martedì 7 luglio 2009

Viaggio in Brasile

Giulia


3 luglio ore 21

L'avventura comincia all'aeroporto. Arriviamo puntuali, facciamo il check-in, incontriamo la stessa hostess dell'anno scorso che voleva entrare nella nostra valigia per tornare a Rio. Quest'anno aspetta un bambino.
La mia paura stava scemando, mi confortava sentire intorno a me parlare brasiliano, un clima allegro: mentre si aspetta, si parla, si scherza e si ride.
Ma poi arriva la sorpresa: non possono garantire che il volo ci sia. L'aereo che ci deve portare a San Paolo è guasto. Lo stanno riparando e non sanno quanto ci potranno mettere. Nel migliore dei casi partiamo in ritardo, nel peggiore non decolliamo proprio e ci fermiamo a Milano a dormire nell'attesa che tutto funzioni. “Non vogliamo rischiare di mettere a rischio la sicurezza del volo” mi dice un bel giovane sorridendomi. Ed io: “lo spero bene!”. E' così che la paura si ripresenta puntuale e felice di prendere possesso di me.
Per ora quindi ho i capelli dritti e la mia compagna di viaggio (una brasiliana impiantata in Italia) si diverte. Intanto decide che ormai siamo in Brasile e non si parla più italiano, poi prende la sua matita e il suo blocchetto e comincia a farmi la caricatura. “Non sei divertente” le dico “No, sono carioca” mi ricorda. So cosa mi aspetta. Mi preparo ad essere presa in giro. E' il modo dei carioca di volerti bene, di sdrammatizzare sempre anche quando sei in grosse difficoltà. Una risata non può mai farti male.
Sì, io ho paura dell'aereo, ma forse avrei dovuto scendere dal pullman che da Torino mi portava a Milano Malpensa. Il ragazzotto guidava tenendo il volante con un gomito. Avete capito bene con un gomito, perché con una mano teneva il cellulare con l'altra un foglietto dove era scritto il numero che digitava. Ne potete dedurre che lo sguardo sull'autostrada era a fasi alterne: una vera acrobazia. ed io mi ero messa in prima fila per vedere il paesaggio.
Nessuno gli aveva detto che un auricolare era il minimo che potesse avere.
Ha parlato tutto il tempo al telefonino ed abbiamo tutti appreso che aveva una fidanzata che chiamava teneramente amore, che l'indomani si sarebbe incontrato con un signore per cambiare le ruote della sua auto e che nel WE sarebbe andato a Montecarlo.
Meno male che Maroni è al suo posto a garantirci più sicurezza.

Apprendiamo adesso che invece delle 22 l'aereo decollerà alle 2 di mattina. Rassegnati aspettiamo. Vi dirò domani come è andato il volo. Io prendo il mio libro e leggo.
Cerco una poltrona comoda e apro il libro. Una luce bianca cade implacabile dal soffitto. Intanto perché io non dimentichi che le rotte aeree sono piene di insidie una vocina dall'altoparlante dice: “A causa di perturbazioni sulla Germania alcuni voli saranno soppressi o subiranno ritardi”.
Lo sguardo mi cade sulla mano di un prete che stringe un rosario e lo sta facendo snocciolare: prega. Voglio credere anch'io che a qualcosa possa servire.


10 commenti:

Solimano ha detto...

Mi è arrivata via email ieri sera la prima puntata del viaggio di Giulia in Brasile. Provvedo a pubblicarla. Speriamo che riesca a spedirci anche le successive puntate, perché Giulia mi dice che la connessione è molto lenta.
Le due immagini sono tratte dai due film Airplane, quello del 1980 e quello del 1982.

grazie Giulia e saludos
Solimano

annarita ha detto...

Come inizio non c'è male. Speriamo che le foto che hai messo fungano da rito apotropaico per un felice arrivo
;-)
Salutissimi, Annarita

Silvia ha detto...

MA CIAOOOOOOOOOOOOOOOO
Come mi dispiace, per la tua paura intendo. Ma so che è andato tutto bene, non ci sono state sciagure aeree oggi!
Il guasto aereo era proprio quel che ci voleva, però mettiamola così: se ne sono accorti prima:) E il prete col suo rosario, a crederci o no, qualcosa avrà contato, e poi non dovevi andare in Germania per fortuna per cui via dal brutto tempo e poi avevi un'amica pronta a sdrammatizzare e a sollevarti l'umore. E la hostess, sempre la stessa, a dare il benvenuto e in formato doppio:) Meglio di così!
In certi frangenti è bene saper guardare il lato positivo delle cose.
Buona vacanza cara ragazza.
Mi piace pensarti serena:)

Silvia ha detto...

Solimano, credo che il bambino dell'ultima immagine colga molto bene lo stato d'animo della nostra che ha una paura matta di volare.
Però essendo donna coraggiosa non si ferma davanti a queste quisquiglie.
Il vero pericolo credo che sia stato l'autista del pulmam molto distratto ed indisciplinato e da ritiro patente. Credo che avrei fatto la zia acida e spaccaballe, gli avrei picchiato sulla spalla e gli avrei detto che era mia ferma intenzione arrivare viva in areoporto. Quanti accidenti mi avrebbe tirato poi? Però l'amour toujours l'amour, non giustifica tutto.

giulia ha detto...

Non so se riuscirò a mandare questo commento. Lo spero: se mi leggerete vuol dire che sono riuscita.
Solimano, non sono riuscita a vedere le immagini, non le ha aperte. Le vedrò poi, ma grazie: sono sicura che sono belle.
Silvia cara, sono arrivata sana e salva anche se stanchissima, perchè è stato un viaggio lunghissimo, ma ora sto bene.
Non sono coraggiosa, ma cerco di vincermi. Non sono mancate le perturbazioni tra San Paolo e Maceiò. Il resto alle prossime puntate.

Un abbraccio forte a tutti
Giulia

Amfortas ha detto...

Ecco, vedo che non sono il solo ad essere annientato dalla paura di volare :-)

Barbara Cerquetti ha detto...

Giulia, come ti capisco!

Anche io, come te, sono terrorizzata dall'aereo. Per carità, se devo lo prendo, ma ragazzi che strizza!

annarita ha detto...

Ben arrivata, Giulia. Aspettiamo altre notizie. Salutissimi, Annarita.

Silvia ha detto...

Sei molto coraggiosa, lasciatelo dire.
A presto:)*

Solimano ha detto...

Giuliaaaa!!! Oggi non mi hai scritto... Ti stai divertendo troppo, con i carioca, e trascuri "Las cronicas brasileiras". E noi restiamo qui, come bachi da seta su una foglia secca, nella vana attesa di tue notizie.

saludos
Solimano