Olona, magari alla Martesana
per consentire ai brianzoli di arrivare in città senza mezzi anfibi;



mi piacerebbe che i giornali, una volta al mese,
mi dicessero come procedono i lavori della variante di valico,
che ogni volta che la faccio vorrei avere Pecoraro Scanio
alla portata dei miei piedoni;

mi piacerebbe che un automobilista sull'autosole
potesse percepire su isoradio informazioni invece che fruscii,
per capire se gli converrà traversare Firenze da nord a sud
o rischiare l'avventura di restare in autostrada;



buon viaggio e buon anno a tutti
a

13 commenti:

Solimano ha detto...

Alberto, certo che ci tenevo a questo tuo post, perché tira nerbate non ovvie anche ad un certo tipo di sinistra, forse ancor più furbetta che utopista.
A principare da Pecoraro y Scanio, la quintessenza del verdismo parolaio, tutto slogan e zero ragionamenti.
Io sono per l'ecologia, soprattutto quella della mente (Bateson) ma non se ne può più di questi verdisti a prescindere. Ci misero solo otto anni, a costruire l'autostrada del sole da Milano a Roma, qunto tempo è già trascorso, con la variante di valico?
Poi le Nazioni Unite, che bello che bello, che mi accorsi a Roma com'era la storia: raccomandazioni a gogò per andare alla FAO e all'UNESCO. E almeno stessero lì a fare niente, no, debbono impiegare la giornata e quindi si agitano, facendo danno.
E l'EXPO 2015? La battaglia di Stanca per mantenere il suo doppio stipendio e la sede direzionale al Palazzo Reale di Milano è un segno evidente di tutto. Il pesce puzza dalla testa.
Ma se devo trovare un mito per esprimere questo colossale mancanza di misura, questa dismisura elevata a sistema, mi vine in mente la biblica Torre di Babele.

grazie Alberto e saluti
Solimano

Anonimo ha detto...

ma come, io provoco con
il grande, il potente, il magnifico
e tu parli d'altro e glissi?
non è fair!!!
a

Solimano ha detto...

Come "provochi", Alberto?
Io pensava (che fa più aulico di pensavo)che i tuoi
"il grande, il potente, il magnifico" fossero solo ovvie constatazioni, però gratificanti per me, perché un complimento non cade mai per terra, figuriamoci tre. Alberto, lodami sì, ma non esagerare!

Ti sei scordato la tangenziale di Milano, che Silvio dice giustamente che visto che c'erano, invece che a due corsie, potevano farne cinque e festa finita. La tangenziale di Milano è l'espiazione di chissà quali colpe ancestrali, molto più gravi del mangiare la mela.

grazie Alberto e saluti
Solimano

Roby ha detto...

Chiarissimo Alberto, forse dovrei girarci intorno, ma preferisco essere franca: accidenti, leggerti è proprio un piacere!

In qualità di fiorentina, ai tuoi "vorrei" ne aggiungo uno personale, riguardante l'annosa tramvia (o tranvia, o tramway, come si diceva ad inizio secolo) che dovrebbe collegare Scandicci alla stazione di S.M.Novella... Riuscirò a vederla in funzione, prima che le lussureggianti piantine (carnivore?) sistemate intorno ai binari li ricoprano definitivamente?

Piovosi saluti

R.

Anonimo ha detto...

un'altra,
che si mette a far leva
sui miei peggiori istinti!

il tranvai te lo devi scordare,
siete troppo riffaioli
(sposa fiorentina, ne so qualcosa),
non ne potrete mai venire a capo.

anche se devo dare atto a Renzi
di esser riuscito in un'impresa,
quella di buttar fuori il traffico
da piazza del duomo,
che avrei giudicato una mission impossible
fino all'altro giorno.

chissà, se sarò ancora al mondo,
conto su un invito
per il viaggio inaugurale.
ciao!
a

zena ha detto...

Io vorrei che le nostre amministrazioni locali guarissero dall'insana passione, con tratti di libidine violenta, per le rotatotorie: ci sono ormai più rotonde che strade.
Nel mio paese una gigantesca rotonda ha richiesto due anni di lavori, due anni, dico, (con giro turistico della periferia prima di arrivare in centro: trattasi di paesino di 6.00 abitanti e poco più) e svariati milioni, senza per altro migliorare alcunché.

La colorita espressione 'ti faccio un rondò' sta dicentando una delle minacce più terribili (e ricorrenti).

Saluti assortiti.
z.

zena ha detto...

ehm, rotatorie, non quella roba strana che ho scritto.
sorry:)


Solimano, se mi leggi, sappi che il mio invito è nuovamente scaduto:(

Solimano ha detto...

Zena, provvedo subito... non dico altro!

saluti
Solimano

Anonimo ha detto...

cara Zena,
è proprio vero
che l'ingratitudine umana
è quasi senza limiti:
io, quando ne incontro una,
ringrazio il cucco
per non dovermi più fermare al semaforo.

in effetti è un po' diverso
quando ci passo a piedi.

che sia uno sdoppiamento della personalità?
ciao
a

zena ha detto...

signuuur, ma quanti errori faccio oggi: quando piove dovrei solo star ferma. Il mio paese ha perso uno zero (6.000, mica 6.00) e per le altre parole ... torneranno a posto quando tornerà il sole.
Chiedo scusa.

Solimano ha detto...

Le rotonde possono essere utili. Ma come sempre, è questione di misura. Mi rifiuto di credere che fra casa mia e la Biblioteca di Lissone (cinque minuti in macchina) ne servissero sei, tante sono.

saluti
Solimano

Gauss ha detto...

Altro che provocazioni, qui è tutto un salameleccco, non fate che darvi ragione l'un l'altro. E allora ci provo io a contraddirvi, che nelle contraddizioni ci inzuppo il pane.
Che cosa state vagheggiando, in fin dei conti? L'ordinaria amministrazione, vergognatevi, roba da popoli vecchi, da gente senza vision, che si accontenta del tran tran. Voi, amici miei, vi rallegrate se i treni arrivano in orario, vi esaltate se gli argini dei fiumi tengono le piene, sui vostri volti splende la luce della beatitudine se le strade reggono il traffico, e se gli orologi indicano l'ora esatta esprimete riconoscenza agli dei per la predilezione che vi dimostrano. Piccoli obiettivi per piccole ambizioni.
Biasimereste Ulisse per aver piantato Itaca, Telemaco e Penelope e diretto la prua verso le Colonne d'Ercole? E disprezzereste Alessandro il Grande, che non ha fatto altro che andar fuori a conquistare il mondo invece di occuparsi dei pascoli e dei tratturi sulle montagne della natia Macedonia?
Italiani indegni, che il vostro paese lo vorreste normale, ordinato e funzionante, neanche foste svizzeri. Qui da noi de minimis non curatur, noi siamo nati a grandi imprese, quelle che segnano e attraversano le epoche. Il Ponte sullo Stretto, quella sì è materia nostra, tanto che ne stiamo parlando dal 1870, degna di noi è anche la Salerno - Reggio Calabria, cui stiamo lavorando senza sosta da trent'anni e prevediamo di averne ancora per una ventina, per non dire della lotta alla Mafia, che non per nulla scriviamo con la M naiuscola, e che nessun altro popolo che non fosse il nostro sarebbe stato capace di debellare definitivamente tutti gli anni da più di un secolo.

Gauss

Solimano ha detto...

Gauss, non ci avevo mai pensato, alla storia della Mafia maiuscola. Dovremmo fare una di quelle proposte di legge ad iniziativa popolare, pressapoco così: "Con la presente legge di prescrive che la Mafia d'ora in avanti si scriverà mafia". Funzionerebbe di sicuro: i mafiosi, umiliati, si scoraggerebbero e si dedicherebbero a volontariato ed opere di bene.

Mentre per la vision, che poi è meglio scrivere vision, perché non può essere corsiva ma almeno grassetta, noi monzesi siamo perfettamente in linea. E' proprio per la vision che Monza è diventata provincia (insieme a Fermo e Barletta, mi pare) con l'adesione entusiasta di tutti i partiti, e i brianzoli vanno in giro anacoluteggiando: "Adesso siamo Provincia!".

Mentre il fatto che il metrò arrivi a Monza, fermando in Piazza Trento e Trieste, Porta Cavriga e alla porta di Vedano, non è una cosa da vision, sarebbe solo una cosa utile e conveniente per tutti, roba da svizzeri. Quindi, il metrò a Monza non arriverà mai, mentre arriva a Gorgonzola e ad Abbiategrasso.

saluti Gauss
Solimano