giovedì 3 settembre 2009

Il punto e virgola sulla situazione

Solimano

Su quello che scrivo in questo post vorrei che si esprimessero i guest Amfortas, Annarita, Barbara, Dario, Ermione, Giulia, Habanera, Letizia, Massimo, Mazapegul, Ottavio, Roby, Sabrina, Sgnapis, Stefania, Zena.

La modalità che stiamo utilizzando, innanzitutto.
La mia esperienza di questi mesi e la mia attuale opinione (che deriva dall'esperienza) sono ampiamente positive: la modalità è ancor meglio di quello che mi aspettavo e la prova provata è nei circa 700 post e negli oltre 3000 commenti che sono attualmente nel Diario in rete di Stanze all'aria. Non come quantità - che comunque conta - ma come qualità dei post e delle conversazioni (non commenti, conversazioni) che si sono svolte frequentemente fra noi. Con una serie di ulteriori possibilità che dobbiamo ancora esplorare: ad esempio quella di organizzare i post anche secondo l'argomento: ognuno di noi, consapevole o meno, ha seguito dei suoi fil rouge facilmente rintracciabili.
Il confronto con la modalità normalmente praticata nei monoblog e nei multiblog (salvo eccezioni) è evidente in chi vuol vedere. Però voler vedere è un'arte difficile...
Questa modalità la vedo applicabile positivamente in gruppi local culturali e politici. Provate a pensare che cosa sarebbe un Circolo dell'oggetto misterioso che chiamano Partito Democratico se dieci persone di quel circolo usassero correntemente questa modalità, facendo in modo che i cittadini del quartiere ne conoscessero l'esistenza. Non mi dilungo, credo che tutti siano in grado di capirlo da soli.
Una modalità difficile e semplice, semplice e difficile. Perché difficile? Perché non ci si conosce di persona. Ed è questo il vero problema del diario in rete: la mancanza del senso di appartenenza.
La colpa è stata soprattutto mia: ho scritto che i guest debbono sentirsi liberi in tutto ed ho sbagliato. Perché dovevo porre due condizioni che pongo ora (ma probabilmente è troppo tardi): un guest deve scrivere almeno un post alla settimana (meglio due) e deve sentire come parte essenziale della propria presenza il commentare con regolarità.
Così mi sono trovato a dover fare l'animatore turistico, che non è né sarà mai il mio mestiere, e a pubblicare post come supplente di altri post che non c'erano. Io voglio essere un guest come gli altri, non voglio giocare due parti in commedia quando scrivo un post.
Quindi mi sono trovato in un tipico koan, da cui esco dicendo qual è la strada che si può perseguire: non aumentare, ma diminuire il numero dei guest, però potendo contare su un senso di appartenenza reale. Poi, tranquillamente, invitare altri guest che adesso non mi sento di invitare perché non vorrei deluderli.
Un cenno riguardo ai due incidenti di percorso e alle reazioni (e non-reazioni) che ne sono seguite e che hanno determinato delle ruggini ancora esistenti. I due incidenti, per chi non se li ricordasse, riguardavano la pubblicazione di una email e la cancellazione di molti post.
Dal punto di vista ingegneresco, la ruggine di un cancello non si elimina con uno spray di vernice vivace. No. Occorre toglierla accuratamente, e ci vuole il suo tempo, poi dare una vernice antiruggine e solo dopo verniciare con un blu cielo o un rosso vivo. Se non si fa così, è peggio di prima: si formano le bolle sotto il blu cielo o il rosso vivo.
Esistono moralità diverse e la sottocultura blogghiera non ci aiuta, con la sua amoralità ipocrita e sistematica, degli amici e dei commenti che si comprano al mercatino. Se applicassimo in rete la moralità che ognuno di noi ha nella vita reale sarebbe meglio: vedremmo le cose senza distoglierne lo sguardo. Può succedere che le moralità siano incompatibili, allora è del tutto inutile cercare di piacersi reciprocamente, se ne prende atto e si sceglie in che posto andare in base alle affinità.
Com'è il mio atteggiamento, oggi, riguardo il diario in rete? Felice e deluso. Felice perché il diario in rete è globalmente una gran bella cosa, che abbiamo costruito insieme. Deluso perché il mio obiettivo di "Personalismo comunitario" è ben lontano dalla nostra situazione attuale.

Un post alla settimana è troppo? Commentare con regolarità è troppo? Non abbiamo tempo? Il tempo si trova se c'è la priorità, un ottimo post può essere di quattro righe, in bacheca si possono memorizzare post che verranno pubblicati successivamente. Dite la vostra che ho detto la mia, poi si decide, se possibile insieme.

P.S. Le immagini. Sulla destra, l'Incostanza e l'Invidia di Giotto agli Scrovegni. Qui sotto, la Superbia a Chartres.


82 commenti:

Amfortas ha detto...

Io lo dico subito, forte e chiaro.
Non posso e non voglio impegnarmi né per un post alla settimana né per uno al mese. Non sto ad annoiarvi sui motivi, ma proprio non me la sento.
Detto questo, che in pratica è la cosa più importante, vorrei fare un paio di considerazioni che, lo sottolineo immediatamente, riguardano anche quello che ho scritto io.
1)Mi pare che Solimano usi toni eccessivamente entusiastici, la qualità dei post non è bassa ma neanche particolarmente elevata, mantenendosi nella media di ciò che si legge in Rete nei blog che non siano banali contenitori di sfoghi e recriminazioni. Ovviamente ci sono eccezioni in positivo ma anche in negativo.
2)Sarà per carattere, ma io soffro di essere richiamato all'ordine con frequenza (non da Solimano, ma da chiunque), soprattutto quando so che mi sono attenuto alle regole d'ingaggio. Inoltre, mi sono anche trovato nella situazione, per me spiacevolissima, di non capire chi fosse il destinatario dei rimproveri. Non siamo ragazzini, parlare chiaro è un bene e soprattutto evita perdite di tempo ed elucubrazioni gossipare solipsistiche.
3)Gli incidenti di percorso succedono ovunque, però se è vero che la ruggine va debellata con cura è anche vero che ricordare con frequenza che c'è stata ruggine è controproducente, o almeno così pare a me.
4)Ho già manifestato il mio fastidio una volta per quanto concerne questo concetto:
Poi, tranquillamente, invitare altri guest che adesso non mi sento di invitare perché non vorrei deluderli.
A me questi fantomatici ospiti che non inviti perché sono di animo così delicato che devono essere preservati dalle delusioni, stanno sulle palle già adesso. E che avranno mai? E chi saranno mai? E, soprattutto, come mai sono così delicati? Troviamo un vaccino, accidenti, salviamoli.
5)Per me, nel progetto generale, manca un'apertura all'esterno e cioè la possibilità che i nostri scritti (a prescindere dal valore) siano letti fuori dal nostro gruppo.
Bene, credo di aver dato il mio contributo alla discussione, ovviamente leggerò le opinioni di tutti gli altri ed eventualmente interverrò ancora.
Buona giornata a tutti.
P.S.
Scritto in gran velocità e quindi probabilissimi errori ed orrori :-)

Solimano ha detto...

Grazie Amfortas. Trovo il tuo tono assurdamente astioso. Non hai detto una cosa positiva che sia una sul Diario in rete di Stanze all'aria, chissà, forse qulcosa di buono c'è.
Ma voi melomani siete così. Il vostro gioco preferito è il ti ho beccato figlio di puttana. Un gioco come un altro, niente di che. Ma esistono le belle persone, i bei posti e, soprattutto, la musica è bella! Argomenterò sui tuoi argomenti.

saludos
Solimano

Roby ha detto...

Cari tutti, approfitto dell'occasione per comunicare chiaramente "coram populo" la mia attuale impossibilità ad attenermi alle regole di un guest che si rispetti. Non scrivo più, ve ne sarete accorti, e i motivi sono diversi: mi si è esaurita la vena (forse anche l'arteria), ho riscoperto di punto in bianco interessi oggetti e soggetti che credevo perduti per sempre, sono definitivamente entrata in menopausa, sono cambiata...

In ogni caso, saluti ed auguri sinceri (e grazie di cuore per tutto!) da

ME

Solimano ha detto...

Grazie Roby e saludos
Solimano

Amfortas ha detto...

Astioso? Ma figurati, neanche per sogno, proprio ti sbagli, Solimano.
Mi sono limitato ad esprimere chiaramente quello che non va dal mio punto di vista.
Non mi pareva che la tua richiesta di chiarimento prevedesse elogi a pioggia e/o autoincensamenti, ma forse ho capito male. Non sono il mio forte, comunque.
Astiosissimo sei tu nella tua piccata replica di pessimo gusto, tra l'altro.
Comunque non è certo il caso di monopolizzare il dibattito e quindi attendo di leggere le opinioni degli altri.
Ciao.

Solimano ha detto...

Amfortas, quale pessimo gusto? Il ti ho beccato figlio di puttana è un gioco nevrotico illustrato in tutti i testi dell'Analisi Transazionale e ne ho parlato qualche post fa. Fra voi melomani lo sapete benissimo che è il vostro gioco, ve lo rinfacciate a vicenda, solo che non volete che ve lo dicano gli altri.
Figurati se vado in cerca di complimenti o incensamenti, proprio io, avversatore del gné-gné da sempre.
Hai detto le cose che a tuo parere non vanno, la domanda è: "C'è qualcosa che va, per caso?"
Rileggiti, Amfortas, la malevolenza c'è in ogni tua riga, in ogni parola, se te ne accorgi è meglio per te.
Ma non sono alterato, ho la pelle dura e so dove voglio arrivare, quindi, come ho detto, argomenterò sui tuoi argomenti.

saludos
Solimano

Amfortas ha detto...

Vabbè Solimano, io continuo a dirti che non c'è alcuna malevolenza (secondo te avrei scritto per mesi qui se fossi animato da malevolenza?), però mi togli le castagne dal fuoco volendo negare ostinatamente quello che sto ripetendo per la seconda ed ultima volta.
Con chi vuole avere ragione per forza non perdo tempo.
Quanto all'aria fritta (di questo si tratta, che ne sai tu di me e della mia passione per l'opera, di come la vivo ecc?)delle sedute analitiche on line, lascio perdere elegantemente.
Attendo le tue argomentazioni sui miei argomenti, che evidentemente non ti paiono solo malevolenza, altrimenti non varrebbe la pena argomentare, no?
Ciao.

Ermione ha detto...

Vorrei intervenire brevemente nel dibattito innescato da Solimano,e che per ora vede una sorta di batti e ribatti con Amfortas. So che quest'ultimo non ha alcun bisogno di difensori d'ufficio, né io sarei minimamente adatta a farlo, essendo poco riflessiva e precipitosa. Ma davvero, anche io non vedo astio nelle sue parole, anzi una grande ed ammirevole sincerità. In effetti gran parte di quello che dice Am mi sento di condividerlo: credo che sia antipatico (per me lo è) sentirsi richiamare spesso, quando all'inizio era prevista massima libertà, con una ragionevole continuità nel pubblicare i post e nel commentare. Io non credo che sia utile e necessario avere continuamente nuovi post, leggerli, commentarli, e poi via, un altro e poi un altro. Immaginatevi se davvero ognuno di noi avesse scritto due post alla settimana: che ci stava dietro? Piuttosto un fatto reale su cui riflettere è il "circolo chiuso" che è questo "Diario", una specie di circolo, appunto, dove ci leggiamo e ci commentiamo sempre tra di noi. Non so come si potrebbe ovviare a questo, non sono un'esperta, ma qualcosa andrebbe fatto. Tanti post, pochi post...che importa? Mah, io almeno la vedo così.
Non ho poi ben capito quale sia la vera ragione ostativa all'invitare altri guest: anche qui, non sarebbe un arricchimento ed un ricambio, visto che alcuni non scrivono mai, e si sono in pratica autoesclusi, e Roby ci ha salutato, spero temporaneamente, proprio oggi?
Su ruggini, astiosità, scorrettezze mi piacerebbe che cadesse l'oblio. E, per il futuro, sono d'accordo con Amfortas, ancora, nella necessità di essere chiari quando ci sono dei "rimproveri" o altri incidenti di percorso.
Saluti a tutti/e

Habanera ha detto...

Solimano, dico subito che capisco le ragioni che ti hanno spinto a scrivere questo post, ho vissuto una situazione analoga sul Nonblog.
Si vorrebbe che i guest sentissero, come la sente l'admin, la responsabilità del buon andamento generale e che avessero un uguale senso di appartenenza. Purtroppo non è sempre così ed io per prima mi comporto in modo diverso qui rispetto al blog che ho creato io.
Eppure ci sto bene in queste stanze, passo più volte al giorno, leggo tutti i post e i commenti, avverto un senso di comunità che mi piace, mi fa stare bene.
Perchè, allora, sono così incostante? Forse perchè siamo in tanti e penso che il mio contributo non sia indispensabile; forse perchè, non essendo una scrittrice, il più delle volte mi sembra di non avere proprio niente da dire.
Ho partecipato volentieri, per un insieme di motivi che con la scrittura vera e propria non hanno niente a che fare, e sono convinta che questo esperimento sia molto positivo.
Come guest mi rendo conto di essere abbastanza inutile ma come lettrice (e commentatrice più assidua), se il Diario in rete andrà avanti, mi avrete sempre con voi.

Un saluto a tutti ed uno particolarmente affettuoso a Roby.
H.

zena ha detto...

Se si pone un problema sul tavolo e si è sollecitati a dire la propria opinione, credo che la schiettezza sia una necessità e la base per capirsi. E quindi sarebbe importante non caricarla di una connotazione ‘ostile’.
Nelle parole di Amfortas ho letto schiettezza e lucidità, le stesse che ho ritrovato nel post di Solimano.
Dicono cose diverse, questo è chiaro.
E allora vorrei ci fosse uno sforzo comune: quello di vivere la diversità come ricchezza e non come occasione di scontro. Io, di mio, non reggo un clima conflittuale: sto male e basta.

Ora provo a dire quello che sento: non sono argomentazioni strutturate, sono considerazioni sottovoce.

Personalmente, non credo che un criterio quantitativo sia regola programmabile in materia di post.
O meglio, forse lo è, dal punto di vista di un Admin: dal mio, lo dico con grande semplicità, risulterebbe una costrizione.
Vivo l’esperienza del blog come una boccata di ‘aria fresca’. Nel mio piccolissimo e ormai anziano spazio non ho mai scritto con una cadenza preventivata: vi ho scritto e vi scrivo quando posso, quando mi sento, quando mi piace farlo. Sono stata zitta anche per più di un mese.
‘Il tempo si trova se c'è la priorità’, dice Solimano, che di tempo/energia alle Stanze ha dedicato e dedica quantitativi preziosamente importanti.
Allora, magari, occorre chiarire il concetto di priorità, che ciascuno declina all’ombra della propria esistenza: priorità rispetto a cosa? Ai doveri del vissuto? Ad altre scritture? Al proprio blog? …
E magari occorre anche pensare che il tempo si trova quando la vita è talmente gentile da lasciare spazi utilizzabili così.
Quest’anno, per quanto mi riguarda, la signora Vita non si è profusa in cenni benevoli e cortesi, in proposito. Ma non importa.

Capisco che gestire un multiblog sia una responsabilità grande.
Capisco anche che occorra condivisione di comportamenti e senso di appartenenza, ma non credo che questi siano costruibili con la formula ‘un guest deve’ e neppure con la sensazione che quanto si scrive sia sottoposto a conteggi di frequenza, così come i commenti a cronometrazioni o valutazioni di merito. Ribadisco, per me è importante anche un saluto.
Per farla breve, secondo me il ‘piacere della scrittura’ dovrebbe restare il più possibile libero, anche in un multiblog.

Apprezzo le Stanze all’aria: mi piacciono la varietà degli argomenti e l’amabilità dei toni che generalmente vi albergano e che spero caratterizzino anche questo invito al dialogo..
Non le ho mai trovate sguarnite. Anzi: pensa un po’, Solimano, a me sembrano fin troppo fitte di post, a volte.
E io, che son donna di lente lettere e di lente letture, mi sento sempre in ritardo.
Mi pare anche che si cominci a conoscerci e a ri-conoscerci. A rileggerci, pure.
Non sono delusa da questa esperienza, affatto.
Mi sembra che ci sia una comunità di persone che vien voglia di conoscere sempre meglio, specie se l’atmosfera è quella dell’umana comprensione e della reciproca curiosità.
Aldilà dei numeri.

Per quanto riguarda le affermazioni relative alla ‘sottocultura blogghiera’, sento in modo molto diverso: ritornerò su questo tema. Ora ho già rubato troppo spazio.

Un saluto a tutti e un grazie grande.

zena

Silvia ha detto...

Intervengo prima qui che in risposta ai commenti sul mio blog e nemmeno rispondo agli sms che mi sono arrivati oggi, che ho lasciato a casa il cellulare e ne ho un bel po’. La vita è anche questa.

Un tramezzino, un bicchiere di bianco ed eccomi qui.

Che non si dica che non riservo sufficiente attenzione.

Intanto ringrazio Solimano perché mi è arrivato il dvd in regalo e ho gradito molto la scelta che ha fatto. Anche se non ne ho mai parlato per Bob Dylan nutro una specie di venerazione, ma non è questo il punto. Ora.

Non leggo nemmeno i commenti altrui, lo farò dopo. Per onestà assoluta, ora siamo tu ed io Solimano, seduti uno di fronte all’altro.

Ho letto una volta il tuo post, stavo per dare una delle mie risposte di getto, ma poi ho ritenuto giusto rileggere ancora. Per capire, perché subito non ho capito. E questo avrei scritto. E che senso ha scrivere una cosa così? Rileggi Silvia mi sono detta. Così ho fatto.

Ho riletto. E per la seconda volta non ho capito. Sei stanca.

Riprova mi sono detta. Ho riprovato. Ho riletto. Zero assoluto. Sono arrivata alla conclusione di essere rimbambita. E’ stata una giornata davvero infernale.

Allora ho preso tempo, sono arrivata a casa, e con calma, coi tempi dovuti, (io spesso sto fuori 12 ore al giorno) ho letto con la dovuta attenzione e credo di aver capito.

Credo.

Silvia ha detto...

Non m i accettava tutto il commento perchè troppo lungo. Lo pesterò a rate.

...


La tua richiesta Solimano è legittima. Più che legittima. Tu desideri, credo di aver capito, una cosa diversa da quella che è il Diario di Stanze. Tu desideri creare una rivista virtuale in cui argomenti quali: arti, scienza, politica, letteratura, scrittura, cinema, sociologia, psicologia e altro, si fondino e si alternino con competenza, regolarità, stile individuale e taglio editoriale preciso.

Il Diario, creatura che ti è nata piano, piano tra le mani senza quasi che te accorgessi, è ben altra cosa da ciò a cui tu miri e poco ha a che fare con le tue visioni di lavoro collettivo. Per i motivi che più volte ci hai già spiegato. E dal tuo punto di vista non posso che darti ragione. Tu ti spendi molto per questo “luogo” e io non avrei la tua pazienza, devo ammettere.
Il Diario che a mio avviso è un’esperienza straordinaria proprio per come si è sviluppata, è l’insieme dell’intimità e delle umane meraviglie e al contempo imperfezioni di noi partecipanti. A me piace pensare Maz in ferie, Sabrina in viaggio per Parigi, zena lungo le rive del Po, Emilia in Brasile ( che poi dal Brasile ha postato più di me) Annina alle prese col suo concorso, Barbara con Ettorello e l’asilo, Elena nel suo bel giardino, il grande Am a teatro, Haba al mare e che non vuol tornare a Milano, Solimano coi suoi amici a festeggiare anniversari che posta cose sull’arte magnifiche, che ogni tanto ci sgrida come se fossimo bambini, e ogni tanto ci loda come un padre innamorato dei suoi figli. E ho menzionato solo cose piacevoli, la vita ci impegna a volte in cose molto più gravose ed incerte. Ma vado avanti. Mi piace perché in questo modo sento questo luogo familiare e se bevo l’acqua filtrata dalla caraffa penso a Sabrina e sorrido. E potrei citare molte cose analoghe. Le assenze le vivo come un valore aggiunto perché mi sento così, davvero partecipe della loro vita. Ragionamento contorto? Può darsi, a mio avviso non tanto.

Silvia ha detto...

Ma tutto questo, che è un esperimento da non sottovalutare, e molto interessante, non ha nulla a che vedere con una rivista a cadenza settimanale, a tema e con impegni editoriali precisi. Anzi a ben pensarci è l’opposto.
er cui mi viene da fare come il tenente Colombo. Alzo le mani ed esco di scena.
Perché?
Perché io non voglio partecipare ad una rivista a cadenza settimanale. Non posso promettere una pubblicazione o due, non ho argomenti, strumenti, capacità e possibilità di assumermi un impegno del genere altrimenti mi sarei mossa in questa direzione già da molto tempo. E vivrei l’obbligo alla pubblicazione e al commento come una violenza, perché uno credo che abbia anche il sacrosanto diritto di sentirsi come un sacco vuoto e non avere niente da dire. Non è funzionale al blog?

Perché non lo sarebbe? Anche nelle migliori famiglie a volte è preferibile tacere. Guarda Solimano che c’è tutto il mio rispetto nel dirti questo: per me si è creata una comunità molto affiatata ed è vero, un po’ chiusa, proprio come una famiglia, e a mio avviso con molto senso di appartenenza, contrariamente a ciò che dici. Ma non su un progetto comune, non su una linea editoriale, su un Lavoro. Questo è un blog che dovrebbe diventare un luogo come Abbracci e Pop corn. Bellissimo, ma altra cosa da ciò che è ora il Diario in rete. Sì, su una cosa di sicuro sono d’accordo con te: forse ora stabilire delle regole è un po’ tardi, rispetto a quella cosa strana che è diventata il Diario in rete.

Silvia ha detto...

Ma rispetto appieno la tua richiesta, ci mancherebbe, e mi adeguo immediatamente.
Io non parteciperò a questo punto a questo blog in altri ambiti perché non saprei come e perché non ne ho voglia. Continuerò a leggere con estremo piacere perché so che ne usciranno cose molto belle da chi vorrà partecipare. Continuerò a commentare come ho sempre fatto, se mi verrà concesso, perché è nella mia natura non leggere superficialmente e poi lasciare un commento senza senso. Altrimenti non leggo e non commento. Spesso non ho tempo di fare nemmeno questo. Ma qui e sul Non blog ho sempre fatto così.

Sono ancora in una fase abbastanza faticosa in cui devo trovare un equilibrio, perché la perdita di una persona che si ama profondamente è molto difficile da superare, ma sono certa che col tempo riuscirò anche in questo. Ma per quanto sia "brava" non sono certo in animo ora, di assumere degli impegni del genere, quando non so nemmeno cosa vorrò indossare domani mattina. E poi non credo di dover dare giustificazioni di sorta. Però sono stata molto bene qui ed è stata un'esperienza molto interessante. Ho approfondito conoscenze che avevo precedentemente e ho conosciuto persone molto belle. Spero di continuare in questo percorso passando da queste parti.

Sono certa che strada facendo potrai "aggiustare il tiro", coi guest che hanno le stesse finalità, ottenendo ottimi risultati. Per inciso, non vedo poi, ora, per quale motivo altri guest potrebbero rimanere delusi. Da chi, da noi? Non credo che qui vengano postate cose di poco conto, anzi. Fa lo stesso.
Per il male che ti voglio Solimano, ti auguro le cose più belle e soprattutto buon lavoro.
Un saluto caro a tutti.


Perdonate la lunghezza.

Solimano ha detto...

Da molte osservazioni, alcune anche sgradevoli (e non parlo di Amfortas) credo di capire che il problema sono io, per cui potrebbe essere una buona idea che io passi il testimone ad uno di voi e che io non posti né commenti.
Un paradosso, ma del tutto praticabile. Non vorrei essere nei panni del futuro admin. Però come bidello una mano gliela darei ed anche un pat pat sulla spalla di cui avrebbe sicuramente bisogno, prima o poi. Sempre restando silente. Non male, l'idea comincia a piacermi.

Ciò detto, non credo di essere io il problema, ma che ci siano dei problemi reali risolubili.
Vogliamo vederli o no?

Ho detto fin dall'inizio che qui prima ci sono le persone, poi la scrittura, poi la cultura. Quindi non c'è nessun rischio di caffé letterario. Io non sono un maledetto intellettuale, sono un ingegnere aspirante idraulico e se vi dicessi quali sono i post che preferisco...no, non lo dico, sennò quell'ingrata di Silvia si monta la testa. Ogni tanto, mi scappa un post sull'arte perduta, vabbè, è un vizietto che mi potete perdonare.

Qui non c'è il rischio di troppi post ma di troppo pochi: è brutto, vedere dei giorni vuoti in un diario, ma succede. Ed è brutto che io pubblichi due post di seguito.

Ci sono state delle ruggini e ci sono ancora, basta leggere con attenzione i vostri commenti. Che vogliamo fare? Facciamo finta di niente o le mettiamo in bella vista? Io non ho problemi a parlarne, del pubblicatore di una email e del cancellatore di centinaia di post e commenti (qui, su Abbracci e pop corn e sul Nonblog). Non è gradevole, sapete, vedersi cancellati 300 commenti, vi auguro di non provare mai una esperienza del genere.

Mi sembra viga la legge del contrappasso, chiedo un maggior impegno, si anela a un maggior disimpegno. Un gioco bello è impegnativo, sennò che gioco è?

Ma soprattutto. Non voglio negoziare al rialzo né credo che voi vogliate negoziare al ribasso, chiedo che se non siete convinti vi asteniate (dicendo che vi astenete) e se siete convinti partecipiate con ragionevole continuità, sia nei post che nei commenti. Una ragionevole continuità che ho chiesto spesso e che finora, a mio avviso, c'è stata poco.

Do fastidio, lo so. Per carattere ma anche per un altro motivo: perché le cose le faccio e dà meno fastidio uno che le cose le dice (o le promette) e non le fa. Ma è tardi, per cambiare. Vabbè.

good night
Solimano, aspirante guest

Silvia ha detto...

Non credo di essere ingrata Solimano, ma onesta e non mi monto la testa:)ti ringrazio e la stima è reciproca come per tutti i compagni di viaggio. Ma hai posto condizioni, che pur comprendendo molto bene, non mi sento di condividere. Se non ho capito una ceppa dimmelo tranquillamente e ne riparliamo. Ma se ho capito bene, e credo di sì, purtroppo c'è poco da fare. Mica ho detto che sparirò comunque. Mi avrai sempre tra i piedi.

Solimano ha detto...

Rispondo alle osservazioni di Amfortas.

Impegno personale
Lasciamo perdere il post alla settimana. Certamente ti scheduli per il tuo blog, potreti farlo anche qui, dove sei guest. L'impegno, qualunque sia, uno non deve prenderlo con me, ma con se stesso.
La qualità dei post.
Questo non è un luogo di bella scrittura, ma un diario di esperienze. L'ho sempre detto, e come non do i voti ai film non do i voti ai post. Preferisco un'esperienza vera raccontata male che un farlocca raccontata benissimo. Però se si migliora nello scrivere è meglio.
Rimproveri. Il destinatario dei rimproveri ha certamente capito, non è sempre il caso di fare delle piccole piazzate.
Ruggine. C'è, o vogliamo fingere che non ci sia? E' legata ad una diversa opinione non su opinioni, ma su fatti e i fatti hanno la testa dura e vanno distinti dalle opinioni. Pesano, i fatti.
Altri guest. Ebbene sì esistono delle ottime persone che girano alla larga dai blog perché hanno non un pregiudizio ma un giudizio sfavorevole. Li capisco per tanti motivi, anche se esistono dei blog ottimississimi.
E vorrei sorprenderli, non deluderli.
Apertura all'esterno. Sì, è un problema di cui occorre che parliamo per trovare se possibile una soluzione che funzioni.

Non ho capito se tu vuoi continuare ad essere guest. Spero di sì, ma fammelo sapere.

saludos
Solimano

Solimano ha detto...

Rispondo alle osservazioni di Ermione.
Le argomentazioni sono analoghe a quelle di Amfortas a cui ho già risposto.
Rimane l'oblio. Beato chi oblia, io non posso. Sono stato accusato da te per quella faccenda, e quando è emersa la verità non ho sentito da te nemmeno un mi spiace.
Ogni tanto si sbaglia, è meglio ammetterlo, sennò la desiata empatia, dove va a nascondersi?
Non sono io che posso risolvere il problema che c'è fra di noi.

saludos
Solimano

Solimano ha detto...

Rispondo alle osservazioni di Habanera. Grazie per la condivisione riguardo ai problemi che ha un admin.
Io, come guest del Nonblog, rispetto il mio impegno di due post cicciotti al mese.
Facciamo un sano do ut des, e non dire che non sai scrivere, che non ti crede nessuno.

saludos
Solimano

Ermione ha detto...

Non ricordo realmente di averti "accusato"; ma di che parli. Dimmi esattamente di cosa stai parlando (link o simili) grazie.

Solimano ha detto...

Risposta a Zena.
io non voglio costringere nessuno, ma sarebbe il caso che ognuno costringesse se stesso (piacevolmente) in modo da operare perché empatia dialettica, senso di appartenenza e magari personalismo comunitario non siano parole vuote. Credo che siano parole che ti suonano familiari.
Ti ringrazio per la tua assidua presenza.
Su due temi mi piacerebbe che facessimo una bella discussione: i conflitti e quella che io chiamo la sottocultura blogghiera. Fra l'altro sono due temi fra loro collegati.

saludos
Solimano

Solimano ha detto...

Risposta a Silvia.
Tu stai prendendo una scusa per non scrivere post, altro che non aver capito una ceppa.
E non dire che ti avrò sempre fra i piedi, perché io me ne andrò da un'altra parte in cui tu non possa trovarmi.
Comunque, se continua così, siamo messi male, mi toccherà dire "Signore si chiude" e ci trovo qualcosa di strano in questo lodare Il diario in rete facendo però un passo indietro invece che uno in avanti. Tutto sarebbe più coerente se lo si denigrasse.
Silvia, non ci sto a fare l'animatore turistico né il passacarte. E quindi dammi una mano, reggiana di una.

saludos
Solimano

sabrinamanca ha detto...

Salute a tutti, ave!
Mi metto a scrivere sperando di esser lasciata in pace per una buona mezzoretta.
Non so da dove cominciare quindi salto un po' qua e là.
Mi sembra che dobbiamo chiarirci le idee...ecco qua, devo andare, a presto, spero!

sabrinamanca ha detto...

Che cosa è stato questo luogo sinora?
Un luogo d'incontro, di conoscenza, di scambio. I tempi e le modalità variano in funzione di come siamo, di come interagiamo, di quello che vogliamo o possiamo rivelare di noi attraverso le parole scritte e a cio' che chi legge è in grado di recepire. Un'esperienza che non ho visto svolgersi nei multiblog che ho avuto modo di leggere finora e che sono una sorta di contenitore dove ognuno ha il suo compito e fa la sua parte. Nessun giudizio di merito rispetto a entrambe le visioni, tutto dipende da cio' che si vuole.
Credo che la modalità usata finora sia la più rispettosa e realistica possibile e non capisco percio' gli inviti di Solimano a una ragionevole continuità e ai commenti regolari. Perché non li capisco? Perché se questo blog è un posto solo per noi come lo è stato sinora, non vedo il bisogno di forzarci ad essere cio' che siamo. La conoscenza si approfondisce attraverso le assenze cosi' come le presenze...continua

sabrinamanca ha detto...

C'è chi ha voglia, bisogno, attitudine a scrivere di più e chi meno, ci sono i momenti della vita in cui non si ha voglia di aprire la bocca per salutare un amico o non si ha il tempo per andare al bagno ed essere lasciati in pace due minuti allora perché qui dovrebbe essere diverso? C'è anche gente che una volta cominciata la conoscenza con taluno e talaltro si rende conto che non è interessato più di tanto ad approfondirla, c'è di tutto, come è sacrosanto che sia quando le persone si conoscono, allora a nulla serve, in questa situazione e in questo tipo di blog, forzare la gente. Se taldeitali ha scritto quattro blog dall'inizio e Sabrina non si ricorda nemmeno che esiste mentre a Silvia quei blog sono rimasti impressi, ecco che abbiamo ottenuto cio' che volevamo ottenere, una fedele riproduzione bloggiera della vita reale, e mi sembra che questo sia tutto fuorché dell'ipocrisia.
Per i commenti vale lo stesso discorso, mi sembra. Quando gli amici ci raccontano i loro fatti noi li riceviamo in funzione del nostro stato d'animo in quel momento, in funzione di cio' che stiamo vivendo, di cio' che ci attrae o meno. Possiamo anche avere il diritto di non aggiungere nulla e non commentare a meno che non vogliamo diventare un luogo dove si deve obliterare che è uno dei cardini dell'ipocrisia bloggiera. Io non mi offendo se qualcuno non commenta i miei post, mai, al massimo prendo atto, e sempre senza esserne certa, che quella persona non è interessata o toccata da cio' che scrivo, oppure penso che in ogni caso non ha nulla da aggiungere.
Capisco che altri funzionino diversamente, ma allora chi ha bisogno di essere rassicurato d'esser letto o gradito non ha che da dirlo e ciascuno risponderà a questo come meglio crede...continua

sabrinamanca ha detto...

Per riassumere: se vogliamo il blog resti un diario collettivo e interattivo sono convinta che cio' che abbiamo ora sia il modo più sano e rispettoso possibile e mi sembra che da questo punto di vista abbiamo ottenuto tanto se, come mi pare d'aver intuito, la maggior parte di noi si ricorda dell'altro, si interessa alla sua vita, pensa all'altro con affetto e preoccupazione. Credo che Solimano abbia ottenuto con questo blog quello che dice d'andar cercando senza trovarlo e, senza volerti offendere, spero tu mi creda, quando ci esorti a scrivere più regolarmente e commentare mi ricordi un padre che dice ai suoi figli e a quelli di un suo caro amico, su giocate insieme, senza sapere bene a che cosa uno vuole giocare e quali sono i suoi tempi e i suoi modi ma per esser tranquillo, sapere che tutto va bene.

Detto questo, il punto è anche, vogliamo fare di questo blog altro? Lo vogliamo aprire al pubblico, vogliamo focalizzare meglio i temi di cui si parla? Vogliamo investirci per farne qualcosa di diverso da un contenitore delle nostre personalità?
In quel caso si', Solimano avrebbe ragione di pretendere una certa regolarità, anzi, puntualità, piuttosto. Sinora mi sembra che i post siano stati tanti, a volte troppi. Uno al giorno basterebbe e sarebbe più adatto alla lettura di chi naviga fra i blog.

Che cosa vorrei io? In questo momento della mia vita sto molto dalla parte di Roby e mi sembra con questo di non tradire nessuno, degli amici di questo blog in cui mi sono sentita libera di rispettare i miei ritmi nonostante i gentili richiami di Solimano...continua

sabrinamanca ha detto...

Mi piacerebbe da un lato che il blog, questo, restasse cosi' com'è, con nuovi ospiti perché no, ma sempre rispettoso dei tempi e dei modi altrui. Volendo potremmo inserire dei tag nei famosi fils rouges, giusto perché siano più aperti verso l'esterno o definire meglio delle tematiche che vogliamo approfondire sempre con dei tag per poterle raggruppare più facilmente.

Credo che se i nuovi ospiti arrivassero, sarebbero i benvenuti e sono convinta che non abbiamo nulla di cui vergognarci.

Mi sembra in definitiva che il blog abbia ottenuto un risultato davvero eccellente in termini umani nonostante non risponda in buona sostanza alle aspettative del suo fondatore, se mi sbaglio, correggimi, Solimano.

Per finire e per dovere d'onestà, ho trovato il primo commento di Amfortas critico, il suo tono mi é sembrato infastidito, piccato, il che è assolutamente legittimo visto che stiamo facendo il punto della situazione e ognuno dice quello che pensa, ma in nessun momento astioso. Allora, forse c'è qualcosa che non so e non vedo, e in tal caso sarete tanto gentili da spiegarmi di che si tratta, in caso contrario, Solimano, ho trovato il tuo commento di risposta, quello si',astioso.

Per il momento questo è il mio contributo alla discussione. Leggero' il resto e attendero' riscontri. E intanto qui piovono corde, gatti e cani, a catinelle.

Buon fine settimana a tutti, nessuno escluso!

Anonimo ha detto...

Vorrei dire solo una cosa prima di parlare del blog. Amfortas è stato schietto, Solimano ha percepito nelle sue parole un tono duro. Capita di non capirsi: fa parte della vita ed è bello chiarirsi e ritrovare quella serenità che sono sicura caratterizza tutti noi per continuare il dialogo che mi sembra proficuo.
Il problema, Solimano, non sei assolutamente tu. E' chiaro che si dissente da te, perchè tu ci poni davanti a dei problemi. Il problema è che chi partecipa a questo blog non può rispondere alle tue richieste così come tu auspicheresti. Questo mi sembra sia stato detto da chi è intervenuto e questo è uno dei problemi da affrontare: è possibile non darsi regole rigide, ma trovare soluzioni insieme per fare in modo che il blog migliori?
Oppure, Solimano, non ti interessa più un blog che vada avanti così come è andato finora?
Penso però che sia emerso qualcosa di estremamente positivo che è merito tuo e mi piace riconoscerlo: hai saputo mettere insieme persone che si sono trovate in sintonia, che hanno cominciato a mettere in comune qualcosa di sé. Hai studiato un progetto, l'hai messo in opera e questo non è da tutti.
Questo è emerso da tutti. Un blog dove c’è attenzione ed ascolto gli uni degli altri.
Come si può andare avanti, come si può renderlo un posto ancora migliore e forse più aperto anche ad altri? Questo è qualcosa di cui dobbiamo parlare cercando di uscire un po' tutti dalle nostre idee e vededno se è possbile fare un passo in avanti anche piccolo.
Alcuni di noi hanno più tempo, altri meno per quelli che sono i problemi della vita e di ciò che facciamo fuori da internet. Dobbiamo rispettare le difficoltà di ognuno. Io l’avevo già detto precedentemente, dare regole troppo rigide può voler dire escludere persone che hanno dato un bellissimo contributo a cui io non rinuncerei. (Stefania per esempio era intervenuta) alcune volte ed è sparita, Roberta oggi ci dice che non scrive più, forse per altri motivi, ma comunque mi piacerebbe tanto che continuasse in qualche modo a partecipare, come può. Roberta è un esempio chiaro: ha postato tentissimo, oggi ha difficoltà, è stnaca, non so... Deve stare fuori? Per me no: è bene che l'abbia detto. Chi può di più, cercherà di fare di più, chi può di meno sarà sempre il benvenuto. (Almeno io la penso così)

I post di chi ha postato meno e i loro commenti sono stati davvero preziosissimi, migliori a volte dei post stessi. Lo dici anche tu Solimano. Questo vuol dire che chi è qui ha sposato la filosofia che sottende questo luogo.
A volte però la vita ti chiama altrove, e ci si deve allontanare da un luogo per essere in un altro. Come deciderlo a priori? Come stabilire le priorità? Cerchiamo di lasciare aperte le porte.
Io ho postato più di altri, ma non mi sento per niente più brava, sia perché concordo con Amfortas a volte non sono stata neanche io contenta dei miei post, ma in compenso a volte i commenti lo impreziosivano.E poi ho avuto più tempo anche se non sempre in modo continuativo.

Io non credo che nessuno voglia fare un passo indietro, né trovare scuse per non fare post, semplicemente si dice onestamente che non si può garantire un impegno così assiduo come lo richiedi, Solimano. E’ capitato per esempio che si postasse più post al giorno. Non è possibile programmare per farne uscire uno al giorno. Uno al giorno mi sembra sia una buon ritmo, altrimenti anche commentare diventa un impegno forte.
Sono d’accordo con Zena e come lei “non sono delusa da questa esperienza, affatto.
Mi sembra che ci sia una comunità di persone che vien voglia di conoscere sempre meglio, specie se l’atmosfera è quella dell’umana comprensione e della reciproca curiosità”.
Questo non è bello??? E' un punto a cui siamo arrivati e non è da tutti i post collettivi davvero.
Vorrei che da qui ripartisse la discussione che vada avanti con un po' più di serenità.

Dario ha detto...

Sposo il commento di Sabrina :-)

Solimano ha detto...

Eureka! Ho trovato una soluzione che mi soddisfa completamente. Era lì, alla portata del mio naso, forse troppo vicina agli occhi, per questo non l'avevo vista.
Ma aspetto che qualcuno che non ha ancora commentato lo faccia, ad esempio quei pelandroni del Màz, di Annarita, di Barbara e di Letizia. Stefania credo proprio che non commenterà, impegnata com'è nella assidua lettura dei Racconti Quadrumani. Con calma risponderò a Giulia ed a Sabrina, ne dirò quattro fuori dai denti a Silvia, che ha detto che non vuole più postare ma commentare sì, ed oggi non ha ancora commentato: Silviaaaa! Svegliati!
Poi ho altro da fare, perché sono preoccupato per Abbracci e pop corn: l'altro giorno ha avuto 807 visite, ma ieri è rimasto sotto quota 800 (bisognerà fare qualcosa, va bene tutto, tranne alterare i dati del contatore).
Ah, stanotte ho messo nel blog un meraviglioso film sulla Resistenza girato nel 1950, e un alto esponente della Democrazia Cristiana protestò vibratamente: "Siamo nel 1950, e stiamo ancora a parlare della Resistenza?". Gli eterni ritorni della storia... Il pane l'ho comprato, i giornali anche, fra un po' c'è la pastasciutta, che si vuole di più? Un bel blog Come Stanze all'aria, c'est facile.

buona giornata
Primo
P.S.Oggi non mi chiamo Solimano perché gliene avete dette troppe, l'ho messo in castigo dietro la lavagna... e se ci chiamassimo "La classe degli asini" non sarebbe meglio? Reclamo per me il ruolo di Asinus Maior.
P.P.S. Non preoccupatevi più, la regola di almeno un post alla settimana non la metto. Ho pensato di metterne una molto più dura: almeno un post ogni cinque anni.

Ermione ha detto...

Da oggi non sono più in Stanze all'aria, né in Abbracci e popcorn. E' stato bello stare con voi tutti; continuerò a seguirvi sui vostri blog, tutti interessanti e piacevoli.
ELENA

Solimano ha detto...

grazie Elena e saludos
Solimano

Barbara Cerquetti ha detto...

Acci, qua è stata messa troppa carne al fuoco per i miei poveri neuroni intasati.

Allora dirò:

1)Sul senso di appartenenza

Io lo sento, nello stesso modo in cui lo descrive Silvia nel suo commento. Se uso la caraffa penso a Sabrina (o Sabrì, passerai alla storia per la caraffa!Eheheh!), quando mi capita di ascoltare un aria di opera mi viene in mente Amfortas, ecc.ecc..
Per quello che sono le mie magre esperienze di diario (sia collettivo che individuale)tanto basta.
Sono sempre stata convinta che oltre a questo l'unica cosa che possa affiatare di più la gente sia una bella cena sociale, dove si comincia parlando dei massimi sistemi, si continua accapigliandosi un pochetto sulle questioni pratiche e si finisce a vernaccia e stornelli in stile
"pe' fa la vita meno amara
me so' comprato 'sta chitara..."

Essendo ciò impossibile, non so cosa si potrebbe fare di più senza diventare una rivista (che è una cosa diversa da un diario).

2) Sulla costanza

Io faccio del mio meglio e non mi rimprovero niente.
Non è che mi devo giustificare, ma anche dai miei post vedete che non ho particolari problemi a parlare della mia vita quindi non ho remore a spiegarvi le mie linee di condotta.
Dicevo, faccio del mio meglio per quello che sono i miei impegni e le mie energie, dedico a stanze all'aria il tempo che riesco secondo la priorità che ha tra le cose che devo fare, con spontaneità e senza forzature. Considerando che non aggiorno il mio blog personale da più di un mese e che più o meno la stessa cosa si può dire per Abbracci e pop corn - mentre su stanze ho continuato a postare e a commentare- direi che questo nostro luogo si piazza in una discreta posizione.

Allora Primo ti dirò chiaramente: se ti va bene così come faccio, io resto molto volentieri, ma se vuoi di più, in questo momento non ce la faccio.
Dimmi tu.

Su tutte le altre questioni mi sono un po' persa.

Solimano ha detto...

Risposta a Sabrina.
Ma lo sai che hai detto delle cose molto intelligenti? Le condivido quasi tutte, e sono coerenti con la risposta globale che darò a fine giornata.
Su una cosa forse non siamo del tutto d'accordo: quello che si chiama l'apertura all'esterno. Prima di tutto siamo aperti come qualsiasi blog, e comunque, siccome so guardare le visite, ci sono persone e blog che vengono a trovarci spesso senza commentare mai. Il vero obiettivo non è la crescita, c'è un limite che è legato alla modalità (non si può andare oltre ai venti guest massimo massimo), ma l'utilizzare gradevolmente una modalità che consente di spostare il confine fra detto e non detto (il che in certi casi ha presentato dei problemi, perché è naturale che ognuno difenda il proprio copione). Qui ci sono persone, non blog.
Condivido il tuo cogliere la differenza con i multiblog, che generalmente sono un assemblaggio di monadi senza porte e senza finestre. Magari le singole monadi sono bellissime, ma qui da noi c'è una fluidità relazionale che nei multiblog è quasi del tutto assente.

saludos
Solimano

Sliva ha detto...

Perchè dovrei svegliarmi Solimano? Credo di aver già scritto abbastanza e penso pure con chiarezza. Aspetto che anche gli altri commentino e dicano la loro e che il confronto sia pieno.
Non sono d'accordo con Am che sostiene che la qualità dei post a volte è scadente, ma questo è il mio parere. Non è un luogo a tema e ognuno mette del suo. Così com'è. Credo sia la vera ricchezza del Diario. Rimane aperto il punto della questione: questo luogo rimane così com'è e quindi con le modalità finora applicate perchè le umane possibilità di ognuno indicano questo, o dovrà diventare un'altra cosa con metodi e regole precise?
Perchè tra il serio e il faceto non ho ancora ben capito.
Per il resto non mi ripeterò.

Adesso ho letto tutti i commenti.

Saluto Roby alla quale auguro buona vita, e che spero di rivedere prima o poi, Elena che ha deciso di andarsere, alla quale auguro buona vita anche a lei.
E per coloro che finora non si sono espressi o presentati di frequente su Stanze li saluto da lontano.
E adesso dimmene pure quattro Solimano.

Silvia ha detto...

Dimenticavo: ritengo un tantino offensivo che tu abbia letto il mio commento unicamente al fatto che non voglia scrivere post. Credo di aver detto molte altre cose. Non ho nulla di cui pentirmi o sentirmi in colpa.
E non mi è piaciuta la frase: andrò dove non potrai trovarmi.
Non ne voglio fare una questione personale ma non l'ho gradita nemmeno un po', sappilo.
Non ti considero nè un bidello nè un passacarte, ma nemmeno io sono una mocciosa Solimano e le parole per me hanno una valenza ed un peso specifico. Sempre.

Solimano ha detto...

Silvia, pensa un po'. Credevo di averti citato in modo umorale, spiritoso, anche affettivo (così mi è stato detto anche da altre persone) e vedo che tu l'hai preso come offensivo. Mi spiace ma non mi scuso, perché non ritengo di aver niente di cui scusarmi. La mia posizione è molto semplice: mi spiace che tu non scriva più post, ma sono contentissimo che tu commenti, ma quando e come vuoi tu.
O meglio, ho una cosa di cui scusarmi: di non essere entrato in una serie di aspetti che hai messo nei tuoi post, questo sì, hai ragione. Ma ieri ero tirato per il collo e sono andato avanti necessariamente veloce con tutti. Oggi procedo più distesamente e ci tornerò, non perché me l'hai chiesto tu, ma perché i tuoi post lo meritano. Lo vuoi capire o non che ti sono affezionato? Ti dà fastidio? Credo di no.
Rileggimi in questa ottica e te ne accorgerai.

saludos y besos
Solimano

Solimano ha detto...

Giulia, parto dalla fine del tuo commento dicendo una cosa che forse ti sorprende e che comunque non fa parte della nostra discussione. Ma ci tengo a dirla.
La serenità per me non è un grande obiettivo. Trovo che sia uno stato a rischio di inerzia e di asetticità. Soprattutto trovo che non sia l'innesco della creatività, grande via di fuga a disposizione di tutti, non solo degli artisti o dei cosiddetti creativi. Invece l'umoralità, la vitalità, la gioia (eh sì, la gioia) sono più desiderabili anche se non permanenti, mentre le conosco le persone contente della loro serenità cronica: uno sbadiglio via l'altro.
E quindi questo posto ha da essere, più che sereno, vitale, gioioso, dialettico, sorprendente, anche sofferto. Il tutto con naturalezza. Perché aveva ragione Jerome, raccontando di quella cena in cui tutti erano ingessati, poi una donna, che faceva l'attrice, cominciò a parlare del suo lavoro. Tutti ad ascoltarla a bocca aperta, e tutti, poi, a raccontare del proprio vissuto personale, e passarono la notte senza alzarsi da tavola.
Questo crea un problema: che ad aprirsi di più ci si mette in discussione, non s'indossa la solita maschera usuale nei blog e nella vita reale. Sicuramente alcuni disagi e difficoltà sono legati a questo.
Roby. Ci scriviamo correntemente via email scherzando fra di noi, come abbiamo sempre fatto. Mi piacerebbe che ci fosse, ma non le scrivo perché torni, ma perché mi piace scriverle.
Stefania. Forse ho sbagliato io enfatizzando la mia laicità, e la cosa l'ha infastidita, perché io non sono di quei laici che dicono io non ho il dono della fede, ma di quelli che dicono non ho il difetto della credulità. Altre cose del genere, perché a volte fatico a controllare la mia componente ironica. Vorrei che ci fosse, anche perché a livello arte è una delle pochissime persone che ha vera e amorosa competenza in rete. Ma se ha scelto di intervenire sui Racconti Quadrumani di Remo Bassini invece che nel Diario in rete, evidentemente ha altre priorità che non condivido ma che comunque devo accettare. Non credo che torni, ma non si può mai dire.
Anticipo una delle mie conclusioni: sarebbe una grossa stupidaggine chiudere un posto bello e veramente originale come Il diario in rete e non lo chiuderò.

saludos
Primo

Solimano ha detto...

Barbara, il diario in rete come rivista io non lo vedo proprio. Perché sulla scelta dei temi dei post i guest devono essere completamente liberi. C'è solo un vincolo, che abbiamo ripettato sempre: che non si fa il post e il contropost, ma si discute nei commenti. Vincolo che era nelle regole d'ingaggio iniziali, come c'era il vincolo che si publica in tempo reale senza giochetti di scavalcamento. Mi sembra che siano due ottime regole che infatti sono state interiorizzate da tutti. Però, può essere che i contenuti siano anche da rivista, con la storia dei fil rouge che io sto praticando da tempo e non sono il solo a farlo. Però, il vero diario è bello che sia così, con un post sull'arte perduta a cui arriva sopra l'asilo di et-Torello e sopra ancora il viaggio sulle tracce di Jane Austen e sopra ancora l'interrogazione di matematica fatta dallo spietato Màz.
Sul senso di appartenenza sto cambiando idea: meno se ne parla meglio è. Sennò c'è il rischio di Furio con Magda: "Io ti amo? Tu mi ami?". E Magda: "Non ne posso più!"
La costanza. Difatti ho messo tre vizi come immagini: Incostanza, Invidia e Superbia, e ognuno si accorga dei vizietti suoi, perché nell'approccio relazionale c'è comunque anche un aspetto a suo modo competitivo: c'è nei bambini dell'asilo, vuoi che non ci sia in noi?
L'ho già raccontato, lo facevo ai corsi: chi di voi è iracondo, si alzavano diverse mani, chi di voi è lussurioso, tutte le mani su, chi è invidioso, nessuno alzava la mano, ma l'alzavo io. Capivano, eccome.
E quindi siamo qui col fardello e le ali delle nostre singole personalità, sempre esposti allo scazzo, che quello silente è il peggiore. E' divertente.
Come costanza e come presenza mi hai sorpreso in senso positivo e inaspettato, continua a sorprendermi. Della modica razione di post ne scriverò in chiusura.

saludos
Solimano

Solimano ha detto...

Silvia, sul discorso rivista credo che in altri commenti sia emerso chiaramente che non ci tengo assolutamente a mutare il diario in rete in una rivista. Il diario è di esperienze e tale deve restare. Con una necessaria precisazione, che anche le culture sono esperienze: libri, musiche, film, quadri. Perchè la sentiamo sui polpastrelli la differenza fra uno che ti parla di quella musica in quella sera e uno che ti fa un tractatus sul K491.
Non ho complessi a dirlo, i miei post sull'arte perduta sono esperienze come la caraffa di Sabrina e la bici Jolanda di Silvia. Ogni giorno mangiamo, lavoriamo,passeggiamo, leggiamo libri, guardiamo film. Quindi non è una rivista, ma ci si può scrivere di tutto, e usando i tag raggruppare ciò che si è scritto. Ma l'ordinamento principale è quello cronologico del diario.
Quello che tu chiami Lavoro, qui non è una rivista, il Lavoro è la Modalità che usiamo, una modalità furbacchiona che ci permette di non farci ingabbiare nello specialismo. L'analogia con il mezzo è il messaggio di MacLuhan stavolta ci sta.
Sul dolore ti capisco. Purtroppo ti capisco. E non dico altro, perché ho un rigoroso confine riguardo quello di cui non voglio parlare. Per questo me la prendo col dolorismo così diffuso in rete, sofferenza autoprodotta sventolata come se la tristezza fosse una bandiera.
Non ci siamo capiti sulle mie parole di delusione dei guest futuri. Non è in ballo la nostra qualità personale e di scrittura, ma la cultura blogghiera che ci portiamo dietro, senza che ce ne accorgiamo. Su questo tema tornerò quando Zena scriverà un post sul tema. Però c'è da dire una cosa positiva: qui ormai siamo molto più persone che blogghieri e blogghieresse. Sullo scrivere post oppure no, tieni aperta una porta interiore. Deciderai tu come ti va, le persone cambiano e cambiano le circostanze. Un buon può darsi fa gioco.

saludos
Solimano

Letizia ha detto...

Arriva la Signora Cacini!

Eccomi, sono stata convocata e non sono molto a mio agio perché:
- ho partecipato pochissimo, anzi diciamo per niente,
- non conosco nessuno, perché anche se ho letto molti post, mi manca lo "storico emozionale",

ergo:
- o faccio la signora Cacini (che di buono ha che è pur sempre una Signora, non so se mi spiego)
- o parlo in generale di come piacerebbe a me che fosse un posto tipo questo.

La seconda che ho detto, anche perché non ho scelta (benché il fare la Signora mi attragga, di tanto in tanto).

1) In un luogo "non professionale" per scelta, quindi amatoriale, è impossibile imporre tempi editoriali; in un "diario" è impossibile imporre scelte tematiche. C'è quindi poco da scegliere, se non si vuole snaturare il Diario il rete.

2) Contatori e visite: in un luogo amatoriale non hanno alcun peso, se non quello di lucidare le scarpe (e l'ego) di chi li tiene sott'occhio. Le visite dall'esterno aumentano solo se ci sono tematiche che ti toccano profondamente: personalmente, socialmente, economicamente, politicamente. Altrimenti sono visite di controvisite: belle maniere, do ut des un po' sterili.

3) Qualità: difficilissima da certificare. Io l'ho trovata qui, eccome, ma anche altrove, è la mia opinione e vale zero al contatore (salvo le suddette lucidate, ma ci torno). In un luogo amatoriale non si sta normalmente a pesare la qualità, come non si pesa la quantità (vedi punto 1). Si sta perché ci si sta bene, ognuno ha il suo perché, tanti perché fanno comunque una comunità. Magari piccola, ma tale. E quella infatti c'è.

Può essere che il Diario cominci ad andare stretto, semplicemente perché va, come l'acqua di un fiume e un giorno arriva al mare e si disperde. Per alimentare i fiumi ci sono gli immissari.
Questo è il punto.
Che non implica necessariamente far diventare il Diario in rete un'altra cosa.
So di averne parlato con Solimano prima ancora che si buttasse con tutte le sue energie nell'avventura in rete.
Per me i "posti" (virtuali e non) devono essere aperti. Aperti a tutti, aperti a tutti i commenti, con i rischi che ne conseguono. Questo non dà loro vita eterna, ma certamente centuplica gli stimoli.
E per esperienza (tutto sommato ottima) fatta su un forum, l'amministratore (ovvero il povero cristo deputato all'ingrato compito) interviene solo in casi estremi e censura in casi estremissimi.
Si scazzi chi può, insomma, se è questo il problema. Ma nella mischia corre spesso una linfa che dire vitale è poco, e che riesce a coagularsi e a diventare concime di rara eccellenza (dal famoso letame nascono i famosi fior).
Post liberi a 360° (e questo già c'è qui) e commenti altrettanto liberi a 360°:
"commento sì, commento no", come cantava Elio con le Storie Tese, "commento bidone, commento sornione, commento stronzo, commento cattivo, commento amoroso, commento sdolcinato o querulo, nessun commento".
Perché il commento (per me) dice se ha da dire, il commento entra nel merito, anche a gamba tesa, ma entra, spappola, scuce, ricuce, s'incanta, fa le pulci o tesse le lodi di "quel" post. È così che si comincia poi a parlare sul serio di noi, delle nostre "affliggenze" (lo dico per fare il controcanto alle perdonanze, in questi giorni fa tanto Palais Royal ...), a parlare delle cose, a farsi delle idee, a scambiarsele e magari anche a cambiarsele.

Sulle lucidate di cui sopra: lungi dal far polemica (peraltro sterile, e qui a forza de sterilizzà, signora mia, ce so' rimaste solo l'ossa ... [l'ho sentita al supermercato, poi dici perché uno va a fare la spesa!!!]), abbiamo tutti bisogno di credere in quello che facciamo, anche e soprattutto se parliamo di noi, e altrettanto bisogno di calde ed avvolgenti braccia, lo so, lo so così bene che so pure che troppo lucido fa lo stesso effetto della varechina ...

Solimano ha detto...

Grazie Letizia e salutami la Signora Cacini.
I forum
"È il villaggio che fa lo scemo, ma è lo scemo che fa il forum. Nel senso che tu puoi scrivere il miglior post della tua vita, ma contro chi ti risponde "Uhei!" o "Aarghhh!", sei assolutamente disarmato".
Così scrivevo sette anni fa su Golem, e mi condivido.
Inoltre l'amministratore era proprio il povero cristo deputato all'ingrato compito, come l'hai chiamato tu. Un Re Travicello.
Dopo di che, sul forum dell'Unità, c'erano degli interventi che mi lasciavano a bocca aperta, e anche in altri forum, ma qui la faccenda è un po' diversa: un gruppo di guest che non supererà le venti persone e l'ultimo guest che pubblica è quello che ha il boccino in mano. Perché esiste un numero critico ottimale, e comunque una comunità di venti persone non mi sembra una robetta da ridere. Ce ne vorrebbero tante, senza atteggiarmi a profeta.
Perché qui la qualità vera, più che la scrittura, è l'insieme di relazioni e l'essere un diario di esperienze va in quella direzione. Esperienze più che opinioni.
Però il Re Travicello non va bene perché un punto di riferimento, una boa di salvataggio, per dirla chiara, un rompiglione ci vuole (qui sono io) per tanti motivi, compreso quello che le tensioni e le pulsioni del gruppo gli saltino addosso. Le tensioni e le pulsioni ci sarebbero comunque, è meglio che abbiano un capro non imbelle con cui prendersela. Fa parte del mestiere, il rompiglione si incazza, però il giorno dopo si diverte pure lui perché fa il guest, come gli altri.
Funziona. Perché funziona? Perché il guest è veramente libero, come esperienza, come argomento, come momento di pubblicazione.
Amatoriale o professionale. Sto sull'amatoriale, convintamente. Amatoriale non è sinonimo di superficiale, è un irregolare che conosce la lingua dell'uomo bianco e degli indiani.
L'amatoriale può sfuggire alle trappole dell'ignorantaggine e della culturaggine, sorelle mefitiche che fanno finta di litigare ma che si sostengono reciprocamente.
Contatore. Qui non è importante (nel blog del cinema lo è), ma l'ho messo in chiaro, come mia abitudine. E' meglio che le visite siano ottantasette invece che ottantasei, ma l'obiettivo primario non è quello.
Commenti. Spesso sono più importanti dei post, perché è nei commenti che si sviluppano le relazioni o s-relazioni. Qui sono liberi, aperti a chi vuole commentare, salvo capire qual è la situazione inevitabile (almeno per ora). Se tu fai un gruppo di venti persone di cui non fa parte un certo blogghiere che voleva esserci o che magari voleva essere invitato per poter rispondere no, stai certo che quel blogghiere magari ti viene a leggere tre volte al giorno, ma non commenta perché si sentirebbe un minus habens rispetto ai guest con la patacca sul petto. Una stupidaggine, a pensarci, ma gli esseri umani -uomini e donne- sono fatti così. E' lo stesso motivo per cui è difficile che mettano Stanze all'aria nei preferiti, pur sapendo benissimo che è un blog bello e nuovo. Mica c'è da piangerci su, basta rendersi conto che questi problemi esistono. Però il punto chiave è che sono un nice to have, perché il punto chiave è la miscedazione delle esperienze personali di una ventina di persone. Questa c'è.
Aspetto che Annarita e Màz commentino, come mi hanno promesso di fare, e poi trarrò le provvisorie conclusioni di questo thread affannato sì, ma veramente ricco.

saludos
Solimano

Silvia ha detto...

Scusate se mi dilungo su questo aspetto, ma ci tengo molto a precisare una cosa.

Mi fa molto piacere Solimano che tu mi sia affezionato, la cosa è reciproca, ma questo non ti autorizza a tacciarmi di malafede.
Il rispetto che cerco di riservare sempre agli altri, gradirei che venisse riservato anche a me. Per cui sarebbe stato carino da parte tua, concedermi la seconda risposta anzichè la prima, e se eri di corsa, aspettare il momento opportuno, come spesso faccio io, che scrivo: leggerò con calma e tornerò. Perchè per rispondere al tuo accorato post, che reputo importante per te e tutti noi, ho sì e no mangiato e ho tralasciato tutto il resto, dando una risposta in 4 puntate.
Per poi sentirmi rispondere che sono una "furbetta". E lascia stare la spiritosaggine delle risposte perchè di spiritoso non c'era nulla.

E' quindi con la chiave affettiva Solimano con cui ho letto le tue risposte, ma ti chiedo, per il futuro, di criticarmi su qualunque cosa, nozione, concetto che io possa esprimere, ma mai più mettermi in bocca cose che non ho detto o peggio che non ho mai pensato. L'ultima volta che qualcuno si è azzardato a farlo, si è preso un panetto di burro tra le corna. Ci tengo a precisarlo perchè io parlo chiaro e non mi piace che gli altri suppongano ciò che penso, poichè basta chiedermelo e io risponderò con la massima onestà possibile. Mi fa piacere che tu abbia compreso che hai un po' bistrattato il mio commento, ma voglio che sia chiaro che su alcuni aspetti del mio vivere, non è con un buffetto affettuoso che mi si mette a tacere, non su certe cose.
Detto questo per me la cosa è chiusa e non ci tornerò più sopra.

Lo so bene cos'è il Diario, lo vivo. E come tale mi pareva impossibile stabilire dei numeri fissi e post a comando. Se è un Diario, uno scrive e commenta quando ha qualcosa da dire. Penso io, per cui ho faticato a comprendere la natura del tuo post.
Anche se mi rendo conto che tempi sfilacciati o anse silenti possano dare l'impressione che stia per morire. Ritengo che per sua natura, proprio per questo invece, prenda fiato e si rinvigorisca. Se io non faccio altro e non vivo altro, che cavolo avrei da scrivere poi? Questo è un ottimo gruppo a mio avviso, con ottime persone. Conta la qualità, che ribadisco per me è alta.
Poi staremo a vedere.


Letizia ciao, ti leggo con molto piacere. Non mi dilungherò sul tuo commento perchè ho già scritto abbastanza e poi è giusto che lo faccia Solimano.
Però prendo spunto da una tua nota sui commenti per precisare: se è vero che di norma io entro nel merito del post con più o meno competenza, non disdegno, proprio qui sopra in cui mi sento a casa, che qualcuno passi anche per lasciare un saluto, un cincino di carineria, che so da chi arriva e dal valore che porta. Non è piaggeria. Non qui per lo meno. Per cui va bene, anzi benissimo se si scambiano gentilezze se non ci si azzuffa ogni 3 per due, perchè sfatiamo anche questo mito: non è sempre sinonimo di mente vivace,spesso è semplice cafoneria.

E ora vado a fare l'abbonamento alla stagione di prosa, così questo inverno mi auguro che avrò buone cose da condividere.
Buon pranzo a tutti.

Letizia ha detto...

Solimano,
lo so che su questa cosa dei Forum non siamo d'accordo, e certamente guardando il contributo generale sul web di questi ultimi, se ne dovrebbero trarre solo conclusioni deludenti.
Eppure, come in ogni cosa umana, se guardi ai fenomeni massificati trai le stesse conclusioni, per cui non varrebbe più la pena di fare niente e l'umanità sarebbe ancora all'età della pietra. Tra la creatività, spesso di pochi, e la massa, che ha una sua non trascurabile intelligenza, c'è un'inerzia diseguale...

In realtà in un posto impostato bene (proprio come Stanze all'aria, per esempio), la selezione si opera da sé, i disturbatori di mestiere, ignorati, dopo aver sputato vacuità o fiele, se ne vanno; e restano impigliati quelli che hanno qualcosa da dire.
Capisco che fare il Re Travicello non possa essere un'ambizione, ma il famoso amministratore può anche ricoprire ruoli diversi: il propositore, il curatore, il compositore ... e mi pare che tu già lo faccia. Insomma, a questo punto non capisco quale sia il problema che hai con questo Diario. Così strutturato, va benissimo, dati i tuoi criteri. Se si tratta di introdurre altre persone (ma fino al massimo di 20 ...), bisognerà fare il passaparola, ciascuno nel proprio entourage.

Stare sull'amatoriale è una scelta, e mi pare che qui sia condivisa da tutti. Chi ha detto che vuol dire superficiale? E siccome giustamente riconosci che l'amatoriale è un irregolare, poi l'irregolarità tocca accettarla.
I commenti sono importantissimi e qui ci sono.
Sul "minus habens": entri nella psicologia, gli uomini e le donne sono fatti così, d'accordo, e andiamo avanti. Non mi pare infatti che lo scopo di Stanze all'aria sia la terapia di gruppo. Chi vuole venire viene, chi vuole scrivere scrive, se poi si sente minus o plus saranno affari suoi.

Silvia, ciao anzitutto, mi preme solo precisare che non volevo sobillare la guerriglia commentifera! E sono assolutamente d'accordo che tra "amici" sia importante anche un saluto, un cincino, come dici. Eccome no. Probabilmente ho male espresso l'idea che la provocazione non è un elemento negativo, purché sia supportata da argomenti, e quindi non deve essere vissuta come una zuffa, ma piuttosto come il corto circuito introdotto da un'idea "altra".
Sono certamente d'accordo con te che la zuffa per la zuffa è solo cafoneria (nella migliore delle ipotesi). A rileggerti presto!

Dunque Solimano, qual è il problema? Chiamare un altro po' di selezionate persone?

La Cacini te la saluto, sta là a rifarsi il trucco e lucidarsi le scarpette e la borsetta (le invidio la capacità di dedicarsi questo tempo).
Ciao ciao.

annarita ha detto...

Ho letto tutto dall'inizio alla fine ed è stato utile perché ora evito di dire cose che non avrebbero più senso, visti i commenti che si sono succeduti.
Io sono molto contenta di questa esperienza di Stanze all'aria e non vedo perché non dovremmo o non potremmo continuare come abbiamo fatto finora. Pur non conoscendoci personalmente, abbiamo raggiunto un buon grado di affiatamento che ci permette di andare avanti in questa eperienza con naturalezza e sincerità. Qui dentro non credo proprio ci sia pericolo di contrarre la famigerata malattia presenzialista che affligge molti blogger, (penso sempre alle ironiche pisciatine e alla grande capacità affabulatoria di una persona che mai dimenticheremo). Qui ci sentiamo liberi di dire o non dire, di rispondere o di tacere se ci sembra più opportuno proprio come si fa in famiglia o in un gruppo di amici affiatati. Ci sono momenti nei quali si parla di più o di meno, per tanti, diversi motivi e tutti validi, a mio avviso. Non è possibile misurare, pesare, contare o si rischia di snaturare un esperimento che mi sembra ben riuscito. Non siamo nati, credo, con l'idea di sfociare all'esterno aspettandoci commenti regolari da parte di chi, o più o meno casualmente, possa capitare in questo multiblog. E non penso sia un grosso problema, vista la sua particolare struttura. Questo in generale, per entrare più nel personale dico che da quando appartengo a questo gruppo, spesso mi sono venute in mente cose o situazioni delle quali ho pensato, "Ne può venir fuori un post " proprio per il gusto di dividere la cosa con voi. Mi piace entrare qui e leggere i contributi di ognuno, oramai riconosco la cifra che distingue ogni partecipante e mi fa piacere godere del frutto della riflessione di ognuno, sia che si parli di arte o di musica, come dei problemi pratici e dei piccoli o grossi inconvenienti della vita di ogni giorno. Mi sono sempre sentita libera, qui dentro, e proprio ora che mi sono sbarazzata dai sensi di colpa, non voglio doverci ricadere. Non sono assidua a tenere aggiornato neppure il mio blog, forse ve ne sarete accorti, e qui dentro, a maggior ragione, non mi viene l'ansia da prestazione. Se ritengo di avere una cosa interessante da dirvi, entro e ve la offro. Quando leggo gli altri post commento perché lo voglio fare e ritengo in quel momento di aver qualcosa da dire che non sia solo un bravo-brava, ma che bello.
A volte ho letto post così ricchi e profondi che mi hanno anche fatta sentire un'incompetente, e allora ho preferito tenermi in disparte, rifletterci sopra e imparare qualcosa di più. Spero di continuare ad avere questa libertà di movimento e di scelta perché mi sono affezionata a queste stanze e alle persone che le abitano. Mi dispiace per chi non ci sarà più per validi e ponderati motivi, sentirò la mancanza, ma ritengo ognuno sia libero di decidere come meglio crede. Impegni e priorità purtroppo tutti li abbiamo e a volte ci isolano un po' dagli altri, ripeto, come succede anche in famiglia e tra amici. (segue)

annarita ha detto...

(segue)
Due parole sulla ruggine e suoi possibili nuovi ospiti. Della prima cosa penso sia il caso di non parlare più, non per ipocrisia o per quieto vivere, ma semplicemente perchè è un dato di fatto che qualcosa sia successo e non mi pare ci possa portare a qualcosa di positivo e utile il riparlarne a scadenze o più o meno regolari. Della seconda ritengo che l'admin possa e debba proporre a chi vuole di affacciarsi all'esperienza di questo multiblog, ma neppure io capisco che cosa possa provocare la delusione di eventuali, nuovi amici. E scusate se insisto sulla parola. Ribadisco che ho letto tutti i commenti con attenzione e mi sono tenuta sul discorso generale perché spesso c'era convergenza di pensiero e di giudizio. Concludo dicendo che sono contenta si sia smorzato il tono iniziale perché non c'è nessun motivo, secondo me, per alterarsi. Siamo qui a parlare di noi, di qualcosa che abbiamo creato con le nostre mani, ben consapevoli delle responsabilità e dei problemi di Solimano nel gestire una realtà variegata come questa. L'ho già detto e lo ripeto, qui dentro ho conosciuto belle persone, respiro un'aria frizzante che mi piace e spero che la naturalezza con cui siamo andati avanti finora resti la nostra principale caratteristica. Vi saluto tutti affettuosamente, uno per uno. Annarita

sabrinamanca ha detto...

Giusto per dire che leggo con interesse cio' che scrivete e che serve a comporre questo variegato puzle che è Stanze all'aria,
per ringraziare Solimano, il dvd che mi hai regalato è arrivato stamane e appena leggo qualcosa in merito, su abbracci, me lo comincio a guardare,
per chiedere ad Annarita, chi è "penso sempre alle ironiche pisciatine e alla grande capacità affabulatoria di una persona che mai dimenticheremo"???
Forse sono lenta ma mi sembra che in questo blog non ci siano davvero stati grandi scontri, a parte la storia con Giuliano.

Colgo l'occasione per dire, senza alcuna acredine né ironia, che una cosa che mi piacerebbe davvero è che non ci fossero più sottintesi, né velati rimproveri indirizzati a ignoti (del tipo " chi si sente toccato è il colpevole") né persone non nominate, perché mi sembra che non aiuti la comprensione reciproca. Saluto inoltre Elena in particolare perché ha scelto di andar via e do un bacio con lo schiocco a Silvia che non commento da tempo ma che spesso immagino sfrecciare nella sua Iolanda mentre io non ne ho il coraggio...) e a tutti gli altri.
A presto per una nuova rentrée di Stanze all'aria!

giulia ha detto...

Annarita dice "sono contenta si sia smorzato il tono iniziale" e va bene, ma è vero anche che alcuni hanno smesso di parlare, Elena ci ha salutato e per tutti va bene così? Sinceramente per me no. Silvia ha ragione a dire che a quello che ha chiesto e ha detto, si è risposto con un buffetto affettuoso.
Amfortas è stato duro forse nel suo commento, ma non astioso, ha solo detto in modo critico quello che pensava. Scusami, Solimano, per me questi non sono aspetti secondari.
Non sono poi d'accordo con te nella definizione di "serenità". "uno stato a rischio di inerzia e di asetticità". Non è certamente di quella serenità di cui parlavo. Mi è sembrato un altro modo per andare oltre un problema che avevo posto io. Non sempre cercare serenità dei rapporti vuol dire essere noiosi, tutt'altro, ci vuole molta immaginazione e creatività, per comprendere la sensibilità degli altri e rispettarla.
Mi ritrovo, comunque, pienamente in quello che dice Zena: "E allora vorrei ci fosse uno sforzo comune: quello di vivere la diversità come ricchezza e non come occasione di scontro. Io, di mio, non reggo un clima conflittuale: sto male e basta". E' "clima conflittuale" non vuol dire accettare di essere in conflitto su alcune questioni.
Ma se a tutti va bene così, lo accetterò anche io, ma mi piacerebbe che si parlasse un po' di più anche di questo.
Ma è solo una mia esigenza?

Solimano ha detto...

Silvia, non ho mai pensato che tu sia in malafede, perché so che non lo sei. Punto.

saludos
Solimano

Barbara Cerquetti ha detto...

Io invece mi sono proprio persa alla grande.
Sarà che non riesco ad avere il tempo per leggere tutto di fila e in silenzio con la giusta concentrazione eccecc e me ne scuso.

Adesso facciamo finta che io sono un bambino di tre anni, e spiegatemelo con parole facili facili per favore.

E' stata posta una questione sul modo di gestire il diario in rete. Ci è stato chiesto: continuiamo così, oppure cambiamo (frequenza, guest, qualità ecc.).
Poi è scoppiato un mezzo finimondo stile riunione di condominio (passatemi l'analogia visto che siamo dentro Stanze)a volte per i contenuti della questione, a volte per i modi in cui si è posta e poi sviluppata.

Che cosa abbiamo concluso?
Se ho ben capito che resta tutto come prima, giusto?
In questo caso si può riprendere a postare e commentare o no?
E se resta tutto come prima, Silvia continuerà a postare o si limiterà a commentare soltanto, come accennava ad un certo punto?

Un saluto a Roby, con la speranza che prima o poi si senta in vena di tornare.
Vorrei salutare anche Elena, che ha deciso di andar via in maniera molto risoluta e augurarle tutto il meglio che si può.
Io ho la sensazione che nella sua decisione abbia giocato qualcosa di non detto, che a noi è sfuggito. O forse è sfuggito a me.
Però anch'io mi sono persa tutte queste ruggini a cui si accenna, a parte la storia di Giuliano, che però mi sembrava fosse acqua passata.

Allora forse non hanno tutti i torti le persone che accennano al fatto che quando si fanno delle allusioni forse sarebbe meglio fare nomi e cognomi, con rischio anche di quattro o cinque post stile piazzata, oppure tutti i panni sporchi vanno lavati via email privata e si evita di generare confusione.
Confusione nella quale io navigo.
Per esempio:
Amfortas è ancora arrabbiato?
Continuerà ad essere dei nostri?
Insomma, che cosa si è concluso alla fine?

Solimano ha detto...

Letizia, nei forum ho conosciuto delle splendide persone.
Habanera e il Màz, ad esempio, li ho conosciuti nel forum dell'Unità.
Non solo, ho conosciuto persone con grandi capacità di scrittura e di creatività, Francesca Longo, ad esempio, che ha scritto diversi libri, che per mesi fece credere ad una catanese di essere il portiere di notte di Via Botteghe Oscure, e la catanese s'innamorò di desso portiere. Se ricordo bene, un suo libro è intitolato: "Mamma, sei una sòla" e tu che sei anche romana lo capisci subito.
Solo che prima o poi, nei forum, il tutto diviene inferiore alla somma delle parti, sia perché le modalità democraticiste premiano i disturbatori (i peggiori sono quelli involontari, che credono di portare il loro contributo, da morire), sia perché i talenti, proprio perché talenti, cominciano a battagliare fra loro.
Sto provando a fare qualcosa in cui non ci sia la sistematica complimentosità blogghiera ma neppure gli scazzi interminabili dei forum.
Mi sembra che ci stiamo riuscendo. Qual è il problema vero (che poi è un'opportunità)? E' che la modalità porta ad una conoscenza e ad una messa in gioco reciproca molto maggiore che nei blog e nei forum. E ognuno di noi ha la sua personalità, sfighe comprese, come no. Se si tratta di esperienze, esperienze hanno da essere, non te e pasticcini. Quindi il confine fra detto e non detto si sposta, cosa non facile, perché la difesa della genericità non ce l'hai più.
Sull'amatore ci siamo capiti, solo che in Italia, anche in rete, la turris eburnea magari microscopica è diffusissima. Che cerco di fare in rete? Dei posti dove i retaioli trovino qualcosa di piacevole ed utile e che se ne vadano contenti e quindi tornino.
C'è spazio? Ebbene sì. Ma bisogna saperci fare ancor più con le immagini che non con i testi. E capire come ragiona Google, cosa non semplice, perché talvolta sragiona. Ci fatico e mi diverto.
Dove sta il problema, Letizia? il problema vero sono io, e non sto scherzando. Da sempre sono gloriously insatisfied, mentre farei bene ogni tanto a godermi quello che ho fatto procedendo con un ragionevole tran-tran. Secco me stesso e secco gli altri, però, che bello, un sentiero inesplorato! Sono un fungaiolo, tutto qui. Ma anche tu non scherzi... eh... eh...
E' bello vedere in fondo alla home page, sul contatore, due arrivi dalla Francia: tu e Sabrina.

saludos
Solimano

sabrinamanca ha detto...

Visto che stiamo mettendo i punti e ancor di più, anche le virgole, io faro'probabilmente cessare la temporanea tregua, con un lungo discorso diretto a Solimano.

Solimano: premetto che ricordo perfettamente di essere stata invitata da te come guest in Stanze all'aria, in questo momento pero' ho delle difficoltà a capire la nostra posizione rispetto a te, forse proprio in virtù di quel senso di appartenenza di cui tu senti, diversamente mi pare dai guests, un'acuta mancanza.
Intendo dire che diverse volte e in maniera generale (per cui ognuno si è sentito chiamato in causa) ci hai rimproverati di non scrivere o commentare come con la frequenza che tu avresti desiderato.
Nessuno di noialtri, se non una volta Giulia che ci aveva bussato alla porta, dicendo (ed era cosa diversa) che aveva voglia e bisogno di sentirci, aveva da lamentarsi in proposito.

Mi sembra quasi che tu abbia dato vita a una creatura che pero' non è come tu volevi.
Nel post dici che non c'è senso di appartenenza e parli di questo famoso "personalismo comunitario" che anche se lo ripeto mille volte proprio non capisco che vuol dire, e dopo di cio' ti scagli contro Amfortas con parole dure e addirittura con (tu che tanto parli di psicologia) un "Voi melomani" sapendo perfettamente che ci si deve accapigliare sul merito, sui fatti, non con le persone e tantomeno con le categorie, a meno che non ci siano delle ruggini con quelle specifiche persone, che trovano sfogo appena possibile.
Anche con Elena sei aggressivo e dici "Rimane l'oblio. Beato chi oblia, io non posso. Sono stato accusato da te per quella faccenda(???), e quando è emersa la verità non ho sentito da te nemmeno un mi spiace."

Ho l'impressione quindi che le ruggini siano più tue nei confronti di alcuni guests che fra loro, o meglio, noi, e che quindi sei tu che soffri di una non appartenenza, se cosi' posso esprimermi.

Ed è qui che entra in gioco la nostra posizione in quanto guests, cioè invitati. Che facciamo in questo caso noi che non c'entriamo e che ad esempio non vorremmo che una ruggine fra di voi che non capiamo portasse un guest ad andare via?

La nostra posizione rispetto a queste (presunte,) ruggini è importante perché da un lato parli di appartenenza e comunità e poi pero' ti senti in diritto di trattarli come sgraditi ospiti mentre altri "ospiti" non sono del tuo parere.

Mi sembra d'essermi beccata una risposta asciutta da Elena che, se non ricordo male, mi disse di non mettermi in bocca cose che non sapevo di lei: non per questo gioisco di vederla andar via, anzi, proprio il contrario.

Anche con Silvia sei aggressivo e le metti in bocca una furbizia e dei propositi che non ha.

Insomma, mi pare che tu abbia (e lo hanno detto a me tante volte, quindi spero che non ti offenda) proprio un caratteraccio!

Le cose positive le dico adesso perché penso che tu abbia avuto la pazienza di leggere finora.
Hai dato vita e animi diverse splendide creature che sono sotto gli occhi di tutti e se i fatti parlano, come credo, spesso molto più delle parole, questi sono fatti che la dicono lunga. Ci hai riuniti tutti qui e hai avuto fiuto perché ci troviamo bene insieme, meglio forse di quanto tu sentissi, e immagino anche che essere il creatore di tutti questi blog sia spesso un compito ingrato, oltre a scrivere dei post unici, quindi, chapeau!

La mia conclusione, sperando di poter scrivere ancora tanti commenti qui, è che spero che qui su stanze all'aria pur non essendo admin si possa esprimere una posizione differente o in contrasto con un altro guest o con te senza esser aggrediti o temere rappresaglie verbali e che questa tua creatura si diventata la casa di quelli che ci abitano.
Una casa in cui si dicono le cose come stanno, con nomi e cognomi e una volta che ci si è calmati si lavora a ricomporre le crisi, in nome dell'affetto per gli altri e della salvaguardia delle sacrosante "opinioni diverse dalle nostre"!

p.s. Elena torna!, Amfortas resta!, Silvia, scrivi quando ti va, Solimano rilassati, va tutto più o meno bene!

Amfortas ha detto...

Questo, ahimé, è il mio ultimo intervento in queste “stanze”. Sono stato in silenzio per un po’ perché volevo vedere come si svolgeva il dibattito ma ora credo sia giunto il momento d’intervenire.
Il motivo per cui scrivo è che ritengo inaccettabile per la mia sensibilità che a discussione aperta proprio tu, Solimano, che hai richiesto chiarimenti ad alta voce e più volte, te ne freghi che questi chiarimenti siano in corso e significando “io vado avanti per la mia strada, tanto le regole le faccio e disfaccio come voglio io”, pubblichi un post come se nulla fosse successo. Ne ho uno pronto anch’io da qualche giorno, ma mi sono ben guardato dal pubblicarlo, cazzo!
In realtà sono accadute molte cose che non ti aspettavi e non sai gestire la situazione, Solimano.
Tutti coloro che hanno voluto affrontare l’argomento “intervento di Amfortas” ti hanno smentito dicendo che il mio commento, per quanto duro, non aveva nulla di astioso, hai liquidato con un “ciao e arrivederci” Elena e Roby, hai offeso pesantemente Silvia. Manca solo che tu dica, per l’ennesima volta, che “sei stato frainteso”. Ti è stata chiesta chiarezza ed hai continuato a parlare in maniera vaga, tanto che ti è stato fatto notare di nuovo che non è un modo di fare che è gradito.
Potrei continuare ma evito, perché proprio non mi posso permettere di perdere tempo.
Ora, e parlo per me, non ho alcuna intenzione dopo tutto ciò di contribuire con una sola sillaba alla costruzione di questo monumento a te stesso, alla tua protervia e arroganza, al tuo individualismo malato, al tuo “so io come va il mondo, cari ragazzi”, al tuo paternalismo d’accatto e tante altre cose che tralascio per decenza, che è diventato questo spazio virtuale.
Insomma, sei tu che non hai alcun senso d’appartenenza a nulla, Solimano, fattene una ragione!
Rispondo a Barbara (che by the way, pure lei continua a chiederti chiarezza e non accuse nebulose a non si sa chi).
Non sono arrabbiato, sono solo deluso da me stesso per non aver capito ciò che ora mi pare evidente.
Un caro saluto a tutti, sapete dove trovarmi sul mio blog e, se qualcuno ha piacere, può scrivermi qui:
amfortasloge@tiscali.it

P.S.
Leggo ora anche l’intervento di Sabrina, forse è il caso che tu ne tragga le conseguenze, Solimano.

annarita ha detto...

Sabrina, hai ragione, nella foga della scrittura ho dato per scontato che tutti qui dentro conoscessero il blog che teneva una persona molto colta e arguta che si firmava come Maria Strofa. Lui aveva uno stile unico, il suo amore per i libri, la sua ironia e la sua cultura facevano del blog un posto veramente interessante e coinvolgente. La teoria delle pisciatine era sua e si riferiva alla mai abbastanza deprecata abitudine di molti blogger di visitare rapidamente un gran numero di altri blog, lasciando un commento spesso stupido o banale, al solo scopo di ricevere poi in cambio le stesse visite. Una mera questione di visibilità. Spero vivamente che gli attriti siano definitivamente appianati, abbiamo tutti il nostro carattere ma mi sembra che nessuno qui si si espresso in modo tale da meritare rimproveri. Questo blog non è il migliore dei mondi possibili, ma mi sembra che tutti abbiamo fatto del nostro meglio e almeno questo vada riconosciuto. Mi sento a disagio in questo clima di rappresaglie verbali, quoto Zena e Giulia, e adesso mi metto a riflettere sul lungo intervento di Sabrina. Nel giro di un certo numero di commenti abbiamo sentito la tensione stringersi e allentarsi in un modo che trovo eccessivo rispetto al reale fatto che stiamo scrivendo in un multiblog perché ci piace farlo, se finisce il piacere, la vedo dura. Spero vivamente chi ha deciso di andarsene ci ripensi, ma continuo ad avere il massimo rispetto per i sentimenti e le opinioni che hanno dettato tale decisione. A presto, Annarita

Roby ha detto...

Una sola piccola precisazione, per carità, senza alcun intento polemico.

Caro Amfortas, tu scrivi che Solimano ha: "...liquidato con un “ciao e arrivederci” Elena e Roby...". Per quanto mi riguarda, vorrei puntualizzare che il discorso fra me e Primo a proposito dell'interruzione dei miei post va avanti per e-mail già da qualche mese, in maniera assolutamente amichevole e corretta.

Tutto qui.

Vi ri-abbraccio tutti, ricambiando di cuore i vostri saluti!!!

Roby

Solimano ha detto...

Grazie Amfortas. Questo tuo post mi conferma quello che ho pensato del primo. Hai aggiunto solo un po' di insulti per speziarlo un po'. Volevi distruggere, tutto qui. Ma non ci riuscirai.
Ah, di post pubblicati oggi ce ne sono due, uno mio ed uno di Sabrina.
La vita continua.

saludos
Solimano

annarita ha detto...

Oh, diavolo! Vedo adesso il commento che Amfortas ha pubblicato mentre io scrivevo il mio. È a questo che si doveva arrivare, Solimano? Credo sia il caso di rimettersi tutti pacatamente in discussione perchè non ho trovato nulla di offensivo e di maleducato in ciò che avevano scritto Amfortas, Elena e Silvia. Solo la voglia di fare con chiarezza il punto e virgola sulla situazione e di esprimere le proprie idee.

Solimano ha detto...

Grazie Roby. Non ti avrei tirato in ballo ed è stato un tuo atto generoso dire come stanno esattamente le cose fra noi. Perché stanno veramente così.

saludos y besos
Solimano

Solimano ha detto...

Commenterò in seguito i singoli post per dire come la vedo io, da guest che ha scritto un post e che risponde ai commenti.

Ma vedo un po' di agitazione, quindi, da admin preferisco proporre subito la possibile soluzione.
Anzitutto, ho constatato che inserire una regola che preveda almeno un post alla settimana è inaccettabile per alcuni di voi, quindi non la metto.
Torno alle regole d'ingaggio iniziali, che si sono rivelate valide: non più di un post al giorno, pubblicazione in tempo reale, niente post e contro post ma discussione nei commenti.
Hanno funzionato ottimamente, ed io, com'è giusto, mi sono comportato come guest. Sono intervenuto su alcuni post solo come bidello, e lo faccio ancora, se serve. Ho procurato se richiesto anche alcune immagini.
Ma il fatto che non si introduca una regola, che mi sono convinto che sarebbe una forzatura, di almeno un post alla settimana, non significa che un guest non può autoregolarsi, decidere cosa fare in ottica di ragionevole continuità. Perché i casi sono due: o ci si tiene al diario in rete oppure no. Se ci si tiene, ci si autoregola, in modo che quel protervo di admin non lo sappia. Idem per i commenti. Perché che diario sarebbe se uno pubblicasse un post ogni due mesi? Quindi, siamo maggiorenni e vaccinati, ognuno, se ci tiene, si autoregola, in dipendenza di considerazioni ed impegni suoi.
Io, da guest, una regola ho deciso di darmela e pubblicherò due post alla settimana, a volte tre. A prescindere dal fatto che altri abbiano pubblicato o meno, perché da guest devo ragionare come guest. Per i commenti, non farò più commenti sistematici (sarebbe una forzatura da admin), ma scriverò commenti solo dove me ne verrà l'estro (il che non vuol dire che non apprezzi il post che non commento). Facendo così, non mi sentirò più né un animatore turistico né un supplente, e il mio tempo sarà quasi completamente preso dall'attività che prediligo: scrivere. Sarebbe una forzatura anche il sequenziare un post al giorno. Lasciamo che l'acqua vada secondo il suo verso, ci saranno dei giorni con zero post e dei giorni con tre post. Fra l'altro la home page è molto lunga e i post rimangono in bella vista (quindi facilmente commentabili) per diversi giorni. Ora ditemi voi se sono intervenuto su qualche post, ho prevaricato i guest, ho deciso gli argomenti e robe del genere. Non l'ho fatto mai, né ho mai alterato le sequenze.
Qualcuno potrebbe dire: molto rumore per nulla, tutto rimane come prima. No, perché era necessario che ognuno di noi si confrontasse sul suo volere veramente fruire del diario in rete oppure no. E quindi, ognuno di noi, dopo questo bel rebellotto si responsabilizza da solo, oppure se ne esce magari perché ha di meglio da fare. Guardate che questo diario in rete è una gran bella cosa, non perché lo dico io, ma perché lo è veramente. Quindi, come tale, merita che gli venga attribuita una buona priorità, in funzione degli impegni di ognuno di noi (io sto nettamente trascurando il blog del cinema rispetto al diario in rete e dovrò rimediare). Comportandoci molto più da persone che da blogghieri, su questo ci insisto, come ho sempre fatto.
Sembra che nulla sia cambiato? No, si è capito chi ci tiene oppure no, e allora si possono decidere inserimenti nuovi etc etc.
Le tensioni e le parole di troppo si decanteranno, resta un fatto: che il diario in rete va avanti non per tran tran, ma perché alcune persone ne sono convinte e gratificate.
Questo è the hearth of the matter, del resto avremo modo di discutere insieme qui o in altri commenti o post.
Se possibile dite cosa ne pensate, ma soprattutto se a vostro avviso può funzionare.

grazie e saludos
Solimano

giulia ha detto...

Ho riletto quello che mi hai scritto dopo aver visto come sta andando avanti la discussione.

Sì, Jerome aveva ragione. Quelle cene le ho conosciute anche io, ma non mi piacciono neanche quelle che per "divertirsi?" i convitati si tirano i piatti in faccia. Poi, quando qualcuno si è fatto male, uno si alza e dice: continuiamo a mangiare anche se magari ha preso un piatto in faccia anche lui o lei.

Io penso che sarebbe più opportuno fare quello che hai suggerito ad Amfortas all'inizio: rileggere i propri interventi con attenzione, e dico i propri e cercare di capire se davvero siamo stati sempre dalla parte della ragione e della correttezza.
Credo che impareremmo molto di più che non a guardare solo quello degli altri. Allora tutto quello che sta capitando oggi ci aiuterebbe a conoscersi meglio e a fare un salto di qualità.

Il tono della discussione ci ha portato molto lontano dai contenuti.
Ribadisco che un clima più sereno avrebbe aiutato tutti a capire meglio.
Io ne esco molto confusa e mi dispiace, perchè sono convinta che questo è un bel posto.

giulia ha detto...

Ho pubblicato il mio commento in contemporanea o quasi con il tuo. Ma rimane valido quello che ho detto prima che si voglia o no affrontare questo problema

Solimano ha detto...

Annarita, sulle ruggini hai ragione, vorrei smettere anch'io. Smettere avendo però molto chiaro quello che è successo, perché, e dico una cosa che pochi sanno: Google, quando un post è cancellato, non ne cancella l'immagine dalle sue videate, ma la lascia perché l'ha messa diverso tempo prima. Un visitatore clicca e si trova di fronte la scritta "Post non trovato". Questo succede diverse decine di volte al giorno, e cosa vuoi che pensi il visitatore: "Questo blog non c'è, o non è serio, quindi non ci provo più". Non posso farmi piacere o cercare di dimenticare una cosa del genere. D'accordo, sono fatti miei, ma prova a riflettere trenta secondi cosa penseresti se succedesse a te (cosa che non ti auguro). Dopo di che il blog va benissimo, salvo che tu potresti scrivere qualche film, ma so che sei presa. Però, la ruggine degli altri, si fa presto a dimenticarla, la propria l'è più dura. Leggi la mia proposta per il futuro e dimmi cosa ne pensi, a parte l'agitazione eccessiva. Mi sento un po' come un piccione al tiro del piccione, ma le carabine mi sembrano scariche. Quindi la vedo bene. Don't worry.

saludos
Solimano

Solimano ha detto...

Giulia, lascia perdere i ma e leggi attentamente la mia proposta di soluzione. Credo che ti piacerà. Le chiacchiere evaporano la sostanza resta.

saludos
Solimano

Solimano ha detto...

Sabrina, a proposito di ruggini. Per capirmi, fai un piccolo esercizio ad occhi chiusi, e immagina che qualcuno t'abbia cancellato di notte trecento post e commenti senza che tu li possa recuperare. Credo che dopo i trenta secondi sentiresti un forte prurito alle mani. E' facile dimenticare le ruggini altrui, le proprie un po' meno.
Puoi avere ragione sul mio caratteraccio, però non trovi che sia singolare che ce la si prenda soprattutto con me?
Non solo, ti pare che l'intervento inziale di Amfortas fosse l'intervento di uno che ci tenesse a Stanze all'aria? Proprio come tono. Io avrò fatto un fallo di reazione, ma lui è entrato a gamba tesa. Tutto mi è stato chiaro col suo ultimo intervento in cui è passato agli insulti (altro che "Melomani"!) e allora ho capito il gioco e mi sono del tutto tranquilizzato, salvo il dispiacere di vedere persone con cui ho un buon rapporto prendersela con me in modo francamente ingeneroso.
Dovrei essere io, a parlare di comprensione. Ma mi sento a posto, perché so quel che ho dato nei fatti, non a parole.
Ho fatto una proposta qualche commento fa, mi sembra che possa andar bene a tutti quelli che questo posto lo apprezzano. Leggila. Comunque io vado avanti.
"Occorre un temporale perché il cielo ridiventi sereno" e così sarà.

saludos
Primo

Solimano ha detto...

Barbara, leggi la mia proposta di soluzione che ho messo qualche commento fa. Credo che sia chiara. Dimmi se va o non va.
Se sono attaccato su un blog di cui sono admin debbo reagire con durezza, guai se no, senza cercare impossibili mediazioni.
Ma adesso basta chiacchiere.
Ho capito chi sono quelli che a Stanze all'aria ci tengono veramente.

saludos
Solimano

Solimano ha detto...

Per oggi ho finito di commentare.
C'è una mia proposta di soluzione che vorrei che fosse letta attentamente. Credo che sia praticabile, comunque ogni osservazione sul merito è ben gradita. Sopita l'emozionalità, in gran parte ingiustificata, confido che prevalgano l'intelligente discernimento e soprattutto la generosità con chi ha mostrato nei fatti di essere generoso. Vado a mettere un film, che sono in ritardo.

saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Carissimi, scusate (soprattutto Solimano) se entro nella discussione così tardi. Innanzitutto, un salutone a Roby, che non sentivo da tempo immemore (e di cui sentivo la mancanza!). Mi fa piacere che ogni tanto tu ti affacci su questo diario, anche senza lasciare commenti. Sapere della tua (silenziosa) presenza rende questo luogo più famigliare.

Parto dalla fine, cioè dalla proposta di Solimano, che condivido in pieno. Io credo che un semplice richiamo alla coscienza dei guest avrebbe evitato gli eccessi polemici della discussione; i feriti e i dispersi; la distruzione di alcuni ponti alle spalle (i ponti sono bellissime e utilissime opere di ingegneria, e vanno distrutti solo in caso di necessità estrema).

Da Solimano ho imparato nel corso degli anni moltissime cose: la possibilità di leggere l'arte e non solo subirla; l'importanza della "prepolitica"; alcune utili regole dello scrivere in rete (tra cui quella, che poi Solimano non sempre rispetta, di scrivere brevemente); la possibilità di estrarre contenuti comunicabili dal proprio vissuto (sapevo che gli scrittori lo fanno per mestiere, ma ignoravo che ciò fosse alla portata anche di chi scrttore non è). Altre cose non le ho ancora interiorizzate, e forse alcune non le convido; ma proprio per questo (per il permanere di una certa diversità di vedute) partecipo sempre volentieri alle imprese che Solimano mette in opera, o che da lui vengono in qualche modo ispirate. Al punto che, restringendosi a quasi nulla il tempo che posso dedicare alla rete, ho di fatto sospeso il mio blog-ripostiglio per mantenere una qualche presenza su queste Stanze.
Quello che dice Solimano ("pensate se nel PD si facessero multiblog come questo") l'ho già pensto; e non essendo il PD l'ambiente migliore per queste cose, pensavo di promuovere un blog tipo Stanze nell'associazione culturale di paese che sto cercando di fondare.

Solimano, è vero, ha un carattere burberissimo e per niente accomodante. Credo di non rivelare un segreto, dicendo di averlo visto mettere in croce un povero prete per il suo fanatismo (del prete, intendo), per il solo fatto di avere in uggia estrema ogni forma di dogmatismo (anche quella dei preti socialisti e anticlericali). E visto che ciascuno di noi ha qualche dogma che, per nascosto che sia, viene fuori, si capisce bene come sia facile venire in urto con Solimano; soprattutto nei momenti di stanchezza.

Però, Solimano, una critica da farti ce l'ho. Credo che parte della delusione che a volte provi venga da una irriducibile distanza: un multiblog è una creatura fatalmente anarchica, variabilissima in qualità e frequentazione, soggetta a ogni sorta di disomogeneità; mentre si capisce che tu aspiri a qualcosa di più -per così dire- architettonico (un' architettura organica e collettiva, sicuramente, tipo cattedrale medioevale; ma pur sempre architettura).

Un' ultima osservazione, banale e trita, ma che vale la pena di ripetere. La comunicazione in rete, da tastiera, non è la stessa cosa della discussione a voce. Tutta una serie di inibizioni vengono meno; mancando riferimenti gestuali e vocali, le frasi (che vengono scritte secondo un codice discorsivo) vengono interpretate diversamente da come lo scrivente si aspetta; i silenzi -che nelle discussioni dal vero non sono equiparabili ad assenza- diventano per chi parla minacciosi o imbronciati. Per questo partecipo poco e poco volentieri alle discussioni virtuali sul metodo (quelle che tendono a diventare più violente e a produrre le fratture meno sanabili).

Saluti a tutti,
Maz

Silvia ha detto...

Am mi dispiace da morire che tu te ne vada. Ho seguito dopo la discussione e, conoscendoti un pochino, e pensando che sei stato il primo a commentare un post così "forte" il tono è stato duro, perchè anche a me questo post aveva suscitato un intervento duro. Durissimo.
Ma ho preferito rileggere.
Credo che poi nel tuo caso sia stata una escalation di incomprensioni e termini da "maschi". Siete due temperamentosi le distanze non aiutano in tal senso, anzi l'esperienza m'insegna che peggiorano le situazioni. Ecco perchè come dice Zena è sempre auspicabile mantenere termini pacati, perchè poi tastiere veloci possono creare danni irreparabili.
Anche se Solimano ha un carattere non facile, che gli piaccia o no ha compreso a mio avviso che questo luogo non è solo lui, ma siamo noi. E come ben sai questo noi a me piace, anche col suo pessimo carattere col quale non vado sempre d'accordo. Ma ci siamo chiariti. E non credo nemmeno che sia l'orco cattivo, anzi, sue sono molte cose buone, non ultimo il tenere fresche e pulite queste stanze. E lo dico io che mi ha mandato in bestia. Andarsene, e questo lo dico anche ad Elena, e mi dispiace anche per lei, anche se devo essere sincera, non ho capito bene cosa sia successo, lo ritengo sempre un fallimento, collettivo e personale.
Allora preferisco la decisione di Sabrina e di Giulia, che dicono quello che pensano, anche in termini molto critici, ma con la speranza e la serenità d'animo che le cose possano migliorare. Non ti pregherò di restare perchè sarebbe stupido a questo punto, ma sappi che mi mancherai molto, (io non dimenticherò il tuo post sulla macchinina rossa:))come mancherai a tutti noi ne sono convinta. Un abbraccio forte. E poi ti verrò a trovare a casa tua:)

Solimano io non ho capito il tuo ultimo post. A me pare che tutto debba rimanere come prima in buona sostanza perchè ti appelli alla coscienza dei guest che a mio avviso hanno tutti una coscienza grossa così. Anche prima di questo post perchè credo che tutti abbiano sempre fatto il possibile. La mia ammirazione per Giulia che dal Messico ha postato foto e descrizioni è illimitata. Più partecipe di lei francamente al momento...Io anche volendo avrei lasciato della sospensione invece, pensa un po'.
Comunque rileggerò, mi fosse sfuggito qualcosa.

Barbara hai ragione: anche io ho subito pensato ad una riunione di condominio, ma poi ho anche pensato che lì ci vado per obbligo e controvoglia e qui per scelta. Una bella differenza. E la questione della gestione di questo luogo mi è parsa cosa assai più complicata della gestione della caldaia. E poi con l'amministratore io non parlo nemmeno. Delego e scrivo perchè è idiota. Purtroppo da sola non lo posso scaraventare giù dalla finestra.

Sabrina il bacio con lo schiocco è il mio preferito:) Te ne mando uno anch'io, di cuore.

Maz: ti ho visto arrivare. Ci sei mancato. Hai ragione la Jolanda ha tre cambi davanti. Per cui in tutto 21. Una meraviglia: è un grande amore.

Am, Elena, spero, arrivederci.

Silvia ha detto...

Roby a te non dico mai niente ma perchè per me ci sei lo stesso. Presumo che tu sia molto indaffarata con la tua vita. Ti auguro solo di essere il più serena possibile:)*
Noi, a quanto pare, siamo tutti qui.

giulia ha detto...

Scusami Solimano se non intervengo ancora sulle tue proposte. Per me queste stanze sono un luogo dove si sta bene e dove ho conosciuto persone, tutte, che mi sono piaciute.
Non ho paura dei litigi, non li ho mai temuti. Ma mi dispiace, dispiace moltissimo che qualcuno lasci queste stanze e mi rivolgo a Maz e ad Elena. Non so se sia possibile tornare indietro, forse no, horse sono state dette parole grosse. Ma io sono una che si affeziona alle persone e, siccome mi sento parte di questo posto, mi chiedo cosa potremmo fare perchè voi rimaniate con "noi" al di là dell'incomprensione con Solimano.
Condivido quello che ha detto Silvia. Non insisto, ma almeno volevo che sapeste che vorrei tanto ci fosse un chiarimento tra di voi.
Ora l'ho detto sono molto confusa, spero che tutti ripensino con più calma-
Un abbraccio

Ermione ha detto...

Ho letto con attenzione l'animata discussione che è sorta tra di voi; pensavo di non intervenire, dato che vi ho salutato già, anche se velocemente e con molta tristezza. Ma poiché in diversi vi siete chiesti il motivo che mi ha spinto ad andare via, e visto che Solimano non ne parla, ne parlerò io.
La ruggine di cui lui parla non era solo verso Giuliano; era anche verso di me, che a suo tempo, nei commenti al post "3099", gli avevo fatto una domanda in assoluta innocenza, domanda che lui ha preso come un'accusa. Vedendo che si era impermalito, dopo vari scambi sul blog, mi sono ripetutamente scusata in posta privata, dato che la cosa stava, appunto, diventando una questione privata. Pensavo che tutto fosse risolto ed appianato, mentre non lo era e, a mesi di distanza, ho scoperto che ancora mi serbava rancore. Naturalmente ci siamo sentiti in posta privata, ma non è stato possibile risolvere la questione. Non penso di avere altre scelte, quando un amministratore ti dimostra rancore non c'è niente da fare.
Questi sono i fatti. Mi dispiace davvero tanto lasciarvi, siete diventati dei cari compagni. Apprezzo molto le parole di chi ha voluto sapere e capire, Sabrina, Silvia, Barbara, Annarita e Giulia Io continuerò a seguirvi sui vostri blog con molto piacere.
Un abbraccio a tutti gli ospiti scrittori
ELENA

Un abbraccio a tutte voi

Solimano ha detto...

Per completezza di informazione
Il post con i commenti è rintracciabile inserendo 3099 nel Google del blog in alto a sinistra.
Inserisco qui sotto uno scambio di battute:

Arfasatto
Solimano, ho notato che qui su Stanze all'aria sono spariti tutti i post che aveva fatto Giuliano; ma li hai cancellati tu ? e perché?
21 aprile 2009 21.49

Hsbanera
Elena, mi permetti di dirti una cosa? Tu di Solimano non hai capito niente.
Quando c'è qualcosa che non gli garba stai sicura che te lo dice in faccia, magari brutalmente, ma non sarebbe mai capace di colpire vigliaccamente alle spalle qualcuno, nè di fargli volutamente del male.
I post, ovviamente, li ha cancellati Giuliano (come ha fatto su Abbracci e pop corn) ed io, che mi occupo della parte tecnica dei nostri blog, ho provveduto ad eliminare dalla Biblioteca il suo nome, visto che ormai non portava più a niente.
Normale manutenzione del blog, niente di personale.
H.
21 aprile 2009 23.30

Arfasatto
Certo, Habanera, puoi dirmi quello che vuoi, anche se dirmi che di Solimano non ho capito niente non è molto carino. Infatti lo conosco appena e gli ho chiesto, appunto, dei chiarimenti. Non ci vedo niente di male, a volere capire.
22 aprile 2009 7.34

Giuliano
Me ne sono andato, e ho cancellato, perché a questo punto - è ovvio - non ci credo più, e anche perché sono un po' stufo di essere insultato solo perché ho deciso di ritirarmi dalla rete.
22 aprile 2009 11.21


Al commento di Giuliano non seguì nessun commento di Arfasatto, come sarebbe stato giusto che accadesse: aveva puntato il dito contro il danneggiato in pubblico, doveva scusarsi col danneggiato in pubblico e magari rimbrottare un pochino il cancellatore. Ma non lo fece.

Quindi, vedere che in questi giorni i primi due interventi molto critici sono stati fatti da Amfortas e da Ermione (ex Arfasatto), casulmente entrambi ancor oggi ottimi amici del cancellatore e che entrambi dicono che la ruggine è più o meno da dimenticare, beh mi ha fatto una certa impressione da cui è nato uno scambio di email con Ermione.

Per concludere: io voglio molto bene al diario in rete di Stanze all'aria, ci ho lavorato con impegno, ma di fronte a cose del genere, beh, io non piego la testa a nessun costo.
E a chi pensa che sono cocciuto, suggerisco di mettersi nella parte di chi si è visto cancellare centinaia di post e commenti: provare per credere. Ma non lo auguro a nessuno.
Io vado avanti, se qualcuno viene avanti con me ne sono contento.

saludos
Solimano

Ermione ha detto...

Come ho detto mi sono scusata varie volte con te in privato, dato che la storia stava diventando privata; anche se, per la verità, non avevo nulla di cui scusarmi, dato che avevo fatto un'innocente domanda, e non ti avevo accusato di alcunché. Pensavo che tutto fosse stato chiarito dalle nostre email dell'epoca, ma evidentemente così non era, ed io, ti ripeto, sono rimasta assai stupita nel riscontrare ancora rancore per quel fatto nei miei confronti. Il fatto che io sia rimasta amica di Giuliano non c'entra assolutamente con quello che ti ho scritto nel mio commento, in cui non pensavo affatto a Giuliano, e mi meraviglio molto che tu pensi questo. Comunque ormai le cose sono state dette e chi voleva farsi un'opinione se l'è fatta.
Nonostante i nostri dissidi, Solimano, vorrei dirti con assoluta sincerità che ti ringrazio comunque per quello che mi hai insegnato nel fare i post sia qui che su Abbracci e popcorn, e per tutte le foto di JLT che mi hai regalato.

Solimano ha detto...

Caro Màz, finalmente un po' d'aria in queste stanze oggi un po' sudaticcie!
Mi fa piacere che tu condivida la mia proposta, che è tutt'altro che aria fritta e che non vuol dire che si va avanti come prima. Cambia il mio comportamento e cambia l'atteggiamento dei guest.
E sono d'accordo nel non fare feriti, morti né distruggere ponti e viadotti. Sostengo che a costruire ci vuole molto tempo mentre a distruggere ce ne vuole pochissimo. Difatti. Ma sono sempre stato un costruttore, mi sembra.
Grazie per le lodi sulla pittura e sulla scrittura, cercherò di stare più corto, come insegnavo da maestro con la lingua biforcuta.
Quel prete me lo ricordo, e mi dispiace di averlo messo sulla graticola, ma quando lo sentii parlare con gli occhi fuori dalla testa degli omosessuali che al rogo al rogo ci mancava poco, non ce la feci più e gli dissi: beh se vede due uomini nudi insieme in un letto, lei che fa, chiama la polizia? Però hai ragione tu, non si fanno queste cose.
Sui multiblog non sono d'accordo con te (in parte): qui l'architettura ci può essere e non brutta né sghemba. Qui ho sbagliato di brutto, e me ne sono accorto in questi due giorni, per ambizione intellettuale. Non dovevo parlare né di senso di appartenenza, né di empatia dialettica, tanto meno di personalismo comunitario, ma di una educata convivenza. Sarei stato capito e mi avrebbero fatto persino qualche complimento. Non lo dico per superbia o che, lo dico perché la botte dei blog dà un certo tipo di vino e certe abitudini si incrostano addosso (noi compresi). E' una battaglia difficile in cui l'unica cosa che so che andrà bene è che io pubblicherò i miei post restando fedele a me stesso e ai miei argomenti. Saranno a zero commenti, ma non mi sentirò un perseguitato dal destino cinico e baro. A parte il versnte ironico, ho fiducia. Perché l'emotività e l'emozionalità evapora e subentra la consapevolezza. Però oggi mi sono sentito abbastanza solo, così ho cercato di farmi buona compagnia. Tienmi informato del circolo culturale di Dozza, ci vorrei iscrivere un mio amico: il Dottor Balanzone.

grazie e a presto
Solimano
P.S. Caratteraccio o caratteruccio? that's the question!

Amfortas ha detto...

La teoria del complotto mancava, Solimano, per avere un quadro completo della tua situazione psicologica :-)
Io e Ermione, in accordo col transfuga Giuliano, che congiuriamo per romperti...il giocattolo!
Davvero, ma il senso del ridicolo proprio non lo conosci tu, vero?
Il mondo non gira attorno a te, Solimano, te ne devi rendere conto.
La realtà, evidente a chiunque, è che hai tirato il sasso in un bel laghetto di cui pensavi di essere padrone assoluto e che invece, inaspettatamente, ti è arrivata addosso, com'è normale, qualche piccola ondata.
Ora, può succedere di sbagliare valutazione, a me succede spesso, però poi bisognerebbe prenderne atto ed agire di conseguenza.
E poi basta con questi rancori infantili che risalgono a commenti su post di mesi fa, suvvia...e non mi sto riferendo ad Ermione, ovviamente.
Seguirà mail in privato, magari quando torno dalla gita.
Grazie a Maz per l'ottimo intervento e a tutti gli altri per la pazienza.

Solimano ha detto...

Nessun comploto Amfortas, chi l'ha mai detto, ma a suo tempo tu non hai avuto niente da dire contro la cancellazione di centinaia di post e di commenti. In rete vige una moralità diversa da quella della vita reale, tutto qui, e secondo me ciò è molto negativo. Mettiamola così, per te che il cancellatore continui a scrivere nel tuo blog è una cosa positiva, chi se ne frega del resto? Sono cose che non ti riguardano, tanto i danni li ha avuti un altro. Di piccoli opportunismi di questo tipo ne accadono ogni giorno, naturalmente col condimento di discorsi alti, sublimisti, romantici, malinconici, superiori alle umane bassezze. Ipocrisia sistematica, tutto qui: cosa si farebbe -e si fa- per qualche visita in più? E' facile prendersela con chi ha lottato per costruire qualcosa che non si muovesse in questa logica. E poi?
Per il resto, tutto questo thread lo trovo interessantissimo: sui commenti che ci sono stati ci si potrebbe fare un blog, chissà.
Sono intervenuti una serie di meccanismi etologici (anche in me naturalmente) su cui sarà divertente indagare.
Riguardo al padrone assoluto del laghetto, vai a vedere in tutti post che sono stati publicati nel diario in rete quante volte sono intervenuto sui post degli altri guest, sui loro argomenti, sul momento della pubblicazione. Ci troverai attenzione, ascolto, lettura attenta di quello che hanno scritto gli altri, commenti non di visibilità.
Ma a tuo modo hai ragione, credi che non sapessi che strictu sensu mi sarebbe convenuto intervenire pensando una cosa e scrivendone un'altra. Potevo lodare il tuo post d'inizio (che comunque, e lo sai, è stata un'entrata a gamba tesa): "Bellissima Amfortas la tua schiettezza e patatin e patatan".
Potevo fare un intervento stile gandhiano sulle ruggini: "Piccole cose del passato di cui non mette conto parlare e patatin patatan".
Potevo prosternarmi di fronte a Silvia chiedendole scusa sette volte: "Sivia, fai bene a non scrivere più post, al posto tuo farei la stessa cosa, deh ti prego, ti sarò eternamente grato se inserirai ogni tanto qualche commento. Come commenti tu, non commenta nessuno in tutto il sistema solare". E invede non le ho chiesto scusa, poi ci siamo chiariti via email.
Credi che queste cose non le saprei scrivere? Ebbene no, non ho fatto così. Ci vuole, ogni tanto, qualcuno che non faccia così e che giochi in presa diretta.
Tienti stretta la tua piccola contentezza.

buona gita
Solimano

Ermione ha detto...

Scusa sai, Solimano, ma forse il fatto che per te era colpevole aver mantenuto rapporti con Giuliano potevi dirlo subito, non aspettare adesso. Personalmente avrei preferito. Comunque, all'epoca pensavo di essermi chiarita con te per email; tu hai fatto lo stesso con Silvia, non gli hai chiesto scusa coram populo e vi siete chiariti per email. Solo che io pensavo che le cose tra noi fossero state chiarite e quindi superate, mentre tu hai mantenuto un segreto rancore e lo hai tirato fuori adesso. Mi domando che modo di fare sia questo, proprio tu che parli di chiarezza. Potevi dirmi subito che non accettavi che io continuassi e sentire Giuliano, il cancellatore come lo chiami tu, ed io me ne sarei andata ben prima, dato che questa pretesa la trovo davvero inaccettabile.
Con questo chiudo il discorso, tanto tu sai rigirare sempre le cose come ti pare.

Solimano ha detto...

Ermione, il problema vero non sono le tue frequentazioni blogghiere, ognuno frequenta chi crede.
Neppure il blog è un problema, viste le visite che arrivano, la reputazione c'è e adesso provo un senso di liberazione nello scrivere i post sui film.
Neppure il cancellatore è il problema perché può capitare a tutti di fare cose brutte.
Il problema è che non ci si rende conto della gravità dell'atto in sé, perché è oggettivamente peggio che fare un falò di libri nella strada. I libri, li puoi ricomprare, i commenti cancellati definitivamente, no, spariti nel nulla. Questo è sbalorditivo e preoccupante, perché mostra a che levità morale si è giunti, se non ci si accorge di un fatto del genere. Qualcuno lo fa per opportunismo o perché non gli sto simpatico (succede), ma proprio non ci si rende conto, come credo che sia il tuo caso. Lascia perdere certe letture tipo Travaglio, lascia perdere i film di Moretti, ti potrebbero portare sulla cattiva strada e farti accorgere di quello che finora sei riuscita a non vedere.

buona giornata
Solimano

Ermione ha detto...

Speravo di non dover più tornare, ma vorrei ribattere, spero che poi si chiuda. Le mie frequentazioni di Giuliano sono evidentemente un problema, dato che hai voluto far notare che sia io che Amfortas continuiamo ad avere rapporti con lui. Come sempre orienti i tuoi discorsi come ti pare, tralasciando il fatto che NON MI HAI DETTO che avevi rancore verso di me e che quelle scuse, che ti ho fatto varie volte pur non avendoti mai accusato di niente ma solo perchè avevo visto che eri rimasto male per le mie domande di chiarimento, non le accettaVi. Sarebbe stato facile chiarire tutto mesi fa, dirmi ciò che pensi, e me ne sarei andata. Quanto al resto, tieniti per te considerazioni e consigli non richiesti: leggo chi mi pare e vedo i film che mi pare.
Ora però basta davvero. Credo che la questione, per chi ha orecchi e occhi e capacità di riflettere, sia chiara, e ognuno ne trarrà le conclusioni che crede.
Un saluto a tutte le amiche che lascio lì, a Barbara e ai suoi marmocchi un abbraccio particolare.
ELENA

Silvia ha detto...

Elena queste uscite mi fanno più male di quanto pensassi, e lo voglio dire visto che qui ci diciamo tutto.
Anche se io e te non abbiamo mai avuto scambi particolari e le nostre modalità espressive sono molto differenti, mi mancherai. Credo proprio per gli stessi motivi.
Mi viene da dirti una cosa apparentemente stupida: cerca di soffrire il meno possibile.
Confido nella tua intelligenza per comprendere il significato di questa frase. Buona vita Elena a te e ai tuoi gatti.

Anonimo ha detto...

E' solo un blog, certamente. Ma un blog in cui ci eravamo trovati volentieri e forse su cui forse meritava riflettere di più per capire cosa stava succedendo.
Io ho cercato di farlo. Mi sono data un po' di tempo e poi ho capito che questo blog, anche se Solimano, ci aveva fatto delle richieste che i più non gradivano, era anche nostro e dipendeva da noi farlo vivere e come farlo vivere.
E' un po' dell'animo umano trovare a chi dare le colpe. Eppure se io rileggo i commenti, Solimano ha fatto degli errori, ma chi non li fa o non li ha fatti in quella stessa discussione? Le critiche a lui erano tutte legittime e alcune le ho condivise, gli insulti no. E ci sono stati insulti su cui nessuno di noi ha detto niente, perchè? Può succedere di trascendere, ma poi si dovrebbe ammettere tutti di avere sbagliato, quando si sbaglia.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.