venerdì 24 luglio 2009

L'esempio non serve o quasi

Annarita

Sulla strada condominiale.

A sta per uscire dal cancello e si accorge che stanno sopraggiungendo B alle sue spalle e C di fronte a lui.
A si rende conto che B è la più vicina e si ferma a tenerle aperto il cancello.
B esce e lo sorpassa, lasciando che il cancello si chiuda fragorosamente davanti alla faccia di C, sopraggiunta in quel momento.

E poi mi dicono che a gentilezza si risponde con gentilezza.

Qualcuno sostiene che il caldo gioca brutti scherzi alla gente.

Consolamose con l'ajetto, come si dice a Roma.


5 commenti:

mazapegul ha detto...

Annarita, una cosa che cerco d'insegnare a mia figlia è "pensare a quelli che vengono dopo". Questo principio di morale è bellissimamente illustrato in Dersu Uzala, dove il cacciatore siberiano s'arrabbia quando qualcuno rovina delle cose che non saranno mai più utili a sè, ma che potrebbero essere utili a qualcun altro che passi per quell'angolo della taiga. E' anche bellissimamente illustrato dal tuo apologo dalla piccola taiga de noantri.

Solimano ha detto...

Annarita, questa modalità scortese è molto frequente in Brianza. Si tratta di vedere che procedura adottare onde non incentivarne l'uso. Io faccio così, dico: "Grazie!" o "Bravo!" a voce molto alta. Funziona. Scantonano un po' quando mi incontrano e guardano per terra. Ma funziona, ci stanno più attenti.
Per la serie: "Volete che gli altri vi rispettino? Insegnateglielo". Abbiamo dentro di noi una pulsione a volere piacere a tutti. Ebbene no, non si può né si deve piacere a tutti, e il diavolo si annida nei dettagli delle piccole cose.

grazie Annarita e saludos
Solimano

annarita ha detto...

Condivido in pieno ciò che hai scritto, Maz. Riguardo il voler piacere agli altri, Solimano, temo sia un mio difetto. Non perché tutti debbano pensare quanto sia simpatica e carina, ma perché io vorrei che i miei rapporti con gli altri fossero sempre ottimi. Però hai perfettamente ragione quando dici che non si può e non si deve piacere a tutti. Se C, (cioè io) avesse risposto a B come fai tu, forse B avrebbe davvero imparato qualcosa. Salutissimi, Annarita

Silvia ha detto...

Quoto Solimano. Faccio così anch'io, non lascio correre.
Però devo ammettere che per tante persone scortesi e maleducate ce ne sono altrettante cortesi e gentili. Da quando giro in biciclina, sono stupita perchè tutti si fermano e mi lasciano passare, a parte rarissime signore molto imbronciate e pensierose. Sono diventata molto più brava anch'io quando sono in auto e anche se sono imbronciata e pensierosa, lascio passare tutti i ciclisti e pedoni. Prima li avrei asfaltati tutti:)Ma no scherzo! Più o meno.

sabrinamanca ha detto...

Sono d'accordo con Primo, non si lascia correre. Credo che non sia gentilezza ma civiltà. Mi sembra che non abbiamo ancora capito che per vivere in società in maniera decente dobbiamo scendere a un compromesso di civiltà, o salire, piuttosto!