lunedì 13 aprile 2009

L'amour est un oiseau rebelle (6)

Solimano

Nel mio sintetico diario di viaggio (luglio 1989) nella allora Jugoslavia, così scrissi una sera, dopo uno spettacolo di folklore:

Le ballerine. Brutte e con sorrisi stereotipati.
I ballerini. Alcuni sdentati e bruttissimi. Altri, zingari fieri e sfacciati. I bravi sono i brutti.
I musicanti. Anonimi, tranne due: uno brizzolato col clarinetto ed uno col tamburo. Folgoranti gli occhi ed i baffi (più grandi di lui). E straordinario il tamburo: sono gli altri strumenti che fanno accompagnamento.
Le bambine/ragazze. Emozionate. Imbranate. Bellissime.
Il tema è sempre lo stesso: l'uomo deve amare restando forte, e la donna deve accettare l'amore fingendo di non accettarlo. Assolutamente biologico.
Cose per turisti. Qualità mediocre. Sandali da spiaggia.
Naif più che kitsch, ma la vita-verità si manifesta, senza che se ne accorgano.
Alla fine, gli uomini si cambiano all'aperto, e le donne al chiuso.

Nella Mitologia Greca (maiuscole e grassetto, prego!), c'è la storia di Ercole e di Onfale, regina di Lidia. Ercole si fa schiavo per amore, ed impara i mestieri ancillari. Ercole ce l'aveva questo difettuccio, difatti un'altra sua ganza, Iole, si divertiva con le sue armi. Ecco come Torquato Tasso descrive una pittura nel palazzo di Armida, che tiene soggetto Rinaldo:

Mirasi qui fra le meonie ancelle
favoleggiar con la conocchia Alcide.
Se l'inferno espugnò, resse le stelle,
or torce il fuso; Amor se 'l guarda, e ride.
Mirasi Iole con la destra imbelle
per ischerno trattar l'armi omicide;
e indosso ha il cuoio del leon, che sembra
ruvido troppo a sí tenere membra.
Gerusalemme Liberata (XVI.3)

Lucas Cranach: Ercole deriso dalle ancelle di Onfale (1537)
Braunschweig, Herzog Anton Ulrich-Museum

4 commenti:

Habanera ha detto...

Ma guarda come è ridotto un uomo grande e forte dall' amore. Mi sembra però che abbia un'aria più beata che beota.
A quanto pare il gioco vale la candela.
H.

giulia ha detto...

Ercole sarà anche "deriso", ma concordo con habaner, a me sembra molto "beata" fra tutte queste donne...

Giulia

Solimano ha detto...

Nei tre anni che Ercole trascorse svolgendo lavori da donne, dalla Mitologia Greca (sempre maiuscolo e in grassetto), risulta che nacquero ben quattro figliuoli di cui lui era il padre e la madre era Onfale. Quindi qualche libera uscita se la poteva permettere. Comunque è meglio fare lavori ancillari per Onfale che pulire le stalle di Augia.
Interessante è il Tasso, perché dopo quella ottava cita altre due donne: Circe e Cleopatra. Quindi, questo tema della dominanza femminile, era ben presente ai greci, avete presente Elena?
E' presto per trarre conclusioni su un sì sfizioso argomento, ma ho il sospetto che le donne sappiano distinguere fra la gentilezza e la debolezza, mentre agli uomini innamorati questo non sempre succede, vedi i pietosi casi dell'Architetto Rambaldo Melandri... ahimé, ebbene sì, fui un po' come Rambaldo ne' miei verdi anni... Poi fortunatamente conobbi il Prof. Dott. Sassaroli, l'insigne chirurgo.

grazie e saludos
Solimano

sabrinamanca ha detto...

C'è nel gioco dell'amore, chi si scopre forte e si diverte a umiliare e deridere l'altro per la sua debolezza. Ancor peggio se il debole è un uomo perché la sua sottomissione viene definita contro-natura.

Mi sembra invece un gioco divertente, scambiarsi di tanto in tanto i ruoli. Si scopre cosi' un po' meglio l'altro, ci si mette al suo posto e ci si guarda intorno con i suoi occhi.