giovedì 24 settembre 2009

No'mmale = nome normale o nome niente male?

Barbara


-Mamma, ma pecchè m'hai dato 'sto nome?
-E che ti devo dire? A me e al babbo piaceva così tanto...
-Ce l'ho solo io.
-Perchè tu, per noi, sei unica.

-Mamma, io no lo vojo più 'sto nome.
-Va bene. Da oggi allora ti chiameremo con un nome diverso.
-Sì, un nome no'mmale.
-E qual'è il nome che vuoi?

-Trilli!

(n.d.r sarà un caso che per la prima volta gli scappa perfino la erre?)


11 commenti:

mazapegul ha detto...

Trilli mi suona benissimo! (Anche per il futuro remoto: zia Trilli, nonna Trilli... Anche avere una sorella di nome Trilli non è male).
Maz
PS A me non piaceva il mio nome [Nicola] perché, finendo in A, pareva femminile. Poi mi sono abituato e anche mi piace. [Però negli USA mi arrivava un sacco di posta per Ms. Nicola].

zena ha detto...

Vada per Trilli che fa molto Campanellino.
:))

Io, circondata da Cristine e Gabrielle,Anne Marie e Marie Luise, ho odiato il mio nome, da piccola.
Intanto perchè non aveva niente di mistico e poi cominciava con una lettera che sapeva di zanzara zuppa, zeppa, zoppa e zappa.
L'unica cosa buona era che finiva subito.

Adesso gli voglio bene, al mio nome: l'ho addomesticato.

Anonimo ha detto...

Se vuole Trilli sia Trilli... Davvero il nome è comunque importante. Se si potesse aspettare per scegliere il proprio nome...
ma va bene comunque, può non piacere, ma si finisce per affezionarsi.

Habanera ha detto...

Ah, la pimpipessa ora è alla fase Trilli.
Beh, dai, ti va ancora di lusso.
Pensa se avesse detto di volersi chiamare Belén...
H.

Barbara Cerquetti ha detto...

Maz: io odiavo il mio nome perchè in quegli anni facevano la pubblicità del Rabarbaro Zucca e tutti i miei compagnucci mi chiamavano "Rabarbara Zucca!" ma lo dicevano accennandoci anche la musichetta. Sgrunt. Adesso però Rabarbara non mi sembra più tanto brutto come soprannome. Zucca ancora non mi piace invece.

Zena: ma allora tu ti chiami veramente Zena? Io ero straconvinta che fosse un (bellissimo) nick. Bello, davvero. Italiano e allo stesso tempo inusuale.

Giulia: ma tanto, anche se uno se lo sceglie, dopo un po' si stufa e vuole cambiarlo. Tanto vale allora concedere a questi poveri genitori un momento di gloria in cui possono guadagnarsi onore eterno o (il rischio c'è) sempiterno sputtanamento! Eheheheh!

Haba: Urka! Non ci avevo pensato! Che rischio ragazzi....

Barbara Cerquetti ha detto...

Oh! Ma perchè blogger mi mette una volta su tre il commento doppio??????!!!!!
Da oggi il nuovo soprannome sarà:
Barbara-doppio-click

Silvia ha detto...

T'invidio Barbara. T'invidio perchè vorrei tanto sorridere per queste cose perchè sono bellissime.
Trilli è bellissimo, perchè attinge ad un personaggio grazioso, luminoso, che vola, ed è piccolina e tenera come lei. Sono certa che il suo nome lo apprezzerà molto da grande, è molto bello.

Barbara Cerquetti ha detto...

Silvia, non dire così.
Mi dispiace se i miei racconti ti fanno rattristare.
Il mio intento sarebbe il contrario.
Io so di essere estremamente fortunata, perchè vicino a me ci sono delle persone (grandi e piccole) fantastiche. Mi piacerebbe, raccontandovele, di farvi passare un pochina dell'allegria e della forza che mi infondono.

Solimano ha detto...

Succede, non c'è verso, anche i genitori lo fanno. Noi usavamo due nomi: "Teto" e "Ciocci" (salvo due zie tiramentose che usavano "Ciocy").
Venivo sfruttato di frequente per le mie doti canore: baritono allegro, non tristo.
Così, in uno dei frequenti viaggi in macchina Parma-Bologna, mi toccò iterare millanta volte una canzone complessa che qui riporto:

La Svizzera
La Svizzera
La Svizzera
La Svizzera

La Svizzera
La Svizzera
La Svizzera
La Svizzera

La Svizzera
è una nazion!

Dai posti de drio della macchina si sentiva una voce autorevole: "Ancoa Svissa!!!"

90 chilometri di Svissa...

Però l'ho imparata a memoria: mi raccomando lo stacco fra la prima e la seconda strofa, è essenziale.

un saluto particolare a Trilli
Solimano

Barbara Cerquetti ha detto...

Ah! Le canzoni complesse!

A casa nostra invece ne va di moda una dai delicati risvolti sociologici culturali.

Fa così:

La macchina del capo
ha un buco nella gomma

La macchina del capo
ha un buco nella gomma

La macchina del capo
ha un buco nella gomma

la dobbiamo riparare
con la ciccingomma!

Questa qua contiene un forte senso del dovere coniugato a una massiccia dose di artistica inventiva, ma solo se metti moltissima enfasi sulla parola "ciccingomma".
:-)

Silvia ha detto...

Barbara tranquilla:) Ho detto che t'invidio, ma non che mi rattristi, anzi! Mi piace molto leggere delle tue storie familiari, sono tanto simpatiche e piene di colore e mi fanno tenerezza. Mi manca molto lo sguardo di un bambino, se avessi fatto l'insegnante questo aspetto non mi mancherebbe.
Io invidio, ma in senso buono, anche chi ha una laurea, chi ha tempo per dedicarsi a cose che gli piacciono, cose così insomma. Rimango in attesa di leggere altri piccoli scorci familiari:)