sabato 12 dicembre 2009

Il loggione

Barbara

La settimana scorsa io e il marito siamo andati ad un concerto di musica classica.
Pianoforte ed orchestra.
Il pianista è una delle stelle splendenti del firmamento civitanovese, pluripremiato nei festival internazionali, grande concertista geniale e blasonato, nonchè ex compagno di fantacalcio del signor Franti.
Ed eccoci quindi con due biglietti per il loggione, emozionati come due bambini. Franti era emozionato perchè adora sentir suonare bene un pianoforte, io ero emozionata perchè dopo quattro anni avevo avuto la scusa per andare a farmi i capelli.
Il loggione dicevo.
Piccolo e popolato.

C'erano:

-Un libraio a piedi nudi e birkenstock.

-Una libraia con un taglio strepitoso.

-Un ragazzo di sedici anni emozionatissimo perchè nella pausa tra primo e secondo tempo doveva leggere sul palco una poesia di Alda Merini, compito che poi ha svolto con perfetta cadenza de citanò.

-Tutta la classe del suddetto venuti a fare da supporter. Uno stormo di adolescenti a cui del concerto non importava una ceppa e infatti sono stati zitti solo durante la poesia dell'amico.

-Due anziane signore piuttosto focose e litigiose, che hanno impiegato tutte le loro energie cercando di far star zitti i giovinastri. Più quelle facevano sttttt zitti e più loro si sganasciavano, finchè, durante l'assolo del blasonato concertista, la più sanguigna delle due è sbottata in un -Ma insomma potevate restarvene a casa!

-La professoressa del declamatore, che nel primo tempo ha infarcito il ragazzo di consigli sulla dizione e nel secondo ha ripercorso da tutte le angolazioni l'esibizione del suo pupillo.

-Famigliola con due bambini, che sono svenuti addormentati nell'esatto istante in cui si sono spente le luci. Durante un accorato scambio tra il pianoforte e l'orchestra il più piccolo (di circa sei anni) è caduto dalla panca, ma il padre lesto come un ghepardo lo ha riacchiappato al volo e lo ha messo di fianco, dove il piccolo ha proseguito la sua pennichella con un lieve ronfo di adenoidi.

Conclusioni:

Il loggione non è un posto adatto per chi vuole seguire la musica classica.
Al contrario è un punto di osservazione fantastico per seguire i comportamenti della fauna umana.

20 commenti:

zena ha detto...

...e allora viva il loggione:)

Portai una classe, una terza media, alla Scala, una volta: ammessi alle prove generali di un meraviglioso balletto. Preparazione puntigliosa ed entusiasta.
La cosa che colpì di più fu il lampadario: la classe tutto il tempo a testa per aria...
Vabbè, a volte capita. Comunque sono convinta che il bello faccia bene a prescindere:)
Un saluto sabatino, a tutti i passanti.

Solimano ha detto...

Barbara, col libraio a piedi nudi e birkenstock, mi trovo in sintonia: è un modo di calzare e camminare che pratico con mucho gusto. Con desso libraio, potremmo andare in giro come due Frati Gaudenti, malgrado la lievissima differenza d'età.
Libraia con taglio strepitoso... sono come San Tommaso, serve una immagine fotografica a colori per apprezzare tutte le nouances.
Alda Merini letta con cadenza da citanò... qui con rispetto ho ghignato quasi follemente. Mi sono ricordato quel dì in cui credevo di essere un poeta triste, e ci credevo veramente, in pienezza (?) d'animo ... salvo che ebbi l'idea di riscoltarmi registrato, e sbucò fuori una erre parmiginiassima che non credevo di avere. Cominciò così la mia conversione da poeta triste a prosatore allegro. Meglio così.
Sul loggione, argomento su cui la vedo giuppersù come te, inserirò qui nei commenti la mia esperienza di sedicenne, sperando che qualcuno non se la prenda. Vedo alla Scala, quello che succede: concerti di canto bellissimi in cui la platea è mezza vuota, mentre basta una opericciola, tutti stipati. Lunga storia, e succede lo stesso con i quartetti ed i trii, per cui regolarmente a Milano (che non è Zagarolo) trovi posto in terza fila. Ma ci tornerò, prima o poi: la musica e il tifo sono due cose diverse, tale quale come l'erotismo e la ginnastica.
Perché i loggionisti godono fama di critici assatanati? Perché il loggione è scomodo, tutto qui.
Se poi mi fai sapere il nome del pianista e che concerto per pianoforte ed orchestra ha eseguito, te ne sarò grato.

grazie Barbara e saluti
Solimano

Barbara Cerquetti ha detto...

Cara zena, sono d'accordo con te. Il bello fa bene a prescindere, ma la prossima volta sarà meglio non mischiare pesce e panna.
O si fa musica classica, oppure si leggono le poesie. Se non altro perchè non vorrei trovarmi in mezzo a una rissa tra le vecchiette e i giovinastri ;-)

Solimano: niente foto! Il doppio mento e le sopracciglia alla Frida Kahlo distrarrebbero troppo dai capelli e non gli renderebbero il giusto merito :-)....
Il pianista si chiama Lorenzo Di Bella. Io di musica classica non ci capisco niente, ma dicono che sia bravo.
Ha eseguito il concerto numero 54 in la minore di Schumann. Franti non ha gradito la serata e nemmeno il programma: dice che è stato come mettere Schumacher a guidare un triciclo. Io sono un po' più tollerante. Dico sempre: siamo a Civitanova, una terra dimenticata da Dio e dagli uomini, è già tanto che non abbiano intervallato primo e secondo tempo con una gara di rutti.

Anonimo ha detto...

In compenso mi hai fatto proprio divertire. I ragazzi si devono portare sì, ma si sa che si rischia molto.
Sei simpatica, questo è sicuro

Baci
Giulia

Silvia ha detto...

Anche io ho riso un bel po' e comprendo le signore focose e litigiose, anche se io sarei andata dalla povera insegnante a dirle di fare qualcosa, per esempio buttarli giù dal loggione uno ad uno.
Di loggioni variopinti ne ho avuto abbastanza in giovane età, la vecchiaia e la pressione arteriosa sempre alta, mi farebbero commettere delle stragi:)
I capelli così almeno ti piacciono?

Solimano ha detto...

Ah! Il concerto op.54 di Schumann...
So per certo che il cuore è solo una pompa, ma quando ascolto Schumann qualche (ingiustificatissimo) dubbio mi assale. Ecco l'andantino grazioso suonato dalla mia adorata Martha. Qualche annetto è passato, vabbè. Vediamo se funziona il link, se no cancello il commento:
Robert e Martha

saluti
Solimano

Anonimo ha detto...

temevo che la mise del libraio fosse proprio quella... E anche questo Solimano... invece di educare ...sobilla Vergognoso !

neanche li ... è veramente senza speranza. Ma lei Barbara... ha mai pensato a farsi un amante?

Firmato

Precossi ( talis pater...)

Ps. Spiacente Franti risultava già occupato e quando DA cominciò a scrivere ancora non esisteva la figura dello spacciatore

Solimano ha detto...

Non sono d'accordo: mi sento in sintonia con Derossi, Coretti e Garrone, ma evitiamo di litigare fra di noi, sennò quei riccastri di Nobis e Votini fanno la spia.

Solimano Stardi
P.S. Ma l'infame, sorride ancora?

Clarius ha detto...

Il sig. Franco Canavera ,Marchese di Saluzzo alias Yuma,sobillatore eccentrico del Blog di Felice Capretta "informazione scorretta", è pregato
di non importunare oltremodo questo tranquillo blog ...punto.



Firmato

Sig.Franti, padre putativo di Precossi

Barbara Cerquetti ha detto...

E io che pensavo d'aver ricevuto una proposta seria, per una volta!
Già mi sentivo un pochetto trasformata in mangiatrice di uomini tipo Rita Hayworth in Gilda, e invece torno alla pacata figura di mamma Orsa in Riccioli d'Oro.

Ma tanto si sa che la figura dell'amante è sempre un po' losca e cattivella, e più losco e cattivello di un Franti, non saprei proprio dove trovarlo.

;-)

Solimano ha detto...

Clarius, grazie per il soccorso, anche se... anche se... dire che questo è un blog tranquillo mi sembra una lode eccessiva, almeno per un recente passato. Vorrei una roba che oscillasse fra l'allegro con brio e l'andantino grazioso, ma non si può avere tutto dalla vita. Mi complimento per le scelte del profilo utente: The Big Lebowsky, Kipling, Cechov, Borges. Avanti così!
Mentre Elliot Smith non so neanche chi sia... colpa mia... sono fermo a Gilbert Bécaud e a Domenico Modugno. Souvenir...

Barbara, a parte che fai male a negare di essere una mangiatrice di uomini (mettiti a dieta, prima), il problema del Signor Franti è la doppia personalità, i due ruoli in commedia. Vuol fare entrambe le parti: il marito e l'amante. In palese conflitto di interessi. Si faccia taoista, prima: lo yang e lo jin si riconciliano seguendo il Tao.

saluti
Solimano
P.S. Fumare la pipa... bell'argomento.. lo zen e l'arte della manutenzione della pipa è ancora da scrivere.

yuma ha detto...

@Solimano
spiacente...lei deve scegliere ! Non può sentirsi contemporaneamente in sintonia con Derossi, quello studioso, bello e presumo anche ben vestito con uno che va in giro con le Birkenstock senza calzini anche d'inverno

L'avviso...non passerà molto tempo che se lo vedrà arrivare nel loggione con poncho messicano, mentre di fuori la protezione animali avrà il suo bel da fare a calmare un povero somaro, mezzo di locomozione del libraio, al quale avrà infilato in un occhio il ticket del parcheggio.

yuma ha detto...

@ Barbara

Cara, prenda una volta per tutte il coraggio a quattro mani e glielo dica... lei avrebbe sempre desiderato una borsa di Gucci o una scarpa di Prada.

Dato che il Franti sono anni che spaccia per eccentricità la sua taccagneria, credo che almeno adesso sotto le Feste potrebbe succedere che possa trovare un modello di 5 /6 anni fa e cercare di spacciarglielo per Vintage.(in un outlet che faccia già i saldi prima di Natale ovviamente)

Comunque come si dice... ciò che conta è il pensiero...

Clarius ha detto...

Si, concordo , da fedele aristotelico: ciò che conta è il pensiero!

Solimano ha detto...

Clarius, vabbè Aristotele, la classe non è acqua, però anche Platone aveva delle batture spiritose e anche Talete di Mileto faceva sorridere, ogni tanto. Mentre Fichte nun lo vojo vede, da quando il professore di filosofia ci costrinse a leggere "La missione del dotto". Che pppppalle! Chiedo scusa alle signore. Ma lassame stà Schopenauer, che a parte la filosofia era uno che veramente sapeva scrivere, altrochè!

saluti a todos
Solimano

Barbara Cerquetti ha detto...

Signor Yuma,
devo correre in difesa del mio consorte!
Le assicuro che mai e poi mai Franti alias Clint Eastwood de noantri metterebbe un ticket del parcheggio nell'occhio del suo asino. Egli è per il sommo rispetto degli animali.
Al limite lo metterebbe nell'orecchio della povera bestia, così che di questi tempi gelidi potrebbe difenderlo anche da qualche eventuale otite.

Vedo che lei è stato colpito dal particolare del poncho, ma non deve stupirsi più di tanto.
Un ragazzo che in quarta liceo prese una nota perchè protestava contro una evidente ingiustizia. Fu mandato dal preside e per manifestare il suo disappunto il nostro si presentò con la bocca tappata da due cerotti, e rimase così per tutta la giornata.
La mia domanda è questa: quale ragazza di diciassette anni un po' timida e paurosa potrebbe resistere? Altro che borse di Gucci e Prada!
Il poncho in confronto mi sembra una bazzecola.

Anonimo ha detto...

la diagnosi, cara Barbara,
è chiarissima:
trattasi di sindrome di stoccolma
a

yuma ha detto...

@ Barbara.

Il sig. Alberto ,molto argutamente mi ha preceduto.

In effetti lei è ancora vittima di quell'episodio.

Glielo spiego io in veste di maschio, e spero proprio di non scandalizzarla, e mi scuso per questa intromissione in questo Blog di gente per bene.

Ma di scienza si tratta.

Noi maschietti abbiamo fin da piccoli lo "stress da pene". Non importano le misure , siamo sempre convinti di non averne abbastanza.

Questo anche dovuto al fatto che in questi ultimi anni,diciamo dal 68 in poi, tutta una letteratura non ha fatto altro che enfatizzare l'importanza di quel pezzettino di carne.

Ora alcuni di noi identificano questa "maggiorazione"possibile magari con un SUV , altri con un Rolex, alcuni addirittura con una barca.
Ognuno a seconda della sua visione utilizza i mezzi che trova più consoni.

Il Franti, (famigerato)a cui non manca certo intelligenza , ha capito che poteva tranquillamente raggiungere lo stesso risultato con due miserabili cerotii, che oltretutto costando poco risolvevano anche il suo problema innato di tirchieria.

Ecco svelato l'arcano. Lei è ancora succube di quell'incantesimo, o meglio maleficio.

La sprono ad uscire da questa sua triste situazione ed a guardare il mondo con occhi diversi.

Fra l'altro forse lei non lo sa , ma il soggetto è ghiotto di salame d'asino.

Barbara Cerquetti ha detto...

Sindrome di Stoccolma eh? Effettivamente adesso comprendo la mia irrefrenabile attrazione per l'IKEA! Intuivo che dietro a quell'incontenibile attrazione verso componibili in lamina e spiegazioni di montaggio illustrate dovesse esserci qualcosa di ulteriore.
Così come dietro l'attrazione per le birkenstock di Franti probabilmente si annida il germe di qualche comportamento psicotico arcano. Che sia un sintomo della Sindrome di Gerusalemme? Questo spiegherebbe la sua tendenza a cantar inni sacri tutte le volte che qualche frate varca la soglia del negozio.
Che dirvi?
Basta che non ci avviciniamo troppo alla Sindrome da Ristorante Cinese, che ormai c'abbiamo una certa età e dobbiamo stare attenti a quel che mangiamo...

Solimano ha detto...

Finalmente ho capito. Tutto bene, perché la sindrome di Stoccolma ce l'hanno tutt'e due: Lilli verso Franti e Franti verso Lilli. Una compensazione reciproca che innesca un circolo virtuoso (dico virtuoso per dire...)

saluti
Solimano