sabato 5 settembre 2009

Vite breve e felice (forse) di Gerolama Merlini

Solimano

1503. Nasce a Correggio Gerolama, del fu B. Merlini de Braghetis.

1519. Gerolama sposa Antonio Allegri, un pittore di Correggio nato nel 1489. Quindi Gerolama ha sedici anni ed Antonio 30. Sembra che nella primavera dello stesso anno Antonio facesse un viaggio a Roma, mi piacerebbe pensare che fosse il viaggio di nozze con Gerolama, ma non credo, allora non costumava.

1521. Il 26 luglio i parenti di Gerolama determinano la dote che le spetta: case e terre per 257 ducati. Il 3 settembre nasce Pomponio Quirino, primo figlio di Gerolama e di Antonio.

1522. Il 4 maggio Gerolama fa istanza per avere libero possesso dei beni dotali. Il 16 giugno il notaio fa l'inventario dela mobilia richiesta da Gerolama.

1523. Il 26 gennaio Gerolama e Antonio sono presenti all'atto di divisione di beni tra Gerolama e lo zio di lei.

1524. Il 6 dicembre nasce la figlia Francesca Letizia. Nasce a Parma, dove Antonio e Gerolama si erano trasferiti per il lavoro di lui.

1526. Il 24 settembre nasce, sempre a Parma, la figlia Caterina Lucrezia.

1527. Il 3 ottobre nasce, sempre a Parma, la figlia Anna Geria.

1528. 20 e 22 marzo: due rogiti di transazione di una lite riguardante i beni dotali di Gerolama. I due rogiti avvengono a Correggio, dove Antonio e Gerolama si erano trasferiti perché Antonio aveva avuto da dire con i committenti dei lavori a Parma e perché Veronica Gambara, vedova del signore di Correggio, apprezzava il lavoro di Antonio. Nello stesso anno ne scriveva alla sua amica Isabella d'Este.

1529. Il giorno non si sa, ma Gerolama Merlini muore a Correggio in quell'anno, probabilmente per una epidemia. Aveva 26 anni. Antonio morirà a Correggio il 5 marzo del 1534 per un malore improvviso. Aveva 45 anni.

P.S. Le immagini. Che aspetto aveva Gerolama Merlini? Figuriamoci, non esistono immagini attendibili neppure di suo marito Antonio. A me piace pensare che fosse come tre Madonne di Antonio. In alto, la cosiddetta Zingarella del Museo di Capodimonte, che è del 1517, due anni prima del matrimonio. Forse Antonio l'aveva già negli occhi. In mezzo la Madonna della Scala, un affresco del 1523 che si è salvato per miracolo e che è attualmente nella Galleria di Parma. In basso la cosiddetta Notte, che fu eseguita per la Chiesa di San Prospero di Reggio Emilia e che attualmente è nella Pinacoteca di Dresda (altra opera che si è salvata per miracolo, c'è una fenditura nel quadro). L'esecuzione della Notte avvenne fra il 1529-1530, molto vicina alla data di morte di Gerolama. Tanti pittori hanno espresso l'affettività fra mamma e bambino, ma per me quello che l'ha espressa meglio è Antonio. C'è in lui un dippiù di gioia quotidiana.


5 commenti:

Silvia ha detto...

Questo post lo ricordo bene. E' sempre un piacere.

Solimano ha detto...

Silvia, questo è un uovo fresco. L'ho scritto oggi, anche se avevo in mente da tempo di scriverlo. Vedere il Correggio attraverso sua moglie mi emozionava.
Mi è stato utile perché dovevo decantare l'emozionalità in gran parte ingiustificata di una serie di commenti. Vedremo, se prevarrà il discernimento e la generosità, quella vera, non parolaia.
Ma essere stato accusato per aver messo per opportunismo questo post, che non è certamente d'accatto, mi ha lasciato sbalordito. Non credevo che si potesse arrivare a tanto.

grazie e saluti
Solimano

Silvia ha detto...

Andiam bene. Sto andando di pattuglia. Ero convinta di averlo già letto, non così composto, sul blog di Haba. Almeno così mi è parso di ricordare. Poco importa, sono molto stanca.

Stacca anche tu la tua emozionalità Solimano però. Gli altri possono avere modalità emozionali e priorità e modi di sentire molto diversi da tuoi. Questo non è sempre male. Anche io mi sono stupita di vederne due addirittura, anche uno di Sabrina. E mi sono detta: è bello essere così diversi.
Am era molto arrabbiato e ha detto cose forti. Anche tu lo fai quando sei stizzito.

Barbara Cerquetti ha detto...

Ciao Solimano,
come sai bene non sono abituata a commentare i post sull'arte, però stavolta lo voglio fare, perchè in questi quadri c'è un dettaglio che ha colpito perfino una scorza dura come la mia.

Sono i piedini dei bambini.

In tutti e tre le figure i bimbi danno l'impressione di scalcettare, o comunque di muovere i piedi.

Chi ha bambini piccoli sa bene che questo accade per manifestare uno stato di contentezza. Il bambino piccolo in braccio alla mamma scalcetta come forma di saluto e di allegria (o ahimè di colichetta, ma non è questo il caso).

E' raro che un quadro mi comunichi qualcosa, e se anche non "c'ho azzeccato" non me lo dite, altrimenti non guarderò più un dipinto per altri dieci anni eheheh!

Solimano ha detto...

Barbara, questo è un post a cui tengo particolarmente, perché mette al centro una sconosciuta o quasi: la moglie di Antonio Allegri detto il Correggio.
Eccome è vero quello che dici! Antonio, quando fece quel capolavoro che è la Madonna della Scala, che era un affresco vicino alle mura di Parma (l'immagine al centro) ce l'aveva sicuramente dentro lo scalciare del bambino, il modo di tenerlo della mamma. Non è un quadro di posa. Quindi a prescindere dal valore artistico (per me altissimo) c'è un valore umano che tutti possiamo percepire, anche se non sappiamo niente di arte. Evviva Gerolama Merlini!

grazie Barbara e saludos
Solimano