lunedì 1 giugno 2009

La rivista

Barbara


Lilli si sdraiò sul divano con Ciccio stravaccato sopra. Era tronfio e soddisfatto della poppata e fissava l’orizzonte con sguardo assente mentre un rivoletto di latte gli colava a lato della boccuccia. Le palpebre si facevano sempre più pesanti ma il marmocchio lottava eroicamente per tenerle aperte, mentre il resto del suo massiccio corpicino si abbandonava lentamente. Lilli prese a fargli delle carezze traditrici sulla schiena, e ben presto anche gli occhi si arresero al dolce richiamo di Pisolo, il dio del sonno dei bambini.

Franti intanto stava scartando con Emma un pacchetto di figurine di Heidi. L’album era quasi al termine, ma mancava quella di Fiocco di Neve che mangiava i fiorellini.
-Mannaggia babbo- diceva Emma ogni volta che trovavano un doppione, ma poi l’appiccicava lo stesso.
Franti teneva in mano una ciotola con dentro il suo piatto preferito, una scatoletta di tonno extralarge annegata nell’aceto balsamico. Tra una figurina e l’altra mandava giù un boccone.
-Qui dice che il pasto più importante per una famiglia è la cena- disse Lilli, sfogliando una rivista.
-Mmm?
-Dice che il pasto della sera è il momento in cui tutta la famiglia si ritrova a tavola e si consolida il senso di appartenenza al gruppo…- Lilli gettò uno sguardo colpevole alla ciotola di yogurt e cereali che si era mangiata seduta sul divano.
- Era bona la cotoletta, mamma- assicurò Emma, che aveva intuito si parlasse di cibo.
Franti tirò una sorsata alla lattina di birra, poi sfogliando l’album disse: -Perciò se non mangiamo come quelli del Mulino Bianco non siamo una vera famiglia?
- Qui dice più o meno così…
-Dove l’hai comprata quella rivista?
- Beh... a dire il vero è arrivata per posta... deve essere una specie di primo numero gratuito…
-Facci le palle di carta.

p.s. Chi indovina a cosa si riferisce Franti quando dice "palle di carta"?


20 commenti:

sabrinamanca ha detto...

Veronica Lario???

Che emozione Barbara, ci siamo quasi incontrate: tu postavi mentre io leggevo...
Buona notte, sognando la famiglia ideale che per fortuna non esiste!

Silvia ha detto...

Certo che la famiglia del Mulino bianco è una delle famiglie più insulse e idiote mai rapprsentate secondo me.
Molto bella la tua invece:) mi hai trasmesso tanta tenerezza e un po' t'invidio sai? Eh sì.

Ma il tonno affogato nel balsamico no!
Quello no. Ci sono cose che vanno oltre la mia comprensione:)

Barbara Cerquetti ha detto...

Sabrina: Veronica Lario? Buona questa! Ancora rido :-)

Silvia: Mah, se prendi il tonno a marchio coop e l'aceto a marchio coop non è malaccio. Ci deve essere qualche coop-proteina segreta che ne amalgama i sapori... :-D

Anonimo ha detto...

Fedelissima pure io del tonno coop extralarge, con la variante cipolla (fine fine) e fagioli coop. Con aceto simil-balsamico (per il marchio v.sopra).

Lo vedi che col tonno si fa famiglia subito subito?
:)
buona giornata, ragazze
zena

Solimano ha detto...

Zena, ah sì! Tonno a pezzettoni, fagioli (scuri e grossi), cipolla (bianca). Così fu, molte volte, all'Osteria da Lamma a Bologna, vicinissima alle due torri, a pochi passi dall'attuale grande libreria Feltrinelli, verso il quartiere giudeo. Ambiente misto: studenti e pensionati, coppie di fidanzatini cicip e ciciop, ma anche amorazzi fuorivia, intellettuali e facchini, Gazzetta dello Sport e Dostoevsky. Di tutto.
Barbara, a proposito di Heidi. Nel film "Baci e abbracci" che per me ha molti meriti, ci sono due minuti che da soli valgono la visione del film. Luciano Cecconi (Pietro Gremigni) è l'amministratore delegato dell'ASA (Azienda Struzzi Associati). Si tratta in realtà di un ex operaio grande grosso ingenuo e bonaccione che è molto affezionato alla figlia bimba a cui cerca invano di spiegare l'aritmetica (il problema è che non la conosce lui, l'aritmetica). La figlia avverte (come avvertono i bambini) che il su' babbo le vuol bene e una sera, in cui lo vede turbato dalle gravi responsabilità della conduzione di un'azienda come l'ASA (Azienda Struzzi Associati), senza parere si mette a raccontargli una favola, e dopo due minuti il su' babbo dorme, addormentato dalla favola che gli ha raccontato la figlia. L'ho trovata un'idea geniale.

saludos
Solimano

Silvia ha detto...

Io compro quello da 80 gr che non voglio ingrassare:) in compenso ne mangio 2.
Fagioli rossi messicani, tonno, cipollina tropea fine fine, olio d'oliva, aceto balsamico (poco poco) e origano. O scagliette di parmiggiano reggiano che noi lo mettiamo anche sulle fragole:)

E' l'affogato nel lasamico che mi ha fatto venire un mancamento. Ma de gustibus...

Anonimo ha detto...

Scelgo alla grande la tua famiglia... Che barba quella del mulino bianco. La tua è bella e simpatica e anche quello stare sempre, comunque tutti a tavola io non lo sopporto. Anche questo non deve essere un obbligo, a volte si mangia così volentieri tutti "sparpagliati".

Anche io il tonno con l'aceto non l'ho mai mangiato e credo che mai lo mangerò, perchè l'aceto non mi piace e il tonno "puro" così così...

Un bacione

Ermione ha detto...

Ach, Barbara, sono vegan e quindi niente tonno!! Ma certo non sono nata veg, e ricordo con piacere il tonno con parecchia cipolla di Tropea, aceto e olio: una delizia.
Non so come sia la tua famiglia, certo se c'è un marito che si chiama Franti, il personaggio più simpatico di Cuore, dev'essere veramente simpatica anche lei. Tu lo sei, certamente.

Ermione ha detto...

p.s. Palle di carta per accendere il caminetto?...

Barbara Cerquetti ha detto...

Zena: che conforto sapere che non sono l'unica coop-dipendente. Oggi per arrangiare il pranzo mi è toccato andare all'Eurospin...quasi mi sentivo orfana!

Solimano: stuzzichi la mia curiosità. Se mi capita, lo vedrò senz'altro.

Silvia: eh, se sapessi con cosa fa la zuppetta Luna! Uno dei due ingredienti è il latte, ma non oso dirti quale è l'altro...

Giulia: è che io e Franti abbiamo preso questa abitudine all'indipendenza alimentare ai tempi dell'università, e proprio non ci riusciamo ad apparecchiare con tovaglie di fiandra, servizio di piatti e tovaglioli coordinati...

Ermione: sai, per quanto riguarda la carne sono quasi in astinenza anch'io (tranne occasioni meritevoli). Al pesce invece non rinuncio. Eppure, non so perchè, anche se li capisco benissimo e sono super amica di tanti di loro, i macrobiotici e i vegetariani-vegani scatenano il mio lato da presa per i fondelli in maniera selvaggia, soprattutto quando scrivo. Mi sembra di tornare al liceo con loro, mi fanno sentire più giovane e irriverente. Mi perdoni?
Ah, quella delle palle di carta la svelerò a breve, con un apposito post :-D

Amfortas ha detto...

Inoltre nelle famiglie stile Mulino Bianco qualche volta non si capisce chi siano i nonni, spesso impersonati da attori troppo giovani per la parte.
L'avete notato anche voi?
Ciao!

Barbara Cerquetti ha detto...

Amfortas: o forse ammiccano all'inquietante abitudine di certuni ad ammogliarsi con ragazze che potrebbero essere le figlie? Così non si capisce più chi è chi.

Anonimo ha detto...

Nelle famiglie-Mulino Bianco le nonnine incontinenti sono sempre longilinee cicliste taglia 42 :))
Rigorosamente vestite di bianco.

E gli allevatori che accompagnano le mucche all'insopportabile bambino (che per altro conosce un unico nome da mucca: Lola) dove li lasciamo, così Armani-vestiti ed eleganti?
Quasi portassero a passeggio una coppia di levrieri...

zena
(che andrebbe avanti all'infinito, se non avesse da preparar la cena...)

Roby ha detto...

Ma l'hai vista, Barbara ( e l'avete vista, voi) quella pubblicità della Coca Cola a disegni animati con l'orrida bambina Giulia che abita a Pisa e non ha paura della crisi???? Forse non c'entra, ma pensando al mulino Bianco la coca cola mi è venuta in mente per assocoazione...

Roby

PS: su You-tube c'è una parodoa esilarante della suddetta pubblicità. doppiata in puro slang pisano (basta digitare: video parodia Giulia coca cola)

Habanera ha detto...

Ma che bello stomaco di struzzo che avete tutti quanti!
Beati voi. Già il tonno, di per sè, è un alimento per me indigestissimo. Figuriamoci insieme ai fagioli e alla cipolla.
Sì, vabbe', sarà pure di Tropea e tagliata fine fine, ma sempre cipolla è. Che sia l'aceto balsamico a rendere il tutto facilmente digeribile?
Non lo saprò mai perchè l'ho provato una sola volta e l'ho trovato orribile.
Barbara, sto ponzando sulle palle di carta ma non arrivo a nessuna conclusione.
Aspetto le tue rivelazioni

Besos
H.

Silvia ha detto...

zena:) E che dire delle nonnine che non hanno mai dentiere dentro al bicchiere sul comodino, sollevano marmocchi ogni tre per due, i dolori alla cervicale non sanno cosa sono e dietro ogni finestra che spalancano, ops, c'è sempre il sole?
Vigliacco d'un cane se accenna appena appena un cielo a pecorelle.
Manco a pagarlo a peso d'oro.
Ci sarà il mezzadro, nascosto dalle rotoballe, che si fa un mazzo tanto ad irrigare i campi.
Sono classisti.

La mucca che si chiama sempre Lola mi ha fatto morire.
Io in ogni stalla ne ho sempre trovate due però: Nerina, e Bigia.
Una fantasia...

Barbara, dopo aver visto mia cugina ingoiare quantità indutriali di wurstel intinti nella nutella non mi meraviglio più di niente, mi limito a volgere lo sguardo altrove e a pensare a valli e praterie:)

Solimano ha detto...

Però in fondo facciamo male a prendercela col Mulino Bianco.
Pietro Barilla un giorno decise che il testimonial della pasta poteva essere Mina. La Barilla prese una bella musata e dovette cambiare testimonial: da Mina a Massimo Ranieri. E' andò a meraviglia, indovinate un po' perché.
Affidarono dei meravigliosi spot pubblicitari a Federico Fellini, saranno nei musei delle meglio cose pubblicitarie, ma è il Mulino Bianco fatto così che vogliono, forse ancora più spataccato.
Pietro Barilla, per le feste, ai suo dirigenti non regalava i soliti Champagne Magnum, ma litografie realizzate appositamente da Carlo Mattioli, un grande artista.
La collezione d'arte di Pietro Barilla, con quella di Umberto Severi a Carpi erano il meglio d'Italia, in fatto di mecenatismo privato. Altro che Agnelli e Berlusconi!
Tutto questo per dire che ad un paese ignorante e privo di gusto, propinare il Mulino Bianco è il massimo del minimo. E' facile chiamarsi fuori, prendendosela con la stanza dei bottoni brutta, cattiva e plagiante, ma è la grande maggioranza delle persone che preferisce così.
Vaste programme, quindi.

saludos
Solimano

Barbara Cerquetti ha detto...

Mah, se devo dirla tutta, io non ce l'ho per niente col Mulino Bianco .
Anzi, ricordo con infinita dolcezza (in tutti i sensi) i tegolini della mia infanzia, quando dentro alla scatola c'erano le sorpresine dentro una scatolina formato-fiammiferi con sopra il loro logo. Si chiedevano le merendine più per quelle che per la fame.
Quelli che mi fanno tristezza sono gli articoli che si leggono di simil-psicologia-puericultura ecc. per cui sembra che se non si rispecchino certi standard allora la famiglia ha qualche problema.
L'articolo sul "modo in cui si deve far cena" io l'ho letto davvero (ma non mi ricordo più il nome della rivista). Se non si sta tutti a tavola insieme, se i bambini non dormono entro le nove di sera (capirai, alle nove noi spesso stiamo ancora in negozio!), se i genitori non gli mettono i calzini antiscivolo, se se se...allora...
Allora che?
Tanto rispetto per la famiglia del Mulino Bianco, chi riesce a farla.
Io c'ho provato e sono durata tre ore.
Alla prima volta che ho provato a cucinare una bella cena fatta bene quello ha brontolato perchè la pasta alla sera non gli andava, quell'altro ha smusato perchè l'insalata non la vuole condita col limone, e uno c'aveva da ridire perchè il vino non era freddo e un altro ha rovesciato il sugo sulla tovaglia e...sapete che c'è? Mangiate come vi pare e non minate i miei poveri nervi please, che se teniamo spenta la televisione siamo benissimo capaci di conversare come una famiglia stando stravaccati e con le patacche sui vestiti. Ecco, questo mi fa arrabbiare: il non prendere in considerazione che si può stare bene anche fuori dagli stereotipi. E magari le donne che sono meno incazzate di me possono sentirsi in colpa, ammorbarsi e ammorbare chi gli sta vicino perchè non ci si riesce. ma chi ci riesce in realtà?

Ermione ha detto...

ma...e le palle di carta?

annarita ha detto...

Qualcuno mi ha detto che il Mulino Bianco esiste veramente, da qualche parte in Toscana, e c'è gente che lo va devotamente a visitare. Non ho avuto il coraggio di fare una rapida ricerca su Google. Quando ho un mio piccolo sogno, cerco di preservarlo, anche se temo che,come dice Solimano, abbiamo quallo che ci meritiamo. Farò finta di non aver sentito. Salutissimi, Annarita.