venerdì 18 dicembre 2009

Campanellini

zena

Pensavo, nei giorni scorsi, che sono spariti i campanellini di Santa Lucia.
Che peccato.
Da bambini, dopo il dieci di dicembre, si preparava il cuore, verso sera, all’arrivo dei campanellini che tintinnavano sotto le finestre: dicevano di una Santa Lucia che si avvicinava e poteva mostrare, nell’angolo del vetro socchiuso, una manina guantata di pizzo .…
I campanellini costruivano piano piano la promessa dell’evento, il corteggiamento della festa, col suo sciame di batticuori, di biglietti con l’inchiostro azzurro trovati sui davanzali e sicuramente spediti da un altrove profumato di borotalco.
Santa Lucia era in realtà non l’arrivo dei doni, ma questo apprendistato all’attesa, al proiettarsi verso…
Credo che imparare ad attendere sia uno dei riti di iniziazione all’età dei grandi.
Il bambino non ha la pazienza dell’indugio: ha l’impazienza del tutto e subito.
C’è da imparare faticosamente a dosare il tempo, invece. Ad aspettare.
Dopo lo capiamo. Capiamo, crescendo, che noi attendiamo per tutta la vita.
E impariamo, dalla natura, che l’attesa significa soprattutto resistenza della speranza.
Ce lo dice, in un testo che amo, don Luisito Bianchi.

GELSO MALATO

Vedrò fiorire di nuovo le more
sull’ammalato gelso che costrinsi
in poca terra di vaso ad immagine
della mia vita?
E godetti al suo lento
crescere dopo che anonimi semi
schiusero il portentoso nascimento,
ridendo a pubere fretta che urgeva
di more il casto ramo.
Che se tempo
è giunto come a voi, more d’un attimo,
di dare compiutezza a stessa sorte,
tramandate a novella primavera
l’alimento di vostra resistenza
che nell’inverno fu a me compagna.

11 commenti:

Solimano ha detto...

Zena, mai sentiti i campanellini, sono cresciuto con la Befana. Santa Lucia ci fu a Parma, ma ormai ero grandicello.
"Un altrove profumato di borotalco"... eh... a parte che è bello (e lo sai), ho una lettura mia che mi guardo bene dal dire. Vabbè.
Mentre dico, da laicissimo buddista che sulla speranza come virtù ho dei sospetti: proprio perché il momento (non l'attimo, il momento) presente è impermanente va vissuto con partecipazione piena, degustandone ogni stillla fosse pure amarissima. Però, ciò non significa diventare dei vagolanti sensibilisti: la vita è un progetto continuamente modificato da compiere, momento per momento.
Bella la sorpresa della poesia di Luisito Bianchi da cui sono stato sempre volutamente lontano per alcuni motivi di storia personale mia. Bella perché misurata, ferma, musicale (non musica facile ma vera).
Per il gelso e relative more avevo due immagini possibili: morus alba o morus nigra. Ho scelto la seconda.

grazie Zena e saluti
Solimano

zena ha detto...

Solimano, sono le more di casa mia...Bellissimo regalo. Grazie!
Credo nell'inarcatura buona dell'oggi, nella fiducia: una resistenza tutta laica 'nella' vita:)
Ciaooooooooo: qui nevica e io sono come i bambini...non so staccarmi dalla finestra:))))

Silvia ha detto...

Bellissimo testo davvero. Per me importante che non ho ancora imparato ad aspettare. O sì?:) E c'è tanta saggezza nelle tue parole.
Anche io non ho mai sentito la storia dei campanellini anche se Santa Lucia è sempre stata una santa che mi ha ispirato buone cose, coi due occhi di riserva nel piattino.

zena ha detto...

cara Silvia da noi c'era l'abitudine (e persiste, ancora) che la venuta di Santa Lucia fosse annunciata qualche sera prima dai campanellini, al primo buio. I grandi ci dicevano che era Santa Lucia che sarebbe venuta a farci visita, per sentire cosa chiedevamo in dono. Erano i ragazzi o gli adulti a girare vicino alle case in cui c'erano bambini.
Allora accadeva che qualcuno venisse proprio sotto le tue finestre e bussasse al vetro, con campanellino di sottofondo. Il cuore saliva in gola: era la gioia, perchè tu confidavi a quel vetro aperto i desideri, ma con la sensazione di essere dentro ad una magia.
Buona notte, carissima. QUi c'è tanta neve, sai:)

Anonimo ha detto...

Salve, Zena.

Di tanto in tanto ti leggo, in silenzio.

Forse ti interessa il sito-officina nel quale vado disponendo i miei film e documentari e libri.

Cordialmente

www.pasqualemisuraca.com

Silvia ha detto...

Anche qui:) Fatto passeggiata bellissima questa mattina. Avrei voluto pattinare ma per troppa neve la pista era inagibile. Ma ora che so dov'è...
Buona giornata:)

Solimano ha detto...

Silvia, occhio ai pattini, mi raccomando! La tua audacia, ben nota a tutti, può comportare dei rischi.
Un dì volle provarci il temerario Solimano e sai che cosa accadde? Uso il nome tecnico: piantò una culata pazzesca, ahi che dolor! E meno male che Madre Natura l'ha ben dotato come ammortizzatori...

saluti
Solimano

Solimano ha detto...

Buone feste, Pasquale.

Ti inserisco qui il link: Pasquale Misuraca

saluti
Solimano

Silvia ha detto...

Per imparare Solimano occorre dare le "culate" altrimenti significa che non si osa abbastanza e non s'impara niente:) Quindi è necessario imparare a darle bene queste culate in modo da non farsi troppo male. Il divertimento è anche questo, cadere, sbagliare, fare figuracce ma sempre giustificati. Perchè è normale non saper andare sui pattini, assumere posture buffe, dare botte da orbi. Forse molti rideranno, forse qualcuno verrà in aiuto, forse occorrerà strisciare fino al bordo pista per rimettersi in piedi, ma la dignità rimarrà intatta. Nessuno perde la faccia per una culata sulla pista di pattinaggio e tutto finisce sempre a tarallucci e vino. No, meglio una cioccolata in tazza o un bel tè caldo coi biscottini...

Perchè mi faccio venire in mente queste cose io che non le posso mangiare? Eh, perchè?

Anonimo ha detto...

Bel testo, ma quando mai ce ne prensenti uno che non sia più che bello? Amo le atmosfere magiche e quando ero bambina devo dire che i miei erano bravi a crearle. Certo in una città si perdono certe atmosfre e questo legame con la natura, ma dovevo accontentarmi.

Un abbraccio a tutti.

Barbara Cerquetti ha detto...

Cara Zena,
ho letto con curiosità.
Mi è piaciuta la riflessione sull'attesa. Io che sono storicamente una grande impaziente dovrei farne tesoro.
Però ammetto la grandissima ignoranza.
Non ho idea di cosa siano i campanellini di Santa Lucia. Conosco soltanto la Campanellino di Peter Pan ;-)