mercoledì 28 ottobre 2009

Metamorfosi

ac

come l'agrimensore K,
pardon, come Gregor Samsa,
anch'io, questa notte,
ho subito una metamorfosi:
sono andato a letto frattinian-mariniano,
mi sono svegliato bersaniano.

le ore trascorse ieri
al seggio della sala Maddalena,
la visione ravvicinata
di gente paziente, civile e determinata
hanno giovato molto
al mio stato di salute
morale civile e fisica.
grazie a tutti


9 commenti:

Solimano ha detto...

E' il post di un amico (Alberto Colombo) pubblicato due giorni fa in un blog che stiamo testando.

Ho così commentato:

Eh sì! Stessa impressione di empatia vera, malgrado tutto tranquilla e quasi gioiosa. Un "non dargliela vinta" deciso e non sfigato. Le prime primarie vere, alla faccia di chi le primarie non le vorrebbe, considerando i non iscritti come dei minus habens.

grazie Gregor
Primo

Silvia ha detto...

Mi stavo giusto chiedendo chi fosse ac.
Benvenuto ac. O è presente da molto tempo sul blog e io non me ne sono accorta? Perchè è possibile anche questo.


Mi fa piacere sentirvi così fiduciosi. Ieri sera parlavo con un mio amico anche lui Bersaniano convinto. Per motivi diversi e con convincimenti diversi, in molti si sono recati a votare e hanno fatto cordone, come mi piace spesso dire. Mi auguro che prima o poi, questa rinnovata fiducia contagi un po' anche me.

Anonimo ha detto...

Entusiasmo in questo momento ne ho davvero poco, proprio perchè vedo nei fatti e tra le persone che davvero avrebbero bisogno di essere sostenute quanto il PD sia lontano anni luce. Adesso la fiducia se la devono proprio meritare, ma condivido quello che dice Silvia, spero di essere contagiata anche io dall'entusiasmo che per adesso riservo ad altre cose e persone che davvero hanno saputo dare tanto alla società civile nel loro silenzio propositivo.

Solimano ha detto...

Alberto, Nicola (Màz) e Primo non sono degli entusiasti, né delle persone che portano il cervello all'ammasso facendosela contare dalla TV. In contesti diversi hanno preso atto che ci sono state persone (tre milioni!) che, pazienti e paganti, sono andate a votare alle prime primarie vere, mentre i votanti iscritti al PD saranno stati mezzo milione o giù di lì. Quindi, quelli che hanno detto che le primarie sono una stravaganza contro natura (ed è è il ragionamento di D'Alema) facevano meglio a mordersi la lingua ed a pensare le tante cose che si possono fare sul territorio e in rete assieme a quei tre milioni di persone. Belle facce, non compiacenti, poche parole però giuste (pochi bali, dicono a Reggio). Stavo per dire che è di lì che bisogna partire ma mi correggo: è lì che bisogna stare e fare.
La vita reale non è come un blog, nella vita reale chi fa viene apprezzato, se fa non da solo ma con altri. Quindi, siore e siori, il nesso vita reale - vita virtuale è determinante. Altrimenti, prima o poi ci si stufa delle corse e rincorse visitaiole e ci si dice: "Ma che corro a fare? Non sarebbe meglio se etc etc..."
Ma credo che ci siate già arrivate.

grazie e saluti
Primo

Barbara Cerquetti ha detto...

In effetti la grande confusione politica che ho nei riguardi della situazione nazionale non ce l'ho per quello che riguarda la situazione locale.
Ogni volta che devo andare a votare per le comunali ho le idee molto chiare, perchè conosco le persone in gioco, vedo e tocco quello che è stato (o non stato) fatto.
Qui puoi incontrare sindaco e assessori al bar e dirgli di persona quello che pensi. E' molto più facile.

zena ha detto...

Le primarie sono una espressione importante: consegnano un carico di responsabilità enorme a chi riceve consenso.

Speriamo che si impari ad usare correttamente questa fiducia accordata: occorrerebbe una pena per la fiducia tradita, per le promesse non mantenute, per i comportamenti che vanno in direzione contraria alle affermazioni pubbliche.

Certo, allargare la base di scelta e di gestione delle scelte può portare sulla strada del 'far bene', secondo me.
Ma è anche vero che ci sono dei bisogni che chiamano fuori dalle stanze dei partiti, in tutta fretta: mai come ora la politica ha bisogno di misurarsi con i problemi reali. Ci sono povertà al galoppo, smisuratamente gravi.

Solimano ha detto...

Barbara, verissimo. Difatti nelle elezioni comunali gioca molto la stima o la disistima personale riguardo i candidati. Il controllo sociale funziona. Cosa che non è per le elezioni politiche, specie con la sciagurata legge attuale in cui i deputati li decidono pochissime persone in segrete stanze: essere eletti o non eletti dipende dalla posizione in lista.
Zena, le primarie sono un fatto positivo, ma solo un primo passo: occorre l'autonomia e la decisionalità dei Circoli del PD, che in un certo senso dovrebbero ragionare come se fossero in concorrenza l'uno con l'altro. A Monza ci sono sei Circoli basati sulla topografia: quattro mi scrivono via email, vorrei essere libero, se mi iscrivo, di scegliemi quello che mi dà più affidamento. Non è un piccolo passo, sburocratizza il rapporto.

saluti
Solimano

mazapegul ha detto...

Le elezioni del segretario non sono in effetti "primarie" (che presuppongono l'elezione "secondaria", quella vera e propria). Io sono pragmaticamente scettico al riguardo: scettico perché vedo quanto avere segretari eletti dalla massa elettorale contraddica un partito di iscritti (perché iscriversi?); pragmaticamente, però, perché l'elettorato di centrosinistra soffre il distacco dai suoi partiti (anche per dei buoni motivi, bisogna aggiungere) e le "primarie" sono un modo per lenire il distacco. La vera riforma è una delle due: (i) abolire gli iscritti (Veltroni c'è anadato vicino, e non ci ha fatto bene); (ii) avere circoli e federazioni e partiti regionali assai più autonomi di quanto non siano ora. [Non si possono però avere entrambe le riforme, che sono contraddittorie].
Rimane per me ineludibile, invece, il ricorso alle primarie (quelle vere) per decidere delle cariche di sindaci, presidenti di provincie e regioni, primo ministro.
Ciao,
Maz
PS E' stato bello, comunque, vedere che l'elettorato di centrosinistra non è sprofondato nel cinismo dei nostri vicini di centrodestra. Sarà per questo che Cacciari non se la sente ancora di seguire Rutelli? Questo il motivo di tanta rabbia a destra? [Primarie finte, una buffonata, e via andando].

Solimano ha detto...

Màz, decidere se avere più o meno iscritti è un po' come trattare i cittadini da parco buoi (a volte se lo meriterebbero...) e comunque credo che sarebbe una presuntuosa forzatura.
All'altra strada sì che ci credo, ma occorrono poche regole chiare e rispettate:
1. Un breve e chiaro statement of direction del partito, a cui si accede se ci si impegna a rispettarlo.
2. Controllo attraverso una società di audit esterna della regolarità delle iscrizioni e delle tessere, con rendiconti mensili pubblici.
3. Peso del voto degli iscritti proporzionale ai voti ottenuti in quella zona geografica alle ultime elezioni.
4. Etc.
Cose semplici e fattibili, se le si vuole, questo è il punto.

Sull'altro piatto il Circolo è il Front End, tutto il resto è Back Office. Lo staff deve essere al servizio della line.

Possibilità di fondare Circoli (il che significa un aspetto di competitività fra Circoli) se si è sopra una certa soglia di iscritti. Quindi, gradi di libertà molto alti sia dei cittadini che degli iscritti. Ci saranno Circoli del cacchio e Circoli efficaci. Palla avanti e pedalare nel reale e nel virtuale (corollario del reale).
Si è parlato di autonomia genericamente nel dibattito fra i tre candidati, ma nessuno, neppure Marino, l'ha incarnata in proposte operative. Questo è il guaio. Per me manca ancor più la consapevolezza rispetto alla convinzione. Comunque la gente c'è (tre milioni hanno votato), e capirebbe.
Col prepolitico si può fare molto di buono, nella direzione giusta. E il prepolitico è lì, a nostra disposizione, se sappiamo e vogliamo.

grazie Màz e saluti
Solimano